Anche il buon vino fa male alla nostra salute (purtroppo)

Anche il buon vino fa male alla nostra salute (purtroppo)

di Alessandro Morichetti

“Vittoria italiana a Strasburgo: il consumo moderato di vino non è cancerogeno” ha titolato Il Sole 24 Ore. “Sventato l’assalto al vino: il Parlamento Ue respinge le etichette choc” ha scritto Il Giornale. “Il vino non è nocivo: in Europa vince la linea italiana. La Lega salva la dieta mediterranea, i nostri sapori e profumi, il lavoro, la cultura e l’identità del nostro paese” ha fatto eco @matteosalviniofficial. “Solo il buon vino non fa male alla nostra salute” il titolo sul manifesto dell’articolo firmato da Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine.

I fatti in breve e tagliando con l’accetta: il Parlamento Europeo ha bocciato la proposta di indicare la cancerogenicità del vino in etichetta grazie soprattutto al contributo italiano. Apriti cielo, gran titoloni ed esultanza perché il vino non è stato associato – in etichetta – a sigarette e altre brutte storie. Tutto ok? Mica tanto. L’assenza di Nutriscore nero sulle bottiglie di vino NON significa che il vino non faccia male.

Parliamoci chiaro, qui siamo tutti bevitori forti o molto forti o troppo forti quindi quella materia nel corpo ce la mettiamo di continuo ma il tempo del paradosso francese e del potere salvifico del resveratrolo è decisamente passato da un pezzo. Purtroppo per noi, tutti i vini – dal peggior industriale al miglior artigianale – hanno in comune almeno una cosa sola ed è l’unica che fa certamente, inoppugnabilmente, male. L’alcol è un cancerogeno di prima classe, non esiste una soglia di consumo che non sia dannosa e non possiamo dire che il vino buono non faccia male alla salute. Scientificamente è una affermazione falsa e su questo, a un certo punto, dovremo convenire senza raccontarci stronzate. Non è che il vino di vignaiolo faccia meno male del kimikone, magari viene da una agricoltura meno impattante (capitolo che merita uno sviluppo a parte) ma a fare male non sono i tannini aggiunti o i coloranti dei bibitoni da discoteca bensì l’amato e odiato alcol.Detto questo, sposo in pieno la sintesi di Fabio Rizzari che condivido a beneficio di tutti:

“Il punto centrale è: il vino fa male alla salute anche in minime dosi? Purtroppo sì. Dal punto di vista meramente fisiologico, sì. Sappiamo che “fa bene” su altri piani, più elusivi e complessi da dimostrare. Ma per chi beve con moderazione, il piano fisiologico non è tutto.”

 

Cosa è successo, quindi? L’iniziativa politica è riuscita a salvaguardare gli interessi di un settore per noi molto rilevante ma la sensazione è che sia solo questione di tempo. Sul vino possiamo dire tante cose belle ma una non possiamo più dirla e cioè che consumare vino sia “salutare”. Non lo è. E io, personalmente, mi irrigidisco quando sento parlare di sano, salutare e digeribile in riferimento ad alcune etichette e a discapito di altre. So bene che vini mi piacciono, perché hanno un gusto e una estetica che mi trasmette qualcosa, e spesso quei vini sono figli di ragionamenti socio-economici che mi piacciono. Ma questo non li rende prodotti sani in senso proprio. Li adoro, ma devo fermarmi a questo aspetto.

Postilla.

Mi affido al buon Tommaso Ciuffoletti per una riflessione in politichese che a lui viene benissimo perché ha assai ben chiari gli scenari. Leggetela perché ne vale la pena.

“Per valutare poi la vicenda da un punto di vista politico, credo valga la pena considerare che quanto abbiamo visto crea un precedente di sicuro interesse, che apre lo spazio per una battaglia come in passato ce ne sono state – ad esempio – sulle sigarette.

In poche parole: un’industria che esiste da tempo e non ha mai dovuto affrontare grosse sfide rispetto alla pericolosità per la salute del proprio prodotto (l’alcool è molto pericoloso e ha dovuto affrontare sfide relativamente piccole rispetto alla sua pericolosità, questo intendo), inizia a dover considerare questo fronte con una rinnovata attenzione.

Certo tutto sta a vedere se dall’altra parte ci sarà il consolidarsi di gruppi sufficientemente strutturati (ad oggi l’iniziativa legislativa originaria che è poi stata emendata, è stata condotta dalla Commissione speciale per battere il cancro, guidata da Véronique Trillet-Lenoir – oncologa eletta all’europarlamento col partito di Macron), ma di sicuro hanno aperto una breccia.

Questo ha già attivato un lavoro di lobbying dell’industria del vino su un fronte nuovo e piuttosto peculiare. Se negli ultimi anni il grosso del lavoro di lobbying stava nel convogliare fondi europei al sostegno all’export del vino o alla sua produzione, oggi c’è da valutare questo “nuovo” fronte.

