Maurizio Paparello | Quando il sommelier è uno dei più grandi esperti di vino al mondo
di Alessandro MorichettiMaurizio Paparello è sommelier, lavora a Roma da Roscioli e so che non gradirà leggere di sé, ma mi perdonerà. Ho conosciuto Maurizio parecchi anni fa quando rese la carta dei vini del ristorante Le Case (Macerata) un autentico gioiello. In realtà lo riconobbi perché magnificatomi da amici e facilmente identificabile per la chioma rasta che lo ricopre tuttora. Io all’epoca tracannavo Corona col limone mentre lui, poi, si traferì a Roma, avendo già all’attivo numerosissimi assaggi di grandi vini del mondo. Maurizio Paparello è, senza dubbio, un uomo di sala eccezionale, mix superlativo di sapienza, informalità, senso del luogo, rispetto del cliente e debordante passione. Credo sia l’unica persona al mondo ad aver preso un mutuo per comprare grandi vini. Meriterebbe senza dubbio la presidenza honoris causa dell’associazione Luidisala.
Paparello è illuminato ed ipersensibile. Ha buoni rapporti con tutti e gode di stima a 360° pur non essendo centrista o cerchiobottista. Anzi, chi lo conosce molto bene tratteggia una mente davvero radicale. Per lui, il vino – dal Litrozzo (Le Coste di Gradoli) a Romanée-Conti – viene sempre dopo le relazioni umane. Raramente parla di UN vino parlando solo DI vino. Approccia ogni bicchiere nello stesso modo, con la stessa umiltà, e nei limiti del possibile con la stessa imparzialità. E ci prende, cavolo se ci prende! Mai parlerà male di un’azienda, soprattutto se – al netto della qualità dei vini prodotti – ha fatto la storia di una tipologia o di un territorio. Paparello non parla mai di ciò che non conosce. Allo stesso tempo, davanti un bicchiere o un produttore ignoto, la sua interpretazione cerca sempre di essere quanto più approfondita possibile. È stato visto prendere a calci bottiglie da migliaia di euro, incazzato, perché in fondo è solo succo d’uva.
È un uomo di incredibile generosità, ama molto bere vino e rinfrescarsi di birra prima e dopo le bevute, normalmente Beck’s. Dopo le bevute, e dopo la birra, ama molto bere Stravecchio. È un grande appassionato di cibo, cucina, creatività e ricerca dell’abbinamento (che difenderà sempre a spada tratta): tra gli altri, Cheval Blanc 1998 con pizza salsiccia e zucchine, Hamburger con Chateau Trotanoy 1949 o Climens 1947. Per non parlare, poi, di quella sera alle Calandre dove, dopo magnum di Dom Perignon 1961, Hermitage La Chapelle 1978 Paul Jaboulet Aine e Vega Sicilia Unico 1971, l’epopea finì in camera con Grands Echezeaux DRC 1985 bevuto nei bicchieri di plastica in dotazione nei bagni. Nessuna irreverenza, solo una grande passione che se ne sbatte del noioso e bigotto rituale applicato al vino.
Paparello è magistrale nello stappare le bottiglie al momento giusto, sia azzeccando la fase di migliore espressività di un vino lungo l’arco della sua vita, sia scegliendo il momento migliore durante un pasto. Cita sempre la frase borgognona “Non esistono buoni o cattivi millesimi, bensì buoni o cattivi degustatori”. Ha una cantina spaziale, ama Bordeaux, ne conosce alla perfezione annate e qualità come anche per Borgogna, Champagne e chissà cos’altro, non ama le puzze. Da Pinchiorri a Firenze ancora ricordano quando caracollò a terra dopo un pasto luculliano e vini memorabili in compagnia di Giovanni Ascione (Nanni Copè). Non si fosse capito, con Maurizio c’è materiale per un libro appassionante. Quello che posso suggerire è di andarlo a conoscere al più presto: fa il sommelier, sembra un cameriere, è uno dei più grandi esperti di vino al mondo.
