Miniguida ai traumi dell’esperto di vino

di Cristiana Lauro

Degustatori esperti, sommelier, appassionati bevitori, dite la verità: quanto vi sentite fighi a intendervi di vino? E quanti segnali di ammirazione fra gli astanti avete colto per cotanta mirabile sapienza, con l’ego gonfio come una mongolfiera? Eppure anche voi avete i vostri punti critici e dio sa in quanti casi avreste preferito non capirci una mazza.

Ci sono eventi che possono traumatizzare un bravo degustatore. Prima di mollar quattrini a uno strizzacervelli ciarlatano e astemio, leggete questa breve guida, riconoscete una situazione a voi nota, liberate l’inconscio e vincete il disagio una volta per tutte.

1) A cena fuori con amici degli amici che ti passano la carta: “scegli il vino, sei tu l’esperto!”. Ma porc!!! Non hai scampo. Sceglierai una bottiglia troppo cara, per niente in linea con la camicia del burino che hai di fronte e che farà a cazzotti col tarocco di Chanel che la sua donna sfoggia baldanzosa. Flop garantito e 10 persone che racconteranno nei rispettivi uffici che sui vini millanti il credito. Crollo dell’immagine certo, immediato e duraturo.

2) Al ristorante con una gnocca spaziale. Si sarà sbagliata, sicuro! Non c’è tempo da perdere, potrebbe ripensarci. Sgrani il rosario sotto al tavolo alternando dieci “ti prego dammela” a un “che ti costa?” ma il sommelier ti riconosce: sei l’esperto di vino, wow! Parte il pippone sulle macerazioni e l’uomo si pavoneggia ammollandoti un’etichetta di piccolo produttore che conosce solo lui. Si ripresenta al tavolo più volte interrompendo il tuo sex approach. La tipa si annoia a morte, la serata finisce a schifìo e la mattina seguente cambierai religione.

3) Ti presenti da amici con una boccia di Krug ’95 ma il consesso ha previsto Valdobbiadene. Il tuo Champagne viene inguattato “perché c’è tanto di quel Prosecco, tu capisci?” Finirà incautamente nel cadeau di Natale di Alfio il garagista che imparerà a riconoscere le ossidazioni.

4) Hai ospiti a cena e, per l’occasione, non mancheranno vini di adeguata fattura. Un cafone si presenta con le pastarelle ma c’è chi fa peggio: una bottiglia tremenda. Fa schifo anche l’etichetta. A metà serata mentre butti giù l’ultimo sorso di Monfortino, lo sciocco se ne esce con: “ il mio vino non lo apriamo?” Grazie al cielo per seguire la cottura della pasta, non hai ancora svuotato nel cesso la bevanda. Ti tocca berla, dire che è un vino semplice ma discreto e ciucciarti il sermone del brav’uomo che ti ammonisce perché è folle spendere tanti soldi per Monfortino quando un pinot nero di Pachino esprime così bene la vocazione del suo territorio a soli 6 euro.

5) Pranzo noiosissimo e un po’ affettato. Sei distratto e ti sfugge al primo assaggio un lieve sentore di tappo; d’altronde, è il problema minore di quella bottiglia. Sarai sputtanato ovunque e questa spada di Damocle t’accompagnerà fino alla morte.

6) Blind test mentre tu vorresti concentrarti sulla terza abbondante della gnocca seduta di fronte. Quei birboni dei tuoi amici hanno un chiodo fisso ma è evidentemente quello sbagliato e tu sei ko: non riesci a distinguere due bocce di Barolo da un Wonderbra. Figura da pirla e quotazioni ai minimi storici.

E allora dite la verità, esperti di vino: ma chi ve l’ha fatto fare?

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Cristiana Lauro

Cantante e attrice di formazione ma fortemente a disagio nell’ambiente dello spettacolo, che ha abbandonato per dedicarsi al vino, sua più grande passione dopo la musica. Lauro è una delle degustatrici più esperte d’Italia e con fierezza si dichiara allieva di palati eccellenti, Daniele Cernilli su tutti. Il suo sogno è un blog monotematico su Christian Louboutin e Renèe Caovilla, benchè una rubrica foodies dal titolo “Uomini e camion” sarebbe più nelle sue corde. Specialista di marketing e comunicazione per aziende di vino è, in pratica, una venditrice di sogni (dice).

