Verticale di Sassicaia in sette annate (’78/’89/’93/’04/’06/’09/’11) e a due voci

di Leonardo Romanelli

Organizzata dalla casa d’aste Pandolfini presso il Centro Svizzero di Milano, la verticale in sette annate di Sassicaia si è svolta venerdì 22 maggio in una sala ovattata, priva di  qualunque presa di corrente, con buona pace di chi è arrivato con computer e telefono scarico. Ma non è l’ambiente giusto per prendere note di degustazione (pochi lo faranno), qui sono quasi tutti collezionisti su invito, che a seguire si contenderanno lotti niente male. Si tocca con mano come il mondo del vino abbia diverse sfaccettature e si capisce come il semplice appassionato possa trovarsi spaesato in un contesto simile. Sul palco Niccolò Incisa della Rocchetta, Carlo Paoli e Paolo Baracchino, che guiderà la degustazione di sole magnum. La notizia più divertente è quando lo stesso Niccolò a sfatare il mito delle barbatelle che vanno a comporre la prima vigna del Sassicaia: niente Francia, come piace romanzare a tanti, provenivano dalla vicina Migliarino, posta tra l’altro, ironia della sorte,  in terra pisana.

Riportiamo la verticale a due voci e da bottiglie diverse. Il mio alter ego in sala è stato Francesco Pagani, sommelier ASPI e responsabile commerciale di Vino&Finanza.

Sassicaia 1978  
L.R.: alla vista si presenta granato leggero. Al naso emergono sentori di confettura di mora e di prugne, lieve, poi spezie come cannella, sfumate sensazioni di pelliccia tabacco e cuoio, poi liquirizia, con un tono balsamico generale rinfrescante. In bocca l’ingresso è dolce, gradevole, piacevole, di godibile freschezza, con ancora pregevole sostanza. Struttura ancora integra, dal corpo ampio, con tannini di intrigante finezza. Finale dal retrogusto bilanciato. Ancora capace di regalare emozioni. 91
F.P.: colore di un rosso granato scarico splendido, nel bicchiere si muove leggero, al naso arrivano subito note “arrostite” di Cabernet, con richiami a sensazioni iodate e balsamiche di eucalipto, sensazioni piuttosto fini e di grande piacevolezza. In bocca ha freschezza ed eleganza, struttura delicata, con un volume a metà bocca discreto ed una finale di gran classe(da farne scorta e berselo a canna). 94

Sassicaia 1989
L.R.: il colore è granato potente molto deciso, non estremamente limpido. All’olfatto sono dapprima protagonisti i sentori salmastri, con uno iodato evidente, al quale seguono sentori di pelliccia, poi cuoio, tartufo e terra, non pulitissimi. L’attacco in bocca risulta esile, facile da capire, molta acidità, corpo svuotato, dal tannino potente, che si fa strada sul finale. Pulito e asciutto. Sembra aver dato già il possibile, decadente. 84
F.P.: colore vivissimo e granato, ottima concetrazione, nel bicchiere si muove dimostrando un certo “peso”. Naso terroso, con sensazioni di humus più marcate, quasi animale e con note ossidative piuttosto presenti che ricordano la paprika dolce. Bocca sorprendente, molto viva e fresca, ancora dominata da sapori fragranti di frutti rossi, con un volume importante, un finale leggermente corto ma per quel che dura molto piacevole. 92

Sassicaia 1993
L.R.: granato non troppo concentrato, con lievi riflessi aranciati. Bell’impatto al naso, fresco, di erbe aromatiche come menta e rosmarino, poi si distinguono il ribes e la mora, con finale speziato di noce moscata e pepe. Al gusto si presenta succoso, abbastanza pieno, con tannini che sono ben integrati e sorreggono senza forzature. Piacevole il finale, sapido, gustoso, che regala nel retrogusto cenni freschi balsamici. Dinamico in bocca, che si esalta ad ogni sorso, più giovane del comparto olfattivo. 92
F. P.: granato parecchio concentrato, naso chiuso, dominato da sensazioni legnose, qualche accenno etereo che ricorda lo smalto e uno spunto ossidativo in finale, bocca dotata di grandissima freschezza, con piacevoli sensazioni saline, che donano una buona bevibilità, tannini un filo secchi e finale di buona lunghezza. 91

Sassicaia 2004
L.R.: rubino pallido, limpido, luminoso. Esplosione al naso di elementi mentolati che si uniscono a quelli di alloro, salvia e rosmarino, con sfumature speziate vive, di noce moscata e cannella. Ancora il tempo di far sentire elementi iodati e canfora, per poi aprirsi a frutti come mirtilli. Ottimo l’impatto, la bocca è solida, gustosa, mantenendosi elegante, dai tannini pungenti ma integrati. Finale lungo e succoso, dalla persistenza prolungata. Ottima forma, buono e con tanta vita davanti. 95
F.P.: granato carico e di grandissima consistenza, naso con bellissime note animali, sensazioni iodate che ricordano il mare ed un legno perfettamente bilanciato nello spettro olfattivo. Bocca semplicemente deliziosa, con una “dolcezza” di fondo davvero invitante, tannini bilanciatissimi e setosi, volume pazzesco e finale moooolto lungo. 96