[Un ringraziamento a Cristiana Lauro, Mirco Lucamarini e Francesco Romanazzi per la collaborazione]
58 Commenti
Elena
circa 11 anni fa - LinkGrande maestro di vita e non solo.....grazie Mauri
Rispondilidolucca
circa 11 anni fa - LinkDa farci un libro e allora auto tassiamoci e facciamolo questo libro, i Francesi ne avrebbero già fatti 3. Dai Morichetti Tu Editore la Cristiana cronista e divulgatrice, un fotografo lo si trova, su Roma ne conosco di bravi, Piazza dei fiori come location è perfetta, un caffè con Bonilli e Cremona sicuramente lo facciamo. e allora Dai, questo ragazzo vederlo lavorare è un vero piacere detto da uno che un pochino ci capisce. ciao e Bravo Maurizio. Lido Vannucchi.
Rispondifabrizio pagliardi
circa 11 anni fa - Link.......Maurizio Paparello non è un sommelier, lavora come sommelier, è un appassionato, che assaggia e serve vino ma quando parla di un vino il vino lo ha bevuto. Ha una memoria dei vini incredibile, scrive benissimo ma purtroppo avendo la mano destra occupata dal bicchiere tu capisci... e visto che lo spazio per i ricordi nel nostro cervello è limitato non bisogna sperare che si ricordi altro tipo un appuntamento che non sia per bere o per guardare la partita o un discorso fatto che non riguardi il vino o la Roma. Perchè c'è un tratto fondamentale della sua persona che hai tralasciato..... E' romanista fino al midollo.
RispondiAndrea Federici
circa 11 anni fa - LinkNon ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, ma leggendo il post, che ama il vino e anche molto la magica Roma, se farete il libro che suggerisce Lino, ecco a voi disponibile anche il fotografo di Roma ;-)
RispondiMariano Enfiogonfio
circa 11 anni fa - LinkMi sembra un ritratto un po' crudo, troppo critico e severo: avrà anche qualche pregio questo ragazzo, no?
Rispondilediteur
circa 11 anni fa - LinkAl di là della stima e dell'affetto che mi lega a Maurizio, ho un grande debito di (ri)conoscenza: nessuno come lui ha saputo raccontarmi il vino e gli uomini che stanno accanto ad esso. Ecco, se dovessi fermarmi su un suo tratto, è questo che sottolineerei: la generosità di condividere la sua profonda conoscenza ed esperienza con tutti, appassionati cultori o neofiti, purché sempre curiosi e intellettualmente aperti. Ama il vino e lo fa amare.
Rispondilidolucca
circa 11 anni fa - LinkPensavo proprio a te caro Andrea mi rode un casino non lavorare con la Cristiana, ma che vuoi la città eterna fa per te. Quando volete e se volete per la copertina faccio un salto. ciao Andrea.
Rispondisimone
circa 11 anni fa - LinkQuando ho visto Miles (Paul Giamatti) in Sideways, svuotre un Cheval Blanc del 1961 nel bicchiere di carta mentre si "spara" un hamburger in un fast food... mi son detto... ok é un film... ed invece nella realtà c'è chi ha fatto ancora peggio.. un Grands Echezeaux DRC 1985... decisamente punk!! Ci vuole il libro...
RispondiCristiana Lauro
circa 11 anni fa - LinkIo sono proprio felice di leggere un post come questo. Emozionata e non mi fa paura dichiararlo. @ lidolucca sei troppo forte! @lediteur ecco hai centrato, lui ama il vino e lo fa amare. Lui sa raccontare il vino, se ne frega di alzar quattrini ed è generosissimo anche nella divulgazione...la carità divulgativa... ;-)
RispondiAlessandro Roscioli
circa 11 anni fa - Linkper me e' un onore e una fonte inesauribile di cultura enologica gastronomica e umana, e' prima un fratello e dopo un collaboratore senza di lui molte avventure non le avrei mai affrontate ,chapeau ad un GRANDE UOMO ed UN GRANDE PROFESSIONISTA. ps:l unica cosa che ci divide e' la fede calcistica!
RispondiPipero
circa 11 anni fa - LinkCome Totti .pipero mood .sulla Francia non eguali al mondo. Sullo champagne arriva tra i primi tre
Rispondiale235
circa 11 anni fa - LinkBellissimo tentativo, Ale, di descrivere l'indescrivibile. Maurizio non è descrivibile se non vivendolo: al 100 % (e, credimi, da compagno di stanzetta, quando t'addormenti, te succhia no il sangue, ma il vino che ti sei bevuto fino a poco prima!!!)... è veramente il De Andrè dell'intero mondo mondiale del Vino!!!! Mi spiace tanto per chi non ha mai bevuto con lui...