36 Commenti

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Marco De Tomasi

circa 12 anni fa - Link

Punti 1 e 4 vissuti più volte. A farmi male ho una variante sul 3: il krug (o qualsiasi altra etichetta) viene aperto. Tutti dicono "buono" poi immancabilmente aggiungono "... ma quanti gradi fa ?". E a quel punto ti verrebbe da spezzare il collo alla boccia sul bordo del tavolo e iniziare una sequenza pulp !

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Daniele

circa 12 anni fa - Link

hahahahaha :)

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Toccaceli Blasi

circa 12 anni fa - Link

Cristiana Lauro ma il sessismo sciocchino di questo post era proprio necessario, vero?

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Pietro Caputo

circa 12 anni fa - Link

Infatti stavo pensando che una donna esperta di vino è quasi immune... anche se credo abbia la vita in genere più difficile...

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suslov

circa 12 anni fa - Link

eccheppalle 2 e 6 alla grande in fondo il vino e' solo un mezzo :-)

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

Sessismo sciocchino? :((( Pensa che e' l'unica parte che ho scritto io! Per il resto mi sono rivolta a fior di esperti di settore, giganti internazionali, roba seria per davvero! Il tuo commento mi ricorda il rabbino Raditz in Polonia che, col suo senso dell'umorismo, pare abbia causato buona parte delle persecuzioni contro gli ebrei. (CIT. Woody Allen)

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Giuseppe B.

circa 12 anni fa - Link

.... ma chi frequenti? a chi apri la porta di casa? :-D

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wineandshout

circa 12 anni fa - Link

beh il pinot nero di pachino è imbattibile...

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Davide

circa 12 anni fa - Link

ma secondo me è un articolo scritto da un uomo sotto mentite spoglie

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F.

circa 12 anni fa - Link

........mi ritengo fortunato, esco solo con gnocche esperte di vino !! (ve lo giuro, esistono !!) :-)

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Anna Maria

circa 12 anni fa - Link

Te lo confermo, esistono! :)

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F.

circa 12 anni fa - Link

....e io sono sempre qui, pronto a splendide serate e memorabili bottiglie !! :-)

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robbby

circa 12 anni fa - Link

...e una s'è pure azzardata a sposarmi!!! Finirò come Miles in Sideways, sigh...

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Andrea D'Agostino

circa 12 anni fa - Link

la 6 è impossibile, una terza non è assolutamente sufficiente per distrarre il vero geek!!! Ci vuole una quarta coppa E :-p

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armando trecaffé

circa 12 anni fa - Link

vero purtroppo...al lettore estero (e etero) il post appare sbilanciato pesante sul sex...il che fa sorgere i seguenti dubbi: 1) l'Italia è fatta cosi'? 2) la Lauro è fatta cosi'? 3) gli appassionati di vino italici sono fatti cosi'? ci meditero' insieme a Cassano...

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Sir Panzy

circa 12 anni fa - Link

Punto 1, capitato troppe volte. Pensi che con un supertuscan che sa di fragole, prugna e collant di seta vinci facile. Poi scopri che, mammasantissima, quello stile è l'unico che riconoscono dunque fai la figura del democristiano. Viceversa, ordini un Barolo duro e puro e ti ritrovi a godere come un riccio ma da solo. Te ne accorgi perchè gli altri stanno sfogliando la carta dei vini ;)

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she-wolf aroused

circa 12 anni fa - Link

Sir Panzy, te lo devo dire, quel rimando al collant di seta è ancora peggio del boudoir di Angelica (cit. Il Gattopardo). O ancora meglio. Ma non riguarda un qualsiasi supertuscan. e nemmeno un super-supertuscan. Qui si tratta di calze di seta da sfilare, e lentamente. Tutt'altra roba che l'uvaggio bordolese in terra toscana. Se non lo sai, sàllo.

