Ricordate Vasco Rossi e il suo “equilibrio sopra la follia”? Bene, è questo piatto qui

di Orrori da Mangiare

Quando Vasco cantava “E’ tutto un equilibrio sopra la follia”, noi tardo-adolescenti chissà cosa ci immaginavamo, in quella testa cespugliosa di capelli ispidi, dietro quella fronte senza una ruga d’accordo, ma tempestata di brufoli purulenti. Quali astrazioni abbiamo generato su quelle parole, quante allusioni con la nostra acerba vita priva di esperienze, quali salti mortali carpiati con doppio avvitamento abbiamo compiuto – solo con i pensieri, s’intende – cercando di ‘dare un senso’, un nostro senso alle parole di quella canzone.
Ma finalmente, a distanza di una manciata di anni, ecco che il sipario si apre, anzi, come metafora siamo più propensi a preferire il sudario: dunque finalmente, a distanza di tempo, ecco che il sudario si alza e ci svela ciò che il Rossi cantava nel 1996.

Chi scrive non conosce i vostri gusti musicali, ma siamo certi che una canzone come ‘Sally’ non sarà passata inosservata alle vostre orecchie così snob, e così oggi siamo finalmente in grado di decifrare quello che fino a qualche anno ci sembrava oscuro, non per mancanza di fantasia, ma perché nessuno aveva ancora inventato questo piatto giallo di spaghetti rotti con piselli, patate e carciofi. Una follia, direste voi gettando appena una fugace occhiata al piatto, ma fermiamoci un attimo e riflettiamoci su. In questa foto gialla vediamo brandelli di pasta, mantecata si fa per dire con una poltiglia di patate consunte, piselli in rigor mortis e lastre di carciofi in equilibrio perfetto tra di loro. Come in una rappresentazione gastronomica dello “yin” e “yang”, questa accozzaglia che pare rigurgitata da un barbone ubriaco di Tavernello bianco, è in realtà l’equilibrio perfetto che sta oltre la follia, perché qui siamo decisamente un passo più in là della semplice pazzia da foodblogger.

Giallo come gli occhi di un gatto nero che dovrebbe attraversare più spesso la strada di certi foodbloggers, questo piatto dall’indiscutibile colore dominante e dal discutibilissimo impatto visivo, ci consola come un pugno in faccia, ci coccola come una scarica da 220V, ci rilassa come il trapano del dentista. Ciao Vasco!

L’abbinamento di Intravino: abbiamo pensato al terroir (anche per consolarci e farci coraggio) quindi la figura di Vasco Rossi ci ha fatto venire in mente le bollicine. No, non il Lambrusco, la Coca Cola.

3 Commenti

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Alessandro

circa 9 anni fa - Link

Ma che articolo é? Ma a chi potrá mai interessare? E chi lo potrà mai commentare?

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Alessandro

circa 9 anni fa - Link

Qualcuno che il post la ha letto, e se lo ha fatto é stato con la speranza di trovarci qualcosa di interessante! Mi sono innamorato di Intravino quando questo spazio era utilizzato per discutere di vino! Tante emozioni poca politica e poca polemica! Qualcosa é cambiato! Dentro di me spero sempre che ritroviate presto la voglia di "tornare", tanto da leggervi ogni giorno e rispettarvi, ma l'emozione francamente, da qualche tempo, si é fatta un pó tirchia! Forza ragazzi! Alessandro Perricone

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Alessandro Morichetti

circa 9 anni fa - Link

Amico lettore, questo spazio è polemico e anche un po' politico dal primo giorno. Sennò che palle :D E qua non s'è mosso nessuno, tra l'altro ;-)

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