Il nostro ultimo saluto a Simone

di Alessandro Morichetti

Il funerale di un amico giovane, adorabile e solare come Simone ha del surreale solo per quel nostro quotidiano e abitudinario mettere tra parentesi la caducità di ogni vita. Solo tanto amore, cura e sensibilità serviranno a qualcosa. “Sarà in giorni lontani che bisognerà esserci, per stare vicino a chi resta e alleviargli questo dolore brutale, non solo oggi, che non è difficile, e da una cert’ora in poi non è più necessario. E’ dopodomani che lo sarà, è tra una mesata, è il primo giorno d’estate, è quando si monta il prossimo albero di Natale, che dovremo avere parole. Ma le avremo, e se non le avremo improvviseremo, basterà la dolcezza”.

Temo non ci sia riposo per l’anima di una mamma che sopravvive a suo figlio, spero per mia mamma che non sopravviva a me e lo spero per lei più che per me. Al funerale di Simone Morosi c’erano tanti amici del vino, la famiglia di Simone e Sara, amica, anima bella, bellissima, spezzata e dolorante.

È stata una cerimonia crudele, di quelle in cui la predica è accessorio triste ma, proprio in quella predica, un sussulto fulmineo, inatteso, nervoso, un sorriso che mi è uscito prima che scoprissi quanto puo’ essere lunga una parentesi. La poesia di don Luigi Verdi. Perché prima di scoprire che Simone è stato collaboratore e amico della Fraternità di Romena, devo un attimo raccontare chi è Gigi.

Io sono (stato) scout e ho organizzato la route estiva di quell’anno con Osterie d’Italia al posto della mappa. A Pratovecchio, provincia di Arezzo, ci sono due cose: La Tana degli Orsi (una deliziosa chiocciolina) e la Pieve di Romena. Non saprei metterle in ordine di priorità: cibo e vino per il corpo e per lo spirito. Gigi è don Luigi Verdi e io nello stesso giorno di qualche anno fa lo vidi due volte. Raccontare a 15 quasi ventenni in che modo una mano monca e una zampa pure possano essere la forza della vita non è cosa da tutti. Perché Gigi lo noti dal sigaro sempre mezzo spento, dalla parlata giovane e farfalla, dalle dita a metà e dalla Messa che finisce con Hallelujah nella versione di Jeff Buckley, e che mi fa tanto compagnia adesso.

Gigi lo incontri di pomeriggio alla Pieve e di sera alla Tana. Perché messi in tenda i pargoli, il gusto di un Passito di Ferrandes in fazzolettone e braghe corte alla Tana avrebbe ora lo stesso gusto di allora. E il prete porthosiano sbevazzone mi mancava, dio se mi mancava.

E il ricordo tenero e profondamente intimo mi ha solleticato i pensieri bui proprio oggi, un giorno triste in cui, a un certo punto, la poesia di don Luigi Verdi, Gigi bicchierino, avrebbe regalato al mio amico un sorriso di cui era prodigo e spontaneo maestro. Perché l’immagine viva di chi c’era sia di monito a me, a noi, per chi c’è. Non domani, adesso.

Bellissimo e tenero,
ti sia lieve la terra e dolce il vino
che hai tanto amato,
raccontato
e difeso.

Bellissimo e tenero,
oggi un’onda improvvisa
si porta via la luna,
gli uccelli tra i rami dentro l’ombra,
gridano perché?

Bellissimo e tenero,
la vita con te sembrava timorosa di non ferirti il cuore.
Attenta ai tuoi occhi di luce e alla tua voce tenera.
Poi assurda, spesso la vita è pronta a morirti nella gola.

Simone,
non ho mai conosciuto nessuno
che abbracciava insieme bellezza e tenerezza
come te.

don Luigi Verdi

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

4 Commenti

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Nelle Nuvole

circa 11 anni fa - Link

E' molto bello questo testo. Triste e allegro nello stesso tempo, c'è speranza nella tristezza e amicizia che allevia il dolore.

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Alessandro Bandini

circa 11 anni fa - Link

È la stessa aria che si respirava ieri a Firenze: c'era tristezza, tanta, ma non disperazione, occhi lucidi, tantissimi, ma anche tanti timidi sorrisi.

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Pietro

circa 11 anni fa - Link

Fa bene al cuore leggere parole come queste. Grazie Alessandro.

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carolain cats

circa 11 anni fa - Link

moricchio, con queste parole sei il moricchio che mi piace... grazie... devo molto, moltissimo a Simone che prima di tutto era un amico, puro... ed il vuoto che lascia nel mio cuore è pieno di vento gelido che si unisce alle perdite più care... Simo era uno che non pubblicizzava il suo fare per gli altri, come molti di noi. Faceva e basta. Come te, come me. Cosa non importa, bisogna fare per chi non ha. Grazie Ale :)

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