10 vini favolosi che di naturale hanno solo il tappo

10 vini favolosi che di naturale hanno solo il tappo

di Antonio Tomacelli

Non è una novità, Intravino è stato fin dalla nascita un magazine che ha sposato la causa dei vini naturali senza se e senza ma, scoprendo una serie di giovani talenti da far tremare i polsi.

Sposare la causa, però, non vuol dire perdere la capacità di critica o indossare il paraocchi di certi personaggi. Siamo ecumenici e ci piace il vino buono, fatto bene e senza esagerazioni in un senso o nell’altro. Abbiamo in archivio verticali clamorose di Antinori e di Pepe che nessun altro magazine può vantare.

L’angolo autoreferenziale finisce qui.

Posto dunque che il manicheismo è un abito che ci sta stretto, ho convinto la crew di Intravino ad un rapido sondaggio per capire a quali vini “non naturali” non rinuncerebbero per niente al mondo. I criteri di scelta erano: grandi nomi dell’enologia, la certificazione biologica come massima attenzione alla natura e nessun cornoletame in vigna. Questi i nomi:

Biondi Santi – Brunello di Montalcino

Tenuta San Guido – Sassicaia

Gianfranco Fino – Es

Cantina Argiolas – Turriga

Antinori – Cervaro della Sala

Mastroberardino – Radici Riserva

Giuseppe Mascarello e figlio – Barolo Monprivato

Giulio Ferrari – Riserva del Fondatore

Lungarotti – Rubesco Riserva Vigna Monticchio

Giuseppe Quintarelli – Amarone della Valpolicella

A questi vini fantastici non rinunceremmo mai, e siamo sicuri che molti altri ne mancano a questa lista che non vuol essere esaustiva ma solo un momento di riflessione: c’è il vino naturale ma c’è tanto altro là fuori.

Vogliamo perdercelo?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

22 Commenti

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vinogodi

circa 5 anni fa - Link

...vero , verissimo . Qualcosa di buono "la fuori" esiste , non lasciamoci prendere la mano dal preconcetto verso il vino "non naturale" , quello convenzionale con ppm di parecchie sostanze nocive presenti e potenzialmente pericolose. Volendo dare anche il mio modestissimo contributo , cito qualche piemontese e altro qui e là: - Barolo Mascarello (sia Bartolo che Giuseppe) - Barolo Monfortino , ma tutta la gamma di Conterno , piuttosto a rischio salutista , se la cava bene sensorialmente - i vini di Giacosa (Bruno/a) - Comm. GB Burlotto - Roagna - Tale Zymé - Dalforno - i vini di Enzo (Pontoni) - i velenosissimi vini della tenuta dell'Ornellaia - Tua Rita - Bucci - Valentini - il discutibilissimo Case Basse di Soldera .... poi alcuni altri a seguire...

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Paolo A.

circa 5 anni fa - Link

Cioè, nella lista non mettete Monfortino? Ma davvero?

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Raffaele Guzzon

circa 5 anni fa - Link

Mah, lista piuttosto opinabile non tanto per la qualità ottima delle etichette (avercene!), ma per il fatto che "non siano naturali". Alcune di queste, posso dire per esperienza diretta, sono prodotte seguendo protocolli estremamente artigianali che poco hanno di "non naturale", ammesso che questa definizione abbia un senso. In fondo quando la materia prima è eccellente e la mano dell'enologo sicura ed attenta (due condizioni non facili da ottenere) non c'è bisogno di grandi espedienti per raggiungere eccellenti risultati.

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vinogodi

circa 5 anni fa - Link

...sono parzialmente d'accordo. Non si può scherzare con le parole , né con una seria categorizzazione . Per natura, carattere , mestiere e inclinazione sono per la salvaguardia della natura e per l'agricoltura sostenibile . Per cui , senza girarci attorno , se un vino è nella categoria "naturale" ... tale è , altrimenti , per la grande legge della contrapposizione etimologica dei significati, è artificiale (mal che vada ... "non naturale") . Io ci tengo alla mia salute e bevo tantissimo vino naturale , anche quotidianamente, e pochissimo Monfortino , quasi in dosi omeopatiche ( diciamo , non più di due - tre bottiglie al mese...) ...

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Radici

circa 5 anni fa - Link

Immagino che per "vini naturali" bevuti a cadenza quotidiana per disintossicarsi dalle dosi comunque pericolose di Monfortino assunto (pare che Conterno usi fitofarmaci sistemici!!!!!) tu intenda il Musigny di Leroy o lo Chambertin di Rousseau... Perché se no le tossine restano! ;-)

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nicola

circa 5 anni fa - Link

poliphemo tecce / taurasi perillo / beppe rinaldi tutti / boscarelli montepulciano riserva / pietramarina bianco/

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Lanegano

circa 5 anni fa - Link

Nulla da eccepire. I gusti, in quanto tali, sono personalissimi e si rispettano. Sono principalmente un bevitore 'naturale' senza talebanismi ma parte dei vini della lista mi paiono un po' vanigliosi e 'cicciotti' il che, naturale o no, è lontano assai dalle mie preferenze....

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Samuele

circa 5 anni fa - Link

Veramente il Cervaro della Sala?!

