Alla Trattoria degli Amici, il sommelier è astemio e ci scappa la lacrimuccia
di Alessandro MorichettiVenti anni fa erano handicappati. Poi sono diventati disabili. Oggi un pelosissimo politicamente corretto li vuole diversamente abili. Una versione più giovane e stupida di me pensava che avere un figlio non normale fosse una disgrazia e il solo ricordo dell’idea mi fa venire i brividi. Poi ho conosciuto l’Anfass e l’universo delle famiglie che sanno vivere la disabilità con dignità, sacralizzando il diverso che diventa quotidiano. Al Vinitaly 2012, il mio spicchio di Paradiso l’ho trovato sedendo due volte alla Trattoria degli Amici, versione fieristica del ristorante di Trastevere che fa capo alla Comunità di Sant’Egidio e impiega ragazzi disabili, affiancati da “amici”. L’equipe guidata dal pigmalione romano Dario Laurenzi ha stupito tutti con una media di 220 coperti al giorno. In entrambe le occasioni ho mangiato magnificamente e senza sconto-simpatia per la situazione.
I grandi classici della cucina romana – ricotta di pecora con le alici fresche e le puntarelle, rigatoni cacio e pepe, spaghetti alla chitarra con gricia di fave fresche, coda di bue alla vaccinara con gnocchi di semolino, spalla di abbacchio alle erbe romanesche e cicorietta di campo – interpretati dalla brigata invisibile di Marco Milani (con lui, da sinistra a destra: Maria Castellano, Paolo Sirianni, Alessandro Cecere, Alessio Facchini) hanno meritato un bel 10 per bravura e sentimento. Tempi di servizio perfetti come le cotture hanno completato un quadro gioioso.
L’immagine di una cucina all’opera aggiunge ritmo, frenesia e urla al racconto compassato di un ristorante da campo che tanto normale non è. Dovessi poi dire esattamente quali siano i “normali” nella foto, sinceramente non saprei, e la cosa è anche poco interessante. Non parliamo poi della sala, spettacolo per gli occhi.
Maurizio Valentini, il sommelier astemio, è solo la chicca di un meccanismo delizioso, che sazia pancia e cuore. Sentirlo parlare con dovizia di particolari di vini che non ha mai bevuto è emozionante. Sciorina abbinamenti, corpo del vino e profumi col piglio del professionista navigato, e ricorda con un sorriso quando riuscì a vendere addirittura un Sassicaia. Parlando, farfuglia meno di tanti sommelier blasonati. E quando ho ascoltato Dario Laurenzi qualche aneddoto sul ristorante – “Capo posso andare con la comanda?”, “Vai, vai”, e quello prende e se ne va fisicamente dal ristorante, “Ahoooo, ma ndo vaiiiiiii??” -, in mezzo alla fiera di business, nani e ballerine, io mi sono commosso.
Il filmino “Valgo anch’io” racconta questa storia di infinita umanità e va visto d’un fiato. Magari non sul posto di lavoro, perché inumidisce gli occhi ed estrania potentemente dagli scazzi quotidiani.
41 Commenti
Dan Lerner
circa 12 anni fa - LinkUno splendido e doveroso post. Bravo Morichetti.: quando ce vo' ce vo'!
RispondiGiovanni Corazzol
circa 12 anni fa - LinkAmici
Rispondialessandro bocchetti
circa 12 anni fa - Linkche delusione... io ho un figlio disabile, autistico per la precisione, lotto tutti i giorni per questo, Tomacelli mi scuserà il link http://www.imille.org/2012/03/sono-stanco-di-paese-eccezionale/ ma non è in concorrenza, ma MAI ho pensato "che avere un figlio non normale fosse una disgrazia". Occhio Morricchio che le parole sono clave e fanno tanto male :( Conosco Dario Laurenzi e la comunità da tanto tempo, li appoggio e aiuto come e quando posso, ma quello di cui non abbiamo bisogno sono le lacrimuccie e la compassione... quello di cui abbiamo bisogno è integrazione e una società inclusiva che ci renda possibile un futuro e di compagni di strada abili che si battano con noi... siamo disabili, e lo rimarremo il resto è retorica :D Brava invece alla trattoria degli amici, anzi andateci più che potete, meno a buonismi e più azione... Ciao A
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkNon mi vergogno di essere stato stupido, o forse solo debole. Ce n'è di gente che ha problemi con la disabilità in giro e non ti insegno niente, però rispettiamo anche il cammino di avvicinamento e comprensione altrui, ok? ;-) Ho fatto il mio percorso ma so da dove sono partito. E se mi commuovo per una storia che mi tocca, lo dico, non ci vedo niente di male.
