Sebastian Stocker | I vini figli dell’ombra
di Giovanni CorazzolLe mani di Sebastian Stocker sono mani di artigiano, dotate di una intelligenza propria. Sono mani forti, fini, eleganti, tornite dal lavoro. Era il 1955 quando hanno aperto per la prima volta le porte della Cantina Sociale di Terlano. Il 1993 quando quelle mani hanno riconsegnato il grembiule blu del Kellermeister (cantiniere).
È una buona giornata di settembre. La luce è oramai autunnale: ombre nitide e allungate, profili precisi, toni aranciati, ultimi tepori. Sebastian ci accoglie con vigore nel suo maso in Kirchgasse, 62 sopra Terlano; nel parcheggio un maggiolone Volkswagen, sul retro le carcasse di due Motoleggere 65 – i celebri “guzzini” – degli anni cinquanta. Sebastian Stocker è un uomo che ricorda e racconta. La sua storia coincide con la crescita ed i successi della Kellerei Terlan. Nell’arco di quasi quarant’anni da quel presidio Stocker ha sperimentato, innovato, definito un metodo di affinamento che porta il suo nome, ed ha barato, nascondendo ogni anno dal 1955 cinquecento bottiglie all’insaputa dei soci e del consiglio della Cantina. Oggi quei vini sono le celebri riserve della Cantina di Terlano: un patrimonio di ventimila bottiglie custodite nell’Archivio enologico, un caveau scavato a tredici metri di profondità.
“Quando sono arrivato alla Cantina c’era solo un vino bianco e uno rosso, sai? – dice forzando un italiano che non domina – Col vino bianco si facevano tre etichette, col vino rosso due etichette; con lo stesso vino, capisci? Ho detto: no, no ehi! questo a me non mi va. Allora ho incominciato a provare; devi piantare, devi provare e dopo devi incantinare, capisci? E’ un sistema che prende tempo, però devi incominciare una volta, no?”
Dei numerosi tratti affascinanti di quest’uomo di ottantatré anni, la cui vitalità, aspetto e tinta dei capelli fanno pensare ad un patto faustiano, ciò che maggiormente colpisce è lo sguardo limpido sempre rivolto in avanti: “ora dobbiamo ingrandire la Cantina, sai? E’ troppo piccola oshtia!”. Con lo stesso sguardo solidamente innovatore, provò a convincere il Consiglio della Cantina a fare spumanti. Nisba. Così nei suoi piccoli vigneti in parte a Winkl e soprattutto sul Monte Zoccolo (Tschögglberg) nel Eafele Leit a 400 m slm nella zona del Vorberg, decise di piantare le uve giuste per incantinare il suo vino wunshtraum.
Oggi dall’Alto Adige-Sud Tirolo escono poco più di duecentomila bottiglie di spumante all’anno; la Sektkellerei Stocker ne produce complessivamente sei/settemila. L’ultima vendemmia ne permetterà una produzione probabilmente di quattromila: “Caldo, troppo caldo. Lassù le rocce tengono il calore. Grappoli ce n’erano molti, ma i chicchi erano piccoli, dopo due pressature, basta, finito, non usciva più nulla. Ho già travasato quest’anno, prima del solito, capito? e tutto il tartaro è cascato fuori. Troppo maturo, molto, molto tartaro, mai un’ annata come quest’anno; le mie vigne sono tutte a pergola trentina, qui invece hanno tutti guyot. Ah! Ma io dico: se prima i contadini usavano la pergola ci sarà stato un motivo, no? La Pergola protegge i grappoli, il vino buono è figlio dell’ombra”.
La produzione è concentrata soprattutto sugli spumanti a base chardonnay, pinot bianco e sauvignon assemblati in parti eguali con fermentazione malolattica parzialmente svolta. Due le tipologie: il Brut, con un dosaggio variabile attorno ai sei/sette grammi/litro, ed il Natùr, senza dosaggio. Assaggiamo il 2008, sboccatura fatta a metà giugno. Il brut sembra già pronto. Alla vista un bel giallo dorato, catenelle finissime e vorticose. Il naso e’ straordinariamente complesso con sentori di frutta gialla, cedro, ginestra e chiare note minerali; in bocca la carbonica e’ elegante, in perfetto equilibrio; la mineralita’ avvertita al naso si conferma piacevolmente in bocca con spiccati richiami marini mentre il sauvignon conferisce struttura e acidità. Il Natùr, che vanta molti estimatori ma che Stocker sembra amare un po’ meno, mi sembra potenzialmente superiore; un vino di una drittezza impressionante – forse non ancora del tutto pronto – con una carbonica irruente, in cui emergono distintamente i profumi dello chardonnay e la drittezza del pinot bianco: una lama di Hattori Hanzō.