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Gml

circa 12 anni fa - Link

1 - Quando qualcuno si presenta a cena con una boccia improbabile, la imbosco immediatamente dichiarando che la berremo la prossima volta, adesso è scossa dal viaggio, poverella. Vieni preso per fanatico ma intanto risparmi il Maalox. E per la prossima volta, tutti si sono dimenticati che c'è quella boccia che gira. 2 - A casa di altri, premetto sempre che ho mal di qualcosa e sto prendendo delle medicine, e non posso bere. Se il vino è dignitoso, meglio, tanto dopo cinque secondi si sono già scordati tutti la mia ouverture. 3 - se la carta dei vini mi arriva in mano e la tavolata è improbabile, traccheggio un attimo e poi la passo di mano, accampando che ho dimenticato gli occhiali in auto. Almeno queste soluzioni le ho trovate. Nelle altre situazioni, invece, va - ahimè - esattamente come descritto.

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Alberto

circa 12 anni fa - Link

Sante parole... La verità assoluta!!!!!!!!!!!!!!!!!! Grandi!!!!!!!!!!!!!!!

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Massimo Lanza

circa 12 anni fa - Link

aggiungerei al punto 2 il sommelier che riconosciuto l'espertone gli prospetta un bel vino biodinamico di ultima generazione, prodotta da uve di una vigna concimata con la cacchina del pargolo del produttore di due anni, usata anche per la dinamizzazione cornea, lo stesso pargolo viene utilizzato per zappettare con la paletta da spiaggia ogni giorno una vite differente, mentre la sorellina di tre anni più grande si occupa di passare con un trattorino (di legno ovviamente )a pedali munito di rastrello tra un filare e l'altro. Appositi diffusori sparsi tra i filari mandano musica di Mozart per tutto il giorno, ma se la crescita è troppo rapida Mozart viene sostituito con Pupo in coppia con Enmanuele Filiberto. La vendemmia viene effettuata rigorosamente da licantropi addestrati all'uopo nelle notti di plenilunio, la pigiatura a piedi nudi da vergini reperite tra le ultime suore di clausura di un convento aspromontano. fermentazione ed affinamento in vasche di argilla di profondità compressa manualmente e affinamento in bottiglie di vetro soffiate a bocca a Murano. Il vino costa un botto, puzza come un camionista turco e in bocca sa di fango marcio. il risultato finale è uguale, la tipa , se non ti accoltella prima, La tipa si annoia a morte, la serata finisce a schifìo e la mattina seguente cambierai religione.

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PortaleDelVino

circa 12 anni fa - Link

ahahahahhahah

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Cristiana Lauro

circa 12 anni fa - Link

Massimo hai una creativita' incontenibile! Il camionista turco mi ha costretta all'ennesimo gastroprotettore. ;-) Mi e' piaciuto anche il finale pulp di Marco de Tomasi. Non male. Personalmente sono molto disturbata/o (cosi' confondo le idee un altro po' a Davide) sul punto n.1 Detesto scegliere il vino per tutto il tavolo. La volta in cui ho desiderato maggiormente non conoscere il vino e' stato il giorno del mio matrimonio con un cattolico osservante, in chiesa. Madonna mia che fetecchia quel calice di vino! E non potevo neanche sputare. Ci separammo di li' a poco ovviamente, le smorfie di disgusto non me le perdono' mai.

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Povera stupidella. Ué, se era una battuta non si capiva e se non lo era scatta il cartellino giallo. Evitiamo il rosso per proteste, nè ;-) [ale]

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irene stein

circa 12 anni fa - Link

Ti amo !!

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

Sono un (aspirante) sommelier ma non porto vini preziosi a cene in cui i commensali non potrebbero apprezzarli. Adoro però quando i camerieri identificano il mio ruolo!

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Fabrizio pagliardi

circa 12 anni fa - Link

Io più o meno esattamente il contrario. Detesto dover scegliere i vini di un tavolo e se porto un vino lo porto sempre buono a prescindere da chi lo beve.

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bruno

circa 8 anni fa - Link

Sempre a patto che almeno il destinatario della bottiglia sia in grado di apprezzarla altrimenti è un pò come dare le perle ai porci. Per il fatto di dover scegliere i vini le tento tutte per evitare di farlo

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Green Manalishi

circa 12 anni fa - Link

Io invece alle cene a casa d'altri, mi prendo sempre l'incarico di portare il vino, così da essere certo di non dover bere delle robazza. E' un lavoraccio, ma qualcuno lo deve fare. Alle cene in casa mia, chi viene sa che in casa di sommellier ce ne sono due, non solo uno, e quindi è sempre piuttosto cauto nel scegliere le bottiglie ;-)

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Zakk

circa 12 anni fa - Link

Adori che ti vedano come un collega? Sei strano! Quando esco con amici non scelgo mai il vino con la scusa che, accidenti proprio oggi sono sotto antibiotico! Tanto non si corre mai il rischio che becchino una boccia decente. Lunedi scorsi rimpatriata con amici di scuola. La tizia che ho sempre odiato (e che non l'ha ancora capito nonostante io abbia palesato la cosa in ogni orrendo modo) sapendo della mia passione comincia a decantarmi delle lodi su barone pizzini e planeta. Adesso sa che la odio!!!!

