10 estremisti del vino naturale da evitare con cura

10 estremisti del vino naturale da evitare con cura

di Jacopo Manni

Le fazioni nel mondo romano antico erano costituite dalle squadre che partecipavano alle corse equestri negli stadi tipo Circo Massimo e dai loro rispettivi tifosi. Al tempo uno stadio come quello poteva contenere circa 250.000 persone mica cotiche, e le gare erano così dannatamente competitive che generavano eroi, campioni, feste e giubilo ma soprattutto faide, guerre civili, distruzioni e famiglie distrutte. Tutto questo da una semplice corsa di cavalli. Passione ci vuole nella vita e nelle viti ma il rischio di esagerare è dietro la prossima curva per cui… prendete i pop corn e mettetevi comodi perché il mondo dei cosiddetti vini naturali è sulla buona strada per diventare il prossimo campo di battaglia fazioso e molto caliente. Le squadre, le rivalità e le rispettive rigidità e inimicizie si stanno presto delineando e radicando, noi intravinicamente attratti dalla voglia di raccontare – e anche dalla polemica diciamolo dai – vogliamo fotografare l’esistente cercando in tutti i modi di sdrammatizare prima che escano lame e coltelli.

1 -La tribù dei Piedi Scalzi
Al freddo delle notti d’inverno, i caminetti delle case di campagna accesi, si favoleggia sulla presenza di una creatura mitica e enigmatica. Un umanoide enorme tipo Bigfoot, in salopette di jeans, che vaga tra le valli di Volpedo e Monleale a piedi scalzi.
La leggenda narra che nelle loroestremità si celi tutto ciò che serve per far partire le fermentazioni delle uve e per questo camminano a piedi nudi, per catturare questa essenza direttamente dalla natura e trasferirla poi alla pigiatura pedante dei mosti. Altra ipotesi sostiene invece che tutto nasca da una interpretazione estremamente letterale dell’espressione pied de cuve. Naturale allo stato brado.

2 – Il Terroirista
Uno degli spauracchi del corsista Ais e affini. Fiumi di parole, studi disperati e notti insonni prima degli esami, tutto solo per poter afferrare l’essenza di questa entità superiore mistica e spirituale: il Terroir! Questa felice espressione è però mutata col tempo fino a diventare una frangia dissidente e estremistica che si è staccata su posizioni radicali e ha fondato l’impero del male: I terroiristi!

La deriva estremistica basa le sue fondamenta secondo una evidente vicinanza etimologica di terroir col verbo terrere, ovvero spaventare, terrorizzare. Loro hanno radicalizzato il confronto, mangiano alla mensa degli arditi e fremono per il solo combattere per la libertà e la verità. Il loro motto è: Terrore e territorio.

3 – L’Ancestrale
Quello che c’era prima era sempre meglio, è questo il dogma dei passatisti del vino. Per loro il tempo in avanti è pervertimento, degradazione e corruzione. Questa ossessione per il passato li porta a vivere in un perenne stato di disagio, una distorsione cognitiva che li rende inadatti alla moderna vita e quasi comici a volte. Ricordano il bell’Elton John con quei vestiti strepitosi e esagerati, che indossati negli anni 70 lo rendevano un figo pazzesco ma che messi ancora oggi, lo fanno sembrare solo un signore attempato con indosso la carta da parati e il lampadario di Murano dalla camera di pora nonna. Più retrò che vintage.

4 – L’Esule politico
La politica non esiste più e i nuovi Che Guevara e Pasolini sono ahinoi il Fedez e il Dibba. Una pletora di professionisti della disobbedienza, della polemica politica e dell’antagonismo militante si è ritrovata praticamente senza campo di azione né pane da mangiare ma nella querelle vino naturale vs vino convenzionale hanno fiutato sangue, vendetta e una nuova ragione di vita. Natural Born Polemichers.

5 – Il Nicchio
Un campione della sindrome dello scissionista, un nerd seriale e sistemico dello scisma e della dissociazione. La nicchia è la sua coperta di Linus e la sua dipendenza affettiva. Fosse per lui, vivrebbe rinchiuso in un confortevole cornoletame. Non ha ancora trovato il coraggio di scindersi da se stesso, ma è solo questione di tempo. Via dalla pazza folla. 

6 – Il Mistico
Taoismo, Induismo, Buddismo, Shintoismo il tutto shakerato e condito con un pizzico di antroposofia e una spolverata di esoterismo. Corna di bue, forze cosmiche e pozioni magiche druidiche sono il suo pane quotidiano e i suoi ferri del mestiere. L’ebbrezza mistica e la liberazione dei sensi la raggiunge vendemmiando nudo tra i filari in una notte di luna piena e le palle anche. Battiato scansate proprio. L’uomo che sussurrava alle viti.

7 – Il Porthosiano
Il vino naturale è grande e Sandro Sangiorgi è il suo profeta – citando un altro grande ortodosso dell’antagonismo italico. Ok, il Vino Naturale in Italia è cosa sua, ma di Sandro ce n’è uno, e tutti gli altri…

Si sono riprodotti sulla via della gioia ma annacquando il pensiero del vate come mia nonna col bicchiere di vino quotidiano. Sono più maestri dell’aperitivo in trincea o della sacra disciplina olimpica del lancio della polemica nel salotto buono che della resistenza combattuta a colpi di volatile. Lotta dura senza paura.

