Sangiovese per amico. A Montalcino

di Francesca Ciancio

montalcinoIo, che amo il vino, ho i miei vitigni del cuore. Ma c’è chi ha fatto di più. C’è chi l’ha messo per iscritto e ha fatto del sangiovese un amico per la pelle. Sono tre “brunelliani”, di quelli un po’ dissidenti, di certo non conformi, che si muovono tra biologico e biodinamico: Podere Salicutti, Pian dell’Orino e Stella di Campalto. Non partecipano al Benvenuto Brunello da un po’ di anni; le ultime annate preferiscono presentarle in qualche enoteca oppure non presentarle per nulla. Se ti va di berle, te le vai a cercare in cantina. Lo scandalo “Velenitaly” con annesso “Brunellopoli”, scoppiato ormai più di un anno fa, ha reso più forte l’esigenza di ribadire che il Brunello e il Rosso si fanno con il sangiovese grosso e da uve che provengono dal comune di Montalcino, senza se e senza ma.

A chi sostiene che nel Brunello c’è il tranello, Francesco Leanza, Stella di Campalto, Caroline Pobitzer e Jan Hendrik Erbach rispondono con la pubblicazione dei dati analitici delle loro vendemmie. In attesa che il gruppo di amici si allarghi. Intanto, ecco il video.

10 Commenti

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Franco Ziliani

circa 15 anni fa - Link

belle persone, prima che ottimi viticoltori e produttori, Stella, Caroline, Jan e Francesco, e Brunello di Montalcino di riferimento, naturali, bio, pieni di personalità, i loro. Ma di gente così, giusta, perbene, é piena, nonostante furbetti e taroccatori, Montalcino...

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michele

circa 15 anni fa - Link

....sangiovese x amico....viniveri....vignaioli indipendenti....ecc.....ecc.....ecc.....du' palle.....ma santo Iddio.....tutti a sbandierare che uno e' piu vero, piu' onesto,...... piu' pulito dell'altro.....bene.....ma esistono tanti altri...(i piu')......che lavorano la vigna, la cantina, il vino, nella stessa identica maniera....di tutta sta' accozzaglia di gruppi...guarda caso dopo brunellopoli un fiorirne a destra e a manca.....ma non c'e' nessuno che dice:' Signori questa e' la mia terra, queste sono le mie vigne, questo e' il modo in cui lavoro....e... questo e' il mio vino.....se volete eccolo....e stop.....!!

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Franco Ziliani

circa 15 anni fa - Link

avevo fatto il precedente commento, prima di guardare il filmato. Dopo, mantengo il giudizio positivo sulle tre aziende e sui produttori, ma trovo il filmato ed i toni leggermente auto-incensanti e vagamente narcisi... Suvvia Francesco, Caroline, Stella e Jan, siete dei (bravi) vignaioli, fate (buonissimo) vino, ma un pizzico di ironia, un po' più di leggerezza e allegria, senza dirsi addosso "quanto siamo bravi, quanto siamo belli" non guasterebbe proprio!

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Paolo

circa 13 anni fa - Link

Ciao Franco, mentre pensavo a cosa scrivere nel mio commento, ho letto il tuo e mi è sembrato che tu mi abbia letto nel pensier. Anche a me i loro vini piacciono, soprattutto in certe annate, ma li vedo davvero un po troppo autocelebrativi e anche un po anacronistici. Quando sento Stella dire "il lavoro parte dal vigneto" (ma và???) oppure "i vini sono diversi anche se le vigne sono solo a 7 Km di distanza"...i vignaioli qui in Langa nell'ascoltarli farebbero un piccolo sorriso, sapendo da sempre che qui i terreni, e quindi i vini, cambiano per poche decine di metri... Comunque viva il Brunello e i produttori bravi e volenterosi come loro.

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vignereimanonposso

circa 15 anni fa - Link

@per franco ma anche per michele il video è il risultato di una chiacchierata più lunga ovviamente. Io no vi trovo toni incensanti. Loro sono bravi e sanno di esserlo. La loro bravura costa fatica. Potrebbero scegliere un'altra strada e non lo fanno. Perchè? i motivi possono essere diversi, tra questi potrebbe esserci anche quello di volere essere molto bravi. Non ci trovo nulla di male. Tutti cerchiamo di fare del meglio nei nostri rispettivi lavori. Forse l'apparente mancanza di leggerezza è stata dovuta ai tagli effettuati nell'intervita, ma si è parlato di un caso, quello di Brunellopoli, che non ha fatto dormire sonni tranquilli neanche a chi ha sempre cercato di lavorare con sapienza.