Rispondifrancesco romanazzi
circa 11 anni fa - LinkGiusto, indescrivibile. Ma anche l'editeur coglie come sempre nel segno: curiosi ed intellettualmente aperti. Perché Maurizio per primo è sempre curioso ed intellettualmente aperto. Non solo Totti o Cheval Blanc, dunque. Forse in questo risiede la sua grande capacità di comunicare con gli altri interagendo su tanti livelli. Lavorare con lui è un piacere - oltre che un'esperienza altamente formativa - come lo è viaggiare, mangiare o chiacchierare di qualunque argomento, dalla musica (altra sua grande passione) al cinema, alla politica. Ad altro, di cui forse qui è meglio non parlare. Ma sempre col dovuto - e sornione - disincanto. Proprio la sua ironia e la sua visione amplissima della realtà gli consentono di essere non solo un grandissimo sommelier, ma anche qualcosa di più. Anzi, tanto di più. Grazie ad Alessandro per questo post e grazie a Maurizio per continuare imperterrito il suo lavoro con tanta umiltà ed entusiasmo.
RispondiArcangelo Dandini
circa 11 anni fa - LinkStraquoto e finalmente plaudo ad una recensione per un grande uomo di sala e del vino. Un abbraccio. A
Rispondimirco lucamarini
circa 11 anni fa - LinkCome ha già scritto ale235 "difficile descrivere l'indescrivibile. E non ho raccontato tutto al caro Alessandro Morichetti, altro che libro... Un appello a Cristiana, bada a lui.... e' un uomo unico per generosità, sapienza e umiltà.
Rispondifrancesco romanazzi
circa 11 anni fa - LinkPS: pare che durante la famosa cena con Ascione da Pinchiorri (la leggenda narra che i due bruciassero annualmente a Firenze il compenso ricevuto da Bibenda per la collaborazione a duemilavini), Giovanni ordinasse un Vega Sicilia 1412 o giu di lì soltanto per accompagnare un minuscolo cosciotto di piccione che ancora rimaneva nel suo piatto (andando penso ben oltre quello che la paga dell'ais Roma consentiva loro). Ecco, quando Maurizio vuole spiegare a qualcuno l'importanza dell'abbinamento o esprimere la stima profonda nei confronti del suo amico Giovanni, racconta ancora estasiato questa storia.
RispondiFederico Graziani
circa 11 anni fa - Linkci sono poche parole da aggiungere. un piacere e un onore aver avuto la possibilità di degustare molti vini incredibili insieme. viva Maurizio e chi come lui riesce a sdrammatizzare le belle e più grandi bottiglie!!
RispondiHansen
circa 11 anni fa - LinkGrandissimo il Sommo Maurizio!!ricordo sempre con piacere le sorprese che tirava fuori ed offriva dalla sua fantastica cantina...quel Salon 82 alle 3 del mattino nel giardino delle Case fù clamoroso roba da star svegli fino al giorno dopo :-) si si lui dovrebbe scrivere un libro !! Chicco
RispondiGraham
circa 11 anni fa - LinkGrande anzi grandissimo, finalmente un uomo del vino senza difetti.
RispondiLediteur
circa 11 anni fa - LinkSe fossi Maurizio comincerei seriamente a pensare se non sia il caso di fare qualche gesto scaramantico...
RispondiMontosoli
circa 11 anni fa - LinkCi sono stato da Roscioli 2 volte l'anno scorso.......e la faccia e famigliare.... L'ambiente e piccolo....ma la qualita del servizio e del cibo e veramente superiore. Per non parlare della grande selezione di vini ...........che occupano tutti e due muri dei lati.... Via dei Giubbonari e di stile.......non ci sono macchine..e tante belle boutique
Rispondijovica todorovic (teo)
circa 11 anni fa - LinkIl pezzo è bellissimo. Un gesto apotropaico (citazione dottola), come soggerisce anche Lediteur ci starebbe proprio bene. Paparello è credibile primancora di essere mostruosomente preparato e ascolta nel senso anche lato le persone che gli si parano davanti. In un mondo di quaquaraquà, improvvisati e pressapochisti è merce sempre più rara è merce che ha valore definitivo e fa una grande differenza. :-)
RispondiMassimo Billetto
circa 11 anni fa - LinkOrgoglioso di averlo avuto come allievo, e naturalmente già tra i banchi era un gioiello.
