Mettetevi al riparo, i sommelier stanno lavando i panni sporchi sulla pubblica piazza

di Antonio Tomacelli

Un fitto mistero oscura il mondo degli italici sommelier. Lo scorso 7 Ottobre, nell’hotel Principe di Savoia a Milano, si è tenuta l’annuale Giornata dello Champagne organizzata dalla sezione italiana del Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne. Tanti produttori in degustazione, tantissimo pubblico e un’unica grande assente: l’Associazione Italiana Sommelier di Franco (Maria) Ricci che si lamenta, eccome, della grave mancanza.

Sentite cosa scrive nel suo ultimo editoriale su Bibenda 7:

Molta gente. Purtroppo la nota stonata, anzi, stonatissima, era la mancanza di sommelier al servizio. Ossia, da parte del CIVC il Centro di informazione Champagne, anima dell’evento, non era stata prevista né organizzata la presenza di sommelier. Quindi, confusione. Qualche importatore, pochi, ha rimediato pescando qua e là nelle varie associazioni presenti in città un proprio sommelier, i più hanno fatto da soli.
Non so se i produttori di Champagne conoscono la qualità dell’informazione che il CIVC, capitanato da Domenico Avolio, mette in atto da diversi anni nel nostro Paese.

Noi, da sempre, la riteniamo approssimata. Non consona certamente al Paese Italia che meriterebbe rispetto se non altro perché è un grande consumatore di Champagne.
Noi siamo semplicemente indignati per aver assistito ad uno spettacolo poco edificante, nonostante gli attori Champagne e Albergo fossero stelle di prima grandezza.
“Informazione” significa usare tutti i mezzi per comunicare nel modo migliore realtà e novità dei prodotti da presentare e rappresentare con eleganza e cultura.

Franco Ricci sfodera spesso le parole “eleganza e cultura” ma, tranquilli, non sa di che parla. Passa solo qualche giorno e arriva la smentita ma — badate bene — non dal CIVC ma dalla rivista DeVinis, organo ufficiale dell’AIS con sede proprio a Milano. Leggiamo cosa dice la “Casa Madre”:

I grandi appuntamenti dell’autunno del vino hanno preso il via a Milano con la Giornata Champagne. L’edizione 2013 è stata molto apprezzata da parte del pubblico, facendo registrare la più alta affluenza in assoluto di visitatori degli ultimi anni.

L’Associazione Italiana Sommelier, presente con un gruppo di sommelier in servizio della Delegazione di Milano, è da sempre in prima fila nella comunicazione del prodotto francese più famoso al mondo, come dimostra la recente conquista del titolo di Ambasciatrice Italiana dello Champagne da parte di Claudia Bondi, sommelier AIS e wine consultant.

Essì, avete letto bene: “L’AIS, presente con un gruppo di sommelier in servizio della Delegazione di Milano”.

Insomma, i sommelier c’erano o no? Chi dei due mente, Franco Ricci o l’AIS Milano? Vi dò una dritta: noi alla Giornata dello Champagne c’eravamo e i sommelier li abbiamo visti in azione.

E allora mi chiedo: che fine hanno fatto l’eleganza e la cultura? Non potreste fare come tutti e lavarvi i panni sporchi in casa?  Ah no, aspetta, ci ho ripensato. E poi noi gossippari di che ridiamo?

 

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

22 Commenti

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Gaetano

circa 10 anni fa - Link

Buonasera, un piccolo commento al post...ero presente alla giornata champagne come sommelier in sevizio con il gruppo Moet...posso testimoniare che i sommelier in servizio erano 4, due di AIS e due di Fisar (e io ero uno dei due...) provengo da una formazione AIS e proprio per la troppa politicizzazione dell'associazione nel 2010 un gruppo di noi è approdato a Fisar, e non parlo del dualismo Milano-Roma che è sempre stato presente, ma anche a livello regionale queste querelle erano molto sentite. Non sto denigrando chi mi ha fatto avvicinare a questo mondo, ma portare sulla pubblica piazza una discussione di questo tipo fa perdere serietà a tutto il circuito...il Civc ha preferito fare senza sommelier? Magari solo non si è trovato l'accordo economico, di certo il Sig. Ricci non deve pensare che esiste solo lui e l'Ais...il mondo del vini si muove anche senza i suoi sommelier...