Uno dei primi a rallegrarsi dell’approvazione degli emendamenti è stato Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale della CEEV (“The voice of the European Wine companies since 1960″) che, se questo filone di confronto politico dovesse andare avanti, credo che impareremo a conoscere nei prossimi anni.”

Il peggio deve ancora arrivare, insomma.

PS: per chi volesse approfondire l’argomento, consigliatissima la diretta Instagram di Giorgia Pagliuca aka @ggalaska col prof. Michele Antonio Fino a questo link. All’inizio un po’ di problemi tecnici ma poi ci sono tante cose da ascoltare con attenzione.

[Foto cover: vinook.it]

avatar

Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

46 Commenti

avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 2 anni fa - Link

L’evoluzione non è un fatto statico, e uno dei suoi meccanismi più efficienti è l’adattamento ai fattori avversi. I pesci non potevano respirare l’aria, quelli che si sono adattati per farlo hanno dominato la terra. Molti animali mangiano impunemente cibi tossici, e grazie a quella risorsa in più conquistano nuovi habitat. Non sempre funziona, ma a volte si. L’alcol è veleno per molti mammiferi, ma l’uomo ha adattato il suo metabolismo per sopportarlo meglio dei suoi consimili. Non è ancora perfettamente riuscito, ma vedendo i danni che fa alle specie umane che lo incontrano per la prima volta confrontato con un russo medio direi che siamo sulla buona strada.

Rispondi
avatar

Gigi

circa 2 anni fa - Link

Lei è un gran beone forse e vuole convincersi che l'alcool (etanolo) non faccia male. Faccia pure ma le ricordo che l'adattamento genetico si conta, nel caso, in millenni non in anni... Dobbiamo salvaguadarci e salvaguardare coloro che amiamo, fregandosene un attimo del possibile aiuto all'adattamento genetico per sopportare un agente tossico.

Rispondi
avatar

Lorenzo

circa 2 anni fa - Link

L' alcol fa male, il vino contiene alcol dunque fa male. Mi permetto di rubare una frase ad un nutrizionista che a margine di uno spiegone su questo argomento ebbe a scrivere "Le cose non sono meno vere solo perché desideriamo che non lo siano". Credo che quel virgolettato riassuma tutte le reazioni, da quelle politiche, a quelle della Coldiretti, dei produttori ed infine di noi meri bevitori. E comunque nel subconscio di chi legge questo sito credo che un Pergole Torte faccia molto meno di un Sancrispino. A confermare il virgolettato...

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...la parola magica rimane : quantità . Non conosco studi specifici su valori minimi di assunzione correlati alla tossicità o mutagenicità ( effetto genotossico) , ma una letteratura estesa sull'abuso e la causa - effetto dei danni da alcoolismo , quelli si . Il tema trattato in questo articolo lo porto avanti come un mantra da decenni , che non è il residuale in soluzione a creare danni all'organismo ma l'uso ( abuso) di alcool in qualsiasi soluzione idroalcoolica essa sia , dalla birra alla spina a 3,5° al nocino a 70° fatto in casa . Perchè sottolineo sempre l'aspetto quantitativo? Perchè tanti oligoelementi necessari alla vita sono potenti veleni se assunti in quantità rilevante e con frequenza prolungata . Danni diretti o indiretti , a breve - media oppure lunga scadenza . L'alcool non fa eccezione . Il fumo non fa eccezione . I grassi animali non fanno eccezione. Il sale non fa eccezione. Il saccarosio non fa eccezione ... ecc , ecc , ecc , ecc . PS: aspetto la domanda : " ...ma non vorrai paragonare l'ìalcool al saccarosio , vero?..." ... quindi aspetto a rispondere perchè la risposta sarebbe già insita più sopra...

Rispondi
avatar

Gigi

circa 2 anni fa - Link

L'alcool (etanolo) è tossico e nocivo amico mio. Anche a me manca molto la birretta estiva, il rum e coca, l'amarone e i vari whiskey torbati...ma ho dovuto interrompere tutto per qualche mese e alla fine ho preso consapevolezza del fatto che niente poi sia meglio di un po'.

