100 bollicine di Trento doc per l’estate

100 bollicine di Trento doc per l’estate

di Sabrina Somigli

La bella opportunità che l’Istituto Trentodoc ha offerto a Intravino, ovvero di degustare nell’arco di due mattine, ci ha permesso di esplorare in modo approfondito gli spumanti di questo territorio, unici perché prodotti in ambiente montano, le cui vigne arrivano a quote anche di 900m slm.

Spumanti che possono fregiarsi dell’appellativo “Bollicine di Montagna” attestato proprio dal marchio Trentodoc impresso in etichetta. Recenti studi condotti dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia e il Ministero delle Politiche agricole, hanno evidenziato la presenza di un numero consistente di composti volatili connessi con le escursioni termiche montane, utilizzati come tracciatori geografico-varietali degli spumanti prodotti in Trentino, non osservata nei prodotti di altre zone. Una sorta di carta di identità che ne certifica la provenienza. Affermazioni che non sono chiacchiere, ma precisi riferimenti individuabili nel corso di una degustazione.

Delle 57 aziende case spumantistiche che aderiscono all’Istituto, abbiamo potuto assaggiare più prodotti di 35 di queste, a cui va il nostro ringraziamento.

A fine degustazione, a mente ferma, abbiamo scandagliato e analizzato i punteggi e le descrizioni, organizzandoli in gruppi, sottogruppi, zone e per ciascuno abbiamo fatto la media dei punteggi e studiato il trend degli stessi, cercando di trovare delle differenze evidenti che però non sono emerse.

Quindi la qualità è indubbia, molto alta e trasversale e va oltre la tipologia, il millesimo, la zona stretta di provenienza e le dimensioni aziendali. Come a dire: dove caschi, caschi bene.

Detto questo abbiamo azzardato alcune considerazioni.

1.   Pas dosé vs brut: la moda del nature impazza e anche noi non ne siamo esenti, apprezzando verticalità di sorso e grandi acidità. Ma non per forza dosaggio zero è migliore di brut, anzi. Abbiamo molto apprezzato le tipologie Trentodoc brut, sia millesimate che sans année, nel complesso più articolate e ricche al sorso e al naso; una morbidezza data dal dosaggio che arricchisce il gusto in spessore, equilibrio e persistenza. Ed infatti i maggiori gradimenti in termini assoluti sui singoli spumanti, sono andati proprio ai Trentodoc brut.

2.   L’effetto millesimo: non abbiamo osservato uno stacco evidente tra le annate, ma emerge un andamento medio dei punteggi che sale man mano che si va indietro con gli anni. Dato da prendere con le pinze visto il numero limitato di campioni assaggiati in alcuni millesimi, ma con una certa scioltezza possiamo affermare che la grandezza di molti Trentodoc si manifesta sempre più evidente con qualche anno sulle spalle. Volendo proprio esporci sulle etichette assaggiate potremmo dire che la 2013 è per noi risultata essere la migliore considerando lo spettro di annate dalla 2008 alla 2018.

3.   Solleviamo una questione sul rosé. Cosa si cerca quando si sceglie uno spumante rosé? Si cerca più struttura e complessità probabilmente. E dall’altro lato, cosa si pone come obiettivo il produttore che sceglie di produrre una bollicina rosa? Questo perché gli assaggi, pur rientrando in quella soglia qualitativa di cui abbiamo già scritto, non si distinguono in maniera così netta dagli altri per larghezza e polpa, anzi spesso sono risultati più “semplici” soprattutto per la parte aromatica.

4.   Le dimensioni non contano. A Trento piccolo non è meglio di grande e singolo non è meglio di cooperativa, restringendo ai termini della piacevolezza di prodotto.

Abbiamo preferito organizzare il racconto per azienda, anziché per tipologia, vista la varietà dei campioni in assaggio; questo ci permette anche di fare un focus più mirato sulle singole realtà e le aree.


ROVERETO E VALLAGARINA


Balter

Balter Brut s.a: note burrose intense, speziato, tostatura, galatina e cenni di caffè. Bocca salina, fresca; levigato e cremoso, ricco e di sostanza. In chiusura cenni di caramello scuro, sorso ossidativo intrigante. 93

Balter Rosé s.a.: origano, cenni ematici, note animali, mentolo. Buon sorso tagliente e citrino deciso, minerale di roccia, bollicina cremosa, finale di erbe aromatiche e canfora medio lungo. 92

Balter Riserva pas dosé 2014: pino e sottobosco, vaniglia e spezie dolci, albicocca disidratata, salino, glutammato, bocca sottile ma elegante, dal finale medio su note di frutta secca tostata. 91

Borgo dei Posseri

Borgo dei Posseri Tananai Zero 2015: pas dosé. Pera, ostrica, roccioso, bocca bella, ricca di acidità profondo e lungo, finale gradevolmente speziato. 95

Borgo dei Posseri Tananai Brut 2017: Note intense di pietra focaia, cenni vegetali evidenti, tra dragoncello e friggitello. Sodo, cremoso, sorso saporito che ritrova in chiusura anche noce moscata. Elegante e cremoso. 93

Cantina Aldeno

Cantina Aldeno Altinum pas dosé 2017: pera, ribes, erbe aromatiche, aspetti sulfurei, marini, sorso delicato e succoso fresco, dritto e austero. 91

