Abbinamenti italiani made in Usa: cheeseburger e Sassicaia

Abbinamenti italiani made in Usa: cheeseburger e Sassicaia

di Giorgio Michieletto

Cominciamo col dire che quando il corriere ha lanciato dentro al cancello di casa “Big Macs & Burgundy. Wine pairings for the real world” (Abrams Image, abramsbook.com) di Vanessa Price con Adam Laukhuf  l’ho divorato come un hambuger succulento. Una lettura veloce, anzi vorace, delle 240 pagine per scovare subito qualche traccia di casa qua e là, fra snack di ogni tipo e famosi comfort food, in quel mondo reale per noi così lontano. Il libro, uscito a ottobre, è un divertente spaccato del gusto pop americano da godersi però con calma con Google (e il traduttore) a portata di cellulare: è denso, argomentato, ben impaginato e illustrato, per nulla banale.

Da leggere con curiosità, senza spirito da caccia all’errore. Vanessa Price dal Kentucky è una sommelier, firma del New York Magazine e fondatrice di The Vinum Collective . “ll vino con la colazione” si candida a essere uno dei capitoli cult e sono rimasto ipnotizzato dalla minuziosa argomentazione sul perché dovrei provare il mitico Château d’Yquem con le diversamente mitiche merendine Twinkies (pan di spagna dorato con ripieno cremoso) o un Sancerre con le patatine Cheetos. Ma ecco solo qualche chicca sull’incontro Italia & Usa. E come direbbe lo Zaia/Crozza: ragionateci sopra…

Lumberjack Breakfast (colazione con uova, prosciutto, bacon, salsiccia pancackes con sciroppo d’acero) e Moscato d’Asti.

Gnocchi di cavolfiore (di Trader Joe’s, conditi con burro e salvia) con Langhe Nebbiolo (si suggeriscono Produttori del Barbaresco, Giuseppe Mascarello e figlio, Giovanni Rosso). Gli hot dogs pare vadano a braccetto coi nostri rosati (Feudi di San Gregorio Ros’Aura / De Fermo Le Cince Cerasuolo d’Abruzzo) e se il famoso Big Mac del titolo si innaffia  con un pinot nero di Borgogna, i super tuscan sono più adatti col cosiddetto Quarter Pounder di McDonald’s (ketchup, senape, formaggio). Sì, proprio un Sassicaia.

Rosso e pesce poi sdoganato alla grande. Il Rosso di Montalcino col gumbo, una zuppa di mare tipica della Louisiana, mix di dolcezza dei crostacei e piccantezza delle spezie. Il nerello mascalese dell’Etna viene accostato ai cripsy soft shell crab (come le nostre moleche fritte…). Abbinamenti dolci per l’Amarone (gelato Cherry Garcia), per la Falanghina del Beneventano e… per il prosecco rosè (proprio lui) che si trova accostato alla “instagrammabilissima” Funfetti Cake.

Scopriamo poi il lambrusco di Sorbara (Vecchia Modena Cleto Chiarli e Rimosso di Cantina della Volta) col Pb&J, un panino al burro d’arachidi con marmellata o gelatina. E a sorpresa c’è la freisa, ma in versione vegana con l’insalata di spinaci. Tutti abbinamenti ampiamente spiegati e dettagliati: dibattito assicurato.

Scoprirete poi fra le pagine molti altri vini di casa, dal Brunello di Montalcino, al vermentino, a una bottiglia di rifermentato Ca’ dei Zago. Avete pronto un Franciacorta per la tavola di Natale? Probabilmente perché non avete mai provato Ca’ del Bosco Annamaria Clementi coi Peeps, i pulcini marshmallow che spopolano in Usa e Canada nei cesti di Pasqua.

Postilla ai tempi in cui la condivisione a tavola è purtroppo ancora un lontano ricordo. Molti hanno un piatto “piatto forte”, qualcuno anche un “abbinamento forte” , collaudatissimo, di cui è orgoglioso… Quello per cui “si accettano solo complimenti”. Ecco il mio: timorasso & trofie risottate con ragù bianco di coniglio al profumo di camomilla.

1. preparate un brodo con le ossa del coniglio (cipolla, carota, sedano, aglio, pepe in grani). Salate, filtrate e mettete in breve infusione (a fuoco spento) qualche fiore di camomilla (il brodo si usa sia per il ragù che per cuocere le trofie come fossero un risotto)

2. trito di porri, poca carota, sedano bianco.

3. cominciate cottura del coniglio, sfumate se volete sprecare un po’ di vino (alternativa: un goccio di aceto o whisky).

4. cuocete la carne tenendola bagnata con abbondante brodo e aggiungete un  trito finissimo di rosmarino, salvia, timo oltre a una foglia di alloro lasciata intera (alternativa: pochissimo finocchietto selvatico); sale e pepe bianco a

metà cottura

5. tenete ragù da parte coperto poi nella stessa pentola preparate le trofie come un risotto, cioè facendo assorbire un po’ alla volta il brodo caldo. A cottura praticamente ultimata aggiungere il ragù

6. Riempire i piatti

7. Godere col timorasso

avatar

Giorgio Michieletto

Giornalista professionista: ieri cronaca nera, oggi rosa. Ieri, oggi e domani: rosso, bianco & co. Varesino di nascita e cuore, milanese d'adozione e testa. Sommelier Ais. Se c'è una storia la deve raccontare.