Rispondi
avatar

marcow

circa 2 anni fa - Link

Lorenzo: "E comunque nel subconscio di chi legge questo sito credo che un Pergole Torte faccia molto meno di un Sancrispino. A confermare il virgolettato…" E sul vino "naturale" che si arriva al paradosso che, essendo ...naturale..., quasi "magicamente" ci evita il rischio di ammalarci. Tutta la RETORICA "SALUTISTA", sulla quale si fonda la strategia "comunicativa" del vino naturale e a cui è dovuto l'80 % del successo commerciale, si disintegra di fronte al DATO scientifico che l'Alcol fa male. __ E ora qualche considerazione sull'alcol. L'Alcol è, nel Bene e nel Male, l'Elemento più importante del vino. Senza L'Alcol il vino è una ciofeca, è un'altra cosa. È nell'alcol che risiede una buona parte del piacere che il vino produce in chi lo beve. Attenzione ho detto buona parte e non totalità. Penso che vietare l'uso dell'alcol, come si fece negli anni venti del proibizionismo,sia una scelta sbagliata. Ma penso che l'alcol debba avere lo stesso trattamento del tabacco a livello d'informazione del pubblico: la vittoria odierna a Strasburgo è una vittoria di Pirro. Penso che l'unica strada, come è stato detto mille volte sia quella della moderazione. In un futuro sempre più incerto (rivelato in maniera plastica dalla Pandemia) ...non è escluso... che si arrivi alla somministrazione obbligatoria di massa di...pillole artificiali dette della SERENITÀ. O a trattamenti obbligatori di INGEGNERIA GENETICA capaci di modificare(e controllare)l'umore, le Emozioni degli esseri umani.(Guardate che non è fantascienza) __ Preferisco che mi rimanga la scelta di un bicchiere di vino. Da bere con moderazione. PS Questo articolo è, secondo me, nello spirito della conduzione del Direttore di Intravino che è stato diverso per tanti versi. Secondo me, anche leggendo le parole di affetto che tutti i suoi collaboratori gli hanno dedicato, la "LEZIONE" di Antonio Tomacelli è stata assorbita e continuerà.

Rispondi
avatar

Alberto

circa 2 anni fa - Link

L'articolo avrebbe un minimo di senso se l'autore avesse competenze di tossicologia certificate, se avesse evitato di andare a sbattere contro il paragone con il fumo e se avesse di citato un minimo di dati certificati a supporto... qui, più o meno, siamo allo stesso livello delle polemiche vax/novax...

Rispondi
avatar

Sisto

circa 2 anni fa - Link

Può essere, ma vale la stessa cosa quando mescitori o comunicatori del vino si inventano legami causa effetto risibili tra caratteristiche del prodotto e areale (a cominciare dalla famigerata "mineralità"), legami che i ricercatori si guardano bene dal pubblicarli (peer reviewed su riviste con adeguato IF) sino a quando il metodo scientifico non ha conseguito una prova accettata dalla comunità scientifica. Per non parlare della puttanata per eccellenza (l'esoterismo biodinamico): eh certo "se la usano quelli che vendono vini da 2000 € vuol dire che funziona!", "ma se usano il cavallo per arare!" (sic).

Eppure, in questi casi, non si odono frequenti richieste di esibizione di "competenze certificate": tanto le si propina ad avvocati, tornitori, insegnanti di asilo, gente così.

Rispondi
avatar

Alberto

circa 2 anni fa - Link

Sisto, capisco e condivido...

Diciamo che il concetto della biodinamica rientra nel discorso della competenza scientifica... Sa quante pirazine volano durante certe degustazioni? Provi a chiedere ai più di disegnarne una senza l'aiuto di wikipedia...

Che poi... questo sciorinare paroloni a caso... ho fatto in fretta a concludere gli studi ché di 'sta roba ne avevo pieni gli scatoloni e pure quando sei fuori per piacere, qualcuno deve tirarti 20anni indietro...

Sul concetto di territorio, ancora una volta concordo... Però... Se in un vino toscano ci sento il sottobosco... lasciamoci la piacevolezza di volerci sentire in toscana per un minuto... anche qui... è vino lasciamogli il potere di astrarci della quotidianità... o almeno io così la intendo...

Rispondi
avatar

Michelangelo

circa 2 anni fa - Link

Ora, non c'e' dubbio che l'alcol sia una tossina ma la stragrande maggioranza dei vegetali contiene tossine come alcaloidi pirrolizidinici, metalli pesanti del tutto naturali ma non per questo meno dannosi, acidi cianidrici, ecc. Nonostante questo a nessuno e' venuto in mente di scrivere avvertimenti sulle confezioni di te, caffe, mandorle, fagioli, patate, ecc. E non firmiamo una liberatoria quando andiamo a comprare una torta in pasticceria, per quanto sicuramente non faccia bene mangiarsela intera a colazione. Per cui di cosa stiamo parlando? Non e' che ribadendo l'ovvio su una bottiglia,,si salvino le persone dalla mancanza di buonsenso e conoscenza.

Rispondi
avatar

valentino

circa 2 anni fa - Link

Stiamo parlando che il benaltrismo che citi è su scale molto minori e quindi trascurabili, mentre l'alcol no.