Rispondialessandro bocchetti
circa 12 anni fa - Linkio ho tutta la comprensione del mondo per chi è stato stupido... figurati lo sono stato (e forse lo sono) tanto io ;) però... si ti dovresti vergognare e dalla comprensione di quella vergogna scoprire che il registro della commozione e della lacrimuccia è quello che non consente una reale alternativa. Non c'è futuro senza uguaglianza, non c'è possibilità di uguaglianza senza diritti certi al di la della pietas... E credimi te lo dico con affetto e comprensione, ma riflettici ;) Ciao A
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkPermettimi, sbagli approccio. Non ho detto che sto lì a lacrimare ma solo che una situazione mi ha toccato. Poi ognuno nel proprio agisce per una causa d'integrazione e la commozione lascia il tempo che trova. Ciao.
Rispondialessandro bocchetti
circa 12 anni fa - Linkpermettimi, quello che sbaglia approccio sei tu...
RispondiLa linea dell'inutile (Mauro)
circa 12 anni fa - Linkehm scusate ... giusto perche' sono uno stupido anch'io: state dicendo la stessa cosa, vista per forza di cose da due punti di osservazione un po' diversi
RispondiOlimarox
circa 12 anni fa - LinkSinceramente credo che Morichetti abbia scritto una bella cosa. Nessuno lo obbligava a fare ammenda di un passato che sarebbe potuto rimanere privato. E nemmeno io vedo differenze sostanziali nel vostro approccio. Complimenti per il post.
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - Link:-)
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkAle Bocchetti, il mio sorriso era ovviamente rivolto a te e a M. :-)
RispondiAlesaandro Bocchetti
circa 12 anni fa - LinkLo so CRI ;) Ciao A
RispondiTommaso Farina
circa 12 anni fa - LinkBeh, c'erano anche l'anno scorso (mi pare) e li stimo molto, un qualcosa che unisce una profondità educativa ed etica rimarchevole. OT: mi spiaciuto, peraltro, che quest'anno al Vinitaly non ci fosse il ristorante di Palatium, che l'anno scorso culinariamente (per me) aveva fatto un figurone.
RispondiFrancesco Maule
circa 12 anni fa - Linkbravo morichetti! anch'io ci ho lavorato insieme ad una ragazza un po' come loro di Amici, in pizzeria per un periodo, tanti anni fa. Facciamo che il resto ti è sfuggito, va
RispondiAlessandro Bocchetti
circa 12 anni fa - LinkMa parli sul serio??? :(
RispondiERNESTINO
circa 12 anni fa - LinkPer favore è possibili rimuovere il commento di Maule? Ma cosa ha scritto? PS. Morichetti non ne prendi una!
RispondiTommaso Farina
circa 12 anni fa - LinkChe aquila, complimenti.
RispondiERNESTINO
circa 12 anni fa - LinkTommaso ma che hanno dato un colpo di spugna al post di Maule? Manca un pezzo?
Rispondifrancesco
circa 12 anni fa - LinkHo trovato utile, appassionato, interessante il contributo di Morichetti. Commovente? si, senza esagerazione o esasperazione da parte sua. Ha arricchito la storia di intravino, almeno quella più recente che io seguo. E sempre secondo il mio personale giudizio. Il rispetto per le argomentazioni critiche nei suoi confronti è doveroso, ma la sostanza mi è sembrata inutilmente dura. Bravissimo Morichetti!!!!!!!
