Professione Sommelier/11: Vincenzo Donatiello. Capire in 2 mosse che un sommelier ha gli attributi
di Alessandro MorichettiGiovane, competente, modesto e curioso. Ho conosciuto Vincenzo Donatiello via mail per poi scambiarci tre parole al Vinitaly davanti ai vini di Massimo Clerico, vignaiolo a Lessona: l’Alto Piemonte ormai tira come un tempo le pin up di Playboy. Sono bastati 180 secondi al mio occhio di falco per squadrare il sommelier del Piastrino di Pennabilli. Poche parole, poche moine, essenzialità e schiettezza di giudizio del prodotto, rispetto del produttore, zero aria da superego pompato. Ci piace, anzi di più: per un attimo ho temuto di aver sovrastimato il mio fiuto ma la verità vera è che da mesi mi logoro per non essere ancora stato al Piastrino, all’unanimità una delle perle gastronomiche più nascoste d’Italia. Lo chef Riccardo Agostini stupisce per modestia e solidità, non mi sorprenderei se Donatiello ne fosse il perfetto contraltare di sala. Come dice il “guru” Alessandro Pipero (Pipero al Rex): “Il grande chef ti fa usare tutti e 5 i sensi….l’uomo di sala deve gestirli tutti e cinque ed usare il sesto, sempre”.
Classe 1985, originario del Vulture e gavetta nella ristorazione, Vincenzo Donatiello ha fatto un bel percorso. Diploma alberghiero e stagioni in riviera poi a La Frasca di Milano Marittima col “maestro” Gianfranco Bolognesi, bella parentesi da Pascucci al Porticciolo di Fiumicino (con una carta dei vini innovativa, almeno nei titoli: Veni,Vidi,Vici…et Bevi per i vini del Lazio, WWW…Wonderful World Wines per le etichette dal mondo, Bianco a chi?!? per i macerati, Ehi, dolcezza! per i vini da desser…) e poi Piastrino, a Pennabilli, dove arrivi solo coi Tom Tom di ultima generazione. Un mese di apprendistato presso la Birroteca Grand Cru a Sant’Arcangelo di Romagna conferma che il ragazzo ha mente aperta e curiosità da vendere. Miglior Sommelier della Romagna 2010 è un titolo che non scriverei neanche nel curricuum di un nemico ma nella vita capita anche di vincere ‘ste robe.
Capitolo aneddoti. Il più grande svarione: a La Frasca, durante una degustazione alla cieca, non potendo mascherare le bottiglie per via di alcune forme, rovescia un carrello con oltre 40 flute piene di Giulio Ferrari ’99! Il classico momento in cui ti vorresti morto e senza soffrire. Quello dei carrelli è comunque un problema ricorrente. A 15 anni, il giovane Vincenzo alla sua prima stagione rovescia un carrello pieno di bottiglie. Spero per lui fossero tutte Mateus.
Il momento più epico ha invece una data: 26 Aprile 2010, al termine di una cena di abbinamento pesce-Marsala firmati De Bartoli. A fine serata, Il fu Marco De Bartoli prende la parola e ringrazia Donatiello e lo chef Pascucci, dedicandogli un grande pensiero: “I produttori del Marsala tutti dovrebbero ringraziarvi per la serata e gli abbinamenti proposti, i quali diventeranno pietre miliari nella storia del vino di Marsala”. Quando a 24 anni vivi un’esperienza del genere è come sentirti Rocco Siffredi che entra in un salone di bellezza femminile il sabato pomeriggio e senza patatine.
Capitolo vini del cuore: Champagne Clos du Mesnil 1990 Krug, Gewurztraminer 1977 Terlano, Amarone della Valpolicella 1968 Bertani, Marsala 1860 De Bartoli, Sauternes Creme de Tete 1971 Chateau Gilette, Chateau Mouton Rotschild 1989, Malmsey Madeira 1906 Blandy’s, Corton Charlemagne 2002 Bonneau du Martray, Nuits St. Georges 1989 Confuron Coteditot, Sassicaia 1981. Mortacci suoi, commento io.
Champagnista ossessionato, Vincenzo trasmette una vera passione per la sala, stare in mezzo alla gente lo carica di adrenalina e si vede. Il sogno? “Diventare, un giorno, un vero e proprio talent scout vinicolo; andare per vigne e vini, annusare l’aria e leccare le pietre, stringere le mani dei vignaioli, ascoltare le loro storie e guardare i loro occhi. Vorrei poter narrare di vino, raccontare di vino e parlare di vino, ma la cosa che mi farebbe più felice è quella di poter capire il vino; ho ancora tanta strada da fare”.