Rispondi
avatar

Sisto

circa 2 anni fa - Link

Evitando di incollare i collegamenti, posso testimoniare che negli ultimi 3 anni circa, ho qui esposto le stesse osservazioni dell'articolo. Nell'ultimo caso, mi è stato risposto che l'etanolo del "vino buono" (solo l'uso di questa insulsa espressione meriterebbe ipso facto svariate pene corporali oppure la censura) è diverso da quello "buono" (peggio per la molecola dell'etanolo e della chimica se dicono una cosa diversa). Io invece mi dolgo che non ci sia stato il provvedimento, per le note pressioni lobbistiche. Invece di puntare su informazione, cultura, bere consapevole e moderato, ci si piega agli interessi economici sottesi. Male. Beh: ci è andata meglio con il non riconoscimento legale della biodinamica (steineriana). PS Basta aver letto solo gli incipit di taluni commenti sopra, si comprende come siano diffusi: argomenti fantoccio, generalizzazione, e il peggio delle altre fallacie

Rispondi
avatar

Sisto

circa 2 anni fa - Link

e.c. => è diverso da quello "non buono"

Rispondi
avatar

DePisis

circa 2 anni fa - Link

Certi acetoni naturali che ci siamo bevuti negli ultimi 10 anni fanno assai più male ancora. Ammettiamocelo. Ciò che spunta fa male. Le acidità esasperate fanno male. AC/DT is not good.

Rispondi
avatar

marcow

circa 2 anni fa - Link

Michelangelo:

"Non e’ che ribadendo l’ovvio su una bottiglia, si salvino le persone dalla mancanza di buonsenso e conoscenza"
Ma allora tutta la storia della pericolosità del fumo?
V. magnifico film The insider.
("Dietro la verità (The Insider) è un film del 1999 diretto da Michael Mann, con Russell Crowe e Al Pacino, basato su una storia vera che tratta della denuncia dei pericoli del tabagismo negati dalle multinazionali del tabacco") (Dal Web)

Il divieto di fumare in locali pubblici, l'avvertenza sulla pericolosità del fumo sul pacchetto di sigarette non ha insegnato nulla?

Non è servito a nulla?

Le sigarette si possono sempre acquistare e conosco amici e parenti che sono scomparsi per l'uso eccessivo del fumo.
Certo lo sapevano che era pericoloso.

Ma come negare che su milioni di consumatori anche la semplice avvertenza sul pacchetto abbia svolto un ruolo di mitigazione dell'uso del tabacco?

__ Alberto:
"L’articolo avrebbe un minimo di senso se l’autore avesse competenze di tossicologia certificate, se avesse evitato di andare a sbattere contro il paragone con il fumo e se avesse di citato un minimo di dati certificati a supporto… qui, più o meno, siamo allo stesso livello delle polemiche vax/novax…"

1
La vicenda di Strasburgo dimostra che il paragone tra TABACCO E ALCOL è ben fondato. Tanto è vero che si voleva adottare la stessa regolamentazione del fumo: avvertenza sull'etichetta della sua pericolosità.
Ma basta farsi un giro nel web per rendersi conto della stretta correlazione tra le due sostanze psicoattive e, quella più rilevante, che entrambe possono fare ammalare gravemente chi le usa.
1b
A questo proposito il ragionamento di Michelangelo sulla presunta PERICOLOSITÀ di alcuni alimenti (fagioli(sono un grande consumatore di legumi) zucchero ecc ...) è una fallacia argomentativa perché, mentre nel caso Fumo--Alcol il PARAGONE è fondato nel caso di FAGIOLI--ALCOL o ZUCCHERO--ALCOL è fuorviante e ridicolo metterli sullo stesso piano.
2
Sempre Alberto:
"se avesse di citato un minimo di dati certificati a supporto… qui, più o meno, siamo allo stesso livello delle polemiche vax/novax…"

Basta digitare su Google: Alcol e Cancro e vengono segnalati centinaia di ARTICOLI di ISTITUZIONI SCIENTIFICHE dall'OMS alla Fondazione Veronesi ecc ... che ribadiscono il concetto.

Ma di cosa stiamo parlando?
È un dato ormai accertato dalla SCIENZA MEDICA.

__ Per concludere:
Non si tratta di abolire l'alcol.
Come nel caso del fumo si tratta di aumentare nei cittadini la CONSAPEVOLEZZA che può produrre gravi danni alla salute e che, QUINDI, va usato con moderazione

Rispondi
avatar

Alberto

circa 2 anni fa - Link

"Basta farsi un giro sul web", "basta digitare su google"... Sic transit gloria mundi... Credo sia molto meglio continuare a parlare delle caratteristiche organolettiche del vino... Il resto lo lasciamo a chi studia (non su google) questi argomenti... In ogni caso il mondo sta conoscendo il fenomeno dei dealcolati... ci si può riferire a quelli... o ai succhi di frutta, facendo attenzione agli zuccheri!