Sassicaia 2006
L.R.: bello il rosso rubino con cui si presenta, dalle sfumature lievemente granate. Colpisce la pulizia degli aromi, ben riconoscibili, intensi e anche gradevoli, non ampissimi, concentrati sul frutto e sul balsamico, con le spezie che emergono solo sul finale. Quando entra in bocca l’impressione è quella di equilibrio ben sostenuto da tannini non invadenti ma presenti, elegante nello svolgimento progressivo, con un finale non lunghissimo ma che riesce a far intravedere buone potenzialità. Deve ancora venire fuori completamente, grandi potenzialità. 90
F.P.: di un bel rosso rubino che vira su riflessi più granati, grande concentrazione e corpo, naso molto chiuso, che lascia in evidenza un forte sentore di legno, dopo qualche minuto arriva una timida nota iodata ma nulla più, in bocca ha buona piacevolezza, non particolarmente fresco, anche se a metà bocca risulta di un discreto volume e con una buona sapidità, finale morbida e un po “cortina”. 90

Sassicaia 2009
L.R.: il rosso è ancora porpora, pieno e compatto, senza sfumature. I sentori presenti rivelano gioventù, con la  caramella alla fragola che si fa riconoscere all’inizio, per poi aprirsi a frutti rossi come lamponi e ciliegie, cenni di mora. Le spezie sono appena accennate ma conferiscono eleganza, un po’ di pepe e chiodi di garofano, poi sentori di erbe aromatiche. Bocca soda, succosa, potente con freschezza vivace e godibile. Finale in crescendo con retrogusto vegetale intenso. Ancora giovane, può completare bene la parte aromatica. 90
F.P..: rosso rubino netto e concentrato, si muove con grande corpo nel bicchiere; naso molto fresco e fragrante, dominato da note di frutta rossa molto stuzzicanti, con il passare dei minuti si esprime anche la balsamicità del vino con una nota di eucalipto ben presente. In bocca è davvero giovane, grande freschezza, e già un discreto equilibrio, si percepisce un grande calore al palato, con un tannino ancora serrato e una finale parecchio appagante. 92

Sassicaia 2011 
L.R.: Colore vivo, porpora pieno. Il bouquet aromatico è dominato da sensazioni fresche, mentolate e balsamiche, erbe aromatiche a iosa, con minerale e iodato che si stagliano nettamente sui sentori fruttati. Poi la frutta fresca, come ribes che fa solo capolino. Bocca ancora compressa, solida, dai tannini incisivi, ma dalla freschezza vivace, che stempera senza indurire. Finale godibile, dal retrogusto leggero. 90
F.P.: Colore giovanissimo, ricco di concentrazione e tonalità rubino, consistenza da “gigante”. Naso che fatica ad uscire, e dopo qualche minuto esprime una insieme di sensazioni “di mare”, ancora un po’ sbilanciato sul legno e forse in fase di chiusura, ma con un potenziale grandissimo. Bocca dominata da un tannino serrato ma non secco, ottima acidità, volume imponente, e una chiusura che fa davvero ben sperare. 95

[Foto: Francesco Pagani]

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

4 Commenti

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Mirco Vettori

circa 9 anni fa - Link

A sfatare il mito ci ha pensato anche Wikipedia, voce "Sassicaia":"Intorno agli anni quaranta il marchese Mario Incisa della Rocchetta, grande esperto di cavalli, creatore della famosa razza Dormello Olgiata, e grande appassionato di vini francesi, importò dalla tenuta dei Duchi Salviati a Migliarino alcune barbatelle di cabernet sauvignon e di cabernet franc".

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ICrocodile

circa 9 anni fa - Link

Tra l'altro è interessante notare la madornale differenza nelle analisi degustative... per i punteggi stupisce la diversità in quelli dati al 1989 soprattutto, ma i termini di degustazione sono in alcuni casi estremamente lontani... in un vino che sinceramente non è così difficile da interpretare.

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Alessandro Morichetti

circa 9 anni fa - Link

Interessante ma per nulla stupefacente, anzi quanto di più frequente. Solo che a pubblicare i numeri "scorporati" sono pochissimi, quasi nessuno, quindi non si vedono mai le differenze. Se poi a questo sommiamo che due bt diverse di una magnum dell'89 possano essere parecchio diverse, niente di più coerente.

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ICrocodile

circa 9 anni fa - Link

sì, infatti, non volevo fare polemica. Sicuramente interessante e continua a stupirmi, anche se non lo trovo stupefacente, che, a titolo di esempio, due Sassicaia del 2011 o del 2009, pur da magnum diversi, siano uno rubino e l'altro porpora. Poi sicuramente a livello gusto-olfattivo differenze ce ne possono essere tra, appunto, due bottiglie diverse, a mia modesta esperienza non così marcate, ma appunto sottolineo "modesta", per cui mi fido di ciò che leggo qui. Anche perchè altre annate invece sono simili nella valutazione, interessante quindi, ma non avendo il vino nel bicchiere, purtroppo, nulla in più si può dire... tolgo il disturbo.

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