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Pietro Stara

circa 10 anni fa - Link

Riproduzione asessuata o scissione aziendale? La riproduzione cosiddetta asessuata (o vegetativa) è, infatti, il più comune e frequente processo riproduttivo in organismi quali i batteri, in grado di sviluppare grandi popolazioni in tempi rapidi. Nella riproduzione asessuata un individuo produce, tramite mitosi, discendenti geneticamente simili tra loro e all'individuo che li ha generati. In definitiva, la riproduzione asessuata è un processo "conservativo" in grado di trasmettere invariate le caratteristiche parentali ai discendenti. Questo processo risulta particolarmente efficiente nel caso che le condizioni interne ed esterne (ambientali) rimangono favorevoli: in questo caso le generazioni successive si adattano e sopravvivono bene come le precedenti. La mitosi, definita anche divisione cellulare s. str. , è un "elegante" processo biologico che consente agli organismi che la presentano sia di accrescersi che di riprodursi (asessualmente). A differenza della meiosi in cui il materiale genetico subisce una riduzione (2N > N), nella mitosi, attraverso una serie di tappe, il materiale genetico parentale viene equalmente distribuito in due "cellule figlie". http://www.luciopesce.net/zoologia/asess.html Dizionario di Economia e Finanza (2012) Treccani.it scissione Con riferimento a un’azienda, operazione a carattere straordinario con cui il patrimonio viene disaggregato e trasferito a due o più aziende, già esistenti (s. per incorporazione) o di nuova costituzione (s. in senso stretto), che possono essere anche di tipo diverso da quella che si scinde o altri enti giuridici (s. eterogenea). Si ha s. totale quando un’azienda (scissa) trasferisce tutto il suo patrimonio a più imprese (beneficiarie) e cessa di esistere senza che si abbia liquidazione, mentre i suoi soci ricevono azioni delle beneficiarie in base al rapporto di cambio stabilito nel progetto di scissione. Nella s. parziale, invece, la società scissa trasferisce solo una parte del suo patrimonio a una o più beneficiarie, e continua a esistere, così che i suoi soci, oltre a conservare le loro azioni, ricevono azioni della/e beneficiaria/e in base al rapporto di cambio.

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Francesco

circa 10 anni fa - Link

Ricci non sta simpatico ai più figuriamoci ad Intravino, ma la verità è che ciò che in un mese organizza l'Ais a Roma altri non se lo possono permettere neanche in un lustro. amem

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Andrea Gori

circa 10 anni fa - Link

Francesco ne abbiamo già parlato, FMR organizza quello che fa a Roma anche perché noi 30mila sommelier italiani ogni anno gli diamo almeno 20 degli 80 euro della nostra quota. Anche tu con (30.000x20€) = 600.000 € riusciresti fare le degustazioni che organizza lui, tra l'altro a pagamento, non credi? O dobbiamo credere che tutti quei soldi servono solo per stampare Bibenda?

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Fuoco

circa 10 anni fa - Link

Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. Bravo Andrea Gori !!! Sono una macchina per fare soldi.

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Francesco

circa 10 anni fa - Link

TUTTE le guide sono macchine per fare soldi, altrimenti che le farebbero a fare?? A titolo gratuito? Inoltre ricordatevi tutti (parlo per tutti i sommelier AIS) che se non ci fosse stato FMR e la sua Bibenda/AIS noi non avremmo un ruolo da nessuna parte. Poi che lui sia un personaggio più o meno apprezzato se ne può discutere all'infinito, ma grazie a lui molti ora hanno un lavoro in ristoranti/enoteche. Potrei anche essere daccordo su quello che dice Andrea Gori: 20 euro vanno a lui, ma.... gli altri 60????