Cantina Aldeno Altinum Riserva pas dosé 2014: noce moscata, crema al burro, cumino, speziatura non dolce, naso piuttosto austero che rivela poi frutta gialla e cenni di peperone giallo. Bollicina cremosa, bocca solida e sapida, un poco guidata dalle note legnose, finale saporito di pepe bianco. 91

Cantina Aldeno Altinate Blanc de Blancs brut 2017: Minerale, carne, umami, appena evoluto. Bocca calda, sorso diritto, puntuto, deciso. Finale levigato. 89

Cantina Aldeno Altinum brut 2017: Note fini pulite, limone, mela, pera, achillea, cenni affumicati. Bocca succosa, calda, ricca salina. Finale caldo e deciso. 90

Cantina d’Isera

Cantina d’Isera 1907 brut s.a.: freschezze floreali, mela verde, sambuco, ginestra, bocca tagliente, verticale agrumata, dritta ma anche succosa. Finale di respiro balsamico. 92

Cantina d’Isera 1907 extra brut 2016: noce moscata, cenni di erbe officinali, burro e freschezza di alloro. Buon sorso, dinamico salino, equilibrato, bel finale di mela e leggera nocciola tostata. 93

Cantina Mori Colli Zugna

Cantina Mori Colli Zugna Morus dal 1957 Riserva 2013: pas dosé. Agrume, zagara e vaniglia. Cenni di muschio bianco, bocca fresca e mentolata, succoso e dinamico. 94

Cantina Mori Colli Zugna Morus dal 1957 Brut 2015: acciughina, pompelmo, eucalipto, bocca soda e intensa, precisa, fresca, scolpita. Finale lungo di miele di eucalipto, e voglia di ritornaci. 95

Letrari

Letrari Dosaggio zero 2018: frutta secca e cenni di vaniglia e chiodo di garofano, amaretto. Bocca non lineare con vena amara pronunciata, come da legno bruciato. 88

Letrari Cuvée Blanche brut s.a.: pesca gialla, mela matura, amaretto e pasticceria. Naso piuttosto opulento. Bollicina quasi impercettibile, note di the in bocca, sorso ricco ma che piega un po’ sul finale con sentori di fieno. 88

Letrari Riserva 2015 Dosaggio Zero: naso montano verdeggiante, salvia, ricordi di terra e sottobosco, carnaceo. Sorso allineato, amaricante e salino, leggermente piccante in chiusura. 92

Letrari Riserva Quore 2014 brut: cavolo cotto, umami, carne bruciata. Bocca che conserva parte della freschezza ma non aromatica. Finale molto legato al caramello bruciato e croccante. 85

Letrari 976 Riserva del Fondatore 2010 brut: Note di pasticceria, peperone giallo. Bocca calda e dinamica solida succosa. Finale lungo di frutta secca tostata. 92

Marco Tonini – Viticoltore in Isera

Marco Tonini pas dosé 2017: Note di olive, salamoia, carne cotta. Bocca stanca e soda. Finale medio. 84

Marco Tonini Le Grile 2014 pas dosé: crosta di pane, pasticceria, amaretto, cordial campari. Sorso fresco, compatto, buon sviluppo chiusura sapida di mela. 92

Revì

Revì Dosaggio Zero 2016: cenni ossidativi, quasi vin santo, canditi, albicocca secca. Sorso scomposto tra l’ingresso dolce e dosato e la parte sapida, che si sovrappongono senza esaltarsi l’un l’altra. 88

Revì Paladino 2015 extra brut: cerfoglio, dragoncello, succo di mela, bella freschezza fruttata in bocca, ricco e dinamico, appena monocorde, ma sorso di energia. 92

Revì Rosé extra brut 2014: melagrana, prugna, cenni freschi di mentuccia e liquirizia, anche tabacco. Bocca piuttosto larga e salina con ritorno di frutta rossa in caramella. Finale piacevole. 91

Revì Brut 2017: frutta tropicale, spezie, strudel, naso ricco. Bocca in linea, che si arricchisce degli aspetti burrosi, appena affumicata e saporita. 93

Simoncelli Armando

Simoncelli Brut 2017: sambuco, biancospino, pompelmo, bocca floreale, pimpante, e molto semplice. La dosatura è un po’ invasiva sugli aspetti aromatici. Chiude con aromi di mandorla cruda. 89

Viticoltori in Avio

Viticoltori in Avio Sarnis Bianco Brut s.a: marino, limone, pompelmo, lieve cenno di spezia dolce. Bollicina più ruspantella, dosaggio che si evidenzia nella nota sensazione di caramello e frutta secca che emerge netta a centro bocca. Poi sul finale riprende spazio l’aspetto agrumato. 88


VALLE DEI LAGHI E ALTO GARDA


Cantina di Riva

Cantina Riva Brezza Riva brut s.a: citrino, pompelmo, erbe aromatiche. Anche cenni di carne e carbone. Sorso gradevole e fresco, poco ampio, che ritrova aromi anche floreali, finale pulito di media persistenza. 90

Cantina Riva Brezza Riva Riserva 2016 pas dosè: Note fresche delicate, lychées, frutta tropicale, melone idrocarburo. Bocca di buon peso succosa evidente, calda e levigata. Finale lungo e di buon peso. 94

