A Montefalco si twitta pesante e il resto del mondo scopre Sagrantino e dintorni. Funziona davvero

A Montefalco si twitta pesante e il resto del mondo scopre Sagrantino e dintorni. Funziona davvero

di Fiorenzo Sartore

Dio c’è, e ha un account Twitter. Soprattutto, @lddio ha 141.992 follower. Partiamo dai numeri, perché quando si parla di comunicazione, come di vendita, contano anche quelli. E allora, vediamo di riassumere: quante copie vendono, in un anno, le guide? Quante copie vendono i mensili sul vino? Al netto dei follower distratti e dei fake, un twitt del solo account @lddio polverizza ogni concorrenza. E non basta dire che le pubblicazioni cartacee esprimono un’idea di comunicazione inconfrontabile con un twitt.

Quest’ultimo fine settimana a Montefalco c’erano 50 top blogger e twitteri (abbiate pietà del termine) impegnati in un Social Media Tour: “un evento destinato a rivoluzionare il modo di fare marketing territoriale”. In sostanza: le aziende in associazione con enti pubblici e di promozione hanno ospitato 50 player turbovirali delle reti sociali, e hanno incassato lieti la conseguente ricaduta multimediale. Chi ha voluto #InMontefalco aveva chiaro esattamente che la comunicazione al tempo di Twitter sa esprimere un volume di fuoco incomparabile con altri media. Fatto un rapido calcolo dei follower raggiungibili e dei rilanci, i mediattivisti coinvolti erano in grado di sviluppare “tre milioni di potenziali contatti”. Il Triste Mietitore, per citarne un altro, di follower ne ha solo 54.293. Ed eccolo a colazione, a Montefalco.

Adesso chiediamoci: funziona, questa cosa? Invitare un numero di personalità social ad un evento (in questo caso correlato al vino) ne aumenta le chance di diffusione? La risposta è: certo che sì. Nel caso specifico, poi, l’evento raggiunge ambiti tutto sommato estranei pure al quartierino dei wineblogger, che sono sorpassati a destra, come fossero dei tromboni qualsiasi. Bene: non si dice sempre che il vino deve uscire dagli schemi, e raggiungere nuove fasce, i giovani e bla bla? Ecco fatto. Intanto, l’hashtag #InMontefalco continua a macinare contatti. E’ attivo pure l’account @InMontefalco.

E proseguendo con le domande possibili: chi si ingrugna? A parte chi non c’era, e senza voler dare addosso ai soliti giornalisti, che ormai è come sparare sulla Croce Rossa, ci sarà più di un eno-qualchecosa che avrà da ridire leggendo twitt molto naif e molto poco tecnici. Anche se qualcuno avanza analisi di qualche profondità che richiamano vecchie polemiche:

Ma appunto, chi ha twittato non rischia il pippone del sauvignon che è (o non è?) frammisto al trebbiano spoletino, né rischia di ritrovarsi associato all’istante ai vecchi arnesi della comunicazija enologica.

Quanto al resto, è di qualche rilievo l’affermazione di un dirigente della Provincia, che ha parlato di promozione “praticamente a costo zero”. In termini di valore, da un lato i mediattivisti coinvolti in questa azione di marketing avranno verificato quanto (o che cosa) possa valere il numero dei loro follower, e la loro capacità creativa tanto estemporanea quanto (a mio avviso) fuori discussione: “non è bene mangiare a stomaco vuoto. Dov’è il vino?” è solo uno dei twitt geniali del (solito) @lddio. Dal lato opposto, resta da definire rispetto a cosa i twitteri siano praticamente a costo zero. Forse si riferiscono alle brochure, oppure immaginavano questo.
Il dibattito sull’uso evil delle tweetstar da parte dei cattivi del marketing, infine, permane sullo sfondo, irrisolto.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

22 Commenti

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Marina

circa 11 anni fa - Link

Forse per disquisire di social media marketing sarebbe utile sapere che i "post" su Twitter si definiscono tweet, non twitt

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Fiorenzo Sartore

circa 11 anni fa - Link

E' un italianismo che ho sempre usato. Grazie del contributo, comunque.