Rispondi
avatar

marcow

circa 2 anni fa - Link

Alberto: 1 "Basta farsi un giro sul web”, “basta digitare su google”… Sic transit gloria mundi…" 2 "Il resto lo lasciamo a chi studia (non su google) questi argomenti…" -- Siamo, forse OT, ma vorrei dire qualcosa su due concetti che reputo interessanti. 1 Il WEB è pieno di spazzatura. E si fa fatica spesso a trovare le INFORMAZIONI utili alla comprensione, alla conoscenza di un argomento, di un problema, ecc... Ma c'è TUTTO o...quasi TUTTO. E, con un po' di pazienza, si può arrivare a informazioni...serie... di vari esperti della materia. 2 Nasce una questione fondamentale: un NON ESPERTO può avere le capacità cognitive per COMPRENDERE quello che scrive un ESPERTO? Chiaramente è superfluo dire che dipende da molte variabili e, prima di tutto, dalle basi culturali acquisite lungo il percorso scolastico e da personali approfondimenti. Qui mi preme dire che il compito del NON ESPERTO è diverso da quello dell'ESPERTO: non deve fare lo "studioso", non deve produrre ricerca, non deve produrre nuova conoscenza ecc ... Deve soltanto...comprendere...con gran sforzo spesso...quello che scrive, dice un esperto in un articolo, in un libro, in un'intervista ecc... ---- Conclusioni 1 Penso che il Web, con tutta la spazzatura che contiene, sia, al momento uno strumento potente per trovare INFORMAZIONI. Snobbarlo come fa Alberto non mi sembra una cosa buona. 2 Penso che una persona che abbia svolto con serietà gli studi fino alla maturità sia in grado, a volte con grandi sforzi, di comprendere quello che scrive un ESPERTO in un articolo ... che è stato segnalato da Google. Scusate, ma se non fosse così, allora non potremmo discutere di nulla. ...Neanche delle caratteristiche organolettiche a cui accenna Alberto 3 Come abbiamo visto nel dibattito. A) Sullo stesso argomento possono esserci opinioni diverse di Esperti diversi B) E sulla stessa informazione letta un un articolo di un esperto ci possono essere ... INTERPRETAZIONI diverse... da parte di diversi lettori, commentatori. Ma è per questo che la conoscenza è affascinante. E i dibattiti sono interessanti: se non piace il confronto tra opinioni diverse si va da un'altra parte, nello ECO CHAMBERS in cui ti trovano...sicuramente...le CONFERME... alle proprie convinzioni. Attenzione, non è un riferimento specifico ad Alberto che, mi sembra, ami il confronto. Ma voglio soltanto rimarcare che INTRAVINO è diverso perché stimola il confronto tra idee, opinioni diverse.

Rispondi
avatar

marcow

circa 2 anni fa - Link

Sul punto 3 In questo interessante dibattito stimolato dall'articolo di Alessandro Morichetti penso che un punto fondamentale su cui c'è stata divisione contrapposizione di opinioni sia questo: La pericolosità per la salute dell'alcol. 1 Per alcuni non esiste: la prova è che grandi bevitori campano a lungo. Anch'io spesso ho portato nei dibattiti l'esempio del grande Churcill, gran bevitore, gran fumatore di sigari e obeso. Visse fino a 90 anni. 2 Per alcuni la pericolosità esiste ma viene sminuita paragonandola a una lista infinita che va dai FAGIOLI, dallo ZUCCHERO ...alle Incazzature con la moglie ...ecc.. 3 Molto dibattuto infine il concetto di minima quantità, quantità consigliata ecc ... ---- Altro punto dibattuto, collegato al primo, è cosa fare se si ammette la pericolosità dell'alcol. (Per quelli che escludono la pericolosità o la ridicolizzano paragonandola ai FAGIOLI e alle INCAZZATURE della MOGLIE il problema non esiste) Va seguito l'esempio del fumo( v vicenda STRASBURBO oggetto dell'artivolo di A. M.)o bisogna intraprendere nuove strade?

Rispondi
avatar

Michelangelo

circa 2 anni fa - Link

Premetto che temo di non rientrare nella categoria di bevitori moderati, per cui non voglio assolutamente difendere i miei comportamenti. Tuttavia, gli studi che ho letto non mostrano in modo convincente un effetto significativo correlato al bere moderato. Vedete ad esempio il recente: https://journals.plos.org/plosmedicine/article?id=10.1371/journal.pmed.1002585 Anche i lavori armai classici detrattori dell'alcol come il 2016 Global Burden of Disease, non differenziano in modo convincente tra non bevitori e bevitori moderati. Nel complesso, emerge che: l'alcol e' cangerogeno a tutti i livelli di consumo con aumento lineare del rischio rispetto al consumo stesso. Diverso e' concludere che l'effetto per la salute del consumo moderato di vino (rosso) e' negativo nel complesso, cosa ancora dibatutta in letteratura. Il che se non altro dimostra che, insieme al fatto che i posti del mondo dove si vive di piu' hanno un consumo moderato ma non nullo di alcol, che l'effetto e' probabilmente limitato, al limite della misurabilita' al netto dei fattori confondenti. Detto questo, a me un approccio etico e salutista dello stato non piace ed ho grossi dubbi che sia utile. Lo zucchero e' devastante per la salute, e crea dipendenza, se non lo pensate non leggete la letteratura. Ma la soluzione e' mettere un messaggio su ogni cosa zuccherata? Tanti avvertimenti alla lunga corrispondono a nessun avvertimento. Nessuno che conosca ha smesso di fumare per quello che viene scritto sui pacchetti, mentre ha funzionato, anche se limitatamente a certi contesti sociali e nazioni, il lento imporsi di una cultura dove il fumo non e' piu' un atto alla moda con un connotato figo.

