Osteria senza oste. Ma la Guardia di Finanza c’è

di Gianpaolo Giacobbo

L’idea dell’osteria senza l’oste mi è sempre piaciuta e non ho mai perso l’occasione di portare gli amici che vengono da fuori a visitare questo posto incredibile. Un luogo meraviglioso, a Santo Stefano, sulle colline di Cartizze, nel bel mezzo del vigneto del Prosecco Superiore di Valdobbiadene e Conegliano docg, un punto da cui si gode un paesaggio a picco sui vigneti dell’alta marca. Questo da solo basterebbe ma c’è, o meglio, c’era di più. Cesare Stefani, titolare di un un salumificio della zona, ha avuto la brillante idea di mettere a disposizione liberamente, un piccolo rustico ristrutturato, fornendolo di salami, uova sode, pane e ovviamente l’immancabile bottiglia di Prosecco.

Più o meno come accade nei rifugi di montagna quando si arriva dopo una bella camminata e si trova tutto ciò che serve, si utilizza, si pulisce e poi si mette nella cassettina il proprio obolo. Nessuno che controlla, fiducia totale. Cesare Stefani è convinto che la maggior parte delle persone in giro sia onesta per cui affronta il rischio e viene ripagato alla grande, dal momento che la cassetta è sempre stata in attivo. Un’osteria in tutta regola, circa, dove però manca l’oste. Un luogo che ha ispirato anche lo scrittore Alberto Raffaelli ad un romanzo edito da Santi Quaranta dal titolo, appunto, “L’Osteria senza oste”.

Sembra quasi una bella favoletta di quelle che si ascoltavano nel mangiadischi da bambini ma qui non c’è il lieto fine. Su questa bella idea fatta di buoni intenti, fiducia e idee brillanti arriva la spada inesorabile del fisco che appioppa al titolare una sanzione di 62.000 euro per evasione fiscale in quanto i proventi degli incassi quotidiani, pare, non siano mai stati dichiarati. Ora entrare nel merito della legittimità o meno della sanzione non è compito nostro, sarà l’autorità finanziaria a fare chiarezza. Ovvio che vista da fuori ci sono ben pochi dubbi, per quanto vestita da boy scout, è un’attività che genera reddito e per il fisco italiano va tassata.

Il fantasioso imprenditore locale probabilmente ha sottovalutato la cosa più o meno volutamente e, quindi, la favola dovrebbe finire, ma Cesare Stefani ha deciso di ricorrere contro il provvedimento e annuncia battaglia al fisco. In terra di Piave parlare di battaglie non è poi così difficile e ci tiene a precisare sulle pagine del Gazzettino che lui non è «mai stato sottoposto ad alcuna chiusura, anche perché non ho mai aperto». Un luogo mai aperto con un oste che non c’è, con un corrispettivo che non c’è. Sarà un caso che noi Giacobbo ci troviamo sempre in mezzo ad un mistero!

14 Commenti

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indie

circa 10 anni fa - Link

non so che rifugi tu frequenti, ma quelli in cui vado io hanno un rifugista alla cassa e si paga a lui; descrivi forse un bivacco, dove non c'è un custode ma sono forniti di alcuni generi di prima necessità, certo non cibo fresco o bevande. la vicenda descritta mi lascia perplesso, più che altro per lo stupore che suscita e l'aura di simpatia che si legge qua e là. siamo attorniati di bar senza baristi, negozi senza addetti: è il sistema di vending che troviamo un po' ovunque nelle nostre città e mai penseremmo che non si tratti di attività di impresa soggetta a tassazione. diciamo che ci ha provato

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Giampi Giacobbo

circa 10 anni fa - Link

si bivacchi e rifugi in alta quota non so se li frequenti. Ovviamente un'idea così suscita simpatia perchè non è proprio la macchinetta delle merendine alla stazione. ... diciamo ...

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indie

circa 10 anni fa - Link

sì che li frequento, anche in inverno, per questo non mi tornava tanto. cmq a me tanto simpatico non sta, evade e fa concorrenza sleale, a dirla tutta. che poi lo stato sia quel che sia, opprimente etc... sfondi una porta aperta.

