Wine blogger per caso a Piacenza. Sorgentedelvino Live 2016 vista da un infiltrato

Wine blogger per caso a Piacenza. Sorgentedelvino Live 2016 vista da un infiltrato

di Thomas Pennazzi

Un giorno d’inverno, dopo mille insistenze, mi decido ad aprire un profilo Facebook. Per chi non ha uno smartfono in tasca, è un passo più lungo della gamba. Vabbè: guardo, imparo, imposto due cose, collego qualche conoscenza, e salta fuori altra gente mai sentita prima. Casualmente si fanno due parole, e si comincia a parlare di vino. Com’è, come non è, finisce che domenica mi ritrovo a Piacenza per Sorgente del Vino 2016, in compagnia del mio occasionale Virgilio della bottiglia (Andrea Marchetti).

Disclaimer : non ho mai studiato vino, quindi datemi credito solo dai 38 gradi (alcolici) in su. L’ultima – e forse prima – fiera che ho frequentato era stata annissimi fa, sempre per caso, vicino a Verona (pare fosse Renaissance des Appellations). Insomma, sono inconsapevolmente attratto dal fàmolo strano.

La comodità di avere una guida, stavolta, è stata di non riempirmi il bicchiere a caso, ogni assaggio aveva un suo perché. Non mi sono domandato quale, mi sono solo fidato.

Prime tappe da qualche produttore romagnolo: albana, sangiovese, tutta roba che va giù concreta come una lasagna. Simpatico e marzeminoso il Centesimino di Cantina San Biagio Vecchio di Faenza. Un «Brava!» per Marta Valpiani da Castrocaro, che ho trovato convincente nei rossi, anche con un curioso ed intenso passito da Malbo gentile. Si è continuato a passeggio tra i b(i)anchi frizzanti: i rifermentati in bottiglia non sono mai qualcosa di prevedibile, e se li vuoi capire, è solo scolandoti il loro fondo di lieviti che ci riuscirai. Roba dalle acidità taglienti, ma anche bibite godibilissime, se pensi a due fette di melone e al luglio che verrà; il rischio di questi vini però è di sconfinare nel territorio dei lambic. Non devi temerne l’aspetto, da succo di mela naturtrüb più che di uva, ma siccome sono abituato a rimestare il fango sul fondo delle Weissbier non ci faccio caso.

Tappa dai Menti di Gambellara: il loro Omomorto da Durello (o si dice Durella?) è un gran bel bere estivo. Mi piace al primo sorso. Dareste invece una lira al vino delle campagne ferraresi? No, vero? Ebbene, Stat rosa pristina nomine di Mirco Mariotti, nato dalle sabbie, è stata la mia miglior bevuta della fiera. Buono buono buono. Comprato e vuotato la sera stessa. Peccato non averne prese due bocce.

Altro assaggio: il Doppiabarba di Marina Palusci, da Pianella (Pescara), trebbiano macerato sei mesi in anfora e rifermentato spontaneamente in magnum, è il vino più strano del giro: Marchetti ci giura e spergiura, a me ha lasciato perplesso, indubbiamente è un vino estremo. Preferisco più bevibilità. Ma è affar mio.

Vari verdicchio, tra gli stand marchigiani, non mi ricordo i produttori, e mi faccio suggerire: buoni quelli dall’azienda Di Giulia soprattutto il base, altri verdicchio sono meno convincenti. Assaggio poi un Catarratto macerato siciliano molto buono, Krimiso di Aldo Viola.

Una veloce puntata al Sud. Uno di quegli assaggi casuali da fiera, un banco deserto, due espositori annoiati o forse tristi, li diresti padre e figlio. Perché non provare? Eccoci da Monte di Grazia, di Tramonti (Salerno): ci mostrano qualche foto, un paesaggio incantevole, una terra vulcanica cunt’o Vesuvio sullo sfondo. Semplicità, due vini due, e vigne antiche come Noè, immense: come il loro rosso, bevibilità assoluta e dentro, il sole. Penseresti che stilla direttamente dalla pianta: poesia.

Qualcos’altro si è perso nella confusione e nell’alcool, non so trattenermi dall’inghiottire, abituato agli spiriti come sono. Tutto qui, quello che ha lasciato il segno.

Piccolo dubbio: che coi prezzi parecchi produttori ci marcino un po’? Fare biologico costa di più, si mormora. Ma sul piacentino si bevono sinceri vinelli sur lie per 2 soldi, senza scomodare il padreterno biodinamico.

Tornando a casa, leggo il Cristiana Lauro pensiero del giorno, e lo sposo: ha detto con eleganza quello che ho sempre pensato dei vini sedicenti naturali. Il bicchiere è come musica, deve regalarti piacere.