Rispondi
avatar

Gigi

circa 2 anni fa - Link

...in effetti già il fatto che un prodotto commestibile sia vietato ai minori dovrebbe far riflettere su come stanno veramente le cose. O no?

Rispondi
avatar

Andrea

circa 2 anni fa - Link

L' alcool deidrogenasi è un enzima inducibile. Non tutti gli animali lo sintetizzano. Noi si, perché nel nostro presente conserviamo il passato molto lontano di animali raccoglitori di frutta caduta dagli alberi. Che si fa meno fatica che a coglierla dall' albero, ma che appena caduta incomincia a degradarsi e gli zuccheri vengono convertiti in alcool. Per cui il nostro organismo si è evoluto per poter gestire questa quantità di alcool. Ecco, l' alcool è un veleno potente, mutageno in laboratorio e cancerogeno, senza dubbio, ma a piccole dosi siamo abituati da centinaia di milioni di anni ad assumerlo. Per cui molti dei commenti di cui sopra sono condivisibili. Assolutamente no i deliri di chi parla di alcool cattivo ed alcool buono.

Rispondi
avatar

Enologo64

circa 2 anni fa - Link

Sicuramente fa male ma io continuo a bere vino e a fumare sigari. Morirò prima, me ne farò una ragione.

Rispondi
avatar

Alberto

circa 2 anni fa - Link

Un articolo da fiera dell ovvio. Ma quante altre porcate mangiamo che fanno piu' danni alla ns salute di un bicchiere di vino? Va bene ho capito ci voleva questo prof a metterci in guardia sul vino ! Dai estirpiamo tutti i vigneti e piantiamo erba ruta e menta, contento ?

Rispondi
avatar

Enologo64

circa 2 anni fa - Link

Concordo. Aggiungo: 8 ore in ufficio fanno bene? Vivere nelle nostre città inquinate fa bene? Le incazzature con moglie, colleghi, genitori e figli fanno bene? Le radiazioni eletromagnetiche fano bene? Il vaccino covid (che non faccio) farà bene? Le preoccupazioni per la situazione sociale e politica attuale fanno bene? Andare in pensione a quasi 70 anni fa bene? Prima di tutto ci vorrebbe una qualità della vita diversa...

Rispondi
avatar

Paolo A.

circa 2 anni fa - Link

Oooh, benaltrismo e novaxismo nella stessa risposta. Ora sì che posso cominciare sereno la giornata.

Rispondi
avatar

Gigi

circa 2 anni fa - Link

Della lista quindi ho preferito fare a meno dell'alcool (unica cosa per la quale ho un minimo di potere decisionale 😃)

Rispondi
avatar

valentino

circa 2 anni fa - Link

molto poche a dire la verità. Per questo va scritto sull'etichetta, perché il medioman italiano che tanto tutto fa male non lo capisce

Rispondi
avatar

Moonsafari

circa 2 anni fa - Link

L’alcol farà pure male, ma per quanto mi riguarda quando il vino mi suscita emozioni si verifica un effetto placebo che ne bilancia la sua tossicità. E poi di qualcosa tanto moriremo, e non invidio chi si priva di tutto per morire sano…

Rispondi
avatar

Alfio Mari

circa 2 anni fa - Link

evviva bacco che l'ha pianta' la vigna.. tutti i centenari che ho conosciuto..ho 75 anni..erano bevitori..alcuni grandi bevitori.. il più bevitore di tutti era un tizio morto a 95 anni urtato da un tram mentre..fiasco di Barbera in mano camminava in mezzo alle culisse. ero bambino..primi anni 50 e mio padre..che lo conosceva bene..mi.diceva che la sua media era di 5-6 litri al giorno..bianco di mattina e rosso di pomeriggio/sera.

