Ordunque, in qualitá di appasionato vero (cit), emilianoromagnolo, modenese inside, leggendo i 3 bicer della mia regione constato che: 1) Prima di dare un giudizio definitivo bisogna aspettare la guida e verificare che cantine sono state recensite, perché é inutile dire preventivamente :" che scandalo manca il Falistra" e poi scoprire che Gianpaolo non manda i vini al gr, idem Max Croci che ha un icewine da 94 punti imho ma non manda campionuture. 2) Se questa é la lista definitiva manca interamente un grande pezzo di Emilia che da Bologna, saltando i nostri lambro, arriva a Parma e Piacenza. Che nessuno abbia un vino da 90 p? O si ripresenta il problema delle cantine che non mandano i vini?Tipo il Vino del Poggio di Cervini che é una malvasia strato ma dubito fortemente che abbia mandato campioni. 3) Non commento la Romagna ma sono interessanti le esclusioni celebri della Zerbina, drei Doná al Michelangiolo. Mi spiace molto di non trovare il Poggio Tura 09 di Paolo e l' Assiolo 11 di Gabri Succi, due sangio autentici e di grande aderenza territoriale. 4) Il mio capitolo, il lambro.Eccezion fatta per Rimosso 12 (esce a dicembre) , gli altri 3 bicchieri sono un po' lofi. standard. Tecnicamente corretti ma ben poco emozionali, i 90 punti li vedono con il binocolo. Sono scelte banali, standard, che continuano a premiare ed ignorare tutta la nouvelle vague lambruschista. In particolare il fondatore di Chiarli che bevuto e ribevuto alla cieca, vanta ben pochi tratti dell'archetipo di lambro rifermentato in bottiglia. Scritto da smartphone e non riletto Comunque sia Emilia Romagna, terra mia io ti amo!

Stesso discorso che ho fatto per la Sicilia: il nuovo che avanza ( e hai voglia se avanza!) si ferma implacabilmente dalle parti del. Gambero... Mai sentito parlare, ad esempio, di Denny Bini? E quale sgarbo vi ha fatto, guarda caso, Zerbina? Misteri gloriosi nel plumbeo cielo delle guide...