Piove sul vigneto Italia. Che fare? La testimonianza di un viticoltore coinvolto nei disastri, Podere Concori

Piove sul vigneto Italia. Che fare? La testimonianza di un viticoltore coinvolto nei disastri, Podere Concori

di Fiorenzo Sartore

Le piogge continue degli ultimi tempi che hanno funestato molte parti d’Italia hanno causato notevoli danni anche a diverse aree vitate, come già segnalato qui. Quello che segue è uno scambio che abbiamo avuto con Gabriele Da Prato di Podere Concori. Siamo in Toscana (Lucchesia), nel comune di Gallicano.

Intravino: Allora Gabriele, che è successo nelle vostre proprietà?
Podere Concori: ci sono stati numerosi smottamenti, il più pericoloso è quello a soli 30 metri lineari dalla cantina. Si è originato la notte fra il 20 e 21 ottobre scorso, quando una quantità di acqua impressionante si è riversata sulle nostre terre, ed è tuttora in continuo movimento a causa delle piogge incessanti delle ultime settimane.

Il problema riguarda solo voi, o anche altre aziende della zona?
Ci sono smottamenti e problemi nelle vigne di altri piccoli vignaioli, ma anche in tante aziende agricole, perfino in quelle ittiche. Purtroppo la mancata gestione delle terre e dei boschi da parte di tanti crea i presupposti per il problema, poi le precipitazioni ormai “monsoniche” fanno il resto. Già nella primavera del 2013 abbiamo avuto ingenti danni per alluvione, poi da ottobre le alluvioni succedutesi sono state almeno un altro paio. Tanto che è stata dichiarato lo stato di calamità per tutta la zona.

Ecco, parlando di danni, riuscite a fornire un’indicazione del danno finanziario?
Al momento il danno stimato ammonta all’incirca in 60/70 mila euro.

Data la situazione, senza fare polemiche, viene da chiedersi se esiste qualche tipo di aiuto. Cosa sta facendo la “mano pubblica”?
Abbiamo avuto vari sopralluoghi da parte di tutti, Comune, tecnici della Provincia, Protezione Civile. Tutti dicono le solite cose: fate solo le somme urgenze, non ci sono più soldi, e poi ci dicono che le aziende agricole non possono avere risarcimenti, al massimo se chiederete un mutuo alla Banca regionale forse vi verranno incontro… E questa è stata la risposta a chiunque abbia chiesto spiegazioni.

Che conclusioni avete tratto da questi contatti con gli enti pubblici, quindi?
Io mi chiedo in quale paese viviamo. Se le aziende agricole sono il motore vero e proprio dell’ambiente e patrimonio dell’economia nazionale, oltre che di ogni territorio, come è possibile che non possano avere aiuto dallo Stato visto che hanno anche dichiarato lo stato di calamità! Lo trovo pazzesco.

Come affronta la sua azienda un simile problema? Quali sono le prospettive, ora?
Nel 1999, per proseguire l’opera di mio padre Luigi, ho deciso di cominciare un percorso che potesse dare dignità alle antiche produzioni di queste zone, recuperando l’immagine dei vini della Garfagnana e della Valle del Serchio e riportandoli, con impegno, allo stesso livello dei vini toscani. Un progetto impegnativo ma stimolante che è nato, cresciuto e che continua oggi grazie all’aiuto di tanti amici, primo fra tutti quello dell’enologo Saverio Petrilli. Sento di essere sulla buona strada, e oggi sono felice di potermi svegliare e camminare tra queste vigne. Purtroppo però in questi ultimi tempi non è più così, le continue piogge torrenziali (come dicevo, “monsoniche”) stanno cambiando l’intero territorio della Valle del Serchio. L’incuria dell’uomo e la sua incapacità di mantenere, gestire e recuperare i terreni, unendosi alla cecità costante delle Istituzioni, che non fanno più politica di territorio, fanno assistere giornalmente ad un degrado sistemico dell’ambiente. Ed ecco che la natura ci colpisce duramente per farci capire che bisogna fare qualcosa! Io nel mio piccolo fazzoletto di 3,55 ettari ci sto provando con estenuante impegno, recuperando le mie terre con cura ed attenzione, sicuro che tutti insieme ce la potremo fare.

Domandona finale: che bisogna fare, quindi, per uscire da questa situazione?
Urgono interventi per prevenire e preservare il nostro territorio, credo che dobbiamo passare dalla perenne emergenza all’aver cura del nostro ambiente! Il lavoro da fare è quello della sicurezza idrogeologica e della pianificazione degli interventi, dobbiamo tornare a lavorare i boschi e “regimare” le acque. I dati forniti dai climatologi parlano chiaro, negli ultimi 20 anni in Toscana le precipitazioni sono aumentate del 900 %. Ci vuole impegno, sacrificio anche, e la voglia di continuare nonostante le difficoltà economiche e normative, ma sono e siamo qui a produrre vini del territorio. Ci vuole una rivoluzione per aver cura dell’ambiente: agire, programmare e sensibilizzare.

Immagini tratte dalla pagina Facebook di Podere Concori.

avatar

Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

3 Commenti

avatar

Stefano Cinelli Colombini

circa 10 anni fa - Link

Mi dicono da Confagricoltura che in diciotto Comuni della Provincia di Siena (Montalcino è escluso) è stata disposta la sospensione per sei mesi del pagamento di capitale e interessi dei mutui. Non so se questo vale per altre Provincie.

Rispondi
avatar

Paolo Cianferoni

circa 10 anni fa - Link

L'ambiente è in continua trasformazione. Sia per cause naturali generali, sia a causa dell'opera umana dissennata. Noi umani e più in generale tutti gli esseri viventi tendono a preservare e conservare lo stato ambientale in cui si trovano a vivere. Ma forse l'uomo il meno di tutti. La lotta contro gli eventi negativi è sempre più impegnativa in agricoltura. Quel che sta succedendo in queste ore in Slovenia, l'ondata di freddo polare che sia mai avvenuta con distruzione del 40% dei boschi senza parlare di altro, ne è un simbolo. Occorre lottare, lottare, lottare. A me dispiace solo che chi vive in città, la maggioranza, abituati ad avere l'abbondanza nel supermercato, non riesce proprio a capire una mazza di quel che l'agricoltura rappresenta. E così i nostri politici, e non solo i nostri, stanno a guardare.

Rispondi
avatar

gabriele succi

circa 10 anni fa - Link

chapeau paolo.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.