6 cose sul Rum che non vi hanno mai detto
di Denis MazzucatoAl celolunghismo non si sfugge, non c’è nulla da fare.
Soprattutto noi maschietti ne soffriamo fin dall’asilo: si inizia con l’altezza, l’unica cosa che si possa misurare a occhio a quell’età, ben dritti contro il muro con la mano premuta sulla testa.
Poi si imparano i primi numeri e i primi concetti, e ci si sfida su chi sa più cose: c’è chi conta fino a 100, chi sa il nome dei pianeti, chi guarda “siamo fatti così” e sciorina paroloni come leucociti, macrofagi e RNA messaggero.
All’altezza misurata da posizione eretta, che non abbandonerà totalmente i pensieri celolunghisti dei maschietti fino almeno alla maggiore età, si aggiungono via via la lunghezza del piede, la diagonale dello smartphone e ovviamente l’altezza da sdraiati.
Con i 14 anni arriva il primo motorino e con esso due grandi classici strettamente correlati: i kilometri all’ora e il diametro del carburatore, il primo pezzo assieme alla marmitta che si fa sostituire dall’amico meccanico per andare più veloce (a proposito, si usa ancora?).
E via così fino alla maggiore età; ci sono gli intellettuali che misurano la media a scuola, gli sportivi che gareggiano sul numero di gol o di canestri, e più o meno tutti, trasversalmente, sul numero delle pomiciate.
Si avvicinano le feste, e ormai quotidianamente sui social si chiedono consigli per la bottiglia di rum da regalare al babbo o allo zio, ed ecco che il maschio col righello torna alla carica. Morbido o secco? Agricolo o tradizionale? Caraibi o resto del mondo? Macché! Ciò che conta è quel numerino lì, quel dannato 23, che fosse 32 sarebbe meglio, che se è meno di 10 sei uno sfigato!
Ecco, a tutti quelli che comprano rum col righello in mano vorrei dire un paio di cosette:
- Non ha senso confrontare gli anni di invecchiamento di un distillato che riposa ai Caraibi con uno che riposa in Inghilterra. Volendo riassumere in una riga quel che richiederebbe un libro: ai Caraibi i distillati invecchiano tre volte più velocemente che in nord Europa. “Ma quindi un rum di 12 è come un whisky di 36?”. Giù il righello, per Bacco!
- Non ha nemmeno senso confrontare quel numerino tra due bottiglie che provengono da isole caraibiche differenti. Un rum jamaicano che riporta in etichetta “12”, conterrà solo rum vecchio almeno 12 anni. Un rum di Portorico con scritto in etichetta “24”, potrebbe contenere l’1% di rum di 24 anni e il resto distillato sei mesi fa. “Quindi i jamaicani sono più buoni dei portoricani!”? Aridaje!
- “Sì ma dai… numero più grande uguale rum più buono!” Assolutamente no! Ci sono rum grandi, come il Doorly’s XO, che ha complessità, grinta, morbidezza e tanta classe ed è un blend di rum invecchiati tra i 5 e i 10 anni.
- E i rum bianchi dove li mettiamo? Se non hanno un bel color cassapanca della nonna non li vogliamo? Facciamo brutta figura? Prima provate Rum Fire, autentica bomba jamaicana che farebbe sobbalzare sulla poltrona qualsiasi nonno cresciuto a grappa home made, o un qualsiasi agricolo di Martinica da pochissime decine di euro, per esempio Trois Rivieres, aromatici e profumatissimi.
- “Eh però col cioccolato fondente 90% ci va un rum invecchiatissimo!”. Altro falso mito. I rum che nel legno hanno passato davvero tanto tempo, e che non sono stati edulcorati, sono tannici e non dolci, e tannino e amaro del cioccolato fondente non vanno per nulla d’accordo. Certo che se il rum invecchiatissimo di vecchio ha solo il colore, e magari ha pure 40 grammi/litro di zucchero aggiunto, allora è un altro discorso, ma stiamo in tema, delle bevande al gusto di rum magari parliamo un’altra volta. Piuttosto provate un agricolo bianco con il cioccolato fondente, non tornerete più indietro!
- “Ok, quindi i rum vecchi sono fuffa”. Eh no… io non l’ho mai detto. Abuelo Centuria è un blend con età minima 30 anni ed è un capolavoro assoluto. Complessità cangiante, frutti tropicali, anice stellato, macis, miele, bocca straordinariamente in equilibrio e coerente, tannino morbidissimo e lunghezza spropositata.
“Aiuto! Ho più confusione di prima!” Macché, il messaggio in fondo è semplice: nella lista dei parametri da valutare per scegliere un rum, al primo posto c’è il proprio gusto, e quel numerino invece che stia verso il fondo, subito prima del packaging.