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Marina

circa 11 anni fa - Link

Grazie a lei della risposta. Nessun desiderio di fare la maestrina, ma a mio modo di vedere le imprecisioni tolgono efficacia anche a ragionamenti validi. Che impressione avrebbe di un esperto di vini che ragio nasse per iscritto di sciampagn e di bordò? ;-)

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Nelle Nuvole

circa 11 anni fa - Link

Un post impeccabile nel suo ragionamento, a parte la lunghezza. Esiste anche la versione tweet? ps Sartore si conferma il più "giovane dentro" da queste parti :)

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Maurizio

circa 11 anni fa - Link

Thanks Niente maestrine, ma l'imprecisione toglie efficacia anche a ragionamenti validi Che esperto di vini sei se twitti sciampagn e bordò?

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Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

La domanda rispetto a questo tipo di comunicazione è sempre la stessa: d'accordo la qualità e d'accordo anche l'economicità, ma l'efficacia? Tradotto, la qualità dell'informazione, con queste modalità di comunicazione, che cos'è? Perché se manca la possibilità di capire e gestire la qualità dell'informazione, una volta compresa la potenza del mezzo e una volta che si è tutti partiti all'assalto dei twitteri più cicciotti, tutto si risolve sul piano dell'inflazione del messaggio, finendo per sottolineare ancora più stancamente e noiosamente di prima quei pochi riferimenti già ubiquitariamente noti per autonoma e pregressa forza di brand.

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Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

correggo: "d'accordo la QUANTITA' e d'accordo..."

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Paolo

circa 11 anni fa - Link

Si, era chiaro che si trattava di un refuso, Rossano. Il punto che poni e' chiaro, e legittimo. MA qualcosa mi sfugge, o forse vedo una commistione dove non c'e'. Parli di "efficacia" della comunicazione, e questo e' un concetto che per me e' chiaro: rapporto tra obiettivo della medesima, e risultato ottenuto (a spanne, mica voglio fare il pippone). Ora, su questo aspetto, Fiorenzo lascia trasparire una verita' fondamentale: i media tradizionali ben si guardano dal rendere trasparente questo aspetto, ma lo criticano rispetto ai "nuovi" media. Sara' che temono la crudezza dei numeri, quelli che cominciano con zerovirgola? Ma proseguendo, tu declini "efficacia = qualita'" dell'informazione. E qui non riesco a seguirti, immagino per mancanza di strumenti e archetipi di comprensione adeguati. Purtroppo ho fatto le sQuole di campagna, e ho sempre chiamato Qualità la qualita', ed efficacia l'efficacia. Senza mai vedervi analogia alcuna. Si puo' avere qualita' elevatissima, associata ad efficacia assai scarsa, cosi' come si puo' avere un parametro di efficacia molto elevata su obiettivi di qualita' ridottissima, anche assente. E nel campo dell'informazione, qualita' ed efficacia, a mio parere, ben difficilmente si possono confondere

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Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

primo chiarimento - le mie riflessioni non partono dalla contrapposizione fra stampa e social media, quindi quando mi interrogo circa l'efficacia e la qualità della comunicazione twitterina non ritorno ai riferimenti del vecchio per valutare il nuovo secondo chiarimento - quando parlo di efficacia voglio proprio introdurre un tema fondamentale, spesso adombrato dalla novità della tecnologia o dai suoi aspetti più superficiali ed emotivi: quale è esattamente l'obiettivo che ci si prefigge, quando si dà l'avvio a campagne di informazione come questa? perché se si tratta solo di fare rumore e misurarlo a decibel, allora la qualità non conta per definizione, ma io dubito assai che questo possa essere un obiettivo adatto alle particolarità/fragilità e alle unicità/punti di forza del vino motivo per cui continuo a pensare che per avere efficacia, nella comunicazione del vino la qualità dell'informazione conta, eccome se conta

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Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

in sostanza mi potrei chiedere: come e perché succede che Iddio e Il triste mietitore and the like hanno il seguito che hanno, su twitter? cosa cercano e cosa trovano nei loro tweet, i loro follower?