9 Commenti

avatar

marcow

circa 3 anni fa - Link

Se queste "proposte" le avesse fatte un pincopallino...nessuno le avrebbe prese in considerazione. O ci sarebbero state grasse risate. __ Trovo interessante le TROFIE RISOTTATE al ragù bianco di coniglio. Perché uso spesso la tecnica della risottatura per cuocere la pasta. Perché le erbe aromatiche che si usano in questa ricetta sono da me preferite. La cottura del coniglio va benissimo ma, forse, lo farei apportando qualche variazione. ma __ In generale... non aspettiamo... che siano gli Altri a dirci cosa fare: quali abbinamenti sperimentare, quali vini bere, cosa indossare, cosa leggere, quali film ecc... Sviluppiamo una nostra personale Indipendenza e usamiola per e-s-s-e-r-e più CREATIVI... anche a tavola. ____ Il mercato(il marketing) ci vuole al contrario per influenzarci e manipolarci...con più facilità.

Rispondi
avatar

Raffaella Guidi Federzoni

circa 3 anni fa - Link

Peccato, veramente un peccato che mi sia già svenata per i regali di Natale, per me e per i miei affetti, altrimenti l'avrei ordinato SUBITO. Vorrà dire che aspetterò il compleanno. Di quello che ho letto nel post sottoscrivo tutto, a cominciare dal gumbo con il Rosso di Montalcino. Ciò che ai lettori distratti sfugge è l'enorme potenziale tirato fuori dall'autrice - che Ella sia benedetta - dei vini nostrali con qualsiasi cibo a qualsiasi ora consumato nel globo terracqueo. Per non tirarmi indietro suggerisco uno dei miei accostamenti più azzardati: US Airport spicy chicken wings con Asprinio di Aversa. Per ottenere le autentiche US Airport chicken wings dovete recarvi obbligatoriamente in un aeroporto statunitense e sedervi in uno dei più infimi luoghi dove servono cibo all'interno della Food Court. Sicuramente nel menu sgualcito ed un poco unto ci saranno le SCW, di solito una dozzina a porzione. Ordinatele e cercate l'Asprinio di Aversa nella succinta wine list. Se per sfortuna dovesse mancare, una bottiglia da 33 cl di Angry Orchard Hard Cider può fungere alla bisogna.

Rispondi
avatar

SALVATORE AGUSTA

circa 3 anni fa - Link

Gli americani sono certamente più disinibiti di noi in tema food&drink; leggiadri, forse anche spudorati nel proporre accostamenti, hanno lo stomaco capace di digerire persino il plutonio, e sconoscono qualsiasi forma di gastroenterite o reflusso gastrico. Sono veraci del sacrilego culinario, lo ricercano, ci trovano gusto. Non hanno tradizioni né buone intenzioni. Metodici, ostinati, ma vivono 20 vite culinarie parallele. Io ho appena pranzato al ristorante etiope dove il cibo era condito con le originali spezie etiopi e ho lo stomaco in fiamme, per loro sarebbe regolar amministrazione. Ci sono cose che non farei, ci sono cose che e il mio cervello e il mio pudore non mi permetterebbero di fare nemmeno nel greto della mia intimità, dove le parole si prosciugano e il fiato non ha via di uscita (cit. Samuel). Ma loro sono capaci di non fermarsi davanti a nulla e colpiscono inesorabilmente ogni tradizione, perché per loro nulla esiste e nulla si distrugge. Vivono all'interno di un vortice stilistico, dove tutto è permesso.

Rispondi
avatar

marcow

circa 3 anni fa - Link

Mi è piaciuto molto il commento di Salvatore Augusta. In poche parole un grande affresco degli americani. Ma, attenzione, mi è piaciuto anche il commento di Raffaella Guidi Federzoni.

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 3 anni fa - Link

.... spigola al sale con Amarone di Dal Forno . Era sera , avevo fretta: avevamo a mezzogiorno fatto una bicchierata di Amarone e ne era avanzato due dita ( alternativa : Riserva Quintarelli 1990 , anch'essa rimasto un goccio da mezzogiorno , abbastanza compromesso da abbondante sedimento ...) e ne ho approfittato ... la spigola era ottima ma leggermente sovrastata ...

Rispondi
avatar

VINOLOGISMO

circa 3 anni fa - Link

Solo leggermente ...

Rispondi
avatar

Ale

circa 3 anni fa - Link

Però, anche se con la scusa di farci un libro, mangiarsi tutto quello junk food americano rasenta la perversione enogastronomica

Rispondi
avatar

Sir P.

circa 3 anni fa - Link

Ma grazie mille! Ho giusto una degustazione venerdì notte in collegamento con una ventina di americani sparsi per tutti gli stati. Questo post sarà utilissimo! Grazie mille. Ps: sottoscrivo ogni sillaba del commento di Raffaella e rilancio: beef ribs e Barbaresco è un abbinamento fantastico! In areoporto preferisco schiantarmi invece di smashed cheese burger e chablis :-)

Rispondi
avatar

motown

circa 3 anni fa - Link

Pommard Premier Cru di Jadot con la Pepperoni Pizza di Domino's ? Fatto.

Rispondi

Commenta

Rispondi a marcow or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.