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Franco Ziliani

circa 15 anni fa - Link

e chi lo dici Francesca! Io ho perso una collaborazione e ho rischiato di perderne altre - e poi altre cose, che qui non riferisco - perché su Brunellopoli ho scritto quello che ho scritto - e riscriverei - e perché mi sono schierato, spesso trovandomi solo o quasi, dalla parte di chi ha "sempre cercato di lavorare con sapienza" rispettando le leggi... Trovo nel trio di produttori, che ad esempio hanno creato quel sito Internet - Sangiovese per amico - senza preoccuparsi di farlo sapere in giro, e di comunicarlo a chi ha più volte scritto dei loro vini, un atteggiamento un po' troppo "auto-incensante" che qualcuno potrebbe anche scambiare per presunzione, non trovi?

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vignereimanonposso

circa 15 anni fa - Link

Posso dire che francesco leanza mi ha detto di aver fatto girare un po' la notizia tra i "mezzi di comunicazione " di settore ma di non essere stato preso in considerazione. Io del sito ho saputo al Vinitaly. Nel loro stand comune campeggiava questo manifesto anche io ho fatto notare ai tre che questa loro "ritrosia" a pubblicizzare la cosa potesse essere scambiata per presunzione. Mi è stato risposto che in assoluto non è così

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Francesco Leanza

circa 15 anni fa - Link

Una nota a titolo RIGOROSAMENTE PERSONALE. Ritengo che la vicenda giudiziaria/giornalistica volgarmente e banalmente denominata "Brunellopoli" sia stata lo sbocco doloroso ma inevitabile di una situazione di malessere che da anni covava dentro ed intorno a Montalcino ed al suo Brunello. Personalmente non ho mai partecipato a masochistici esercizi di pretestuosa delazione nei confronti di chicchesia. Personalmente ho sempre reaggito alle generalizzazioni (da qualsiasi parte arrivassero) che facevano di Montalcino un territorio di speculatori ed approfittatori senza scrupoli e del suo vino un prodotto bassamente commerciale (vino da regalo)sostenuto soltanto dalla fama internazionale di un brand fortunato. Personalmente sono sempre stato convinto delle grandissime potenzialità (solo raramente espresse)del sangiovese di Montalcino. Ho sempre pensato che il senso del mio operare a Montalcino risiedesse nell'impegno a liberare con modestia, rispetto e tenacia queste potenzialità e che sarebbe bello se tanti condividessero lo stesso impegno. Per questo ho coniato (immodestamente) il motto "epifania del terroir". Per quanto mi riguarda, Sangioveseperamico vuole essere un, seppur minuscolo, contributo in questa direzione. Il narcisismo, la presunzione e l'"auto-incensamento" non mi appartengono e, francamente, non mi interessano. La voglia di comunicare è grande. La mia cantina e la mia casa sono sempre aperte a chiunque voglia avvicinarsi per comprendere, verificare, criticare. La ritrosia, non a comunicare, ma a stuzzicare, sollecitare o blandire i comunicatori, é parte del mio stile e dà una misura, credo, della assenza di qualsivoglia protagonismo o secondo fine. Mi scuso per la non brevità ma essendo poco aduso (e poco appassionato)ai blog, mi manca il "passo".

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Arturo Dori

circa 14 anni fa - Link

Ciao Francesco, complimenti per i toni garbati del tuo intervento; ci fossero altre persone a scrivere come te, il wine-web sarebbe un altro mondo.

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Leonardo Tamberi

circa 13 anni fa - Link

Per questioni "familiari" conosco un po' il mondo della produzione biologica e biodinamica del vino, e non solo. Mi permetto questo commento fuori tempo massimo per ribadire che fare le cose in un certo modo, magari con meno vetrina ma con più consapevolezza e Rispetto per chi si è, e per dove si è, può portare ad apparente mancanza di leggerezza. Quando Stella di Campalto dice che il vino nasce nella vigna, dice una verità sacrosanta ma niente affatto scontata. Anche nel mondo del Brunello...

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