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ceci

circa 11 anni fa - Link

Ho dei dubbi su questa affermazione: "Adesso chiediamoci: funziona, questa cosa? Invitare un numero di personalità social ad un evento (in questo caso correlato al vino) ne aumenta le chance di diffusione? La risposta è: certo che sì. " La presenza nei social media cala parecchio nel fine settimana, cala molto. Considerare 3 milioni di account facendo solo la somma è molto semplicistico. L'hashtag, tanto per fare un esempio, non è entrato in TT. Più che altro avrei una curiosità. Per "costo zero" intendono dire che non hanno "pagato" i twitteri, ma chi ha pagato il loro soggiorno, le gite, il vino e la loro cena? Senza polemica sto solo facendo notare che si parla del soggiorno di 50 persone + le loro compagnie (figli, ecc) Ho sentito dire che dietro c'era la pro-loco, il comune e la regione e che quindi il loro soggiorno è stato pagato con denaro pubblico, invece c'è chi dice che era "lavoro volontario", ad ogni modo non si trova da nessuna parte un resoconto di spese o qualche documento dettagliato dove spieghino quanto hanno speso e cosa intendono per "lavoro volontario".

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Luca Preziosi

circa 11 anni fa - Link

Salve Ceci, le rispondo in qualità di organizzatore dell'evento: 1 - Non è stato assolutamente speso denaro pubblico per questo evento, il patrocinio degli enti pubblici è stato GRATUITO: 2 - La presenza nei social media nei fine settimana non "cala parecchio", si modifica in quanto a tipologia di fruizione ed anzi, per certi argomenti è un momento migliore, in quanto si ha più tempo per approfondire ciò che in settimana si scorre via veloce. 3 - Il fatto che # non sia entrato nei TT non ha nessuna correlazione con l'effettivo raggiungimento del pubblico, i TT funzionano con un algoritmo che lavoro in base al tempo, un evento spalmato su 3 giorni che non entra nei TT può avere molto più seguito di una cosa che entra nei TT ma si esaurisce in un'ora. 4 - In settimana, attraverso software appositi, raccoglieremo e successivamente pubblicheremo tutti i numeri relativi, 3 milioni di contatti era il nostro obbiettivo, e ad un'occhiata veloce (a causa degli impegni profusi nell'organizzazione) pensiamo di aver centrato il target, ma ci riserviamo di dimostrarlo con precisione. 5 - Per quanto riguarda i costi sostenuti dalle strutture, lei preferirebbe investire 100.000 € per comprare una pagina del CorSera (dubito che un agriturismo di un paesino umbro possa permetterselo) oppure fornire gratuitamente 1 stanza per un soggiorno di 2 notti, per raggiungere, in entrami i casi un pubblico potenziale di ca. 3 milioni di persone? È vero che magari non tutti avranno aperto il sito dell'agriturismo in questione, però mi chiedo, lei si sofferma sulle pagine pubblicitarie del Corriere quando lo legge? Inoltre, un vecchio adagio recita "il giornale di oggi serve per incartare il pesce di domani", mentre, come lei ben saprà, tutti i contenuti generati in questi giorni da #InMontefalco durante l'evento stesso, e quelli che seguiranno poi (articoli come questo, per il quale ringraziamo, e tutti i pezzi sui blog che usciranno, rimarranno a lungo tra le maglie della rete... Quindi credo che in quanto a qualità quantità e longevità "dell'investimento" fatto dalle strutture aderenti il rapporto tra investimento stesso e risultato finale possa essere considerato molto interessante, quantomeno. Spero di essere stato esaustivo. Buona giornata. Luca Preziosi

