Mappa non ragionata dei luoghi comuni sul vino in Italia. Seconda parte: il centro

Mappa non ragionata dei luoghi comuni sul vino in Italia. Seconda parte: il centro

di Fiorenzo Sartore

Breve riassunto di quel che s’è detto la volta scorsa: qui ci trastulliamo a elencare le peggio (o meglio) frasi fatte dell’enomondo italico, divise per regione. Vanno bene per attaccare bottone, oppure per esecrare il luogocomunista di turno. E poi il mondo deve sapere. Qualcuna di sicuro m’è sfuggita, ma sappiamo come funzionano i blogghe, no?

A questo proposito, prima di scrollare giù al form dei commenti per dire che l’Abruzzo non è centro Italia ma sud (geograficamente è centro ma culturalmente è sud, dice Wikipedia) lasciate che mi giustifichi: non ci stava nella divisione grafica delle mappe. Quindi l’ho associato al centro. Orbene, ecco un po’ di cose che sentiamo dire spesso, cominciando dalla:

Toscana.
– In Toscana fanno i migliori rossi d’Italia. Variante localista/relativista: i migliori sangiovese d’Italia.
– Il Brunello usa il sangiovese grosso.
– Il sangiovese grosso l’ha clonato un avo di Biondi Santi (a uno con un cognome così perdoneresti perfino gli OGM).
– Il Brunello di Montalcino è il re dei vini, è il vino dei re (definitivamente questi re bevevano come spugne, ma vacci tu a fare l’etilometro al re).
– A Montalcino hanno piantato sangiovese pure nei fossi, per forza che poi ci mettevano il merlot per darci colore.
– Il sangiovese ha colore scarico. Precisazione puntigliosa/litigiosa: sì, quello piantato nei fossi.
– Comunque dopo Brunellopoli si vende più Brunello di prima.
– Il vero Chianti è il Chianti Classico.
– Comunque ci sono troppi Chianti/troppe denominazioni di Chianti.
– Nel Chianti non ci mettono più il trebbiano/malvasia. Ora ci mettono il cabernet/merlot/altro vitigno migliorativo. I puristi scazzano tutti inferociti.
– Quelli veri il trebbiano ce lo mettono ancora e se ne fregano se non si chiama Chianti.
– Quelli veri fanno il Chianti col sangiovese in purezza.
– Faccio Chianti ma non ce lo scrivo in etichetta per non confondermi col Chianti della Lidl.
– Ho assaggiato il Sassicaia ma mi ha deluso.
– Ho assaggiato il Masseto ma sono andato in rosso in banca.
– Io non capisco perché in Toscana si ostinano a piantare pinot nero. Variante a bacca bianca: perché si ostinano a piantare chardonnay.
– In Toscana il pinot nero toscaneggia. (Replica possibile: “su Intravino ho letto che non è vero”).
– La Toscana non è terra da bianchi. (Replica possibile: “e allora la Vernaccia di San Gimignano?”).
– La Maremma è il Bordeaux d’Italia. Oppure: in Maremma fanno i più grandi rossi d’Italia (possibili tafferugli).
– L’alicante maremmano è parente del cannonau/granaccia/grenache/garnacha.
– Il Morellino ha successo perché ha il nome fighetto che finisce in -ino. (Replica possibile: “e allora il Grignolino?”).

Marche.
– Il Verdicchio è il miglior bianco d’Italia. (“Ma anche il Titulus?” – “Vabbè, ci siamo capiti”).
– I Verdicchio hanno un rapporto qualità prezzo commovente.
– I Verdicchio nella maturità danno il massimo. Ho bevuto un Verdicchio di vent’anni e l’ho scambiato per un Montrachet. Variante: ho bevuto un Montrachet che pareva un Verdicchio di vent’anni.
– Hanno questi vitigni dai nomi un po’ così (passerina, pecorino). E giù a ridere tutti.
– Il Kurni è dolce/il Kurni è troppo dolce/il Kurni è fantasticamente dolce.

