Noi l’avevamo detto: queste sono le cantine da tenere d’occhio nel 2013
di IntravinoLo zero virgola qualcosa che può rendere un investimento in titoli di stato, non ha mai reso felice nessuno ed ecco perchè, alle fredde analisi di borsa, Intravino contrappone le sue bollenti previsioni sull’unico investimento per cui valga davvero la pena vivere: il vino. Eccovi allora, con tutta la redazione in modalità Nostradamus On, le “Cantine da tenere d’occhio nel 2013”, che come titolo non è un granchè, ma “Saranno Famosi” era pure peggio.
“Un solo uomo al comando” (cit.): Elisabetta Dalzocchio, una che nel giro di pochi secoli, avanti di questo passo, potrebbe cessare di ispirarsi a Bernard Noblet avendolo raggiunto; e che nel frattempo è già il Pinot Nero in Italia. Il suo nome ha messo fine alla rissa fra editor, scongiurando una probabile carneficina. Grazie di esistere, Elisabetta!
Secondo posto per i tipi di Paterna che, dopo il Chianti quotidiano, campione ideale di qualità a prezzi più che onesti, sfoderano un sangiovese (Vignanova) che si staglia per compressione e profondità – quest’ultima ancora solo in parte sondabile – degli aromi, godibile fin d’ora per la fattura risolutissima, sanamente arcigna dei tannini. Chiama carne, dategliela.
Un altro produttore da tenere d’occhio è, sicuramente, Christian Zago con il suo Prosecco Colfondo. Pare facile ma qui siamo di fronte ad una rarità per il territorio, una perla vera. E’ uno dei pochi che interpreta il vero terroir di Valdobbiadene in maniera pura ed incondizionata. Poi uno che toglie due filari in una collina vicino a Cartizze per farsi l’orto di casa è da standing ovation.
Guido Porro, da Serralunga d’Alba (CN), somiglia a George Clooney e c’ha pure i modi un po’ sornioni del divo americano. Tutto il rigore di questo produttore però è nei due Barolo, il Vigna Santa Caterina e il Vigna Lazzairasco. Il primo elegante e morbido, il secondo un classico di Serralunga per la sua tannicità. Buonissimi entrambi ed emblemi di una tradizione barolista che tiene fede alla voce del terroir: qui Serralunga non sussurra ma urla.
Filippo Cassano è il classico timidone che zitto zitto si infila dappertutto. Era tra i primi 50 vini italiani di Cernilli e, non fosse stato per un errore di calcolo, sarebbe finito tra i primi dieci della classifica di Milano Finanza. Il suo primitivo sta a Gioia del Colle come l’Es di Gianfranco Fino sta a Manduria: una bandiera del territorio. Bonus: dalla cantina Polvanera, praticamente scavata nella roccia, escono ogni anno decine di migliaia di bottiglie stratosferiche a prezzi umani. Avercene in tempo di crisi…
Il duo composto da Davide Fasolini e Pierpaolo Di Franco, soci della cantina Dirupi di Ponte di Valtellina, è già una piccola star del mondo del vino che verrà. Negli ultimi due anni hanno girato l’Italia a ritirare premi. Ma è bevendo i loro Valtellina che pensi che quei terrazzamenti a strapiombo e quella roccia scarna di terra regaleranno grandi cose in futuro. Freschi i vini, fresca l’immagine dei due enologi/proprietari, belle le etichette.
Puntatina in Champagne con qualche nuova maison: Georges Laval da Cumiere con dei grandi brut e brut rosè sans année basati sulle annate 2009 e 2010 e, sempre da Cumieres, un piccolo produttore per chi ama la roccia, il sasso e la biodinamica Le Clerc Briant. Da provare il suo Les Chèvres Pierreuses basato su 2009 e 2008, fine e sottile ma in bocca largo e intenso.
Chiudiamo con un gruppetto di produttori capitanati da Valter Mlecnik che uscirà col nuovo Angel, ovvero la sua prima Riserva dopo il 1999 di Tocai – rectius: Friulano – dalla vigna del 1947. Scendendo nel Lazio, troviamo la cantina I Pampini, l’ultima azienda capace di farci ricredere sulle virtù emetiche ed espettoranti del Novello in Italia e, a chiudere la lista, Valfaccenda, ovvero, il nuovo che avanza in Roero. Idee chiare, prodotti leggibili e ricchi di personalità, approccio ragionato dal punto di vista ambientale.
Domandona finale: ne avete altre da suggerire?
[Nella foto in apertura la cantina Polvanera. Per la foto di Elisabetta Dalzocchio: ilvinobuono.com]
41 Commenti
Federico Graziani
circa 11 anni fa - LinkPodere il Santo, di Eugenio Barbieri. straordinario OP di Rivanazzano.