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Vincenzo Busiello

circa 5 anni fa - Link

Per vinogodi. Ma lei beve tre btt di monfortino al mese ? Caspita! E se tre btt al mese, di qualsiasi vino, sono una dose omeopatica, quale è secondo lei una dose normale? Grazie per la risposta

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vinogodi

circa 5 anni fa - Link

...la dose giusta di Monfortino per trarne il sacrosanto godimento sensoriale , è di 2 bottiglie alla settimana. Meglio però non abusarne . Per fortuna faccio periodici assaggi da botte che non alleviano di certo la personale Monfortino -dipendenza … ma dopo abuso personale nel passato e un lungo periodo di riabilitazione in comunità , ci sto saltando fuori. Chiaramente , sempre per ragioni terapeutiche sopradescritte, l'assunzione controllata di Monfortino è intervallata da dosi massicce di Champagne e Borgogna ...

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Lanegano

circa 5 anni fa - Link

Ho decisamente sentito storie più tristi...... :)

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vocativo

circa 5 anni fa - Link

Come è lecito attendersi dopo un post del genere, la confusione e lo sbigottimento degli scoliasti e dei leggitori è somma: come se il movimento dei Vini Veri non avesse mai avuto a che fare con Beppe Rinaldi, come se Francesco Paolo Valentini o Gianfranco Soldera usassero antisistemici e anticrittogamici. Le "etichette" lasciano segni permanenti sulla retina.

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vinogodi

circa 5 anni fa - Link

… confermo , da quanto scrivi, la confusione e lo sbigottimento di chi palpeggia i tasti senza conoscere le realtà di cui parla. Qui non si sta elucubrando di associazioni varie ma di una cosa seria : i vini naturali vs vini innaturali e , soprattutto , vini innaturali ai quali, ogni tanto , ci si può accostare senza morire di cancro in breve tempo . Qualche nome è stato fatto, altri se ne faranno . Chiaramente perseguendo il sacrosanto diritto al "degustibus" , che nel mondo del vino è la coperta di Linus irrinunciabile...

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vocativo

circa 5 anni fa - Link

Non credo sia stato chiaro il mio intervento. Pazienza.

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Daniele

circa 5 anni fa - Link

Ho bevuto una di quelle robe di Maule e per riprendermi dal [biip] mi sono dovuto fare un Cervaro della Sala subito dopo. Vivrò 1 giorno in meno, ma più felice.

nuu dai, sii buono, come si richiede... [f.]

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Nic Marsél

circa 5 anni fa - Link

Il Turriga qualche volta, se capita, lo riassaggio. Tanto per ricordare quant'ero ignorante e quanto potrei esserlo ancora adesso. Mai fermarsi.

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Tino

circa 5 anni fa - Link

A mè fa un simile effetto, però credo che anche il Turriga fra le primissime annate e 1997 o su di là è cambiato, e non in buono.

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Pizza fritta

circa 5 anni fa - Link

Tomacelli si vede dalla lista che sei vecchio...

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Riccardo

circa 5 anni fa - Link

Il giorno che il termine naturale per il vino varrà qualcosa di più di un presunto significato aleatorio e sommariamente condiviso forse post come questo potranno avere un senso.

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vinogodi

circa 5 anni fa - Link

...quando avrà un senso una cosa senza senso , ne riparleremo . Parliamo di Bio? Benissimo : protocollo su cui lavorare in maniera condivisa e so di cosa si parla , indipendentemente ci sia una Parte Terza a certificarne la coerenza. Biodinamico? Benissimo , l'anelito all'agricoltura sostenibile è condivisibilissimo , ne stralcio la quota parte di esoterismo che a confronto Odifreddi mi fa una pippa (mi pregio di essere uomo di scienza non solo in maniera figurata ma per professione , estrazione, e quadratura mentale) e lo sostengo perché lo contestualizzo . "Naturale" ? E' indigeribile . Sia come categoria che come significato . Etimologicamente, come già scritto , si contrappone ad "artificiale" o , nel migliore dei casi , a "non naturale" . Se , quindi, mi categorizzo come "vino naturale" , tutto il resto è artificiale . Io ne vieterei l'uso per legge , anche solo in riferimento a qualsivoglia elemento che si ingerisce , sia liquido che solido. Ma penso , oggi, tutti siano consapevoli di ciò e nominarlo serva solo a fare gruppo , ad identificarsi anche ideologicamente, per darsi un'identità . Potrebbero chiamarsi "vinosalutisti" o "vinopeaceandlove" e ci saremmo comunque capiti . ..

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Riccardo

circa 5 anni fa - Link

Sottoscrivo ogni parola. Sottolineo che nel caso del vino, come già accennato nel recente post su DRC il vino, da sempre, è tanto naturale quanto culturale in eguale misura, questa è la sua particolarità. Un vino "naturale", ammesso che possa definirsi vino, è una bestemmia per quello che mi riguarda, alla medesima stregua di un vino che di naturale ha poco o nulla. Non capisco davvero questo prassi da parte di chi dovrebbe capire qualcosa di vino a usare certi concetti strampalati solo per blandire l'ignoranza diffusa delle modi correnti. È assolutamente diseducativo.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 5 anni fa - Link

Caro Tomà, sei così perbenino da non credere. Dieci vini a cui non puoi rinunciare, e tu parli di certificazione biologica, massima attenzione alla natura o cornoletame? Ma dai. Se è la scelta della vita per me vale la regola aurea, quella del foie gras; è ecologicamente, moralmente e caloricamente così scorretto che più scorretto non si può, ma chi se ne frega. Il vino è carnale, ambiguo, immorale, è senso allo stato puro. Riprenditi Tomà, la tua trippa mi fa ben sperare che ce la puoi fare a tornare tra noi goditori.

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