Cantina Toblino

Cantina Toblino Antares Nature 2017: latte condensato e cagliata, frutta secca, nocciola e cenni di pasticceria. Sorso salino teso, cenni di salvia, buona densità e sostanza. Finale che ricorda il legno nella tostatura. Ha spessore ma poca aromaticità. 90

Cantina Toblino Vent Extra brut 2017: dorato carico. Marino, pesca gialla, cenni di frutta tropicale, cannella. Bollicina piuttosto evidente, sorso che un po’ si perde al centro bocca, finale che non si eleva. 89

Cantina Toblino Antares brut 2017: pompelmo, cedro, pasticceria secca, bocca molto fresca e salina, che promuove il frutto nella sua espressione. Sorso goloso e ricco. 93

Madonna delle Vittorie

Madonna delle Vittorie Dosaggio zero 2016: speziatura, zucchero filato, addormentasuocere. Cenni di frutta tropicale. Buon sorso polposo, ritorni di ananas, bocca cremosa, ricca, cenni burrosi, sviluppo multistrato. 94

Madonna delle Vittorie brut 2016: Naso tostato e delicato, ben articolato. Nocciola, delicato, elegante. Bocca sostenuta, precisa, equilibrata. Finale in bello spolvero con liquirizia sparata. 92

Fratelli Pisoni

Pisoni Nature 2018: tratti vegetali, erbe aromatiche, mango non maturo, talco mentolato e lime. Molto sapido, vegetale e citrino, note di nocciola, finale burroso e saporito. Bella sapidità. 93

Pisoni Blanc de Noirs 2018 extra brut: pesca cotogna, mela al forno, caramello. Bocca sapida e fresca, discreto finale salino caldo. 91

Pisoni Riserva Erminia Segalla 2013 Extra brut: Note evolute, mela cotta, zucca. Bocca gradevole, un poco appesantita dall’aroma dolce di cotognata. Finale di media lunghezza. 89

Pisoni Brut 2018: pesca, albicocca, bel frutto, anche cenni di ginestra. Bocca fresca beverina, mela; discretamente largo, piacevole e ben fatto. 91

Pisoni rosé 2017 brut: caramellina al lampone, naso molto tipico da rosato, freschezze di menta e lavanda, gradevole. Bocca fresca, piuttosto larga, fruttata e con respiro balsamico sul finale. 92


TRENTO E VALLE DELL’ADIGE


Abate Nero

Abate Nero Dosaggio zero s.a.: nota iodata, cenni di alga, spezia, mela golden e susina, piccola pasticceria. Buon ingresso, struttura e discreta larghezza, fil rouge di pasticceria, finale medio lungo appena rilassato, su note sempre di pasta di mandorle. 92

Abate Nero brut s.a.: aspetto marino, cenni di acqua di mare, mandarino, erbe aromatiche, mentuccia. Sorso citrino e verdeggiante, nelle note quasi di pino mugo che emergono nello sviluppo del sorso. Finale preciso ancora mentolato. 90

Abate Nero brut rosé s.a.: gelatina di frutti rossi, ribes, pepe bianco, lemon grass. Cenni speziati. Sorso ricco rotondo e fresco, iodato negli aromi, finale gradevole netto e caldo. 91

Abate Nero Domini brut 2016: cenni marini, sassoso, note di canfora, sandalo. Bocca di buona freschezza, non troppo larga, precisa, sorso più tattile che aromatico, gastronomico. 92

Abate Nero Domini Nero brut 2015: cotogna, naso che fatica a esprimersi, pasticceria secca, anice e finocchietto. Bocca appena monocorde, con chiusura piuttosto veloce. 90

Abate Nero Cuvée dell’Abate brut 2010: frutta cotta in confettura, evoluzione pronunciata sia al naso che in bocca, marzapane, ciliegia candita. Leggera vena amaricante centrale. 89

Altemasi

Altemasi rosé brut s.a.: Note appena evolute di frutti di bosco con terra ed erbe aromatiche. Bocca viva solida succosa integra ben articolata. Finale saporito. 91

Altemasi pas dosè 2015: mela cotta, cenni di croccante, colomba mandorlata, bocca che tiene sull’aspetto salino e anche del frutto essiccato. Finale garbato su note ossidative piacevoli. 93

Altemasi brut 2017: Note appena affumicate, cenni di frutto delicato. Bocca calda e soda, succosa, elegante. Finale delicato e piacevole erbe aromatiche essiccate, mela essiccata, scorza di arancia, larghezza agrumata, ricco e gradevole, la formula brut che appaga. 92

Altemasi Blanc de Noirs 2017 brut: bocca vivace freschezza bella che sostiene la parte speziata e burrosa. Naso che rivela il varietale caratteristico ma senza eccessi, che si esprime nella triade frutto tropicale, speziatura fine, nocciola. 94

Altemasi Riserva Graal 2014: Tè, camomilla, cenni speziati, origano. Bocca cremosa, che non si concede troppo in aromaticità. 90

Cantina Sociale di Trento

Cuvée 600UNO Dosaggio zero s.a.: agrume, floreale, biancospino. Freschezza pronunciata, citrina, buona cremosità, finale persistente di mandorla e frutta secca. 90

Zell Brut Nature s.a.: pesca, succo tropicale, cenni caseari, polposo di frutto, ricco e largo, finale importante tra miele di castagno e caramella di orzo. 90