Le puntate precedenti:
Professione sommelier/1: Mauro Mattei
Professione sommelier/2: Roberto Anesi
Professione sommelier/3: Alessandro Pipero
Professione sommelier/4: Luca Martini
Professione sommelier/5: Angelo Di Costanzo
Professione sommelier/6: Federico Graziani
Professione sommelier/7: Giovanni Sinesi
Professione sommelier /8: Alessia Meli
Professione sommelier/9: Lorenzo Rondinelli
Professione Sommelier/10: Riccardo Guzzardo
16 Commenti
Marco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkOT (ma non troppo), mi interessa molto l'opinione su Massimo Clerico (che a me piace molto)
RispondiVincenzo Donatiello
circa 12 anni fa - Linkallora... Spanna e Coste della Sesia( di questi però non ricordo le annate) decisamente invitanti, polposi dal frutto integro e croccante. I Lessona: 2007 ancora in fasce, ruvido, deve farsi; 2006 un vino chiuso, che faceva fatica a esprimersi al naso, ma con una bocca già pronta e matura, anche se non da accappotarsi sulla sedia; 2005 il campione! note medicamentose, floreali, le spezie ed un sorso soave, elegante, godibillissimo. insomma, un produttore realmente interessante.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkIo avrei comprato lo Spanna seduta stante poi mi è venuto in mente che un mese dopo avrei scritto un post e mi sono distratto ;-).
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkGrazie della risposta, il Lessona 2007 ha un 15% (mi pare) di vespolina, mentre le altre annate sono Nebbiolo in purezza. Concordo che il 2005 sia quello che darà in prospettiva grandi soddisfazioni. Scommetterei anche sul 2006, un po' più muscolare in bocca ma con un potenziale evolutivo del tutto inespresso. Il 2007 è un po' slegato, sicuramente non pronto. Ho avuto la possibilità anche di assaggiare il 2004: multidimensionale, un po' atipico ma dotato di una piacevolezza e bevibilità straordinarie. Per chi è dalle parti di Vicenza il 20 Maggio, Massimo sarà presente a VIeNI IN VILLA: http://vitisblog.wordpress.com/2012/05/04/vieni-in-villa-2012/ (scusate se approfitto, ma penso sia un produttore che valga la pena di conoscere).
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - LinkGrandissimo, Vincenzo! Spero di venirti a trovare presto (magari, nel frattempo, recuperando il mio Chateau Gilette Creme de Tete 1971 in ostaggio presso una cantina di Langa)
RispondiVincenzo Donatiello
circa 12 anni fa - Linkgrazie Fabio!!!! sappi che se porti anche "solo" un '86 non mi offendo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkl’Alto Piemonte ormai tira come un tempo le pin up di Playboy... se lo dis ti
RispondiPaolo E Katia Babini
circa 12 anni fa - LinkVincenzo è soprattutto curioso di provare più esperienze possibili. (Si intende sui vini e i suoi abbinamenti)
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkMeno male perchè tutti vanno di scuola, ma questo è un clone del Mattei!!!!
RispondiVincenzo Donatiello
circa 12 anni fa - LinkCiao Paolo!!! devo venire a trovarti per assaggiare il Riesling e conoscere la nuova arrivata!!! spero di riuscirci al più presto!!!
RispondiCostanzo D'Angelo
circa 12 anni fa - LinkCerto che è bella quella lista lì dei sommelier... E dire che il vostro bersaglio preferito!! :-)
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkLa lista si aggiorna, lentamente ma si aggiorna. E di solito non sbagliamo. Anzi, se hai nomi falli pure ora... o taci per sempre :-).
RispondiCostanzo D'Angelo
circa 12 anni fa - LinkBeh, Ale. Se proprio dovessi farlo un nome mi piacerebbe leggere su Intra una bella intervista a Maurizio Cerio del Don Alfonso 1890 di Sant'Agata sui due Golfi. Io ci penso da tempo ma purtroppo in queste settimane non c'ho proprio il tempo di metterlo sotto torchio, magari con la tua sagacia ci riesci e mi consenti pure di pubblicarne un estratto su L'Arcante. Maurizio è un veterano, ne ha viste tante, credo davvero tante e credo sia veramente imperdibile il suo punto di vista!! E poi la in mezzo manca una con la gonna, una con le palle, diciamo la Simona Bizzarri della situazione!!
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkIo proporrei Chiara Bertoneri del Serependico, ne ho sentito parlare bene.
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkScusate ho anagrammato Serendepico.
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - Linkpurtroppo quello che per me il personaggio con la gonna numero uno (Chiara Giovoni) è al momento svincolato, però c'è sempre l'ottima Hiromi Nakayama... cmq tra i nomi che verranno fatti ci sono necessariamente Marco Reitano, Maurizio Paparello e -anche se definirlo sommelier è riduttivo - Beppe Palmieri.
Rispondi