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AndreaAldrighetti

circa 10 anni fa - Link

"Inoltre ricordatevi tutti (parlo per tutti i sommelier AIS) che se non ci fosse stato FMR e la sua Bibenda/AIS noi non avremmo un ruolo da nessuna parte. Poi che lui sia un personaggio più o meno apprezzato se ne può discutere all’infinito, ma grazie a lui molti ora hanno un lavoro in ristoranti/enoteche." Me la spieghi meglio questa parte, per favore?

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sergio

circa 10 anni fa - Link

Anche per questo gli 80 euro della quota io nonli do più da anni.

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Donatella

circa 10 anni fa - Link

Solo una precisazione linguistica. Come scritto correttamente ad inizio articolo, il CIVC è acronimo di Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne (che come dal sito dello stesso Comité: "est une organisation créée par le législateur français pour gérer les intérêts communs des vignerons et des négociants producteurs du vin de Champagne"). Chiaramente il Comité si occupa anche di comunicazione ma il Signor Ricci dove ha trovato la definizine di Centro di Informazione?????

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Fabrizio Pagliardi

circa 10 anni fa - Link

Ha ragione lui vai sul sito italiano e lo scoprirai in prima pagina WWW.Champagne.it

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sergio

circa 10 anni fa - Link

Avranno mica usato google traduttore?? ahah

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maurizio

circa 10 anni fa - Link

Già, Donatella, infatti se l'informazione del CIVC è approssimata, mi chiedo come sia quella di chi non sa nemmeno cosa voglia dire CIVC

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vittorio cavaliere

circa 10 anni fa - Link

Se può essere utile sono sommelier dal 1987, non mi sono mai vantato di esserlo , l'unica certezza è che queste guerre intestine sono sempre esistite.

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enzo Pollio - Enoteca Segreta capri

circa 10 anni fa - Link

Sono d'accordo con te Vittorio, sia in Ais sia in Fisar, il problema quindi sono le "personalita' o persone. Gurdando però le cose da un punto di vista "ottimista" devo anche dire che grazie a queste associazioni (sia Ais, sia Fisar, e sia altre (che pur ci sono)si è iniziato un percorso culturale che certamente ha portato vantaggi al "sistema "Vino e al "sistema" Italia. Vantaggi che hanno comunque portato miglioramenti nelle categorie del turismo, nella distribuzione, nelle catena dell'industria vino. Come sono state importanti degli eventi a cui ho partecipato, in cui vi erano sommelier ais (del 1987:)) e di altre associazioni come la Fisar, che al solo vedere bicchieri di plastica sui tavoli di degustazione si davano da fare per far capire l'importanza del bere in un calice di vetro,arrivando al punto di "minacciare" chi non riusciva a capire tale sensibilità. Vorrei comunque dire, che per ogni sommelier "presuntuoso" disonesto o che abbia poca eleganza ( intesa a 360°) e cultura, ve ne sono tantissimi che sono , sono stati o saranno ambasciatori dei nostri valori italiani di eleganza e cultura. Alla fine parlando da persona interessata e piena di conflitti di interesse, ritengo che anche queste discussioni aiutino, servono ad analizzarsi ed analizzare ma aiutano a capire che abbiamo ancora un "Oceano Blu" di occasioni per il prossimo millennio....La prossima sfida sono le innovazioni del sistema di cui personalmente sono alla ricerca:-)), come dire scoprire nuovi mondi-modi per aumentare il valore aggiunto di questo meraviglioso prodotto e credo che i sommelier , wine maker, wine lovers abbiano certamente la figura di "motori" principali nel far scoccare la scintilla della curiosità in ognuno. Buon "oceano Blu" a tutti Enzo Pollio- Enoteca segreta Capri

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nico aka tenente Drogo

circa 10 anni fa - Link

FMR conosce benissimo la cultura dello champagne anzi, è talmente avanti che lo beve con il ghiaccio

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sergio

circa 10 anni fa - Link

sai se per caso c'è in previsione un sorbetto o una granita millesimata?