Cuvée 600UNO brut s.a.: cerfoglio, dragoncello, cenni sulfurei, mela verde, bello l’aspetto citrino che poi si rivela in bocca, con nota sapida che pian piano si evidenzia. Finale di buccia di mela e cenni di ghiaia. Sorso verticale e molto ben fatto. 92

Zell brut s.a.: sedano bollito, cardo, erbe macerate. Bocca media, succosa. Finale salino non troppo aromatico. 87

Zell Rosé brut s.a.: vinoso, rosa e fiori secchi, amaretto, rosolio. Bocca morbida, quasi densa nel peso. Finale amaricante vegetale. 87

Cuvée 600UNO rosé brut s.a.: arancia sanguinella, pepe rosa, big babol, confettino anche nel colore. Bocca fruttata, piuttosto larga, discreto agrumato sul finale. Sorso semplice. 89

Ferrari

Ferrari Maximum Blanc de Blancs brut s.a.: erba cedrina, sandalo, note fumé, naso esile ma complesso, spezie accennate. Tutto è sussurrato ma con stile. Bollicina che pizzica, al gusto è saporito quasi cenni piccanti di pepe bianco, chiude con declinazioni appena dolci. 91

Ferrari Perlé Zero CuvéeZero 14: mela al forno, pesca cotogna, cannella, sfoglia al burro, saporito, bocca solida e carnosa, cenni di strudel e chiusura equilibrata golosa. 92

Ferrari Perlé Nero Riserva Extra Brut 2013: muschio, polpa di mela, cenni marini, frutta secca tostata. Bocca molto fresca, salina, cenni tostati e piccola pasticceria, sorso definito e scolpito, con ritorni di frutta secca e piccola pasticceria. Finale pepato. 94

Ferrari, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore extra brut 2010: frutta bianca, mandorla, ostrica cenni di senape. Bocca calda, soda gustosa, decisa. Finale lungo e compatto. 97

Giulio Ferrari Rosé extra brut 2009: karkadé, yougurt alla fragola, pompelmo rosa. Bollicina cremosa, in bocca è fresco, finisce un po’ vegetale come il sorso del karkadé, con ha bella salinità. 90

Ferrari Perlé Bianco Riserva 2013 brut: burro, nocciola, pasticceria, yogurt. Buono saporito, ricco e deciso, cenni di evoluzione intriganti, finale pulito e equilibrato. 95

Cesarini Sforza

Cesarini Sforza Brut s.a.: giallo paglierino carico, brillante, vino. Erbe aromatiche mentolate, floreale di ginestra e sambuco, naso molto montano, sottobosco, felce. Speziatura leggera dolce, susina. Davvero un naso ammaliante. Bocca fresca, austera, di forte impronta citrina, guidata dalla nota mentolata e finale piacevole di mandorla. 94

Cesarini Sforza Rosé brut s.a.: caramella inglese, dragoncello e cumino, pompelmo rosa. Lieve idrocarburo. Succoso, lavanda lampone, bel vegetale in bocca, sapido e agrumato fino alla chiusura. Gastronomico. 93

Cesarini Sforza Dosaggio zero 2015: freschezze agrumate, cenni di foglia di pompelmo, zucchero vanigliato, sorso fresco medio, salino, finale in equilibrio, e risolto. 94

Cesarini Sforza 1673 Riserva Extra Brut 2013: frutta secca, cenni tostati, piccola pasticceria, pasta lievitata. Bocca fluida e succosa, finale medio. 90

Mas dei Chini

Mas dei Chini Inkino Rosé Nature s.a.: lampone, ribes rosso, cenni di melissa e timo limonato. Acidità importante e discreta sapidità. Coniuga l’aspetto del frutto centrato anche al gusto, a freschezze di tipo mentolato, sorso verticale e di bella soddisfazione. 93

Mas dei Chini Inkino brut 2016: Note appena animali, sidro, anche cenni di erbe macerate. Bocca vivace e salina, avvolgente. Finale non immenso. 89

Maso Poli

Maso Poli brut 2015: canditi, bergamotto, speziatura e cenni di acciuga. Grande acidità in bocca, aspetto minerale in evidenza. Bollicina cremosa, bocca ricca e incisiva. 93

Moser

Moser Brut Nature 2015: mela e pesca bianca, note appena affumicate anche minerali, incenso. Bocca salina evidente, precisa, bel finale. 92

Moser Rosé Extra Brut 2016: frutto fresco, delicato, frutti di bosco, cenni di maggiorana, umami, crosta di formaggio. Bocca fluida e fresca, piccola. Finale piacevole di frutto. 89

Moser 51,151 Brut s.a.: leggera nota ossidativa sulla parte del frutto, aspetti terziari di tostato e pasticceria, amaretto. Sorso sapido netto, giocato sugli aspetti evolutivi intriganti, note burrose e nocciola. 93


VAL DI CEMBRA


Cembra Cantina di Montagna

Cembra Oro Rosso dosaggio Zero s.a.: crosta di pane, cenni quasi officinali, tostatura lieve. In bocca è cremoso, avvolgente, bel finale lungo di mela. 90

Cembra Oro Rosso Brut s.a.: note molto fresche, leggere, appena balsamico, poi frutto maturo come mela gialla, albicocca. Buon ingresso finale dolce di caramello d’orzo. 89

