Mangiare pesce a Firenze: 10 ristoranti rigorosamente bistecca-free

Mangiare pesce a Firenze: 10 ristoranti rigorosamente bistecca-free

di Leonardo Romanelli

Considerando che il 70%  dei turisti che arrivano a Firenze ordinano la bistecca alla fiorentina, sembrerebbe facile arguire che questo non è un paese per vegani. In effetti, gli esempi di ristorazione a tale proposito, a parte una rara eccezione del ristorante Silvana in via de’ Neri, sono piuttosto tristi. Forse non tutti sanno che il capoluogo toscano sta diventando una città di mare, considerando il numero di locali dediti al pesce che è possibile trovare. Ci sono le conferme, i nuovi arrivi , i “ricicli”, ovvero coloro che si sono convertiti al nuovo credo: capire la” tendenza” ovvero la risposta della clientela è facilmente comprensibile, ci sono ristoranti per tutte le tasche. Sono escluse dall’elenco le pizzerie che fanno pesce e chi non ha la proposta ittica quale leit motiv principale del menu. Per il resto, mettetevi ciabatte e pantaloncini e preparatevi alla visita, anzi no, in alcuni di questi posti l’ingresso sarebbe giustamente vietato.

FUOR D’ACQUA
Il suo sbarco a Firenze ha coinciso con la passione sfrenata del pesce in città, un pezzo di Versilia a due passi dal popolare quartiere di San Frediano. Mai arrivarci presto la sera, dopo le 21 è caldamente consigliato, gli ultimi arrivi del pescato coincidono con quell’ora e poi…e poi bisogna trovare la via giusta di quello che si vuole assaggiare, possono essere sequele infinite di antipasti, anche di solo crudo, o cotture brevi, tanto per non rovinare il pesce, di pesci da lisca e crostacei, come pasta fresca cotta con salse del pescato del giorno, ogni volta il menu è veramente taylor made. Si beve bene, a ricarichi corretti, con un personale di sala attento, merito del cambiamento fatto a suo tempo quando non corrispondeva alla cucina un servizio adeguato. Solo un po’ vicini i tavoli, ma basta evitare le giornate del fine settimana

CESTELLO RISTOCLUB
Il nome deriva dalla piazza nella quale si trova, accanto ad un teatro parrocchiale che si è rivestito di autonoma conduzione. Qui si trova quella che viene definita la “bella gente” ovvero gli alto spendenti, che indugiano prima o dopo nel bar dove la scelta dei cocktail e del beverage in genere è davvero notevole. Una sorta di pescheria, un vero e proprio banco del pesce con i prezzi esposti permette di fare una sorta di visita informativa prima di sedersi a tavola, poi si tratta di scegliere tra dehors, sala arredata con tovaglie o quella più “moderna”. Si beve davvero bene, magari i ricarichi su alcuni vini sono corposi, ma l’insieme è veramente intrigante. Crudo all’inizio, d’accordo, ma tanta cucina non usuale, invitante, con abbinamenti a verdure di notevole impatto. Il personale è gentile e sorridente, affatto scontato in città.

HIRON
La trattoria del pesce fiorentina, ovvero dove spendere circa 40 euro a testa,  affidandosi alle cure di Hiron Peiris, cingalese di nascita, fiorentino di adozione, una vita fatta di battaglie in locali fiorentini di grandi numeri per poi fare il passo e mettersi da solo, in una zona fiorentina ancora sconosciuta al pubblico della movida. Poco a poco, la strada per arrivare a mangiare tartare, linguine allo scoglio, fritto misto, ma anche zuppa di granchi è stata scoperta da molti, con il tempo è migliorata la carta dei vini e la sosta è stata scelta da chi ha voglia di guardare soprattutto cosa trova nel piatto.

FISHING LAB
Una volta qui si erano trasferite le Murate, locale quasi storico di Firenze, con Umberto Montano che aveva trovato il luogo ideale per la sua creatura, nata più di trent’anni fa di fronte all’Enoteca Pinchiorri di Firenze. L’affresco con il viso di Dante, una sorta di museo visitabile fuori orario, le sale nel sottosuolo: fossimo stati a New York il locale sarebbe volato. La decisione è stata presa al ritiro della grande cuoca, e quindi ecco il pesce low cost, con tartare a 4 euro, ostriche a prezzi popolari pesce fritto come se piovesse, anche in versione nuggets. A corollario, birre artigianali, vino bianco delle marche più popolari a prezzi accessibili, un ambiente, fresco dinamico e luminoso, un successo notevole tra i giovani, a due passi dal Duomo di Firenze.

VIVO
Prima c’era solo il palazzo de La Nazione: un casermone quasi moderno, anche se è possibile riconoscere l’esterno guardando uno degli episodi di “Amici Miei”: era il luogo dove lavorava il Perozzi ovvero Philippe Noiret. Poi ha iniziato ad aprire un all you can eat, quindi si è trasferito uno dei pizzaioli più popolari della Toscana, infine è toccato a Vivo, ristorante di pesce di Capalbio, che qui ha importato la sua filosofia di lavoro: grandi numeri a prezzi modici. La famiglia è infatti specializzata nella pesca e, dopo la felice esperienza capalbina, ha deciso di replicare: qui crudo come se piovesse, fritto a go go, cibo semplice a prezzi da saldo, sui 30 35 euro. Solo che non è adatto a chi cerca intimità o ha in mente la cena romantica: più di cento coperti, arredamento spartano da trattoria non invogliano certo a dichiarazioni d’amore in ginocchio o serate ad alto tasso erotico. Meglio per gruppi di amici in piena letizia.