RispondiAndrea Gori
circa 11 anni fa - LinkQualcosa dall'OP? Certo se lo dice Graziani si prova...
RispondiNic Marsél
circa 11 anni fa - LinkSì ma quanto costa?
RispondiEmanuele Giannone
circa 11 anni fa - LinkCondivido. Novecento e Rairon, molto buoni.
Rispondiluigi
circa 11 anni fa - LinkHo avuto modo di conoscere Eugenio Barbieri e di apprezzare la sua filosofia di vita agricola e le scelte, coraggiose, che ha fatto per seguire le sue idee. Però i suoi vini mi sono francamente sembrati un po' scentrati: molto alcol, molta struttura, residuo zuccherino decisamente avvertibile (in un caso), profumi surmaturi ed una sostanziale sensazione si "stanchezza" all'assaggio. Vini sicuramente senza alchimie, ma che non mi hanno entusiasmato (e che non hanno giovato, a mio avviso, della scelta di metterli in commercio a sei-sette anni dalla vendemmia).
RispondiMirko
circa 11 anni fa - LinkConfermo Eugenio è unfenomenodi cultura e umanità prima, poi, fa salami e vini da attaccar si via
Rispondifrancesco quercetti
circa 11 anni fa - LinkDalle Marche quattro giovani altrettanto bravi, con le idee chiare, su cui scommettere certamente: Leo Felici di Andrea Felici - Giacomo e Giordano Mattioli di Poderi Mattioli - Riccardo Baldi La Staffa - (tutti nel Verdicchio) i fratelli Vallorani di Vigneti Vallorani (nel Piceno)
RispondiRinaldo
circa 11 anni fa - LinkMi sento un po' pigmalione di Vigneti Vallorani. Conosciuti prima d'estate, avevo intuito il potenziale. Verso settembre trovo ampie conferme dalla degustazione del Rosso Piceno sup. dop Konè ’10 alla sua prima edizione. Anche se non al debutto sul mercato (lo pratica già da una dozzina d'anni), mi pare che anche l'azienda Irene Cameli di Castorano (AP) si meriti considerazione per un buon livello complessivo raggiunto.
RispondiMaurizio
circa 11 anni fa - LinkBrunello di Francesco leanza "Salicutti"
RispondiMontosoli
circa 11 anni fa - LinkLidia Matera in Calabria....Magliocco super-star David Sterza a Fumane Schiavenza a Serralunga Rignana a Panzano Pian delle Querci a Montalcino Lunadoro a Montepulciano Tenuta del Portale a Barile Cantina Nebbiolo di Carema
Rispondisuslov
circa 11 anni fa - Linkconcordo con schiavenza e nebbiolo di carema qui sopra - aggiungo fratelli barale a barolo: baroli tradizionali e una grande barbera superiore preda - bruna a ranzo e tenuta anfosso a dolceacqua: da provare del primo il pigato le russeghine e del secondo il rossese sup poggio pini - pietracupa a montefredane e' un superclassico - podere sanguineto a montepulciano - malvira' a roero, il renesio arneis e' grande. anche vecchie bottiglie (prima del 2000) di roero superiore sono una bella sorpresa. - nel campo dei nebbioli del nord ho bevuto un bel ghemme di rovellotti e i grandi boca di le piane come regola sono rimasto sotto i 30 euro, in alcuni casi anche sotto i 15, di piu' per i boca. secondo me ottimi investimenti da bersi ...
RispondiManilo
circa 11 anni fa - LinkI Boca di Christoph stanno sopra i 30 euri
Rispondisuslov
circa 11 anni fa - Linke infatti ho scritto "di piu per i boca" ......
RispondiManilo
circa 11 anni fa - LinkSoffro di astinenza da Boca :)
Rispondisuslov
circa 11 anni fa - Linkcapisco :-)
RispondiClaudio Nadal
circa 11 anni fa - LinkIvan Giuliani per Terenzuola a Fosdinovo (Colli di Luni) Aquila del Torre a Savorgnano del Torre (UD)
RispondiManilo
circa 11 anni fa - LinkA Radda Istine di Angela Fronti e L'erta di Radda di Finocchi A Faedo Villa Piccola A San Marco Argentano in Calabria L'Acino Vini
Rispondigianmarco
circa 11 anni fa - Linka montalcino le ragnaie e santa maria - colleoni in langa davide rosso e sergio germano (straquoto su guido porro) sull'etna peppe russo e ciro biondi
RispondiLorenzo
circa 11 anni fa - LinkMassimo rispetto per i vini di Elisabetta Dalzocchio e nulla in contrario all'utilizzo di foto tratte dal nostro sito (ilvinobuono.com), anzi, ma un credito sarebbe veramente gradito! :-)
RispondiAlessandro Morichetti
circa 11 anni fa - LinkScusa Lorenzo, mi accorgo solo ora della mancanza e del tuo commento. Provvedo subito. Come altre volte abbiamo fatto, i credits sono necessari. Grazie della segnalazione.