Cembra Oro Rosso Rosé brut s.a.: cenni di peperone, idrocarburo, pompelmo, maggiorana. Fresco e salino, asciutto nella chiusura piuttosto netta. Verticale giocato sull’aspetto minerale che qui è evidente. 92

Corvée

Corvée Brut s.a.: bollicina fine e persistente, crosta di formaggio, erbe di campo, camomilla e margherite, naso montano, ribes bianco, fresco teso, in bocca viene fuori il succo di mela, la parte marina; Sorso verticale e di bella soddisfazione , finisce piuttosto netto, giocato molto sulla parte acida. 91

Corvée Rosé brut s.a.: lampone, ribes rosso, arancia sanguinella. Nota di gesso e di menta. Sapido e marino, non troppo largo, in chiusura si arricchisce anche della nota tostata di frutta secca. Cremoso. 91

Villa Corniole:

Villa Corniole Salisà Zero 2016: ostrica, mandorla, levistico, erba cedrina. Sorso salino e fresco, limonato, cenni di idrocarburo. Finale con nota amaricante, e ritorni marini. 91

Villa Corniole Salisà Brut 2017: peperoncino fresco, cenni vegetali, dragoncello, pepe verde. Bocca fresca, agrumata, sorso gradevole e appagante, più legato ad aspetti freschi verdi che fruttati, buona beva. 93


PIANA ROTALIANA


Cantina Marco Donati

Marco Donati brut s.a.: mela golden, pesca, zenzero candito, marzapane accennato, sorso succoso di frutto, bella energia, finale piccantino di zenzero e buona tenuta in lunghezza sugli aspetti del frutto. Piacevole e con bel corpo. 92

Marco Donati extra brut 2016: the alla pesca, spezia, neroli, ambra, sorso con tendenze dolci, dosatura presente, note di liquore all’amaretto, buona persistenza. 91

Endrizzi

Endrizzi Piancastello Zero 2016: cenni di susina, mela cotogna, erbe aromatiche, alloro. Fresco e polposo, ha buon sviluppo discreto finale sapido e agrumato, gastronomico. 93

Endrizzi Masetto Privé dosaggio zero 2010: naso caldo di essenze esotiche, olio di mandorla dolce, banana e mango disidratato, bocca dolce, morbida ricca. Bel finale di mandorla persistente 95

Endrizzi Piancastello Riserva brut 2016: frutta fresca, pesca bianca, litchi, mandorla, naso elegante che si svela a piccoli passi. Bocca solida e complessa. Una buona fusione di tutti gli elementi e persistenza lunga di mandorla. 94

Cantina Roveré della Luna Aicholz

Vervé Brut 2017: rosa, muschio, peperone verde e senape. Bocca composta e scorrevole con finale in crescita. 89

Vervé Riserva Extra Brut 2013: Pompelmo, vaniglia, tostatura lieve, anche note tropicali. Bocca strutturata, molto energetico e vivo. Finale di respiro balsamico con ricordi di pino. 94

Vervé Rosé Brut 2017: cenni lattici, note ematico, ribes, mirtillo, erbe aromatiche, bocca molto fresca nel complesso piuttosto semplice, ma sorso vivace e pimpante. 93

Gaierhof

Gaierhof Siris Brut s.a: ginestra e albicocca, papaya, anice stellato, cardamomo. Bollicina docile e cremosa, buona larghezza e corpo, finale appena eccessivo di tostato. 91

Zeni

Zeni Maso Nero Brut 2017: felce, cenni di sottobosco, mela e spezia. Ricco al palato, cenni di caramella di orzo, dosatura che si sente, volume e consistenza. 91

Zeni Maso Nero Dosaggio Zero 2016: acqua di fiori d’arancio, zagara, miele, giocato sulle dolcezze, salvia, papaya. Bocca cremosa con vena amaricante, finale compresso. 88

Ress

Ress Brut s.a.: floreale mughetto, giunchiglia, the alla pesca, molto fruttato, tabacco dolce. Bollicina cremosa, ritorno di frutta, sorso ricco che tira fuori un lieve metallico in chiusura. 88

Ress Rosé Maria Rosa Brut s.a.: lampone, fruttini di bosco, qualche erba aromatica. Fresco, semplice dosaggio apprezzabile, evidenze di caramella sul finale. 89

Rotaliana Cantina in Mezzolombardo

R Extra Brut s.a.: lime, bergamotto, rosa gialla, frutto tropicale, naso che si allarga. Sorso ricco e pieno, di bella larghezza, finale equilibrato fresco e ancora fruttato. 93

R Riserva Brut 2011: crosta di pane, prugna sotto spirito, frutta secca, after eight, note fresche balsamiche; bocca che tiene con una freschezza incredibile, cenni marini e di succo di mela in chiusura. 94

Rotari

Rotari Alperegis pas dosé 2015: cenni di crosta di formaggio, frutta secca, bocca snella e scorrevole, finale fruttato di polpa di albicocca. 88

Rotari Cuvée 28 brut s.a.: burro, nocciola tostata, frutta secca, spezia, susina claudia. Cenni di friggitello. Sorso cremoso, dosato, sentori tostati buoni, bel respiro fresco balsamico sul finale, e cenni fumé. Salato. 94

