Tanto sbattersi e poi scoprire che il Masseto è il miglior investimento dopo il mattone

di Antonio Tomacelli

Anche il vino ha la sua Borsa: si chiama Liv-ex e ha sede a Londra. Se vi avanzano cinque minuti, vi consiglio un giretto sul loro sito solo per vedere i “titoli enoici” scorrere sullo schermo manco fossimo a Wall Street. Sembrerà strano ma qui il vino viene trattato né più né meno come un titolo industriale, le azioni si calcolano a casse e i valori salgono e scendono con una discreta rapidità. Ogni anno il Liv-ex pubblica la classifica dei 100 migliori “titoli”, attesissima dagli investitori e dai collezionisti. Diamo subito un’occhiata ai primi 30 posti, dominati, ovviamente dalla Francia:

Sorpresi, vero? Al primo posto c’è Pavie che, pur non essendo il più caro né il più buono, conquista la vetta grazie alla media altissima dei 14 vini prodotti. In una classifica dominata dai vini di Bordeaux, Il primo vino borgognone è il Romanée Conti al 16° posto e per trovare un italiano bisogna scorrere fino al 33° posto, occupato in pianta stabile dal sempiterno Masseto. Lo seguono a ruota Ornellaia al 37° e Sassicaia al 39°.

Sette in tutto i vini italiani e, sorpresa, manca Angelo Gaja. Bruno Giacosa debutta in classifica mentre Conterno si aggiudica il miglior punteggio della pattuglia (97p).

Insomma, un po’ di Piemonte, tanti Supertuscan e poi il nulla. E il Masseto, piaccia o no, è il vino italiano con la reputazione migliore, uno dei pochi che i ricchi della terra si scambiano e bevono con piacere.

Che abbiano ragione loro?

(Fonte: I numeri del vino)

 

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

5 Commenti

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bettino

circa 10 anni fa - Link

'azz! sono contento per le mie bottiglie di Angelus...ma credo che me le scolerò, prima o poi; altro che quotazioni !

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Marco Meneghelli

circa 10 anni fa - Link

assolutamente non hanno ragione loro. Certo che l'assenza di Gaja ma come anche Dal Forno Quintarelli e tanti altri quotati vini d'asta è strana. Ma liv ex è inglese se avesse avuto la sede in Asia le cose sarebbero un po' diverse ;)

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roberto f

circa 10 anni fa - Link

....scusate ma siete sicuri di questa affermazione..."conquista la vetta grazie alla media altissima dei 14 vini prodotti"...che a pavie si fanno 14 vini non mi risulta....

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Antonio Tomacelli

circa 10 anni fa - Link

si contano anche le annate diverse

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Davide G.

circa 10 anni fa - Link

in effetti pero' sul fatto che il sassicaia ed il tignanello come TASTING siano i peggiori, hanno perfettamente ragione

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