Rispondifrancesco
circa 12 anni fa - Link... ho letto d'un fiato il link di alessandro bocchetti. Una descrizione perfetta della Italia di oggi, con l'aggravante dovuta al caso descritto (tanti troppi ce ne saranno di uguali). Morichetti si è trovato nella "traiettoria" del comprensibilissimo sdegno. Incolpevole.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkCiao Francesco, colgo l'occasione per completare il mio pensiero visto che non ritengo lo sdegno comprensibile. Non faccio fatica a parlare di disabilità né lo ritengo argomento scivoloso. Deve essere chiaro, presenti esclusi, che avere in famiglia forme di disabilità non conferisce alcun patentino. Potrei farti l'esempio di genitori pessimi, che hanno peggiorato la situazione dei figli, così come di genitori magnifici e santi. Ho amici disabili per i quali ci siamo posti più e più volte mille interrogativi: disabilità e vita quotidiana, disabilità e sesso, disabilità e amore. Tutto lo scibile umano può essere declinato così e le vie di integrazione ci sono e fanno leva su uomini e donne di grande statura morale e senso civile. Con amici in carrozzina, down o affetti da ritardo, abbiamo scalato montagne, lavato scodelle e cagato nei boschi. Questo non toglie che, come in tutte le relazioni umane, ci si possa commuovere per qualcosa e sentirsi toccati. E' un diritto sacrosanto e, se permetti, insindacabile. Stante il resto, che penso di aver chiarito e che lascia davvero poco spazio a ulteriori speculazioni.
RispondiDario
circa 12 anni fa - LinkInnanzi tutto grazie per le belle cose scritte, e per aver portato una storia cosi bella e importante fino a qui. Frequento ormai da 5 anni questi ragazzi, li vivo come amici con cui condivido un progetto e un lavoro, ci rido e alle volte mi c'incazzo, lavoriamo tutti assieme senza mai pensare a limiti e diversita, alle volte le loro storie e azioni mi emozionano, è chiaro che non cercano la lacrimuccia, ma l'emozioni non hanno regole, trovo che alessandro M. abbia scritto belle cose, ma capisco anche alessandro B. e il senso del suo discorso e condivido molte delle sue parole, a mio avviso avete entrambi ragione, ma vedete l'argomento da due diversi punti di vista, vi conosco personalmente, e conosco la vostra onesta intelletuale, mi dispiace che discutiate su un argomento cosi importante, ma sono contento anche vedere che un argomento come questo sia arrivato qui, e questo grazie a te Morichetti.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkE' effettivamente un argomento delicato su cui è facile non cogliersi nelle sfumature del pensiero. Avete realizzato una cosa a cui anni fa pensavo lavorando nel non profit, cercando di unire amore per il cibo e per le diversità che colorano la vita. Ciao, Darione.
RispondiAlessandro Bocchetti
circa 12 anni fa - LinkVedi Alessandro, lo sdegno non c'entra nulla. Io nella mia esperienza (che sicuramente sarà minore della tua, riguardando solo 11 anni di vita) non ho mai incontrato genitori terribili, ma solo persone che facevano la propria parte... Vedi le parole sono pugni, quando si scrive bisogna pesarle, ovunque si scriva. E ora cerco di spiegare ulteriormente. Sono insofferente verso la retorica della lacrimuccia, che già dal titolo segna questo 3D, perché è una gabbia che ci lega, ci ingabbia... Una camicia di forza, calda e confortevole magari, ma che comunque lega le mani, perché il secondo passaggio dopo la commozione è quasi sempre spostare lo sguardo da una vicenda troppo privata e sensibile, invece quella della integrazione è soprattutto suna battaglia sociale e politica. Vedi Ale, la commozione crea risposte ignoranti e terribili come quella che avete dovuto moderare, sicuramente in buona fede e emozionali... Ma terribili appunto. Ora mi taccio per davvero, perché se deve diventare una roba muscolare tra me e te non ha senso e non è mia intenzione, poi visto come sei in "forma" ultimamente non oserei mai :P Ciao A
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkAle, ti stimo e lungi da me esercizi di muscoli che non ho. Non vorrei si scambiasse l'emozione di un attimo per pietismo, tutto qua. Son due cose diverse. Il titolo l'ho scritto io perché, pur essendo sensibile alla disabiltà ho ascoltato un racconto che mi ha toccato. E l'approccio c'entra nulla col commento moderato. Ciao.