Rotari Alperegis extra brut 2015: carnaceo, umami, cenni di buccia di mela e crosta di pane. Bocca un po’ compresa nello sviluppo aromatico, bollicina bella graffiante, finale di sidro. 89

Rotari Flavio Brut 2013: scorza di agrume candita, frutto e speziatura, cannella e nocciola; bocca dinamica, gradevole viva e piccantina. 94


VALLE DI NON


LeVide Cime di Altilia brut rosé s.a.: Frutto appena macerato, intenso, note di lamponi e ribes anche sotto spirito. Cenni di viola. Bocca viva e completa succosa calda. Finale delicato ed avvolgente. 87

LeVide Maso Alesiera Brut Nature 2015: Naso ossidativo con aspetti di evoluzione sul frutto, crosta di formaggio, bocca dolce e con finale di pasticceria. 88

LeVide Cime di Altilia Extra brut 2015: Note vegetali marcate, mela, pera, levistico. Bollicina appena aggressiva, finale iodato. 87

LeVide Cime di Altilia brut 2015: Frutta sotto spirito, vegetale diffuso, anche pot pourri, qualche spezia. Bocca fine, finale medio. 90

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Sabrina Somigli

Chiantigiana di nascita, microbiologa di formazione, poi sommelier e ristoratrice per vocazione. Raccolgo erbe spontanee e non è colpa della laurea in scienze agrarie; amo il vermouth liscio e il brodo caldo ma non per questo so sferruzzare a maglia. Mi sono appassionata al vino più o meno vent'anni fa, quando lavoravo in Tasmania; ci rido ancora pure io, tranquilli. Credo nel bevi e lascia bere e raccontane se vuoi, ma sii breve.

31 Commenti

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Marta

circa 3 anni fa - Link

Bella iniziativa e....come sempre...da provare! Buona estate e...buon vino a tutti!

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Lanegano

circa 3 anni fa - Link

Lungi da me qualsiasi polemica anche e soprattutto perchè non ho esperienza diretta delle bottiglie in questione, però mi chiedo: se alcune bocce hanno 94 e 95 di punteggio, allora champagne artigianali fatti da dio tipo R. Moncuit e Rodez (senza parlare dei 'grandi nomi'...) che punteggio spuntano...?!? Può darsi che si pecchi spesso di eccessiva generosità nel recensire ?!? Ribadisco che, non conoscendo i vini in questione, potrei prendere una grossa cantonata però un pò di perplessità mi viene....

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sabrina somigli

circa 3 anni fa - Link

Il numero è una convenzione utile. Se volessimo aggirare il punteggio potremmo parlare di prodotti buoni, eccellenti e ottimi. E quei 91-94 andrebbero sereni tra le eccellenze

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Lanegano

circa 3 anni fa - Link

Farò allora, a questo punto, l'unica cosa sensata ovvero provarne qualcuno. Grazie e saluti.

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hakluyt

circa 3 anni fa - Link

Bella domanda. Vedi miei commenti sul post dei Brunelli di Barbagallo...

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filippo gandolfo

circa 3 anni fa - Link

sottoscrivo in pieno

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bevo_eno

circa 3 anni fa - Link

tra un cesarini Sforza che ha preso 94 e costa circa 25€ ed un Ferrai che ha preso 97 e costa circa 129€, chi ha voglia di rispondere quale sceglierebbe tra i due?

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...il secondo a 75 Euro , senza dubbio...

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sabrina somigli

circa 3 anni fa - Link

@bevo_eno non è così automatico dai. Non scegli una bottiglia solo per il prezzo. Si sceglie anche per etichetta, zona di produzione, storie annesse e connesse.. insomma tutte quelle cose che fanno alzare il godimento spesso svincolato dal gusto nudo e crudo ;-)

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

... Sabrina , hai fatto un bellissimo lavoro e ti faccio i complimenti. Sii libera di esprimerti come meglio ti conviene senza legacci metodologici ridondanti . Il giudizio rimane soggettivo e legato all'esperienza e gusti personali , oltre al proprio percorso di conoscenza. Chi legge deve prenderla come un'opinione , autorevole , altrimenti non scriveresti su un blog fra i più "gettonati" dagli appassionati . Poi la discussione penso sia aperta e si troveranno sempre accezioni su cui disquisire, in quanto l'argomento "vino" mi sembra sia assai pregnante di concetti soggettivi , in quanto espressione sensoriale pura (magari quella colorimetrica avrebbe qualche parametro oggettivo di riferimento ( se usassimo un Hunter Lab o un vecchio Gardner ), ma anche in quel caso ... c'è a chi piacciono i colori ossidati dei macerati , quindi tutto è opinabile ...

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Andrea Celant

circa 3 anni fa - Link

Da quel poco che ne so, questi punteggi possono prenderli anche vini di minor"pregio" ma che nella loro categoria eccellono...altrimenti lambruschi e prosecchi dovrebbero avere sempre giudizi di molto inferiori; comunque sarebbe bello si potesse fare come dice Vinogodi: mi prenoto subito!

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bevo_eno

circa 3 anni fa - Link

sabrina tutto vero quello che mi rispondi, io volevo solo sapere quanti valorizzavano con 100€ quei tre punti che sicuramente rappresentano bene un eccellenza come il Ferrari, vinogodi se tu lo trovi a 75€ a bottiglia fammi avere 3 cartoni, 18 bottiglie e te ne do 85€

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...col piffero : ho canali preferenziali , mica li sbandiero ai quattro venti ...