AMERINI PESCE FRITTO E BOLLICINE
Tutto ebbe inizio in una traversa di via Tornabuoni con la creazione di un caffè cool, dove alle grandi etichette di vino si alternavano piatti da pranzo di mezzogiorno decisamente sopra le media e pasticceria ben fatta. Poi la svolta, con la creazione di una serie di negozi di vendita di vino sfuso, andato a cercare nelle varie cantine prestigiose della Toscana, ed un successo crescente fra consumatori desiderosi di buon vino a prezzi sostenibili. Ultimo passaggio, quello del ristorante dove, chiaramente, non si trova solamente pesce fritto ma tutta la scelta possibile del pescato e quindi le elaborazioni spaziano tra i vari tipi di cottura, oltre a crudi di ogni genere. Particolarmente ampia la scelta di vino sfuso, rispetto ai soliti canoni, ça va sans dire!

ACQUAPAZZA
Per anni qui è stato il regno di Walter Viligiardi, che riuscì, con il ristorante “Don Chisciotte”, nel tentativo di convincere tanti fiorentini riottosi a fidarsi di  una cucina non banale, ricercata, “creativa” come usava negli anni Ottanta, utilizzando il grimaldello del pesce: arrivò anche  a conquistare l’agognata stella Michelin, in un periodo nel quale esisteva solo Pinchiorri per la “rossa” francese in città. Poi il tempo che passa, i cuochi che cambiano, l’occasione di vendere ad un gruppo di giovani volenterosi, cresciuti in altri locali storici della città come il Caffè Concerto ed ecco che rinasce il ristorante a chiara vocazione marinara. Qui si insegue meno la moda del crudo a tutti i costi, pur essendo ovviamente disponibile, privilegiando una carta fatta di tanti pesci cucinati, a volte in maniera leziosa, spesso con mano sicura e salda. In sala entusiasmo e passione.

L’ANGOLO DEL MARE
Una sorta di salotto dove mangiare tra pochi intimi, meno di trenta coperti: qui per anni ha imperversato Alessandro Franceschetti con “La Vecchia Cucina” in quei favolosi anni Ottanta che videro nascere in città molti dei ristoranti che hanno fatto la storia fiorentina. Poi gestioni varie fino ad arrivare alla creazione di un bistrot che ha rappresentato la svolta: le due titolari decisero di venderlo dopo averlo ristrutturato e i due giovani titolari hanno iniziato a lavorare con una proposta marina semplice, con una carta che si rinnova a seconda del pescato del giorno, e qualche caposaldo che si ripete per la gioia degli avventori. Ristretta la carta dei vini,  ma sufficiente rispetto alla proposta gastronomica e servizio gentile.

AROMA
Il mercato  di Sant’Ambrogio è vicino e questa è la via dove la ristorazione in città  è sempre stata particolarmente frizzante. In questi locali per anni la “Baraonda” di Elena e Duccio Magni è stato il ritrovo di chi cercava una cucina toscana meno usuale, con ricette del passato ben rielaborate. Poi dopo alcuni tentativi, sempre di ristoranti di pesce, è arrivato Marco Romei, forte dell’esperienza in due locali che in città avevano nella proposta ittica il loro punto di forza. Ambiente raccolto, un bancone all’entrata che ricorda le botteghe di una volta, un minimalismo ricercato per meglio concentrarsi sul pesce: proposta articolata, gradevole, mai ovvia, grazie alla fantasia dello chef che ha idee chiare e comprensibili. A tutto questo si aggiunge un servizio professionale ma non affettato.

DA PESCATORE
Certo che se ti chiami Daniele Pescatore hai un destino segnato: così è stato per Daniele, che sbarcò a Firenze molti anni fa per aprire “L’Amorosa Visione” un ristorante con una proposta decisamente avveniristica, tutto il contrario della semplicità. Poi un viaggio fuori dal capoluogo toscano, per poi rientrare con un locale che portava sempre il suo nome ”Il cenacolo del pescatore” dove ancora non aveva trovato la giusta dimensione. Ora il posto è adatto, in piazza del Carmine, l’ambiente è moderno e coinvolgente, il personale di sale è di alto livello, la sua cucina è finalmente essenziale, precisa, fuori dai soliti schemi, con un pesce trattato in maniera semplice ma non ovvia, con innovazioni tecniche  di ottima ispirazione. E non mancano le sorprese da buon napoletano, il finale del pasto regala fuochi d’artificio.

Segnalazioni sono da fare anche per la trattoria Vittoria, il PortofinoFilipepe, BaccarossaPane e Olio.

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

5 Commenti

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Stefano Cinelli Colombini

circa 8 anni fa - Link

Grande! Ho aggiunto tre nomi al mio indirizzario.

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Duccio

circa 8 anni fa - Link

La fiaschetteria di pesce no e vivo e fishinglab si io vi uccido

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Dario

circa 8 anni fa - Link

Esatto, la fiaschetteria del pesce aì Ponte alla Vittoria!

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Cecilia

circa 8 anni fa - Link

Ottima lista di ristoranti. Vi consiglio anche Burro & Acciughe, aperto da poco e davvero molto buono.

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Massimiliano

circa 8 anni fa - Link

Condivido pienamente, ottimi locali. Vi consiglio anche lo storico Da Settimo dal 1975 solo pescato di alta qualità.

Grazie del commento, che solo in via del tutto casuale contiene un url dasettimo punto it in firma. [F.]

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