Metti una sera a cena una famiglia di vegetariani e carnivori

di Redazione

Loredana Fumagalli, autrice di questo post,  si occupa di comunicazione e di un mucchio di altre cose interessanti. Cercatela qui.

Si comincia con un WhatsApp familiare “che si mangia stasera?” a cui faccio seguire un deciso “quinoa!”. Il punto esclamativo potrebbe non aprire a dissensi, ma a contrattazioni “sì, ma che ci metti?” chiede lei che impone “niente tonno!”.

“Non so se mi piace” e ha messo le mani avanti lui. L’altro lui mi appoggia: già, la quinoa l’ha acquistata in questa sua fase salutista. Nessuno in fin dei conti si oppone: stasera mi va di lusso, potrò cucinare un solo piatto e accontentare tutti e quattro, due vegetariane, un trasversale dei gusti in metamorfosi e un carnista.

Ma non mi va sempre così liscia: il più delle volte i menù sono due, ripartiti 2 a 2, ma anche 3 a 1. Le quantità non sono un problema, gli ingredienti sì, perché devono soddisfare gusti e tendenze personali di quattro persone che cercano di venirsi incontro, ma far accomodare il proprio palato è pur sempre uno scopo primario di sopravvivenza per cui val la pena sprecare energie speculative. O no?

Quindi magari si parte da un campo neutro, tipo la pasta: pesto o pomodoro? Ma perché no il ragù di carne? E allora cedo e non mi rifiuto di mettere in pentola il misto tritato. Resisto ai miei pensieri da animalista convinta e penso a quando mi è riuscito di proporre invece di un’impanata di pollo, un cordon blue Veg. È piaciuto anche al carnista e l’alieno è entrato nella lista della spesa: io vengo incontro a te e tu mi fai la cortesia di non rifiutare a priori ciò che non hai mai assaggiato.

Nel nostro frigorifero convivono pezzi di cadavere e seitan, spiedini e tofu perché noi due veg siamo ancora lontane dai pensieri di contaminazione energetica e in Autogrill acquistiamo il panino con zucchine e melanzane presentato in vetrina vicino a culatello e pancetta. La spesa settimanale è un affare serio in cui le necessità individuali vengono accolte da Bring (viva le app!) e soddisfatte attraverso un tour tra le insegne che riescono a fornire assortimenti attraenti di cibi per vegetariani e vegani. Impegnativa a volte, ma per fortuna coogestita per ridurre tempi e energie.

A conti fatti le nostre uscite stanno mantenendo un buon equilibrio: il risparmio dovuto alla riduzione di carne e pesce, è assorbito da prodotti speciali a base di soia e soprattutto dall’aumento della quantità e della qualità di frutta e verdura. Tutto questo tra le mura domestiche.

E al ristorante come va? Beh, ce la giochiamo ai dadi ogni volta.

Loredana Fumagalli

8 Commenti

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Ospite

circa 9 anni fa - Link

Peccato che la conservazione del cibo da parte della signora Fumagalli sia alquanto discutibile ( non usa protezione come pellicola o carta argentata nei prodotti che ripone in frigorifero ecc.) e si nutra di cibo industriale del tipo "Viva la mamma" e prodotti di questo tipo. Insomma non è proprio un modello da seguire. Mah...

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Luca

circa 9 anni fa - Link

non mi pare ci sia scritto ciò che tu dici o_O

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Paolo

circa 9 anni fa - Link

Lui legge nel pensiero, vede attraverso lo schermo e al di là dei muri di casa!

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andrea

circa 9 anni fa - Link

Ah, ma allora erano Hydargos, Gandal, Zuril e Loredana Fumagalli! Actarus ci difenderà! ( i benpensanti staranno già insorgendo; ma l' insalata di cibernetica è etica? e l'alabarda spaziale è ecocompatibile? e i solfiti dei disintegratori paralleli?....

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loth

circa 9 anni fa - Link

eh?!!!!!

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Andrea'S

circa 9 anni fa - Link

Moda, necessità o scelta di vita? Ai posteri l'ardua sentenza. Per il momento è un business un continua crescita.

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Claudio

circa 9 anni fa - Link

Già il fatto che si scriva ancora "pezzi di cadavere" da parte di qualche vegetariano mi fa pensare due cose: 1) è molto giovane 2) non gli va giù la scelta vegetariana. Ho avuto compagne vegetariane, ho amici vegani seri (ossia gente vegana da fine anni '80, mica i parvenu del salutismo attuali), quindi ho avuto e ho modo di confrontarmi spesso con chi fa queste scelte alimentari (che seppur non seguendo, in molti casi condivido, soprattutto a livello etico). Ma non ho mai capito perchè alcuni ancora si ostinano a non rispettare le scelte onnivore della gente. Per carità si può criticare la mancanza di attenzione verso quello che si ingerisce, la sua salubrità, il fatto che si assumono troppe proteine animali senza averne tutto questo bisogno etc etc ma porre la questione sempre e comunque "noi giusti vs loro sbagliati" è veramente patetico. Tanto difficile rispettare le scelte altrui? Se ragionassi così anche io allora dovrei criticare il fatto che si vendano "Hamburger di Seitan" perchè fondamentalmente soddisfano la voglia repressa di carne che alcuni vegetariani ancora hanno? E vogliamo parlare del fatto che evitando antibiotici e altre porcherie che molta carne ha dentro si finisce per mangiarsi Tofu e Seitan che almeno da noi sono prodotti industriali? Cioè la soia, primo fra gli OGM tutto d'un tratto diventa "buona"? Potrei, ma di norma evito, perchè ognuno fa le sue scelte, ma deve rispettare anche quelle degli altri.

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Ospite

circa 9 anni fa - Link

Diciamo che si rasenta la vunciunitudine

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