Rispondifrancesco
circa 12 anni fa - Link.... mi è sorto il dubbio di essere stato frainteso quando ho parlato di "sdegno comprensibile". Mi riferivo allo sdegno, alla rabbia, alla voglia di ribellione che si prova ogni volta che si cade nella trappola della burocrazia. Non era comprensibile lo sdegno....verso di te. Tanto per alleggerire: ........... ho pagato regolarmente una multa per sosta vietata elevata da un comune toscano (ero in vacanza) e dopo un pò mi è stato richiesto di pagare di nuovo, anche se avevo ricevuta. Perchè, sostenevano, avrei dovuto maggiorare di 1 o 2 euro, non ricordo, per deposito raccomandata presso ufficio postale. Controllo e non è vero; il portinaio aveva ritirato tutto come si fa regolarmente a Milano e nno c'era stato nessun deposito. Ritelefono in toscana, forte delle mie ragioni. Ragioni? Poichè il ritiro era avvenuto da parte di terzi dovevo ugualmente versare l'euro o due in più.... Capisci? L'alternativa era il giudice di pace....in toscana. Sdegno, rabbia, rassegnazione. Era solo una multa, mi immagino cosa proverei nella posizione di Bocchetti dopo aver letto il suo link.
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkSecondo me state troppo attaccando il Moricchia, secondo lui è rimasto meravigliato di questa forza di volontà di questi nostri Amici, quanti di noi magari si masturbano il cervello per una cosa o l'altra ed alcune volte non siamo contenti di quello che abbiamo. Sig. Bocchetti lei ha tutta la mia stima.
Rispondigentimorasso
circa 12 anni fa - LinkSeconde me è stata una bell'iniziativa ed è giusto parlarne, lodarla e soprattutto sostenerla, quindi bravo Morichetti. La sensibilità e la relativa commozione, sono diverse dal pietismo che spesso si traforma in menefreghismo. Ovviamente esprimo, come tutti credo in questa discussione, la mia vicinanza ed ammirazione, verso le persone con qualsiasi handicap e quelle che gli sono vicine e se ne prendono cura.
RispondiPietro Caputo
circa 12 anni fa - LinkComplimenti Alessandro, bellissimo post e video commovente perché permeato da amore e forza d'animo. Tutto il contrario del pietismo e la compassione che a nulla servono se non a certe persone superficiali ed ipocrite per sentirsi meglio (mi riferisco a chi ho incontrato nella vita, sia chiaro, nessun riferimento ad alcun post!). Amore e forza che quotidianamente rinnovano il coraggio di chi è stato messo a dura prova dalla vita nell'avere accanto una persona disabile. Personalmente penso che chiunque abbia vissuto una gravidanza abbia dovuto affrontare il delicatissimo tema della disabilità. E penso anche che sia onesto pensare che avere un figlio sano ed "abile" sia quasi un miracolo (tenuto conto di tutto ciò che la moderna medicina può diagnosticare). Questo per dire che il pensare "avere un figlio disabile è una disgrazia" è sicuramente una frase che suona pesante e grave, ma che onestamente, addolcita con altre parole, ribaltata se vogliamo, alla fine suona "è sicuramente una gran fortuna avere un figlio sano ed abile". Poi si cresce, si incontrano persone speciali, si vive la disabilità da vicino e ci si rende conto che la disabilità può portare tutto quel contorno di amore e solidarietà che ti rende la vita. Ma il tema è troppo ampio, sfaccettato e delicato da poter essere riassunto in un post. Bravo Alessandro e grazie per questa condivisione speciale.