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luigi

circa 12 anni fa - Link

Insomma la tipa non capisce. Col barone Pizzini la vedo malissimo :-) Cristiana ma il pinot nero di pachino è una tua invenzione? Altrimenti cambio pianeta. Comunque sei sessista, stupidina e mangiapreti. Tiè! ;-)

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Remo Pàntano

circa 12 anni fa - Link

...mi basta una boccia di Dolcetto d'Alba di mauro Sebaste e la serata è salva! il gustologo

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Mammamsterdam

circa 12 anni fa - Link

"Tu che sei sommelier, assaggia questo vino che facciamo noi e dimmi cosa ne pensi?" Degusto, bevo, ringrazio iddio che essendo sommelier posso sputare e poi con la massima sincerità dico: "ah, ma questo è proprio il tipico vino di una volta come lo facevano i contadini dalle nostre parti". (Ovvero pesante, imbevibile e ci vorrebbe un ulteriore descrittore AIS mediato dal giornalista batavo Nicolaas Klein che di alcune bottiglie dice semplicemente: non indicato per la consumazione da parte di essere umani. All' autrice: ho sosato un astemio, quindi parlo per ispirazione divina e non esperienza diretta, ma hai presente quando sei al ristorante con un bonazzo e lui decide che ti deve fare il siparietto del vero maschio che lui si che ne capisce di vino? Ecco, ma quanto ci mette una povera donna a decidere per quella sera lì di darsi alla castità? In millesimi di secondo, intendo?

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armando trecaffé

circa 12 anni fa - Link

@mammasterdam ma i contadini delle tue parti in che parti si trovavano, sul corso della Amstel per caso? Perké quelli delle mie parti il vino lo facevano bene: quasi tutti...non tutti... Basta con questa storia del vino del contadino cattivo... il vino industriale è peggio nel 99% dei casi...

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cucigno

circa 9 anni fa - Link

...bravo.. condivido il pensiero di armando trecaffè e aggiungo: i nostri vecchi che tutte le sere, o quasi, giocavano a bocce, a carte o con la gnocca nelle sere invernali, bevendo vino loro o di allora in generose quantità, sia per tradizionale abitudine o vizietto, in quanto non esistevano neanche coca, alexander, caipiroska ecc, avessero invece bevuto il vino non buono o addirittura ottimo, ma di sopraffina ed eccellente qualita decantata dai, troppo spesso, interessati, somellier AIS, NOI NON ESISTEREMMO IN QUANTO I NOSTRI AVI SAREBBERO MORTI TUTTI molto giovani nonostante per assurdo fossero esistiti i migliori gastroprotettori odierni. Per fortuna oggi beviamo 1\3 di bicchiere, di quello ovviamente buono perchè pubblicizzato e costoso girandolo, girandolo, girandolo perchè ci si deve preparare psicologicamente alla sopportazione di una stupida e gigantesca acidità gastrica che in molti casi toglie il sonno. Infatti molti sono passati alla birra eccezion fatta per i popoli cosiddetti emergenti o impossibilitati a coltivare vitigni di qualità

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enoLaura

circa 12 anni fa - Link

sono un'aspirante enologa e spesso mi è capitato di sentire descrizioni fantasiose da parte di qualche sommelier: c'è chi riconosce con precisione i tannini dei vinaccioli e chi distingue un vino che proviene da vendemmia meccanica con la sola degustazione.... beati loro!!! -.-

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marino

circa 12 anni fa - Link

questo post è troppo vero! tranne la 6 nel mio caso. non dimentichiamoci che le occasione peggiori per bere male sono i rinfreschi di battesimi, cresime e anche certi matrimoni...

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