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sabrina somigli

circa 3 anni fa - Link

@andrea hai colto esattamente il punto. Altrimenti non ci sarebbero bollicine eccellenti al di fuori della Champagne? E' uno sciocchezza priva di verità

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BT

circa 3 anni fa - Link

Zanotelli di val di cembra non presente? sarei stato curioso di un assaggio dei loro vini.

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sabrina somigli

circa 3 anni fa - Link

Mancavano almeno una ventina di aziende purtroppo

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Gino barrini

circa 3 anni fa - Link

Certo che non riuscire ad avere un sistema di giudizio più centrato e coerente sminuisce il risultato della divulgazione, si giustifica sempre tutto con il termine soggettivo, per fortuna che questo tipo di informazione deve sostituire le guide cartacee, c'è un po' di confusione di intenti, piu Nelson pari per tutti

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sabrina somigli

circa 3 anni fa - Link

Gino cosa intendi per più centrato e coerente?

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Il commento di Gino Barrini è interessante, come tutto il dibattito, ma anche per me ci sono dei punti poco chiari. Quindi quello che dico nasce da una mia personale interpretazione delle sue parole. _____ Poiché esistono dei fattori soggettivi che influenzano la degustazione organolettica sarebbe auspicabile adottare tutti gli accorgimenti possibili per ridurne l'impatto sulla valutazione. Per Barrini, inoltre, sembra che i fattori soggettivi, nel discorso intorno alle degustazione, vengano invocati anche in funzione giustificativa. Insomma, non solo possono essere responsabili di valutazioni "poco centrate e coerenti" (poco oggettive) ma, nello stesso tempo, paradossalmente, vengono utilizzati, in alcuni discorsi, per... giustificare... il limiti prodotti da quei fattori soggettivi. __ Secondo me, se ne esce adottando dei protocolli di degustazione più rigorosi che limitino, per quanto possibile, l'influenza dei fattori soggettivi.

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sabrina somigli

circa 3 anni fa - Link

@marcow protocolli che esulano dalla prassi consueta? Ti riferisci all'esperienza del degustatore? In questo caso esiste una commissione proprio per limitare questo tipo di soggettività. Poi se ti riferisci al protocollo in senso stretto noi operiamo così: Degustiamo la mattina senza interruzioni, con vini a temperatura corretta serviti bendati da un sommelier o addetto. Di solito batterie di 6. Non più di 80 campioni a mattina (dipende anche dalla tipologia). Commissione variabile da 2 a 4 persone. Al termine di ogni batteria ci scambiano velocemente le impressioni, così nel caso ci fossero impressioni molto divergenti abbiamo modo di ritornare sul bicchiere. Tutti i campioni sono scoperti a fine degustazione. Se dura due giorni si scopre alla fine del secondo.

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...concordo senza riserve , per sfinimento dovuto ad accanimento pedanterapeutico , con quanto afferma Marcow ...

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Sabrina apprezzo la risposta. Mi fa piacere che la degustazione sia alla cieca(non assoluta). Molti forse non lo sapevano. Anche il confronto tra più degustatori esperti va nella direzione. giusta. Saluti ____ Vinogodi, veramente mi aspettavo qualcosa :-) E sappi che anche quando non siamo d'accordo mi fa piacere che dedichi del tempo ai miei commenti. Siamo invece d'accordo su Intravino. Su Sabrina Somigli. E ora scopriamo che la degustazione alla cieca (non assoluta) viene adottata metodicamente dagli esperti(o almeno una parte) di Intravino. Ti saluto con simpatia.

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

... essendo interattivi e senza rischiare di andare troppo OT , Marcow , vorrei chiederti : secondo te è più autorevole il giudizio di una commissione educata metodologicamente alle tecniche di analisi sensoriale , oppure il giudizio di un singolo con grande esperienza specifica , riconosciute doti personali e conoscenza profonda del mondo del vino? Concetto trasferibile a tanti altre attività , ma molto più significative in ambito enogastronomico .

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Se nella COMMISSIONE ci sono autorevoli. esperti è meglio di un singolo esperto autorevole. __ Io sono un grande appassionato di altri settori, sul vino sono un "semplice" bevitore di vino cresciuto con nonno molto bravo e papà bravo a fare il vino. Come ho detto ho più competenze in campo frutticolo(ma molti concetti valgono. anche per la viticotura). La CANTINA, la trasformazione dell'uva in vino, la conosco soltanto attraverso la lettura. __ Detto questo, voglio rischiare di fare una brutta figura perché non ho approfondito, come vorrei e come di solito faccio, l'argomento. Ebbene, mi sembra che il metodo descritto molto sinteticamente da Sabrina Somigli sia una via di mezzo tra la DEGUSTAZIONE ORGANOLETTICA e L'ANALISI SENSORIALE. Si è discusso anche su Intravino delle DIFFERENZE. È inutile dilungarsi. ____ In conclusione, penso che bisogna cercare di limitare gli. effetti negativi dei fattori soggettivi nella degustazione. Il consumatore, il bevitore, il cliente che. deve poi scegliere cosa comprare dovrebbe avere le massime garanzie possibili che le degustazioni dell'ESPERTO, sia pure il più bravo del mondo, si siano svolte in MODO INDIPENDENTE. Ora, non voglio far nomi, abbiamo visto uno dei più bravi esperti italiani coinvolto in una vicenda che ha dimostrato che essere il migliore tecnicamente non basta. _____ Penso che si conoscano già da tempo quali siano i criteri più seri da adottare per gli ESERTI che USANO i mass media per informare (e influenzare) l'opinione. pubblica. Non scrivono per diletto per la comitiva delle vacanze. La degustazione alla cieca è un criterio fondamentale: tu, caro Vinogodi, ci hai sempre scherzato. Ora sappiamo. che in questa degustazione è stato usato. Il fatto che ci sia PIÙ ESPERTI che si confrontano su singoli casi, come ha detto Sabrina S, mi sembra un fatto positivo. Ma ci sono altri criteri che AUMENTANO la sensazione. del consumatore-bevitore-cliente che l'Esperto sia una PERSONALITÀ INDIPENDENTE. Ne abbiamo parlato altre volte. 1 Compra anonimamente in enoteca le bottiglie di vino che deve poi recensire. 2 Non lo vediamo mai con il c... sulle poltrone del salotto del produttore del vino che deve recensire. E così via dicendo. __ Saluti, Vinogodi.

