L’angolino della tricoteuse. Ovvero: capire perché un consigliere regionale detrae il vino sfuso dalle spese

di Fiorenzo Sartore

Se avete qualche rimembranza circa gli studi sulla Rivoluzione francese, ricorderete anche cos’erano le tricoteuse: le signore che si mettevano sedute in prima fila sotto la ghigliottina, e si godevano con perfidia lo spettacolo, sferruzzando amabilmente. Lo spirito della tricoteuse rivive ogni volta che leggiamo e rileggiamo notizie di “spese pazze” e “scandalo alla Regione”, con riferimento agli elenchi di beni e servizi che alcuni nostri rappresentanti detraggono utilizzando fondi pubblici.

Adesso che è il turno della Regione Liguria, anche dalle mie parti si susseguono le pubblicazioni di elenchi lunghissimi, dove si alternano costi almeno apparentemente deducibili (spese di rappresentanza, quindi ristoranti, viaggi, e il Cielo sa cosa) ad altre che, ecco, un po’ mi lasciano interdetto. Per esempio: il mio ex vicepresidente della giunta regionale, Nicolò Scialfa, in data 21 marzo 2011 detraeva otto euro e cinquanta di vino sfuso.

Il caro vecchio vino sfuso, così proletario e così di moda in tempo di crisi, deve essere stato oggetto di qualche tipo di omaggio istituzionale, immagino. Chissà chi era il destinatario di tanto ben di Dio.

avatar

Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

2 Commenti

avatar

Marco De Tomasi

circa 10 anni fa - Link

8,50 Euro, supponiamo un 5 litri (1,70 Euro al litro). Chi avrà ricevuto come prestigioso dono istituzionale una bella dama di vino (magari in PET perché il vetro costa) ?

Rispondi
avatar

Michele

circa 8 anni fa - Link

Non sarà certo l'entità della spesa a fare la differenza. Piuttosto mi chiedo "come sia possibile" che si arrivi a presentare anche tali spese se non per il fatto che sia una semplice e diffusa "consuetudine". Diciamo anche che, molto probabilmente, tale pratica può essere persino incentivata, soprattutto quando portati in carica per le convenienze di altri, così da rendere chiunque ricattabile se non addirittura "infamabile". Sarebbe quindi opportuno " a tutela dell'onestà politica di chiunque", vietare la presentazione di rimborsi se non espressamente previsti da un vademecum semplice e ristretto. Non facciamo le Tricoteuse, facciamo in modo che l'Italia torni ad essere il Paese civile di un tempo.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.