8 – Il Fillossero
Il vino naturale vende e per salire sul carro del vincitore si spinge e si sgomita come nella metro all’ora di punta. Quando i soldi iniziano a girare i fitofagi iniziano a banchettare. Più che afidi, avidi.

9 – Il Volatile
La volatile è come il mare dice il brutale maestro catalano Laureano Serres da Montagut. Con questa augellica metafora pensa alla volatile dei suoi vini paragonandola al bellissimo mare mediterraneo che scalda e rinfresca le sue vigne vicino Tarragona. Alcuni di noi in quei bicchieri invece ci sentono più la fogna di Calcutta, ma sono punti di vista…anche a me piace l’odore dei miei calzini a volte. Cadaveri e papere.

10 – Il Bibitaro
Un genio del male e del marketing avanguardista, capace di vendere aranciate e bibite colorate a più di 15€ a bottiglia. I bottiglioni colorati, in realtà, contengono perlopiù risciacquature di vasche inacidite dalla scarsa igiene, ma vuoi mettere quanto fa figo il tappo a corona? Sullo scaffale si riconoscono facilmente perché tutti i vini di questa tipologia hanno una caratteristica comune che li smaschera: le etichette le hanno scarabocchiate i figli. L’aranciata esagerata.

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Jacopo Manni

Nasce a Roma ma si incastella a Frascati dove cresce a porchetta e vino sfuso. L’educazione adolescenziale scorre via in malo modo, unica nota di merito è aver visto dal vivo gli ultimi concerti romani dei Ramones e dei Nirvana. Viaggiatore seriale e campeggiatore folle, scrive un libro di ricette da campeggio e altri libri di cucina che lo portano all’apice della carriera da Licia Colo’. Laureato in storia medievale nel portafoglio ha il santino di Alessandro Barbero. Diploma Ais e Master Alma-Ais, millantando di conoscere il vino riesce ad entrare ad Intravino dalla porta sul retro.

21 Commenti

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

... risatina compiaciutissima...

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sara boriosi

circa 3 anni fa - Link

Molto divertente! Ci voleva una penna così, a Intravino. Bravo e ben arrivato (da un'ex collega che legge sempre con piacere).

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claudio

circa 3 anni fa - Link

manca l'alchimista!!!! oppure è contemplato nel punto n 6?

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Ma i piedi in mostra saranno mica del mitico PIGI

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Lo scalzo.

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Lievitato

circa 3 anni fa - Link

Poi magari anche un post sugli estremisti del convenzionale da evitare

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Lievitato

circa 3 anni fa - Link

Magari la prossima volta i 10 da evitare del convenzionale pure

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andrea

circa 3 anni fa - Link

geniale

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biotipo

circa 3 anni fa - Link

sdramattizare?

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Mattia Grazioli

circa 3 anni fa - Link

Il mio amico Zoccolo non risulta essere estremista naturale. Ma voi italiani non potete capire...

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Raffaella Bisceglia

circa 3 anni fa - Link

Verissimo. E poi lo zio Pigi fa semmai salumi, non vini. Ma giustamente, come hai scritto tu, voi italiani non potete capire 😄

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Stefano Gastaldo

circa 3 anni fa - Link

Bravissimo Mattia! Concordo in pieno, Pigi è solo da ammirare! Aggiungerei "Il problema è lo smaltimento delle vostre carcasse" cit.

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Grande personaggio.

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Gian

circa 3 anni fa - Link

Il 9 e soprattutto il 10 sono il male vero.

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Lanegano

circa 3 anni fa - Link

Molto carino e spassoso. Occhio però a non buttare via il bambino insieme all'acqua sporca.....

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Capex

circa 3 anni fa - Link

Post nel quale tutta questa ironia non la vedo...lo trovo piuttosto offensivo....anche piuttosto greve. Cheers

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...ma no , dai , Capex , offensivo verso chi ? Vedrai che Jacopo produrrà altrettanto divertente scritto con soggetto quegli avvelenatori dei "convenzionali" , me lo sento . Non penso volesse offendere nessuno se non ironizzare sugli eccessi che l'ideologizzazione fondamentalista (su ogni aspetto legato al vino) ha permeato gli ultimi decenni ... ricordo scritti simili , nel passato, anche sui vini in barrique oppure sui vinoni concentrati a tutti i costi e tanti altri argomenti che portavano ad eccessi di presa di posizione e schieramenti contrapposti ... le barrique continuano ad esserci e i vini concentrati ... pure , senza essere diventati generalizzazioni perniciose ... PS : W i vini "naturali" !!!!

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Angelo

circa 3 anni fa - Link

Bravi, bella panoramica... manca forse il "ho ragione solo io perché è un vino veritiero" mix tra tipologia 2-3-10 In medio stat virtus, ma se il vino è buono non c'è bisogno di decantarlo naturale, il bicchiere a volte parla da solo, e la bottiglia vuota pure, tradizionale e non. Se poi vogliamo guardare ai maestri Francesi le bottiglie le vendono ugualmente senza menarsela con le categorie sopra citate...hanno 100 anni di esperienza in più di noi nella vendita del vino.

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Motown

circa 3 anni fa - Link

90 minuti di applausi. Post tanto divertente quanto veritiero.

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Antozorro

circa 3 anni fa - Link

Articolo scritto con due elettrodi di batteria attaccati ai capezzoli

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Corrado

circa 3 anni fa - Link

Molto divertente davvero!

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