Oltre alle riserve del Brut, in cui entrano solo le uve dell’Eafele Leit e in cui il dosaggio può essere più alto, Stocker produce in numeri esigui due vini fermi: il Sauvignon (trecentocinquanta bottiglie) ed il Terlanerin (quattrocento).
Il Sauvignon è un vino ammaliante. Beviamo il 2011. Sono nitidi i sentori di mela verde che si alternano a note minerali spiccatissime. In bocca sembra un succo di frutta sorretto da un’ acidità vibrante, vero garante della comprovata capacita’ di invecchiamento di questo vino prodigioso. Niente a che vedere con sauvignon opulenti, grassi, vegetali. Nessun gatto con la toxoplasmosi qui.
Il Terlanerin invece merita un discorso a parte: si tratta in un vino prodotto da Terlano Bianco – vitigno autoctono oramai del tutto scomparso dalle vigne sudtirolesi – che per essere fecondato richiede l’intervento di un impollinatore. Oltre a Stocker lo mantengono in vita altri due o tre agricoltori attorno a Terlano. Fine. E’ un vino prodigioso, per Stocker è addirittura terapeutico: “È buono per i reni, no? Io ho ancora una ricetta di un dottore da Bolzano e là è scritto Weiss Terlaner Cantina Terlano. Una signora di settantasei anni comprava da noi ogni mese una cassa di Terlano, perché aveva i sassi nei reni. Ogni mattina beveva un bicchiere. Ha vissuto fino a novanta anni senza operazione. Questo è interessante no?”.
Per gli attenti ai temi del vino sano Stocker dichiara di non solforare quando esegue la sboccatura: “bisogna stare attenti con la temperatura, ma così e’ meglio.” In vigna solo rame e zolfo, diserbo prevalentemente meccanico e se possibile assenza di lieviti selezionati. La vendita avviene direttamente in cantina. 12,00 euro (dodici/00) Brut e Natur, 8,00 euro (otto/00) Sauvignon e Terlanerin. Vini Slow? Ehm, altre domande?
[Special thanks to: MB e FR]
9 Commenti
gionni1979
circa 12 anni fa - LinkSi.... Dove lo possiamo acquistare????? Mi è venuta una gran voglia di assaggiarli....
RispondiGaetano
circa 12 anni fa - LinkA Vicenza da Vini e Oli Biologigi in Corso Fogazzaro. Bevuto il Sauvignon e devo dire che non mi è dispiaciuto per niente.
RispondiGiovanni Corazzol
circa 12 anni fa - LinkStocker non ha distributori, vende direttamente in cantina, ma non sono in pochi ad arrampicarsi fino a Terlano. In Toscana non saprei dove indirizzarti, mentre nel triveneto qualche buona enoteca che lo vende la conosco. Così su due piedi mi viene in mente a Treviso Vero Vino in via San Pelagio.
Rispondigionni1979
circa 12 anni fa - LinkGrazie mille... Mi toccherà fare un salto a Terlano allora... ;-)
RispondiGianni
circa 8 anni fa - LinkLa trattoria del pesce al Bargino!!!!!
RispondiC.Moon Cats
circa 12 anni fa - Link"La Pergola protegge i grappoli, il vino buono è figlio dell’ombra”. idem per la bellussera. grande uomo, grandi vini. bravo Corazzuol! a quando una cena de quee giuste?
RispondiGiovanni Corazzol
circa 12 anni fa - Linkstéla bèla ho perso le tue tracce.
Rispondipietro
circa 12 anni fa - Linkma no Gionni fai un salto a Treviso che è una bella cittadina, così ci scambiamo le bottiglie e ci beviamo il Quintarelli;)
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