Mimi, Fifi & Glouglou. Il fumettone sui vizi della degustazione seriale fa ridere amaro
di Alessandro MorichettiHo appena rifiutato l’acquisto in sconto del Kindle Paperwhite e so di non aver fatto un affare. È solo questione di tempo, probabilmente: sappiamo da dove venga il mercato editoriale ma non del tutto dove stia andando. Il mio ultimo acquisto è un album in formato 20,5 x 33 cm irriproducibile sul digitale e si chiama Mimi, Fifi & Glouglou – Piccolo trattato di degustazione.
La ha pubblicato Edizioni Estemporanee e la genesi di questo fumetto di Michel Tolmer (Les Éditions de l’Épure, Paris 2013) tradotto ed adattato in italiano – da Luca Burei e Fabrizio Pagliardi – è singolare perché resa possibile da un tandem d’eccezione che ha creduto e investito nel progetto: Cristiana Lauro e Alessandro Roscioli (Ristorante, Forno e Salumeria Roscioli a Roma).
Passo indietro. In che mercato vada a collocarsi Mimi, Fifi & Glouglou ce lo spiega Luca Burei, l’editore, a cui ho chiesto un’istantanea dell’editoria dal suo punto di vista di editore fortemente cartaceo.
Mi ha risposto così, con molti dettagli e numeri esplicativi:
I dati ISTAT fotografano un mercato in piena crisi: nel 2014 il mercato della lettura ha perso quasi 820mila lettori. La percentuale di chi legge libri in Italia è scesa dal 43% (2013) al 41,1% (2014). Quasi il 60% degli italiani non legge neanche un libro.
Tra 2010 e 2014 si sono persi qualcosa come 2,6 milioni di lettori, il 10% del totale.
La lettura riguarda circa 23,8 milioni di italiani (il 41,1% legge almeno un libro all’anno). Le donne leggono più degli uomini (il 48% dei lettori contro il 34,5% degli uomini), anche se nel 2014 sono comunque in flessione (-11,8%) rispetto all’anno precedente.
Il mercato dell’ebook 2014 è stimato circa pari al 4,4 % del totale (51,7 mln di fatturato digitale contro 1,2 mld tradizionale).
Negli Stati Uniti e in UK le vendite di ebook hanno superato quelle dei libri cartacei, ma dal 2013 sono in calo soprattutto come revenue e, per la prima volta dal 2010, nel 2014 hanno visto un segno negativo confrontato a un segno positivo dei cartacei (minimo, ma pur significativo). Il discorso è molto complesso e lungo.
Semplificando al massimo, gli ebook non hanno creato nuovi lettori ma hanno fortemente cannibalizzato il mercato.
Cito un passo pubblico tratto da un’indagine internazionale riservata sul futuro del libro: “The demise of the agency model (editore vs selfpublishing), even if lower prices were to stimulate higher overall sales, the growth in unit sales would not be enough to offset lost revenue. This has succeeded in stimulating demand for eBooks but at the expense of destroying market value.”
Questi sono dati ufficiali, quelli ufficiosi sono che in 10 anni siamo passati da una tiratura media di 1.500/2000 copie a 600/800, e da 2000/1500 librerie servite (totali/affidabili) siamo passati a 1200/600. Non è l’Istat a dirlo, ma l’esperienza mia e di altri editori.
Dove andremo a finire?
Vorrei avere la palla di vetro per capire le tendenze. Unico dato positivo è che il mercato young adults (14/26) è in costante crescita. Sono loro i lettori del domani e, per fortuna, i digital native (almeno negli Stati Uniti) amano leggere libri di carta e non quelli digitali, come risulta da vari ricerche, confermando ciò che diciamo da sempre: il libro è il miglior device che ci sia per leggere.
Il problema è che il mercato dei device tecnologici è in termini di fatturato di gran lunga superiore a quello dei libri e quindi in questa società schiava della merce è ovvio che nei confronti del libro è già stata e sarà adottata la tattica dei conquistadores: noi siamo la civiltà, voi siete i selvaggi. Però noi venderemo cara la pelle.
In alcuni aspetti quella della carta potrebbe essere una lotta di retroguardia ma staremo a vedere.
Mimi, Fifi & Glouglou, dicevamo. È un fumettone bello, piccante, pieno di pillole e aneddoti in cui l’appassionato di vino si riconosce, spesso sorridendo amaro. Si può aprire a caso o seguire l’ordine delle 96 pagine, entrambe le strategie immergono nella combriccola degli assaggiatori fissati.
Rileggo spesso anche le ultime cinque righe in quarta di copertina: “Mimi, Fifi & Glouglou fanno il pieno di ignoranza, presunzione, cattiva fede, conoscono il fallimento ma niente mai li scoraggerà, perché aprire una bottiglia, chiedendosi quante sorprese abbia in serbo, fa parte dei piaceri sublimi dell’esistenza”. Bottiglia, sorprese, piaceri sublimi dell’esistenza: Like.
Incuriosito della genesi, ho chiesto qualche dettaglio a Cristiana Lauro, la nostra editor-reginetta: “L’ho letto e mi sono divertita, riconosciuta come degustatrice, appassionata di vino cazzeggiatrice, oltre che come professionista nel settore. Insomma Mimì, Fifì e Glouglou mi ha colpita perché è divertente, brillante e sottile, non poteva non uscire in Italia. Porca miseria, e chi siamo noi, i figli della schifosa? Quindi sono andata da Alessandro Roscioli, certa della sua sensibilità. Così ė nata l’idea di una sponsorizzazione mecenatica, e vorrei non fosse l’ultima.”
