Trattoria Gallo Rosso a Filottrano. Prevedere una chiocciola Slow undici mesi prima di Osterie d’Italia 2016

Trattoria Gallo Rosso a Filottrano. Prevedere una chiocciola Slow undici mesi prima di Osterie d’Italia 2016

di Alessandro Morichetti

Parlare di un locale aperto da dieci giorni senza invito stampa e dopo aver pagato il conto è roba da blogger sfigati di quarto ordine che da Princi non mi avrebbero nemmeno fatto mangiare una margherita carbonizzata. Filottrano non fa rima con Milano e io non sono la Sibilla cumana ma allora che cavolo ce lo abbiamo a fare il blogghettino?

Siamo in un paesino nelle Marche, provincia di Ancona, che fino al sabato sera scorso non avrei saputo collocare sulla mappa. Si arriva alla Trattoria Gallo Rosso, in pieno centro, dopo aver chiesto, nell’ordine, al barbiere che passava lo straccio a fine turno, al barista e a 3 passanti diversi. Sì, i ragazzi devono mettere al più presto qualche cartello.

Andrea Tantucci è quello del Maiale Volante di Cingoli e l’ho tenuto d’occhio dal giorno della chiusura. Separazione consensuale e nuova vita con l’ex allieva Gessica Mastri a Filottrano, paese di lei (non chiedetemi se filano, ho sentito un po’ in giro e a quanto pare sì). La Trattoria è appena aperta, è improvvido parlarne ma lo faccio proprio per questo, reduce da un sabato sera pieno in ogni ordine di posti come al Maiale non se n’erano mai visti.

Ma quindi: che si mangia, che si beve, quanto di spende? Sto vagheggiando perché spalletta 24 mesi e lonza di Doriano Scibè, nonché il ciauscolo del Maiale Volante (ora fornitore) mettono in crisi qualsiasi mia convinzione vegetariana indicando una propensione suina del Nirvana.

L’hamburger di marchigiana all’amatriciana è l’unico piatto buono ma non ottimo per assenza di parte fresca e croccante: tutti a dire male del cetriolino di Mc Donald’s ma adesso sapete a che serve, fresco e croccante (pure imbalsamato ma ok).

Sfilacci di pollo, uovo sodo, guanciale croccante e salsa di riso Venere (8 euro) è un piatto centratissimo.

I Ravioli di toro sono un piatto con le palle, maschio, saporito, deciso. Rende come descrizione, vero?

Sarà il ritorno a gusti infantili, sarà la croccantezza, sarà quel che vi pare ma il Maiale panato alla farina di mandorle, fritto in olio evo con guazzetto di cipolle e erbe trovate me lo sono sognato stanotte. Si ricomponeva, tornava in vita, mi dava un bacino sulla guancia e strizzandomi l’occhietto diceva: “Ho campato da Dio e se proprio c’è de crepare così mi sta bene”.

Sull’Oca cotta nel verdicchio con capperi di Pantelleria e olive c’è poco da commentare, dài. Ok la foto è pietosa ma questo piatto conferma una delle mani più calde della regione, tipo il Bird dei tempi d’oro alla gara dei 3 punti: cucina finta-ignorante (cit.) di alto, alto livello. Volete altri nomi che girano tra aficionados? Errico Recanati (Andreina, Loreto) e Michele Biagiola (Enoteca Le Case).

Chiusura con una torta bordolese spaziale e una Chiocciola Slow Food prossima ventura eccola qua, linda e pinta: ma ti pare che lavoro aggratis per Osterie d’Italia 2016?

Menù degustazione a 30/35 euro con 5 portate. Vini: tanta ottima roba regionale, perlopiù micro-artigianale, una 60ina di etichette per divertirsi. Terre Silvate 2013 La Distesa buonissimo: chi ha scritto che nelle versioni migliori è un “piccolo” Trebbiano Valentini ha fatto una ottima fotografia. Ricarichi perfetti da osteria/trattoria. Servizio efficiente, girl power e low profile. Vino servito perbene, senza fronzoli ma con gusto e cura.

Il Maiale Volante è tornato e si chiama Gallo Rosso. La festa continua.

Trattoria Gallo Rosso
Aperto a pranzo e cena
Riposo: martedì
Piazza XI Febbraio 4 Bis Filottrano (AN)
Contatti: 071.7223406, info@trattoriagallorosso.it

 

 

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

3 Commenti

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Tito

circa 9 anni fa - Link

Il "finta" prima di "ignorante" è un'annotazione che aiuta a capire meglio, visto che nelle immagini prevale l'idea di una cucina molto diretta. Bella segnalazione, toccherà andarci presto.

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Alessandro Morichetti

circa 9 anni fa - Link

Probabilmente non lo è ma mi piaceva l'espressione, che è di Corrado Dottori cui è venuta dopo l'Oca cotta nel Verdicchio :).

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Carlo

circa 9 anni fa - Link

La mettiamo nella lista delle prossime visite allora... ;-)

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