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Sebastiano

circa 11 anni fa - Link

Gentile Signor Preziosi, sicuramente i 3 mln di utenti sono stati raggiunti. Ci sono strumenti in rete assolutamente gratuiti che possono agevolmente e velocemente confermare questo dato; Le saremmo comunque molto grati se i dati ufficiali sull'evento saranno resi pubblici. Ma oltre al numero (da capogiro) di contatti raggiunti c'è da considerare la qualità del target al quale è arrivato il (martellante) messaggio: quanti di essi sono interessati al prodotto reclamizzato? Purtroppo, in questi giorni, cercando i tweet con l'hashtag #inMontefalco (e andando oltre la classifica dei toptweet dove sono finiti esclusivamente quelli dei partecipanti all'evento) si possono leggere nefandezze (ironiche/satiriche/spinte) di ogni tipo. A mio modo di vedere ciò ha creato un effetto tutt'altro che promozionale.

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Ceci

circa 11 anni fa - Link

@LucaPreziosi, grazie del tempo dedicato per la risposta, molto esaustiva. per quanto riguarda i punti 2 e 3 continuo ad avere qualche dubbio, o almeno chiarisco che per "cala parecchio" mi riferivo al fatto che (indipendentemente dalla modalità di fruizione ed alla possibile/non possibile efficacia del messaggio) durante il fine settimana le statistiche più recenti (vicos&co) ci dicono che i social (specialmente twitter) è frequentato molto meno (certo è che comunque un evento del genere sarebbe sconveniente farlo in giorni infra-settimanali, forse). Detto ciò attento i dati del punto 4. Riguardo invece il punto 5 non saprei come rispondere a tali domande. Per la maggiore la risposta è no. Certamente l'alternativa proposta non è auspicabile, resta il fatto che non sarebbe l'unica alternativa e comunque andrebbe visto se l'iniziativa in questione abbia funzionato o no. Di sicuro è interessante, o almeno confesso che a me l'idea non dispiace del tutto. E ti assicuro che stai parlando con una persona che non ha una grande stima delle iniziative del marketing in generale e men che meno di quelle che prevedono l'utilizzo di "influencers", però in questo caso si tratta di fare pubblicità per il territorio (e quindi fomentare il turismo) ma soprattutto è un modo di pubblicizzare qualcosa in chiaro (e non in modo subdolo).

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gianpaolo paglia

circa 11 anni fa - Link

A me sembra ad occhio una bella cosa, anche e sopratutto per il fatto che non si sono usati "soldi pubblici" (cosi dicono, e io ci credo), ma un uso intelligente di risorse insieme ad altri interessati alla promozione di un territorio. E' il famoso "fare sistema" di cui si parla sempre, o no? Plauso, bravi. Poi c'e' il discorso dell'efficacia, che rimane, e' vero, irrisolto sullo sfondo. Ma questo dell'efficacia e della sua misura non e' un tema, ovviamente, che si lega solo a un investimento social, dove misurare i contatti puo' essere agevole, ma il numero di bottiglie vendute o di soggiorni venduti e' un altro paio di maniche, ma riguarda in generale tutta la promozione fatta in questo settore, a maggior ragione quando invece i soldi sono pubblici. In qualche modo andrebbe sempre trovato un modo di calcolare l'efficacia sulla "bottom line", di tutta la promozione. In genere non si fa mai, e va a capire perche'.

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Rossano Ferrazzano

circa 11 anni fa - Link

"like", tanto per stare in tema di social network sono questi i temi su cui mi interrogo anche io

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Andrea Gori

circa 11 anni fa - Link

l'efficacia di certe azioni sul bottom line e in generale sulle vendite (Se Iddio twitta di Montefalco quante bottiglie in più venderò a fine anno) è un qualcosa che non sarà mai conoscibile ma forse stimabile grazie ad indagini incrociate legate alla propensione all'acquisto di certe classi di popolazione che sono sintonizzate su certi account. Che è un grande passo avanti rispetto a prima dove si facevano gli spot o le pagine sui giornali e non si aveva nessuna idea di quanto funzionassero. Lo stesso parametro dei follower va preso cum grano salis perchè indagini recenti dimostrano che se hai 100mila follower la media di persone che leggono un tuo tweet può essere anche solo nell'ordine di 2-3mila. Di certo rispetto a prima sappiamo che X persone hanno sentito parlare di vino a Montefalco o una città chiamata Montefalco dove si fa vino, persone che seguivano Iddio e TristeMietitore per tutt'altro motivo che il vino. E quando si parla di "allargamento della base" si intende questo, oggi.