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CristianoRM

circa 10 anni fa - Link

Ma evade cosa? Si accolla il rischio di andare in perdita e dà piena fiducia agli avventori. Se cuoi evadere il fisco apri un locale a piazza navona, vendi la margherita a 18 euro ed il vino dei castelli a 30 euro la bottiglia, fai scontrini di 300 euro non fiscalizzati e te la spassi. Sto poveretto ha ingenuamente pensato di lanciare questa idea originale che secondo me sfiora il no profit, ma ovviamente il nostro caro stato italiano(minuscolo per scleta) continua in questo comportamento da castigamatti. E poi ci sono quelli come te, pseudo ufficiali prussiani che non si capisce bene con quale fine, difendono queste istituzioni squallide e strangolatorie.

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tom

circa 10 anni fa - Link

ma se mette i prezzi, ci sono le foto, "consigliati" e pare che se ne stia li a controllare che tutti lascino il minimo dovuto. si può fare in altre maniere questo tipo di attività e tu, cristiano, tu sembri il classico italiano pronto a tutto per difendere le furbate ma scommetto ti indigni quando senti che le scuole non hanno la carta igenica. che i piccoli evasori gravano sullo stato molto più dei grandi evasori, ma forse a te, difensore d'ufficio di un furbetto in una terra di furbetti non importa

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Giampi Giacobbo

circa 10 anni fa - Link

mi piace l'idea imprenditoriale poi l'attività commerciale va tassata purtroppo e Pur Troppo e qui dobbiamo mettercela via

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ale

circa 10 anni fa - Link

Ma il concordato fiscale esiste? (magari è solo una leggenda metropolitana oppure chissà perchè me lo sono inventato). Nella mia mente malata funzionerebbe che non sei obbligato a fare gli scontrini ma paghi tanta iva quanto lo studio di settore dice che nella tua zona, con la tua attività dovresti pagare

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ale

circa 10 anni fa - Link

ops magari la quesione non è solo l'iva ma il fatto di non aver dichiarato il reddito

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Claudio Maraffon

circa 10 anni fa - Link

è proprio il caso di dire che l'oste (quello vero!) ha fatto i conti senza l'oste!

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Massimiliano

circa 10 anni fa - Link

Io ci vado spesso e ultimamente c erano i prezzi consigliati, forse l errore sta li, onestamente non so quanto guadagni, forse tanto o forse poco, certo personalmente se consumo per es per 7.50 io metto 10 euro poi ho visto gente anche gente abbuffarsi come maiali e mettere 5 euri di ordinanza nel cassettino. Boh, non so, credo però che se genera reddito vada tassato ma poi bisogna vedere il tipo di società presumo e come è inquadrata, ma non sono dentro la questione quindi non vorrei dire castronerie, certo a proposito di concorrenza sleale mi concentrerei di più su certe pro loco che ti organizzano la festicciola davanti al locale con la frasca dove distribuiscono spritz vino birre e quant altro, che sia Natale Pasqua o Carnevale.... ma tant'è...

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Lagendina @ wordpress

circa 10 anni fa - Link

Va certificato il corrispettivo punto. Non esistono concordati, studi di settore, soglie di prezzo o cos'altro. I corrispettivi vanno certificati e l'eventuale profitto va tassato. Chi non lo fa evade e chi evade non è certo un modello di comportamento.

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Gianpaolo Giacobbo

circa 10 anni fa - Link

Non vi sono dubbi!

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Andrea Berti

circa 10 anni fa - Link

la mia visita nel giorno di ferragosto 2011 mi ricorda un luogo con un listino prezzi ben definito,un cartello con su scritto "area videosorvegliata", la vacca di cartapesta, alcune lastre di eternit parcheggiate nel ricovero adiacente e un elicottero che operava trattamenti sopra col Vetoraz. Tornando mi sono fermato da Silvano al Brolo, da dove sono uscito con una cassa di verdiso e ricordo che due stavano litigando..

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Luca

circa 6 mesi fa - Link

Infatti ora è cambiato tutto e sono presenti delle casse automatiche dove è necessario segnare l'importo della merca presa per effettuare il pagamento e l'emissione dello scontrino.. Ovviamente sta tutto nella buona intenzioni di chi frequenta il luogo, e diciamo che il senso originario si è leggermente perso, ma se questo è il compromesso ci va bene quest'Osteria senz'oste piuttosto che niente!

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