[Immagine: home Sorgentedelvino Live]

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Thomas Pennazzi

Nato tra i granoturchi della Padania, gli scorre un po’ di birra nelle vene; pertanto non può ragionare di vino, che divide nelle due elementari categorie di potabile e non. In compenso si è dedicato fin da giovane al suo spirito, e da qualche anno ne scrive in rete sotto pseudonimo.

9 Commenti

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vinogodi

circa 8 anni fa - Link

CITO: "(...) ha detto con eleganza quello che ho sempre pensato dei vini sedicenti naturali. Il bicchiere è come musica, deve regalarti piacere ." RISPONDO: ...certo : è anche preferibile essere belli, ricchi, sani e intelligenti che brutti, spiantati, malaticci e idioti... PS: forse non ho più l'età per leggere banalità : penso che tutti siano d'accordo che il vino deve essere per prima cosa "buono" . L'obiettivo del prossimo futuro sarà quello di renderlo "buono" e "sostenibile" per l'ambiente che ci circonda e che erediteranno i nostri figli , tanto l'alcool "bene" non farà mai... PPS: mi ripeto... esistono aree dove la sostenibilità agricola in una viticultura di vertice qualitativo si è palesata da decenni , soprattutto in Francia : Borgogna, Loira , Sud Francia . Anche in Italia , qualcosina. Basterebbe copiare o avere l'umiltà di andare ad imparare...

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sergio

circa 8 anni fa - Link

"non ho mai studiato vino, quindi datemi credito solo dai 38 gradi (alcolici) in su..." . Chissà, forse proprio per questo, l'ho sentita un po' diversa questa breve descrizione delle impressioni ad una fiera di vino. Sarebbe interessante capire se, senza guida, le impressioni sarebbero state le stesse. Comunque, a me è piaciuta. . Apprezzabile le considerazioni sui prezzi. Anche la chiusura è vivace, Perché sui vini naturali si possono esprimere opinioni vivaci.

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Francesco Garzon

circa 8 anni fa - Link

Faccio tesoro delle indicazioni. Effettivamente i prezzi hanno un discreto peso ormai indiscriminatamente. Piccola nota a questo bel post: Krimiso è un vino Siciliano vitigno Cataratto e il vino lo confessa sebbene a volte un po particolare come sembra il suo produttore.

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Fiorenzo Sartore

circa 8 anni fa - Link

grazie, corretto :)

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Thomas Pennazzi

circa 8 anni fa - Link

Chiedo scusa per le imprecisioni; del resto nella confusione della fiera, e dopo un certo numero di assaggi senza aver preso note e senza agendina, la memoria è messa a dura prova. @ sergio: la guida, Andrea Marchetti, che qui ringrazio ancora, ha aiutato a non farmi fare assaggi a caso nel mare dei produttori, ma questi non sono stati "guidati" dal punto di vista gustativo. Infatti siamo stati più volte in disaccordo su quel che ci piace. Comunque grazie per l'apprezzamento: era solo il diario di una gita per me insolita e spensierata.

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David

circa 8 anni fa - Link

Partecipato anch'io. A queste manifestazioni purtroppo ci devi andare un anno sì e uno no, perchè ci sono sempre le stesse aziende. Sempre. E c'è Ar.Pe.Pe., bravissimi, per l'amor di Dio, ma alla 10° volta che ti bevi il loro Sassella non ne vuoi più sapere, e c'è Musto Carmelitano (ovunque), e c'è Redondel, ottimo, ma bona... Esistono solo questi?...questa è la mia domanda. Comunque un ottimo Pigato spumante Vis Amoris, qualche buon friulano, non male i 2 proposti da Marra, Primitivo e Negramaro, un ottimo Rosato siciliano Cantine Barbera, la maggior parte dei bianchi 2014 alquanto deludenti, qualche Verdicchio marchigiano degno di nota, niente di speciale l'unico Chianti Gallo Nero presente così come l'unico di Montalcino, pure Fenech non m'ha stupito meglio altri passiti vedi Aquila del Torre o lo stesso Menti. In generale ho trovato un appiattimento qualitativo e sensoriale. Da tornarci, nel 2018. :)

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Stefano Menti

circa 8 anni fa - Link

ciao ragazzi e grazie per la citazione. Vi segnalo solo che avete sbagliato il link della ns. azienda. Il ns. sito è www.giovannimenti.com Grazie acci. corretto subito alla vole'. [F.]

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Stefano Menti

circa 8 anni fa - Link

thanks

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Maurizia gentili

circa 8 anni fa - Link

Bella descrizione.... qualcuno di nuovo si è visto.... ma oramai le manifestazioni sono talmente tante-troppe a mio parere-che i vignaioli dovrebbero delegare altri in vigna!!!,

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