Drink Metal 2 | David Coverdale dei Whitesnake e lo zinfadel autoprodotto
di Andrea GoriOrmai dopo i Tool, Geoff Tate dei Queensryche e ovviamente Sting, il vino è questione da rocker. Dopo una vita di bevute a gargarozzo nei camerini e migliaia di cenette romantiche nei migliori alberghi del mondo, arriva il momento del grande passo: il vino me lo faccio io. Certo non è sempre bello sentir dire “Ne volevamo fare solo 300 casse, ma poi c’erano richieste per 1000 e abbiamo fatto anche il Merlot” però non si può avere tutto dalla vita.
In una mitica intervista su WineSpectator, l’imprescindibile frontman dei Whitesnake (ma è stato anche singer nei Deep Purple nella formazione mark III), si lascia andare ai ricordi e parla delle meravigliose bottiglie che si è scolato nel corso della carriera, di come abbia scoperto il vino grazie all’Italia, al Piemonte e al Chianti nel fiasco e del perchè abbia deciso di produrre uno Zinfandel personale.
Notevole la sua preparazione e le sue preferenze davvero raffinate sui bianchi: “I’m a total Puligny, Chevalier and Chassagne-Montrachet fan” (pure noi), e il suo piccolo grande consiglio di seguire le piccole cantine sfigate e non le mega aziende multinazionali. Per me chi ha cantato Still of The Night o Here I go again può anche dire cose insignificanti ma quando sento queste frasi, è davvero musica per le mie orecchie.
1 Commento
Francesco
circa 13 anni fa - Linkgusti migliori della sua musica ( a parte l'esordio purplesco di burn)
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