RispondiPasquale Livieri
circa 11 anni fa - LinkConosciuto grazie a l'editeur e monsieur le professeur Chapeau per umiltà e conoscenza Spero di reincontrarlo presto
RispondiPasquale Livieri
circa 11 anni fa - LinkSolo?
RispondiAlessandro Bocchetti
circa 11 anni fa - LinkUn libro una volta si doveva fare... È stata l'occasione per alcune domeniche tra gargantua e pantagruel.... Poi non se ne fece più nulla,come di tanti progetti che hanno costellato la ns vita di "santi bevitori", ma "restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento" Maurizio è un appassionato, prima che un grande professionista, penso che questa sia la differenza essenziale tra old school e curva sud... Un volta uno dei tanti "fenomeni" mi disse "bevo solo criticamente", non ho potuto fare a meno di pensare: poveretto, pensa che inferno :D Ciao A
RispondiCaterina
circa 11 anni fa - LinkUn sentito ringraziamento all'autore dell'articolo dedicato al mio super fratello. Cordialmente. Caterina Paparello
RispondiFrancine
circa 11 anni fa - LinkE' gia sposato? Io mi metto in lista come pretendente. :-)
Rispondiricoh
circa 11 anni fa - LinkUno dei piu' grandi esperti di vino del mondo ! Gli altri chi sarebbero ? Enonsenepuo' piu' ...
Rispondiantonio
circa 11 anni fa - LinkAddirittura uno dei piu' grandi esperti di vino al mondo ? Intanto che ci siamo diciamo dell'universo...ma per favore come si possono scrivere certe cose ??
RispondiFabrizio pagliardi
circa 11 anni fa - LinkÈ il più preparato e esperto tra i professionisti e gli appassionati che io conosca, alla pari con un altro che ha una pizzeria al taglio. E ne conosco un'enormitá di giornalisti appassionati e sommelier, il mondo forse è troppo .... L'Italia ti va bene???
RispondiFabio Spada
circa 11 anni fa - LinkPer scriverlo basta lavorare nel mondo del vino, incontrare quotidianamente esperti, appassionati, professionisti, enologi..., conoscere Maurizio Paparello, parlarci e magari berci insieme ed ammettere a se stessi che lui è molto meglio di te e di quelli che conosci. Poi se sia tra i migliori al mondo o in Italia non cambia molto.
RispondiCristiana Lauro
circa 11 anni fa - LinkAntonio, si possono scrivere certe cose per la stessa ragione per cui tu puoi dubitare che siano vere e quindi intervenire, mettendole in discussione. Si possono fare l'una e l'altra cosa, il problema dov'è? I più concordano con noi, come puoi vedere dagli interventi, ma se così non fosse, non ci sarebbe comunque alcun problema. Io ho letto un bel ritratto di un grande uomo, di buon amico, di un professionista che stimo da anni. È il ritratto di Maurizio, con cui ho condiviso molti assaggi, persuasa di aver a che fare con uno dei migliori talenti mai incontrati. Se, per assurdo, tu potessi provare il contrario, mostrerei un tiepido interesse, anche perchè uno che richiede di stilare un elenco dei dieci migliori palati in circolazione ha un problema di affermazione di sè o di qualcuno molto vicino a sè e tende a farlo mostrando i muscoli. Non è una gara, che volgarità!
Rispondialessandro masnaghetti
circa 11 anni fa - Linkcomplimenti alessandro, davvero un bel ritratto. una delle poche cose che negli ultimi mesi ho letto da cima a fondo.
Rispondiantonio
circa 11 anni fa - Link@ Fabrizio Il mio commento era rivolto all'autore del post, che non mi sembra sia tu. Ad ogni buon conto , visto che tra i migliori del mondo siamo scesi a tra i migliori d' Italia, per curiosità mia e penso anche di altri lettori, stilaci un elenco con i 10 migliori d' Italia o del mondo che tu conosci personalmente. Grazie :)
RispondiFabrizio pagliardi
circa 11 anni fa - Link@ antonio la prossima volta scrivi "@alessandro" a inizio frase così ti risponderà solo lui magari. Nel mio elenco comunque non c'è nessun fabrizio e non c'è nessun antonio e c'e sicuramente un Maurizio Paparello per il resto, la curiosità te la puoi tenere.
RispondiFabio Spada
circa 11 anni fa - LinkIo in compenso sono tra i primi nel mio condominio.
