Meno vini affinati in barrique. E per i produttori di botti è crisi
di Fiorenzo SartoreLa tendenza crescente al consumo di vini non affinati in barrique sta provocando una flessione nelle vendite delle botti piccole. Pierre Marchais, direttore marketing di Vicard (produttore di botti a Cognac, Francia) ha confermato a The Drink Business che “il trend attuale, verso vini giovani e fruttati, per noi è sfavorevole”. Vicard lamenta una contrazione del mercato vicina al 33%.
Secondo Marchais, nel 2008 la produzione globale di vini affinati in botti piccole era il 3% del totale: ora è scesa al 2%. Allo scopo di contrastare l’andamento negativo del mercato Vicard intende produrre, in modo “flessibile e alternativo”, botti con tostature più leggere, per segnare meno la presenza del legno nel vino in affinamento.
3 Commenti
Paolo Carlo
circa 11 anni fa - LinkBisognerebbe anche dire che, per molti vini, la botte è maggiormente migliorativa quando passa i famigerati tre cicli imposti dal canone sino ad oggi.
RispondiNiccoló barberani
circa 11 anni fa - LinkAldilà delle mode, se il calo fosse dovuto al fatto che molte cantine per risparmiare usino chips, doghe tostate, polveri e robacce (dette coadiuvanti migliorativi) varie??? ;)
RispondiPaolo Carlo
circa 11 anni fa - LinkPiù che lecito il sospetto, ma non di questi tempi.. o almeno.. sospetto superlecito prima che wine spectator decretasse che il vino legnoso è fuori moda.. ora c'è la rincorsa al vino fresco, fruttato e "maroniano".. quindi solo un imbecille userebbe dei chips.. per capirci.. ma anche prima solo un imbecille li avrebbe usati.. (con buona pace di chi li usa, ogni riferimento è puramente casuale e i commenti non sono direttamente riconducibili al pensiero del'autore.. )
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