RispondiDavide
circa 11 anni fa - LinkOltre a Valter Mlecnik, aggiungerei anche gli altri. Componenti di Symbiosa: Franco Terpin, Cotar e Klinec. Bei vini e belle persone.
RispondiNic Marsél
circa 11 anni fa - LinkSi possono citare Giovanni Scarfone e La Porta di Vertine o sono già troppo mainstream?
RispondiAG
circa 11 anni fa - Linkmmmmm..... la Porta di Vertine........
RispondiNic Marsél
circa 11 anni fa - LinkCondivisione, perplessità o si tratta solo di un "mmmm" come quello di Frankenstein Jr al risveglio dopo il trapianto di cervello?
RispondiAG
circa 11 anni fa - LinkAhimè perplessità. La Porta è uno dei miei crucci..... Sbaglio o quello di Frankenstein Jr era un "EHHHHHHHHHH"?
RispondiNic Marsél
circa 11 anni fa - LinkRiprovo in un'altra forma: 1) mmmmm ... come "qunat'è buono!" 2) mmmmm ... come "non mi convince" 3) mmmmm ... come Frankenstein Jr col pollice in fiamme Quale delle 3?
RispondiAG
circa 11 anni fa - Link4)mm..... come "come sciattare un potenziale capolavoro"
RispondiNic Marsél
circa 11 anni fa - LinkA maggior ragione teniamoli d'occhio :-) A meno che tu non ti riferisca (spero di no) a qualcosa di irreversibile. Comunque sono rimasto molto favorevolmente impressionato più dal classico e dal rosato che dal riserva.
Rispondizakk
circa 11 anni fa - LinkZohlhof e Lorenz Martini in alto adige (e pure Stachlburg). Monte dall'ora in valpolicella. ferrandes a pantelleria. schiavenza, fenocchio e germano ettore in langa (Guido Porro questi manco li vede). René Mosse in Loira.........
RispondiFabrizio
circa 11 anni fa - LinkNon sono d'accordo! Schiavenza sicuramente, ma Guido Porro non è dietro! Un grande a prezzi piccoli!
RispondiZakk
circa 11 anni fa - LinkPerò i prezzi piccoli non bastano: Germano tecnicamente sta su un altro pianeta e poi con Herzù, binel e brut alta Langa propone una gamma di vini completissima. Schiavenza lo metterei tra i cinque grandi della Langa tradizionale e i prezzi sono in linea con Porro.
RispondiFabrizio
circa 11 anni fa - LinkBeh... Se è per questo Porro costa meno di Schiavenza... Ma io mi riferivo alla qualità ed al Barolo in particolare. Se Germano ha una vasta gamma buon per lui, ma per quanto riguarda il Barolo dell'utlima annata io non l'ho trovato migliore di Porro e Schiavenza...
Rispondigian paolo
circa 11 anni fa - Linkciao, oltre alle vostre citazioni ,buonissime cantine,io aggiungerei un pezzo di romagna che è tanto bistrattata. Costa Archi del grande Succi. Uno senza seghe mentali naturalistiche che produce ottimi vini ..aihmè in una zona spesso senza seguito. GP
Rispondiemanuele
circa 11 anni fa - LinkCondivido pienamente...........
RispondiK-pax
circa 11 anni fa - LinkDall'Umbria : Carlo Tabarrini (cantina Margò) Marco Merli
Rispondipaolo rusconi
circa 11 anni fa - LinkCazz, ma la maggior parte so vini naturali, puzzonissimi! ;-) Ps tanti di questi li potete assaggiare al prossimo SOrgentedelVino LIve a piacenza il 27-28-29 aprile
RispondiDavide
circa 11 anni fa - LinkProprio da Piacenza e sempre di vini naturali si tratta, suggerisco anche Lusenti; la sua malvasia passita è lo Chateau d'Yquem italiano, altro che puzze !!! Modalità: esagero un pò -> ON !!
RispondiFilippo Cassano
circa 11 anni fa - LinkGrazie per la citazione. Filippo
RispondiIvanpe
circa 11 anni fa - LinkDalla Liguria, più precisamente a Sarzana, (SP): - Santa Caterina
RispondiIvan
circa 10 anni fa - LinkQualcuno conosce la cantina di Antonio Bellicoso?
RispondiMontosoli
circa 8 anni fa - LinkSi...io conosco I prodotti Grandi Barbera...specialmente il base Amormio
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