Lista dei 5 pesci d’aprile enoqualcosa in cui sei cascato anche tu

di Antonio Tomacelli

Ieri, 1° Aprile, l’enomondo si è scatenato a chi la sparava più grossa. Il tradizionale pescetto ha sguazzato in lungo e in largo tra barrique e cantine, tanto che la solita rassegna stampa del mattino si è trasformata in un incubo. Quasi impossibile distinguere il falso dal vero per cui, col vostro permesso, avrei deciso di smazzare un tot di notizie ad mentula canis (cit.). A voi scoprire il confine tra realtà e fantasia. Eccovi la Top Five dei meglio pesci in circolazione:

1. ICE Wine
Uno dei top in assoluto: “conosciamo i vini dell’Antartico”. Wine Folly tiene alto il nome di famiglia e sforna un’infografica coi fiocchi: di neve. Quanti ettari vitati ha l’Antartico? Che vini può produrre oltre agli icewine? Che tipo di concime producono i pinguini? Tutte le risposte qui.

2. L’unica vigna di Hong Kong
Una tremenda grandinata ha distrutto l’unico vigneto di Hong Kong. In lacrime il proprietario dello Chateau See, Yhum Hong Jau: “il nostro è un terroir migliore dello Chateau Lafite, non capisco come sia potuto succedere”. Tutto vero, dice il Wine Times.

3. Livr, il social network degli ubriachi.
C’è quasi tutto: il sito di annuncio, gli account social, un video di presentazione e perfino un aggeggio da collegare al telefono che vi fa l’alcol test. Insomma, Brandon Schmittling e Brandon Bloch hanno creato un fake talmente bello da aver trovato degli investitori pronti a scommetterci dei soldi.

4. Snackaging.
E ora la Pizza. Uh, ho detto Pizza? Vabbè, l’ho detto, speriamo bene ché di questi tempi è un argomentino da cui tenersi alla larga. Non potevamo però non citare il primo contenitore per pizza COMPLETAMENTE commestibile. Dammi il cinque, Pizza Domino! (le ho contate: ho detto pizza 4 volte in tre righe, 5 compresa questa)

5. The Voice.
Non ci sarà Raffaella Carrà sulla sedia ma un Master of Wine pronto a giudicarvi “alla cieca”. Le prossime selezioni per entrare nel dorato mondo dei MW saranno in tutto e per tutto simili al programma televisivo che mi perdo fin dalle prime puntate. E ci sarà un perché, caro il mio vecchio Harpers.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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