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gianpaolo paglia

circa 11 anni fa - Link

quante bottiglie vendo in piu' se @someone twitta? E' impossibile fare la correlazione diretta, ma certo e' possibile mettere in piedi degli strumenti che possano correlare l'efficacia della promozione con il risultato atteso, che e' sempre, e dico sempre, la vendita (di beni, di servizi, ecc), e non altro (la base si allarga? quante bottiglie vendo in piu?). Se io vado con il Consorzio del Morellino in USA, un anno, e poi un altro e poi ancora, e spendo diciamo 1.000.000 di euro in 5 anni come Consorzio e come aziende, mi aspetto dopo 5 anni di aver visto crescere di molto le vendite del Morellino di Scansano in USA, altrimenti ho fallito, la promozione e' stata inutile, forse e' stata fatta male, forse i vini non erano all'altezza delle aspettative del mercato, ecc., ci possono essere molti motivi ed e' senza dubbio importante investigarli. Ma prima, prima di tutto, devo avere questo dato: ho speso "tot", ho incassato "tot". Ora, quanti sono gli enti pubblici, e mi riferisco alle CCIAA, ICE, Regioni, Province, Comuni, Consorzi, ATI di aziende, ecc., che attingono a fondi pubblici, per svariate decine di milioni di euro l'anno, che fanno questo tipo di correlazione? A mia conoscenza nessuno, anche se non escludo che qualche realta' piu' virtuosa lo faccia, ma saremo di sicuro a casi sporadici. Quello che dico, e che non riguarda tanto il fatto di cui a questo post, e' che non sarebbe moralmente obbligatorio, oltre che intelligente, obbligare a chi spende denaro pubblico, a dare una rendicontazione di, non solo le spese documentate, ma anche sull'efficacia dell'azione che e' stata finanziata, di modo che si preveda un meccanismo che premi di piu' chi spende i soldi con criterio che chi invece li spreca? Voglio dire, fare una pubblicazione di mille pagine sulla DOC Vattelapesca sara' sicuramente una spesa promozionale corretta dal punto di vista dei bandi OCM (i fondi europei), ma quanto e' stata efficace la spesa di € 50.000 per farla rispetto alle vendite?

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Paolo Montioni

circa 11 anni fa - Link

........Salve signori ....ma invece di criticare sempre per una volta potete fare un plauso a delle aziende che coordinate da un bravo Luca preziosi hanno avuto un' idea lungimirante ? ....comunque la mia cantina come il resto delle altre attività ha fornito tutto gratis anzi ha cercato di dare il meglio per l' occasione .

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PaoloR

circa 11 anni fa - Link

Novanta minuti di applausi! E comunque, ovunque ti giri, vedi all'opera geni della comunicazione finanziata: opuscoli, libretti e ponderosi volumi che i vari assessorati sfornano a getto continuo per promuovere questo e quello. Copertine agghiaccianti che devi guardarle con la maschera da saldatore per non rovinarti la cornea, impaginazioni fatte in word, foto sgranate e terribili, traduzioni in altre lingue maccheroniche... Si ha l'impressione che in questi settori abbiano trovato l'habitat ideale persone che nel mondo normale... non ce la potrebbero fare. O sono loro il mondo normale?

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PaoloR

circa 11 anni fa - Link

Scusate, il mio commento precedente era rivolto alla riflessione di Giampaolo Paglia.

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Davide G.

circa 11 anni fa - Link

personalmente , dopo aver visto la foto del triste mietitore che beve Montefalco, penso che non berro' piu' Montefalco per il resto della mia vita... invitare il piu' grande portasfiga della rete è stata una grande idea di marketing

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