Ora torno a giocare con mio figlio, io faccio il virus e lui il macrofago…
16 Commenti
Rino
circa 3 anni fa - LinkDa non esperto del mondo rum quelli di El Dorado secondo lei sono un buon prodotto per avvicinarsi a questo distillato?
RispondiDenis Mazzucato
circa 3 anni fa - LinkBuongiorno, gli El Dorado sono molto gradevoli e con una spiccata dolcezza, consiglio di affiancarli ad una bottiglia di Abuelo per esempio per capire la differenza tra rum dolce e rum morbido. Grazie per la lettura.
RispondiDario
circa 3 anni fa - LinkBuongiorno sig. Mazzucato, complimenti per l'articolo, molto interessante. Spero che lei ne pubblichi altri.
RispondiDenis Mazzucato
circa 3 anni fa - LinkGrazie mille!
RispondiEMANUELE
circa 3 anni fa - LinkChe mi dice sul kraken? a me piace molto!
RispondiDenis Mazzucato
circa 3 anni fa - LinkIl Kraken non è male ma è un rum aromatizzato, altro capitolo. Sarebbe come confrontare un vino con un vermouth. Grazie della lettura!
RispondiMarco
circa 3 anni fa - LinkBuongiorno, ho letto con molto interesse da appassionato ma assolutamente non esperto di questo distillato. Non mi piacciono gli agricoli (almeno quei 3 o 4 che ho assaggiato), mi regalarono un Opthimus21 qualche anno fa e da allora compro sempre il 25: fra il 18 e questi riesco ad apprezzare le differenze che mi fanno preferire il 25 appunto. Lo conosce? mi piacerebbe avvicinarmi anche ad altro, ad esempio il da lei citato Doorly’s XO : lo posso paragonare? Grazie mille
RispondiRoberto
circa 3 anni fa - LinkBuongiorno, mi sono avvicinato da poco a questo bellissimo e vastissimo mondo del rum e devo dire che ho apprezzato moltissimo il suo articolo. Da inesperto cerco informazioni un po' in giro sul web e la concezione che è al punto 3 è quella più condivisa dalla maggioranza dei siti/commenti (tant'è che ho acquistato un Plantation xo, di cui sono estremamente soddisfato). Ora mi ha incuriosito il ramo dei rum bianchi e spero al più presto di assaggiarne qualcuno. Spero che scriva ancora articoli sul rum. Buona giornata Roberto
RispondiFilippo
circa 3 anni fa - LinkPienamente d'accordo con questo articolo. Ad oggi ho una bella "cantina" di Ron e quando ho ospiti i risultati sono sempre gli stessi. Purtroppo/per fortuna tutti si basano sulla marca/anni e sulla dolcezza lasciando da parte Ron secondo me molto superiori. I bianchi che possiedo per esempio sono i primi ad essere scartati (Haiti..Martinica.. millesimati ecc) ma che sono nettamente superiori a livello aromatico/odore a tanti altri. Ci vorrebbero piú articoli cosí e meno pubblicità...
Rispondithomas pennazzi
circa 3 anni fa - LinkSu Intravino ci sono le risorse per i principianti, per esempio potreste cominciare con l'Intravino-Bignami sul rum. http://www.intravino.com/grande-notizia/tutti-dicono-rum-intravino-bignami-tutto-il-rum-in-10-bottiglie-e-10-terroir/ Buoni assaggi !
RispondiDenis Mazzucato
circa 3 anni fa - LinkOpthimus e Doorly's sono rum diversi, due ottimi esempi nel loro stile. Da assaggiare insieme per apprezzare la differenza di stile. Gli agricoli, soprattutto bianchi, sono rum oggettivamente più difficili, ma danno anche grandi soddisfazioni. Grazie ancora a tutti.
RispondiAlessandro
circa 3 anni fa - LinkOttimo articolo. Ne ho assaggiati ormai diverse decine, ma me ne restano per fortuna ancora centinaia, e il mio prediletto resta sempre Il Legendario Elixir fattomi scoprire da un ristorstore cubano. Qualcuno storcerà il naso visto che è un blended, ma a casa mia non manca mai.
RispondiMario Allegrina
circa 3 anni fa - LinkBellissimo articolo. Sono un profano del settore ma mi ha colpito il modo di esporre. Ha mai scritto libri??
RispondiVittorio iennaco
circa 3 anni fa - LinkChe mi dici del Don Papa ?
RispondiDaniel PC
circa 3 anni fa - LinkHo preso per me come regalo di natale un Trois Rivieres 50 bianco. Rum veramente di alto livello, super profumato e col cioccolato fondente si abbina alla perfezione. grazie del consiglio
RispondiDenis Mazzucato
circa 3 anni fa - LinkMi fa molto piacere! Grazie della fiducia e Buone Feste!
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