In effetti, MF&G racconta un mondo che spesso annoia celebrando il (riconoscimento del) dettaglio, facendo perdere il gusto della bevuta allegra, solitaria o in compagnia. I tre protagonisti, tutto sommato, sono consapevoli della deriva autoreferenziale dei degustatori seriali, focalizzati sulla grana del tannino ma talvolta poco sintonizzati sullo scopo ultimo.
Continua Cristiana: “Cifra distintiva di MF&G è la levità, il prendersi in giro, avere chiaro che una boccia di vino buono dà sicuramente gioia ma non ha a che fare con le sorti del mondo. A noi può far piacere riconoscere la peonia, come a Mimì, Fifì e Glouglou, ma per molti il vino è semplicemente un’occasione per stare insieme. E vivaddio!”
Il riferimento è alla vignetta di pagina 54, troppo azzeccata (cliccateci sopra, si ingrandisce).
Ho provato a trovare la mia tavola preferita ma non ci sono riuscito. Quindi suggerisco quella con cui tutto ha inizio, la prima, che rende il mood di tutto il volume, che come ogni buon fumetto nasconde sorrisi e pensieri tra i colori.
E buona lettura.
MIMI, FIFI & GLOUGLOU di Michel Tolmer
Formato cm. 20,5X33 – Pagine 96 – Brossura, euro 22
ISBN: 978-88-89502-48-0
©2014 collana “la terra e la passione”
18 Commenti
francesca ciancio
circa 9 anni fa - Linkpreso e letto. si ride, vero. è leggero, cosa che in generale rappresenta una gran dote. sarei curiosa di vedere e capire la versione francese. Perché un neo ce l'ho trovato: ed è la solita rappresentazione un po' stupidotta delle donne, di quelle che bevono vino in questo caso. Non sono un'esperta di genere fumettistico: immagino debbano lavorare molto sui topos per una questione di riconoscibilità, ma mi sarebbe piaciuta una minore caratterizzazione e un po' più di guizzo creativo sul lato femminile. comunque bello da tenere in libreria e da regalare
RispondiFabrizio Pagliardi
circa 9 anni fa - Linkin francese è peggio Francesca
Rispondimax cochetti
circa 9 anni fa - LinkComprato dagli amici di Vinoir. Bellissimo! Ci sono tante di quelle situazioni che viviamo tutti i giorni in enoteca che avremmo potuto farlo noi :D
RispondiIl chiaro
circa 9 anni fa - LinkCome si può procurare?
RispondiFiorenzo Sartore
circa 9 anni fa - LinkCome da link in coda.
RispondiDurthu
circa 9 anni fa - Link"irriproducibile sul digitale": si intende legalmente, presumo?
Rispondizzzzz
circa 9 anni fa - LinkNah. Gli ebook readers non gestiscono la grafica :-)
Rispondiale
circa 9 anni fa - Link??? io ho vari fumetti su kinle e funzionano correttamentre.....
RispondiDurthu
circa 9 anni fa - LinkGestiscono i pdf. quindi ci si puo' mettere sopra di tutto. Io ad esempio ci leggo, per l'appunto, anche i fumetti.
Rispondiandrea
circa 9 anni fa - LinkCarino, anche se in tema fumetto mi ha intrigato di più la lettura de Gli Ignoranti
RispondiTufoallegro
circa 9 anni fa - LinkSembra carino. Non capisco la tirata sugli ebook e gli ereader Su iPad ho diverse applicazioni di lettura, compro molti ebook anche fumetti e mi trovo benissimo; uso anche un kindle che per i libri è anche meglio. Non capisco davvero il discorso dell'editore, vendesse carta, ma a lui del formato che interessa?
RispondiL'Editeur
circa 9 anni fa - Link@tufoallegro Capisco che il discorso così pare un po' campato per aria visto che fa parte di una serie di "chat" che ci scambiamo sull'argomento con Morichetti da tempo. Sintetizzando al massimo, col rischio di ingenerare anche giustificate polemiche, con l'avvento dell'ebook vi è stato un abbassamento del valore percepito del libro (cosa d'altronde avvenuta anche con la musica per il digitale) e la conseguenza è la difficoltà di trovare modelli di business sostenibili per l'industria culturale. Sempre semplificando, una delle conseguenze è il rischio della progressiva scomparsa della bibliodiversità, ovverosia della scomparsa di una scelta culturale libera.
RispondiCristiana Lauro
circa 9 anni fa - LinkPienamente d'accordo con l'Editeur
Rispondiale
circa 9 anni fa - Linkquindi crede che creare un e.book avrebbe abbassato le vendite in valore assoluto??????? ad es.: io l'e-book magari l'avrei comprato, il carteceo credo che invece non lo comprero'
Rispondiale
circa 9 anni fa - Linkma una volta non scrivevate SPONSOR POST?
RispondiCristiana Lauro
circa 9 anni fa - LinkVis polemica fuori luogo, tanto per cambiare. Si scrive sponsor post quando qualcuno paga. Non quando Morichetti legge un libro, lo trova interessante, scopre che la sua editor insieme ad Alessandro Roscioli sono intervenuti per finanziarne la pubblicazione in Italia e decide, pertanto, di farne una libera recensione su Intravino.
Rispondiendamb
circa 9 anni fa - LinkSPONSOR POST NON PAGATO Ignorante (Faccina)
RispondiCristiana Lauro
circa 9 anni fa - LinkHa parlato Giovanni Pico della Mirandola
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