Rispondiantonio
circa 11 anni fa - LinkVedrò di sopravvivere ugualmente anche senza leggere la tua classifica, ma se rimaniamo in ambito condominiale forse va meglio per tutti
Rispondilidolucca
circa 11 anni fa - LinkDai Facciamo una classifica, 1- Cristiana Lauro 2- Maurizio Paparello perchè amico di Cristiana 3- andate avanti Voi ......
RispondiCristiana Lauro
circa 11 anni fa - LinkLido sei il solito provocatore...vuoi vedermi morta, incaprettata? Ma che ti dice la testolina, mannaggiattè??? :D
RispondiFabrizio pagliardi
circa 11 anni fa - LinkA cristià morta non te vole vede nessuno ma il vederti incaprettata potrebbe interessare il 90% degli utenti maschi eterosessuali di intravino. mannaggiattè ma che scrivi!!!
RispondiSir Panzy
circa 11 anni fa - LinkBravo Alessandro, condivido ogni parola. Anzi, sei stato fin troppo stretto con i complimenti.. Per me Maurizio è un top player indiscusso, classe, finezza ed un bagaglio di conoscenza praticamente infinito.. Il tutto condito da una vibrante passione. Averne.
Rispondilidolucca
circa 11 anni fa - LinkPraticamente ha parlato per me e per tutta la categoria degli uomini che tengono buon gusto ed ironia il Grande Fabrizio Pagliardi. Prosit, e le liste facciamole fare a Monti, Berlusconi e altri venti ladroni.
Rispondialessandro
circa 11 anni fa - Linkio la mia classifica l ho fatta anche se questa non e' una sfida ma solo un ringraziamento a Maurizio maurizio cristiana miroslav klose (sopratutto per i vini romani)
RispondiMichela
circa 11 anni fa - LinkNon dimenticate che e' di Macerata....grande Mauri...meritatissimo tutto e stratutto!!!!!!!!!! alla prox cena baciiiii Mik
RispondiGraham
circa 11 anni fa - LinkMa andate a.........eh! voi, Paparello, e sto sito del vino del....!
Rispondisfursat
circa 11 anni fa - LinkNon lo conosco anche se sono stato da Roscioli e non mi permetto di giudicare. Dico solo che, dopo: -Magnum di Dom Perignon 1961, -Hermitage La Chapelle 1978 Paul Jaboulet Aine -Vega Sicilia Unico 1971 Un Grands Echezeaux DRC 1985 bevuto nei bicchieri di plastica SE LO POTEVA RISPARMIARE.... magari per il giorno dopo.
Rispondialessandro
circa 11 anni fa - Link@ tutti ricordo che Maurizio è ancora vivo e lotta insieme a noi. Giusto per scaramanzia visto che alcuni toni suonano un pò come un epitaffio. E già che ci sono rimando un paio di link (perdonate la pubblicità) sulle degustazioni passate e future del Maestro (odia essere chiamato così) http://www.salumeriaroscioli.com/EventieDegustazioni/EventieDegustazioni/tabid/82/ModuleID/417/ItemID/35/mctl/EventDetails/language/it-IT/Default.aspx ps confermo in toto l'articolo
RispondiValerioCapriotti
circa 9 anni fa - LinkIl Paparello...già il nome sembra da manuale enciclopedico! IL PAPARELLO. :) Ho imparato tanto da lui... Gli devo Molto, e mi rendo conto della fortuna che ho avuto a collaborarci. Uno dei pochi che per parlare di una vigna inizia il discorso dal casello dell'autostrada che bisogna imboccare per arrivarci!!! Crea dipendenza!
RispondiDaniele
circa 9 anni fa - LinkBho...