Rispondialessandro bocchetti
circa 12 anni fa - Linkma davvero dici? avere un figlio è una fortuna, averlo disabile anche più grossa... questo guardandolo con gli occhi del padre, per i figli ovviamente è diverso ;)
RispondiPietro Caputo
circa 12 anni fa - Linkconcordo Alessandro, per un genitore (meglio ancora se una coppia di genitori) maturi, responsabili che si amano e amano la vita, avere un figlio è una fortuna e averlo disabile lo sarà ancora di più, perchè lo ameranno ancora di più e riceveranno tanto amore in cambio, probabilmente anche più a lungo! cercavo di aggiungere altre considerazioni che riguardano la "fatica" richiesta a genitori (e figli) che è innegabilmente maggiore. Altri aspetti non li ho nemmeno sfiorati perchè non saprei come rendere i pensieri in inchiostro virtuale, ma riguardano il tema dei fratelli (ovvero per esempio la scelta di tenere un figlio down avendo già un figlio non down), la difficoltà psicologica di chi ha una disabilità leggera ma che comunque non permette di avere una propria famiglia e rendersene conto... :)
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkUn figlio è un figlio, un uomo è un uomo e il diversamente abile non esiste. Caso mai "diversamente visibile" nel senso che c'è chi è completamente trasparente per occhi egoisti o anche semplicemente troppo compassionevoli. Non credo affatto che sia il caso di Alessandro Morichetti, magari un po' troppo propenso ad una prosa incauta. Alessandro Bocchetti ha ragione, in certi casi le parole scritte o dette con le migliori intenzioni possono rivelarsi coltelli affilati per chi le ha sentite, lette o ricevute millanta volte. Gli occhi dei nostri figli invece ci sanno vedere benissimo, togliamoci l'illusione che siamo noi ad aiutarli, in realtà sono loro il regalo più bello della nostra vita.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkQuesto posto è frequentato da gente per bene e sono felice che, al di là di piccole incomprensioni, siamo capaci di confrontarci su un argomento che dovrebbe riguardare tutti, più o meno direttamente. Il vino era ovviamente un pretesto, stavolta, e ho usato certe parole proprio per scongiurare quel pietismo melmoso che, troppo spesso, avvolge i nostri ragionamenti e comportamenti su temi come la disabiità: degli altri, ma molto frequentemente di noi che pensiamo di essere i normali.
Rispondililoniadriano
circa 12 anni fa - Linkposso condividere? ho sentito dolcezza e non pietismo. che bello vedere la felicita' dei personaggi. il resto e' fuffa. scusatemi.
Risponditenax
circa 12 anni fa - Linkho un caro amico con un figlio che qualcuno definisce disabile o autistico. nessuno della compagnia ha mai provato compassione pietà o comprensione. semplicemente viene trattato come tutti gli altri. anche perchè è come tutti gli altri. le lacrimucce sono emozioni effimere. ma anche le piccole donne cresceranno.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkCapita che anche i genitori di ragazzi disabili si commuovano. Tutti si commuovono. Tranne i bifolchi senza cuore prestati a Mammona come te ;-).
Rispondiesperio
circa 12 anni fa - LinkScusami Morichetti, ho l'impressione che tu non abbia afferrato a pieno il senso positivo di cio' che Tenax voleva esprimere. Lodevole la commozione ma dopo e' ancor piu' importante lo sforzo di creare per tutti la normalita' e l'armonia del vivere quotidiano.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkGrazie esperio, avevo colto. Tenax è una nostra vecchia conoscenza sotto mentite spoglie, altrimenti non mi sarei permesso d'insultarlo. D'accordissimo sull'approccio.
RispondiSilvia Di Stefano
circa 12 anni fa - LinkLo leggo solo ora. Wow! Bel post, ci vuole ogni tanto un po' di umanita! Bravo, anzi BRAVI!
RispondiSonia
circa 6 anni fa - Linkun sommelier per conoscere un vino non serve che lo beva, le caratteristiche di un vino le senti in bocca per questo esistono le sputacchiere. Un sommelier serio non trangugia tutto quello che ha nel bicchiere
Rispondi