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Giovanni Solaroli

circa 10 anni fa - Link

Andrea Gori ha ragione in quasi tutto. Solo in un dato è inesatto, infatti gli euro che vanno a Ricci sono più di 20. Però fa cultura, infatti come potremmo mai vivere senza leggere delle megadegustazioni di Bibenda? E senza le magnifiche foto in cinemascope del tappo di sughero? Ma volete mettere? Quel gigatappo contiene un messaggio subliminale,per chi lo sa leggere...

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Andrea Gori

circa 10 anni fa - Link

ma tu Giovanni sai quanto di preciso l'AIS gira dei nostri 80 euro a Ricci? In teoria per la guida, che va in libreria sui 25 euro, ci sta che un po' di sconto quantità su 30mila copie glielo faccia, no?

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giovanni solaroli

circa 10 anni fa - Link

Se consideri l'affaire Bibenda rivista vedrai che sale la cifra.

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Fabrizio Pagliardi

circa 10 anni fa - Link

Mai nella mia avita avrei pensato di dovere difendere pubblicamente uno come FMR. Ma solo in parte. L'AIS con la gestione di FMR ha per anni dato lustro e promosso il mondo del vino di qualità, lustro che ancora non aveva, ha dato fama e credibilità ad una associazione inesistente, inconcludente e per certi versi controproducente per l'immagine sciatta e approssimativa che aveva, vi basti reperire un qualsiasi numero della rivista interna di un ventennio fa per capire a che il livello di nulla che era. Le degustazioni, belle sfarzose esagerate per qualita e vastità, ci sono sempre state a Roma e ben prima della spinosa questione Bibenda. non esisteva bibenda e a roma venivano organizzate degustazioni bellissime che erano sempre a prezzo ridicolo per la qualita e spesso gratuite per gli associati. Detto questo il potere logora e ora FMR ricci è un potente barone del vino con interessi economici troppo rilevanti per essere ancora equilibrato, e probbabilmente con le sue scelte da baronato sta dequalificando l'associazione e Bibenda, e stanno perdendo pedine importanti e di qualità indubbia, e dall'altra parte tende a circondarsi di inutili yesmen. Per essere chiaro parlate male di FMR quanto vi pare ma fatelo bene. A tal proposito ha assolutamente ragione lui il CIVC in italia è rappresentato da un organismo che si chiama Centro Informazione Champagne

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Fabrizio Pagliardi

circa 10 anni fa - Link

Io personalmente non ho dubbi senza FMR, senza BIbenda rivista, ma ancora di piu senza la guida oggi L'AIS sarebbe un'associazione ancora ridicola e inutile come è stata in passato. senza FMR oggi potrebbe essere molto meglio, ma il tiro al bersaglio contro un uomo che a conti fatto è stato più positivo che negativo dal mio punto di vista non lo faccio.

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Fabrizio S

circa 10 anni fa - Link

Anche io ho iniziato 15 anni fa a conoscere in vino grazie all'AIS. E da Grosseto mi imbarcavo in viaggi ad hoc per il 1° Festival del Franciacorta che Ricci ospitava insieme a tutta una serie di iniziative, da Gaja ai banchi d'assaggio di tutti i tipi, fino alla premiazione dei 5 grappoli, con una cena che quando nacque era a tutti gli effetti un evento, dove tutti potevano accedere alle 250 etichette VERAMENTE presenti (e non come al Gambero dove ieri alcuni vini costosi non c'erano). Sotto gli occhi di tutti il grande lavoro svolto, anche materialmente, spesso difficile perchè la selezione dei collaboratori è fatta un pò con la pancia e quindi se non gli stai a genio ma sei un buon degustatore o comunicatore, non ti danno molte possibilità perchè non dedicano tempo alla squadra di per sé. Ma questo è un problema diverso da qualche argomento che qualcuno ha usato in questi post per dire che Ricci si circonda di yesmen. Non è affatto così. Anzi. E se qualcuno non si trova d'accordo, cosa naturalissima, cortesemente tenga conto che proprio per tenere una squadra unite certe volte bisogna fare scelte decise. E bisogna farsene una ragione.

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