José Rallo, la signora del Ben Ryé

di Elena Di Luigi

José Rallo è la produttrice-cantante di Donnafugata, la cantina fondata nel 1983 vicino Marsala e Contessa Entellina. Secondo José i consumatori sono molto più informati di quanto in genere si creda, e quando scelgono un vino lo fanno non solo per la sua qualità ma anche perché condividono i valori di chi lo ha prodotto. Sarà per questo che la produttrice siciliana investe tempo e denaro nella comunicazione, spesso servendosi anche di altre sue grandi passioni come la musica (è la voce in una band con il marito Vincenzo, percussionista), l’arte e la letteratura. Insomma, tutte ottime occasioni per parlare oltre che di vino, di energia pulita, di architettura in armonia con il paesaggio, di impegno in cantina al femminile e, naturalmente, delle uve autoctone della sua isola.

Cosa ami di più del tuo lavoro?
Amo ciò che è più difficile gestire cioè il cambiamento continuo, il numero di variabili che influenzano una decisione o un risultato, la ricerca continua delle priorità e la necessità di una sempre maggiore creatività.

Quale vino porteresti ad una cena di astemi, per convertirli?
Naturalmente il Ben Ryé Passito di Pantelleria. Il suo profumo di albicocca e la sua dolcezza possono conquistare il palato dell’astemio, che in genere ha difficoltà ad apprezzare la componente acida di un vino.

Con quale winemaker o produttore faresti un’annata?
Con Josko Gravner per far rinascere l’antico vino che gli Elimi vendevano ai Romani. Con le sue splendide anfore produrrei un vino dal sapore “remoto” da abbinare a un piatto della Roma imperiale con il quale ottenere sapori contrastanti quali il dolce con il piccante o il dolce con lo speziato.

Cosa manca alle donne produttrici italiane che le colleghe estere hanno già?
Se devo essere sincera alle mie colleghe italiane non manca proprio niente: orientamento al marketing, sensibilità verso l’ambiente, multitasking in azienda e capacità di conciliare famiglia e lavoro.

Quale attrice ti impersonerebbe in un film su di te?
Juliette Binoche, è dolce e semplice, poco arrogante così come io mi vedo. In più ha la mia stessa età.

Quale profumo cerchi di catturare nei tuoi vini?
Tutto il mediterraneo: i sentori di agrumi, i fiori di zagara, la scorza d’arancia candita, il profumo di mare, le erbe come il rosmarino, il timo e la salvia.

Le tue etichette cosa dicono di te?
Tutto! Sono solari come me, generose nei colori, dolci, sognanti nell’espressione dei tanti volti di donna. Ogni etichetta è un’opera d’arte e questo riflette il mio amore per l’arte in ogni forma.

Se tu potessi fare il vino di un’annata storica quale sceglieresti e in che parte del mondo andresti a farla?
Con un salto indietro nel tempo, tornerei alle origini del vino, nel Caucaso di 6000 anni fa, dove nasceva la cantina più antica del mondo. Lì produrrei il vino dell’ anno zero.

Quale abbinamento vino & cibo piace a tutti ma a te proprio non convince?
Vino rosso e formaggi, spesso non mi convince. Preferisco i vini bianchi per i formaggi freschi e di media stagionatura, mentre per i formaggi più stagionati adoro i vini dolci perchè offrono un intrigante abbinamento per contrasto.

Quale consideri il tuo traguardo più grande ad oggi?
Ho sempre pensato al mio lavoro in azienda come parte della mia vita. Infatti, come molte donne, ho sempre cercato di realizzarmi su più fronti: lavoro, famiglia, vita personale. In questo senso il mio traguardo più grande ad oggi è l’armonia fra tutti questi fronti.

Quale varietà d’uva secondo te è immeritatamente ignorata?
Ci sono alcune varietà reliquie autoctone su cui stiamo sperimentando come Alzano, Nocera e Vitrarolo. È ancora presto per sbilanciarsi, ma alla scorsa vendemmia ho assaggiato qualche uva che fa ben sperare. Una varietà a bacca rossa di cui mi sono appassionata è il Tannat, capace di una grande adattabilità ai climi mediterranei, ha anche un colore ricco, una carica fruttata e tannini nobili.

Che canzone si dovrebbe ascoltare mentre si beve uno dei tuoi vini?
Dipende dal vino naturalmente! Quando bevo il Mille e una Notte, elegante rosso da lungo affinamento, con delicate note balsamiche preferisco il Jazz, in particolare una ballad di Nancy Wilson [ndr] che ho spesso interpretato pensando a questo vino “An older man is like an elegant wine”.

Non tutti sanno che io (José Rallo)…
Amo tantissimo leggere. La priorità la do sempre alla letteratura straniera perché adoro viaggiare con la fantasia per il mondo, conoscere la storia, gli usi e i costumi di tanti popoli così diversi. Per cambiare non mi faccio mancare molti altri generi, dalla psicologia ai testi di organizzazione e motivazione aziendali. Quando sono stanca leggo sempre qualche poesia di Neruda o Borges, il mio modo preferito per “svuotare” la mente.

1 Commento

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Andrea

circa 11 anni fa - Link

il figlio del vento... mi ha fatto compagnia in tante serate per me piacevoli... davvero un vino speciale! complimenti.

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