Sapevatelo: l’ultima spiaggia di un blog in affanno è “la ricetta per la Sangria”

di Antonio Tomacelli

La scelta del vino da utilizzare per la Sangria è uno dei grandi dilemmi che, da sempre, angosciano l’umanità. Troppo buono è uno spreco ma cattivo non puoi perchè, alla fine te lo berrai anche tu. L’ideale sarebbe uno di quei Novello tutti frutta&verdura che andavano di moda qualche anno fa, ma hanno il grosso difetto di durare pochissimo: escono a novembre e a Natale ci puoi condire la lattuga. Buttatevi allora su di un rosso leggero, magari appena messo in commercio e possibilmente senza tannini uno di quelli, insomma, che reggono il frigo senza paura. Vogliamo fare un nome? Facciamolo, ma sotto voce e tra parentesi ché non si sa mai (Fichimori di Tormaresca). Il secondo grande dilemma che affligge da sempre l’umanità è “perchè uno dovrebbe rovinare un vino riducendolo a insulsa Sangria?”. Risposta: l’80% dei tuoi insulsi amici non beve vino e la Sangria è, purtroppo, l’unica speranza che hai di bere qualcosa di decente. Altre risposte, visto la temperatura esterna, non ne ho, ma sono graditi suggerimenti. Oggi sono 39° e il tasso di umidità ha spaventato anche i miei pesci rossi. Uhm, non erano azzurri? Forse dovrei rivedere la temperatura della vasca…

Ah, per l’infografica ringraziamo Wine Enthusiast.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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