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...Alfio , mio nonno materno è morto a 94 anni (razza Piave) bevendo una bottiglia di vino a pasto più un bottiglione a settimana ( hai letto bene) di grappa fatta con distillatore proibito nel suo sottoscala . Fumava 40 sigarette di trinciato forte al giorno . Ha trombato fino a 85 anni , e mangiava derivati suini da 90 anni ( piccola azienda agricola con annesso piccolo allevamento suino ... un privilegio per gli anni pre e post bellici) . Aveva la vigna che ha coltivato fino al giorno prima della morte , avvenuta "addormentandosi" davanti al televisore mentre guardava un incontro di boxe di cui era appassionatissimo ( Benvenuti - Monzon) . Aveva un metabolismo mostruoso. La genetica aiuta anche nei disordini di stile di vita , soprattutto quelli alimentari ... però è solo un'eccezione che conferma la regola che vuole non privarsi di nulla ( salvo patologie conclamate) ma con il giusto criterio quantitativo , pena degenerazione fisiologica inevitabile. Stile di vita ( senza privazioni) - alimentazione - genetica . E' il triangolo della salute con cui vi scontrerete ad ogni consesso sugli aspetti legati al benessere . Le prime due variabili dipendenti ( dipende da noi) , la terza indipendente ( ci vuole culo) ... non forziamo mai la mano sperando solo nella terza ...

Rispondi
avatar

Gigi

circa 2 anni fa - Link

Purtroppo le eccezioni non fanno la regola (ripeto purtroppo!)

Rispondi
avatar

Giuseppe

circa 2 anni fa - Link

Articolo interessante e, purtroppo, ancora "divisivo" anche tra i lettori di Intravino. Fatico a capire la difesa della "modica quantita`", ancora meno l'equiparazione a tutti gli altri alimenti con la giustificazione che "in quantita` tutto fa male" (anche l'acqua come diceva sempre mio nonno, inutile puntualizzarlo, gran bevitore...) Mi trovo molto piu` allineato col pensiero dell'autore (nel 2022 non sbaglia un colpo!): OK l'alcol e` tossico ma il "benessere complessivo della persona" e` ben altra cosa. Mi viene in mente una vignetta di Lupo Alberto di tanti anni fa che recitava piu` o meno cosi`: "Se non bevi, non fumi e non vai a donne non e` che vivi di piu`, e` che non ti passa piu`!" Buona giornata a tutti

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...CITO da Giuseppe : " Fatico a capire la difesa della "modica quantita`", ancora meno l'equiparazione a tutti gli altri alimenti con la giustificazione che "in quantita` tutto fa male" ... RISPONDO : " Fatico a capire chi dice di non capire" ... PS: ...ho un post "in moderazione" con cui spiego meglio , ne discutiamo dopo ...

Rispondi
avatar

Giuseppe

circa 2 anni fa - Link

in attesa del chiarimento cerco di spiegarmi meglio anche io. Puo` essere che esistano soglie minime di assunzione di alcol con effetti nulli o trascurabili sull'organismo umano ma, come minimo, vanno contestualizzate per: sesso/etnia/eta`/peso corporeo + chissa` quale altra variabile (si` lo so lo hanno fatto), e anche cosi` non sarebbero valide con certezza perche` poi ogni persona e` diversa dall'altra. Il mio approccio allora e` un altro e mi sembra lo stesso di tanti altri partecipanti alla discussione - vedi Omikelet qua sotto. Sono consapevole che l'alcol faccia male al mio organismo. Lo e` insieme a tanti altri fattori gia` esposti, fra l'altro molto meno piacevoli, come smog/stress/alimentazione... Accetto questo rischio perche` ritengo che nel complesso della mia vita ne valga la pena e senza perderei qualcosa di importante per me. A me sembra che portare giustificazioni basate sulle "modiche quantita`" o parenti/amici centenari e gran bevitori sia come voler giustificare a tutti a costi la pratica del bere perche` ammettere che questa sia dannosa per il nostro organismo sia in qualche modo un taboo intoccabile. O sbaglio? Rileggetevi ultimo capoverso intervento Omikelet qua sotto, sintetizza tutto quello che (spero) volevo significare Buona serata a tutti

Rispondi
avatar

Omikelet

circa 2 anni fa - Link

Il famoso articolo citato di Lancet stima in un sesto dei morti totali da alcol i bevitori “moderati.” Quindi non esiste la quantità di alcol che sia innocua. Anche i famosi effetti benefici del vino (invero modesti) sono totalmente soppressi dagli effetti tossici se si analizza il beneficio clinico netto. Peraltro è inutile disquisire sulla attività alta o bassa della alcol deidrogenasi in quanto essendo un enzima epatico non ha nessun effetto sulle neoplasie delle vie digerenti, che subiscono gli effetti tossici locali dell’alcol. La verità, nuda e cruda, è che l’alcol è tossico, punto. È però contenuto in bevande dall’evidente valore culturale, storico ed edonistico che a tanti (me compreso) piacciono molto e che hanno quindi hanno molteplici motivi di dover essere difese. La battaglia andrebbe fatta su questo, non nascondendo le evidenze sanitarie.

