Luigi Pomata è il re del tonno e questo è il suo ristorante

di Leonardo Romanelli

Vai a mangiare in un ristorante e scopri un artista, con i quadri appesi alle pareti, sculture con materiali di recupero per fare poi delle lampade. Se Luigi Pomata avesse un pr nel settore dell’arte contemporanea avrebbe un futuro come pittore, invece è già impegnato a sufficienza con il suo ristorante di Cagliari per riuscire a pensare ad altro.

L’attività di Carloforte viaggia spedita con il padre e il fratello che gestiscono ristorante ed albergo; la sorella cura l’immagine e la comunicazione delle imprese familiari. I fasti de “La prova del cuoco” non hanno lasciato scorie, la fama è guadagnata sul campo: Luigi è un imprenditore vero, impegnato a soddisfare i clienti e reinventarsi, il primo ad aprire un banco nel locale per servire pesce crudo, ed il primo a toglierlo per fare più spazio in sala.

Non contento di un ristorante che viaggia a mille e dove tutti vanno a mangiare specialità marinare, con il tonno quale primo protagonista, ha aperto anche un bistrot collegato, dove è possibile mangiare le specialità sarde di terra. Pubblico eterogeneo, quello che affolla le sale, fatto di persone di tutte le età che trovano il luogo adatto dove mangiare in maniera non banale.

L’assaggio del tonno, direttamente nella scatola, accompagnato da pomodori, è un inizio inconsueto e gradevole, stupisce per la delicatezza del sapore, poi si affronta subito il crudo, trattato all’italiana, accompagnato volendo da olio sale e pepe, ma che anche scondito riesce a dare belle soddisfazioni. Interessante la fregolina, preparata artigianalmente, cotta come un risotto con vongole, broccolo romanesco e limone. Altrimenti, conviene fidarsi del fuori menu, con la crema di carciofi e totani.

Imperdibile il tonno: in questo caso la reale in tre cotture, accompagnata da bietole ripassate in padella, contrasto dolce amaro ben congegnato. Si chiude con ottima scelta di dolci: buono il soufflé freddo di cassata carlofortina con agrumi canditi, salsa allo yogurt e fragole con gelato alla panna.

I vini: carta ampia, dai ricarichi corretti, con la possibilità di farsi un’idea precisa dei prodotti dell’isola, disponibili tutti al bicchiere, mentre per quelli del continente tale disponibilità è limitata.

Servizio attento e corretto, i camerieri viaggiano fluidi anche nei momenti più concitati: tre portate escluso vini 50 euro, escludendo le scelte particolari di crudo. Più un 8% di servizio davvero curioso.

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

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Al satin

circa 10 anni fa - Link

Sbavo

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