Abruzzo
– In Abruzzo c’è solo Valentini. (Variante di Eric Clapton: Valentini is God).
– No dai, c’è anche Emidio Pepe. E Masciarelli.
– Io lo sfuso lo compro da Valentini. “Compri lo sfuso da Valentini? Ma come fai?” – “E’ amico mio” – “Me lo presenti??” – “Scordatelo”.
– Se il Montepulciano d’Abruzzo potesse parlare e dire “io sono in questa bottiglia” ne sentiremmo delle belle. (Vecchia ma tira sempre).
– Anche in Abruzzo c’è un bel po’ di passerina (e basta ridere).

Umbria.
– Il Sagrantino di Montefalco è il Brunello dell’Umbria (devono essere un po’ localisti e stavolta non hanno tirato a mezzo il Barolo).
– Il Cervaro della Sala è un vino di territorio perché c’è dentro il grechetto. (Possibile precisazione sarcastica: sì, vabbè, 10% grechetto e 90% chardonnay).

Lazio.
– Nelle trattorie a Roma tengono tutti Casale del Giglio in carta.
– Nelle trattorie a Roma tengono tutti Casale del Giglio in carta perché ce lo chiedono.
– Sai che alla fine Casale del Giglio non è affatto male?
– Pensavo che il syrah fosse un vitigno laziale.
– Nel Lazio ci sono DOC con nomi meravigliosi tipo Aleatico di Gradoli, Cesanese del Piglio, che uno studia al secondo corso AIS. Dopo l’esame uno se li dimentica subito.
– “Comunque nel Lazio facevano il più grande vino d’Italia che è il Fiorano” – “Chi?” – “Cioè tu non conosci il Fiorano?” – “No” – “Vabbé ma che stamo a parlà affà”.
– L’Est Est Est coi punti esclamativi. Si chiama così perché c’era un tizio che girava per cantine a segnare sulla porta che lì c’era il vino buono. (Ora che c’è Internet ‘sto lavoro è un po’ più facile).
– Se a quel tempo c’avevano Facebook, oggi l’Est Est Est si chiamava “Like Like Like”.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

13 Commenti

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gianpaolo

circa 10 anni fa - Link

l'alicante maremmano non e' un parente, e' cannonau/grenache/garnacha/tocai rosso/grenaccia. Semmai il problema e' che molti usano l'alicante bouschet al posto dell'alicante/grenache/ecc., che e' ben altra cosa.

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Alessandra Biondi Bartolini

circa 10 anni fa - Link

e il Bardolino?

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Alessandra Biondi Bartolini

circa 10 anni fa - Link

e il Marzemino? ovvia, quella del Morellino non regge mica tanto eh?

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Stefano Cinelli Colombini

circa 10 anni fa - Link

Ps per Sartore; il Brunello non è robetta come il vino dei re, noi coi semplici re non ci confondiamo. Qui si fermò parecchio quello sbevazzone di Carlomagno, indovina perché. E dopo di lui numerosi imperatori e papi assortiti, scusa se è poco.

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Marco De Tomasi

circa 10 anni fa - Link

Manca: "l'unico Chianti che dura è il Rufina"

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Davide G.

circa 10 anni fa - Link

io ho sentito anche " in maremma sono solo capaci ad allevare pecore"

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ale

circa 10 anni fa - Link

Non ho mai sentito: "- Il Brunello di Montalcino è il re dei vini, è il vino dei re" che qualcuno lo confonda con il Barolo?

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Claudio

circa 10 anni fa - Link

E.. Il Batar di Querciabella dove me lo lasci??

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Fiorenzo Sartore

circa 10 anni fa - Link
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Piero

circa 10 anni fa - Link

Il bianco fa venire mal di testa, colpa dei solfiti

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Luca Giovagnoli

circa 10 anni fa - Link

E i buoni rossi delle Marche non li citiamo?! "Rosso Cònero", "rosso piceno" e non va dimenticata neanche la "Lacrima di Morro d'alba" !!!

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ruggero romani

circa 10 anni fa - Link

Il verdicchio è un bianco che sembra un rosso...

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