RispondiFrancesco
circa 9 anni fa - LinkMah, non saprei dire. Concordo con Fabrizio quando dice che non è un sommelier in senso stretto ma un amante del vino che ti ricopre con il suo amore , e per un attimo ti sembra di viaggiare nei luoghi da cui proviene il vino proposto. Nei primi anni del duemila, complice anche la striscia giornaliera "gusto" sul tg5 si era imposta la moda della gara al descrittore analitico in modo asettico, indipendentemente da dove il vino provenisse. Oggi quell'approccio mi sembra tramontare lasciando spazio al narrato della cantina, del produttore, della zona. Credo, ahimé, che se non si ricorre ai ripari quanto prima anche questa diventerà una tendenza e passerà di moda. Oggi, immancabilmente, quando ti raccontano il terroir di provenienza è quasi sempre molto calcareo per far defluire l'acqua, se ti parlano del produttore è sempre "guarda, se non lo conosci non capisci i suoi vini, cioè, lui è i suoi vini e ce lo ritrovi in ogni bottiglia che apri", se ti parlano dei vini sono quasi sempre fuori dal circuito mercantile, a tiratura ridotta, non li manda mai alle guide. Insomma, per farla breve, si sta costruendo un cliché intorno ai guru del vino, non più tecnico ma affabulatore e non sono particolarmente sicuro chesia la strada corretta. Riconoscere tecnicamente le peculiarità di un vino, riconoscere che a volte vini bioqualsiasicosa sono destinati a morire prima di un anno di invecchiamento per evidenti problemi gustolfattivi, conoscere le tecniche di servizio credo sia decisamente molto importanti anche se nella descrizione del vino al cliente non lo si può rincoglionire con 57 marcatori gustativi e olfattivi; di solito quelli si tengono per se e al cliente si danno due tre spunti evidenti per fargli capire come quel vino possa abbinarsi alla portata. Alla portata ahimè non si abbina la storia di un vino ma la sua peculiare caratteristica per un perfetto connubio di amore. Sono stato da Roscioli 3-4 volte (di più non ci riesco perché l'ambiente è piccolo e i clienti non sanno parlare a voce bassa) ho preso la carta dei vini e ho cominciato a sfogliarla: di certo non era scarsa ma erano presenti bottiglie che credo potessero essere già spirate (vista anche la condizione in cui son tenute sugli scaffali senza ventilazione e regolazione di temperatura, e senza umidità perché si rischierebbe la fuga del cliente dal locale), soprattutto Italiane. Unitamente ho trovato, soprattutto in Italia referenze che, a mio MODESTISSIMO parere sono vagamente datate sia come annata sia come tipologia del vino. Questo nulla toglie alle qualità intrinseche di Maurizio: la mia era una riflessione sul fatto che a volte, per voler a tutti i costi saltare sul carro del vincitore finisce che al carro si rompono le ruote e si casca tutti. Forse una descrizione meno entusiastica e più puntuale sulle capacità di Maurizio avrebbe avuto meno commenti ma non ci sarebbero stati pareri discordanti. P.S. Il miglior palato d'Italia per me è Paolo Leone testa a testa con Franco Siciliano
RispondiAndrea Dentre
circa 9 anni fa - LinkE' stato un grandissimo onore per me conoscere Maurizio, una delle persone più preparate, professionali, belle e schiette nel mondo del vino. Il mio rammarico e non averlo potuto frequentare di più al livello lavorativo perché da una persona come lui c'è solo da imparare e molto! Grande Maurizio, un abbraccio e un saluto. Dajeee
RispondiLuca M
circa 9 anni fa - LinkPeccato per l'orrenda becks! Ma nessuno e' perfetto
Rispondimichele travaglini
circa 9 anni fa - LinkConosco Maurizio dai tempi da prima de il ristorante LE CASE e vorrei confermate la sua cultura a 360 gradi e la sua grande umanità. è un grande amico
RispondiF. Saverio
circa 9 anni fa - LinkUn mito di umiltà, passione ed introversa saggezza, del quale ancora a Le Case parlano con orgoglio e stima profusa.
RispondiGianluigi
circa 8 anni fa - Link"Me buffen de la lengua del papà o de la mama o d'un quaj fradell La lengua l'è de Diu, tassa de troj! Parli cume magni, e andi' a caga'." Prima poesia da: FRANCO LOI, Voci d'osteria Ultimo significativo regalo di Maurizio al "loculo" prima di abbandonare "la straniante avventura de Milan" anni fa, lasciando gocce di champagne e borgogna dietro di sé... Bravo Alessandro, ritratto emblematico e proposito di pubblicazione condiviso!
RispondiCorrado
circa 8 anni fa - LinkComplimenti Maurizio....d'altronde è de Morro!!!!!! Scherzi a parte (comunque in parte vero) , ricordo il suo inizio a Colmurano.....nei ristoranti maceratesi, grande professionista di estrema umilta
RispondiDan Lerner
circa 1 anno fa - LinkGrandissimo Maurizio, che ahimè non vedo da parecchio. Un uomo eccezionale, e un "vinaio" ancor di più. Ce ne sono davvero pochi come lui, anzi, forse c'è lui solo!
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