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hakluyt

circa 3 anni fa - Link

"Non lo vediamo mai con il c... sulle poltrone del salotto del produttore del vino che deve recensire". E chi è senza peccato, anche qui su Intravino, scagli il primo Riedel...

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Antonio Tomacelli

circa 3 anni fa - Link

pensa che invece la guida di Slowine si basa proprio su quanti culi fanno sedere nei salotti dei produttori. Ognuno ha i suoi metodi e conoscere il produttore serve parecchio.

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hakluyt

circa 3 anni fa - Link

Beh, che lo faccia Slowine o Barbagallo questo non attenua le mie preplessità riguardo all'indipendenza dei giudizi...

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

CITO : " La degustazione alla cieca è un criterio fondamentale: tu, caro Vinogodi, ci hai sempre scherzato" .... ... e continuerò a scherzarci sopra per ancora lunghissimo tempo . Forse la prendi troppo seriosamente, la questione , non solo per ragioni fondamentalistamente metodologiche , ma anche perchè ritieni che chi ci scherza sopra sia uno sprovveduto della materia, un sempliciotto oppure uno che abbia interesse a formulare tesi distinte volutamente spannometriche ( o soggettive) per qualche tornaconto personale , minando quindi la sua autorevolezza o indipendenza di giudizio. Non è così . Il panel d'assaggio , la metodologia , la ridondanza descrittiva basata su dati oggettivamente codificati e calcolati mediante requisiti statistici fa parte ( pregnante) del mio lavoro ... diciamo che , come il ginecologo , arrivato a sera non ha così frenesia di f**a da saltare addosso alla moglie anche se la lingerie è quella delle grandi occasioni e lo Champagne calamutande è in fresca ... PS: leggo volentierissimo le recensioni sui vini sia di Armando Castagno , che Manuel Barbagallo , che Daniele Cernilli , Bettane & Dassauve o Galloni o Andrea Gori ecc ecc ecc anche se non scaturite da panel di assaggiatori con le caratteristiche determinate dai criteri del DM 3684 del 18 Giugno 2014... anzi

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Sisto

circa 3 anni fa - Link

Ci sono miglioramenti: 1) cieco (seppure di solo livello 1, come nota il sempre avuto marcow), più persone, qualcuno che si degna di descrivere il metodo, etc. Ma: 1) il numero dei giudici del panel è risibile (come sa bene Vinogodi), non è evidente la scheda (parametri e criteri). Soprattutto, non si conoscono gli indici di efficacia senza i quali qualsiasi test è privo di valore informativo (non dico probatorio che esula dallo scopo dell'esame descritto). Mi si risponderà che questa è "degustazione", non AS (norme ISO, OIV, totale e di ostrica indipendenza dei giudici dal committente e/o produttori, tantissima statistica, giudici misurati e, quando serve, scartati, autosuggestione da marketing indotto annullata, assenza di giudizio monocratico, presenza di rappresentanti del consumatore, laboratori accreditati, ricercatori, università, perizie per giudici di cause civili o penali, enti di certificazione, test commisionati da aziende o centri di ricerca, lavori pubblicati su riviste scientifiche con IF accettabile, etc.). Appunto ma io rimango dell'idea che siano preferibili i due estremi: goliardica ed emozionale bevuta o barbosa ma rigorosa sessione di analisi sensoriale (ma quella vera, vedi sopra). Certo: sempre meglio questo tipo di "degustazione" che il giudizio del solitario guru (quello del "terroir bene in vista sull'etichetta e il disco che parte a manetta" la cui attendibilità è molto minore di quello della signora con le sporte in mano al mercato rionale.

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Sisto

circa 3 anni fa - Link

"avuto" sta per "arguto"...

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Gino barrini

circa 3 anni fa - Link

Date poca importanza all'effetto divulgativo dei vostri articoli, questo dovrebbe essere un mezzo per raccontare in maniera disinteressata e politicamente scorretta la bevuta, ma sembra che in base ai commenti la banderuola giri così si cade sempre in piedi.alla lunga si palleggia tanto ma si segna poco, ora stappo un monfortino 2021e cucino il tortello alla madame

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