Rispondi
avatar

Alberto

circa 2 anni fa - Link

Ma mi pare che nessuno lo abbia fatto... E comunque, a fronte delle evidenze sanitarie, non c'è discussione... Va vietato, senza se e senza ma... I valori culturali, storici etc. verranno salvaguardati sulle pubblicazioni dei settori di riferimento...

Rispondi
avatar

Lanegano

circa 2 anni fa - Link

Ma non scherziamo, per favore.... Ci mancherebbe che in questo mondo ipocrita vietassero anche il vino.... Vivo in Pianura padana che è uno dei luoghi più contaminati d'Europa dove muoiono decine di migliaia di persone all'anno per cause correlate all'inquinamento... Vieterei prima le merendine confezionate e le bibite gassate.....Facciamo corretta informazione e promozione alla salute cominciando nelle scuole e vediamo di non proibire nulla dato che storicamente è stata una strategia che ha sempre portato a fallimenti disastrosi. La gente si distillerebbe in casa qualunque cosa avesse possibilità di fermentare.....

Rispondi
avatar

Alberto

circa 2 anni fa - Link

Lanegano, sereno... ero evidentemente ironico

Rispondi
avatar

Maurizio

circa 2 anni fa - Link

Chi è così spostato da pensare che per il vino vadano esposte scritte minatorie per la stessa logica immagino vorrebbe che quando uno sale su un autobus (o un aereo) il conducente avvisasse all'altoparlante che i passeggeri stanno rischiando di morire in un incidente tremendo e che lo stesso fosse addobbato con immagini di persone dilaniate tra le lamiere e altrettanto dovrebbero essere vietate le pubblicità di mezzi di trasporto e sovvenzioni di ogni tipo al settore. Il vino è uno dei prodotti culturali più antichi della storia della umanità e non esistono studi approfonditi che abbiamo mai dimostrato la pericolosità di questo a dosi minimi. (quello di Lancet è 1, dico 1, ed è fortemente contestato). Chi dice non esiste un consumo minimo sicuro di vino dice una falsità, perché non esiste una . Trovo inoltre fastidioso che per una buona volta che gli italiani, la politica italiana anche, è tutta unita per combattere una battaglia e la vince, c'è qualcuno che deve sempre fare polemica. Se pensate, a differenza mia, che il vino sia tossico e pericoloso in ogni caso, allora cambiate nome al blog in Contravino, che forse è più pertinente.

Rispondi
avatar

rudy alias garrigue

circa 2 anni fa - Link

Anche i fiori di Bach sono cancerogeni, okkio

Rispondi
avatar

Andrea

circa 2 anni fa - Link

Dicono anche la musica...

Rispondi
avatar

lorella

circa 2 anni fa - Link

E la pasta fa male, i dolci hanno l'olio di palma che forse è cancerogeno più dell'alcool contenuto nel vino, nessuno pensa al bisfenolo che ha un’elevata tossicità per la salute in particolar modo per i bambini in fase di crescita ...aggiungiamo anche l'aria che respiriamo nelle grandi città e si polemizza sul vino ....

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...non parliamo delle scie chimiche e dei vaccini , hai voglia...

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 2 anni fa - Link

È appena uscito un articolo direi conclusivo sul tema, e viene dalla Rivista dell'Accademia dei Georgofili. https://www.georgofili.info/contenuti/perche-beviamo-vino-e-la-teoria-della-scimmia-ubriaca/18004. Vi invito a leggerlo, perché è molto chiaro ed esaustivo: l'alcol fa parte della dieta dei nostri antenati da almeno dieci milioni di anni, e abbiamo sviluppato enzimi e metabolismo per poter convivere con esso. Come molte altre sostanze che fanno parte della nostra dieta è cancerogeno, però fa parte di quel ristretto gruppo di sostanze cancerogene con cui conviviamo da un tempo lunghissimo senza che questo abbia portato all'estinzione della specie o a danni rilevanti.

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...dalle prime tracce di trasformazione del frutto di Vitis Vinifera , sono passati circa 11.000 anni ( qualcosa in più) . Secondo me , da allora, salvo eccezioni, l'umanità si è rincoglionita , soprattutto per l'assunzione di vino , in special modo di Brunello di Montalcino , come da reperti archeologici in Cina prima e Georgia dopo . Infatti ben prima della "via della seta" , funzionò la "via del Sangiovese Grosso " per lo spostamento di popolazioni da Est alla Nostra penisola...

Rispondi
avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 2 anni fa - Link

Il Brunello ha effetti terribili sull'essere umano, non è solo cancerogeno ma addirittura mutageno. Da dati USL tenuti riservati pare che alcuni degli ungulati che devastano le vigne del territorio siano poveri bevitori assidui trasformati in cinghiali mannari dalla brama di sangiovese grosso.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.