Leonardo Raspini lascia la Tenuta di Ornellaia, il passato e il futuro di Bolgheri

di Andrea Gori

I veri cambiamenti sono quelli che spaventano un po’. Leonardo Raspini ha davanti a sé cambiamenti non da poco, mentre ci conduce nel suo ultimo giorno da general manager di Ornellaia, per fare un giro a ripercorrere i suoi anni qui. Anni cruciali, durante i quali la tenuta è diventata la prima azienda italiana per redditività nel mondo del vino, con una reputazione sui mercati internazionali pari ai grandi della nostra enologia. Anni nei quali è aumentato in maniera impressionante il numero di bottiglie, così come la qualità dell’intera gamma (Le Volte, Le Serre Nuove) lasciando inalterato il numero di Ornellaia: circa 150 mila bottiglie annue.

Soprattutto, nonostante il cuore di Leonardo batta per Ornellaia, sono stati anni nei quali Masseto è diventato un fenomeno di culto a livelli inimmaginabili, 10 mila 33 mila bottiglie strappate di mano a prezzi altissimi e che presto avrà l’onore e l’onere di disporre di una cantina tutta sua. I lavori inizieranno a primavera e la firma dell’atto di concessione dell’avvio dei lavori è stato forse l’ultimo atto significativo di Leonardo qui.

Partiamo con lui dalla quercia di Bellaria, luogo simbolo di tante foto meravigliose, un piccolo grande miracolo della natura che si è prodotto grazie all’amore e all’ingegno umano, creando un legame ideale e pratico con la ri-nascita di Ornellaia degli ultimi 15 anni.

Ed eccoci sotto alla quercia al mattino di una giornata scura e plumbea che smorza in parte la grande luminosità di queste terra. La stessa quercia colpita da un fulmine poco prima che arrivasse Leonardo, nel 2000, l’anno dello scasso e della preparazione di Bellaria, la nostra Belair: un luogo dove la matrice argillosa dà spazio al calcare e permette al cabernet franc di esprimersi al meglio, forse la vera novità di tutto il Bolgherese degli ultimi anni. Senza contare che lì vicino sta crescendo alla grande la Tenuta di Biserno di Ludovico Antinori, che proprio sul cabernet franc sta puntando per diventare la “nuova” Ornellaia.

Discutiamo del duplice filar del Carducci; in realtà all’epoca in cui fu composta la poesia era una piccola alberatura. La potenza e la sapidità dei terreni ha reso i cipressi enormi in pochissimo tempo, la stessa vigoria che va imbrigliata per ottenere vini eleganti che non siano solo potenti e muscolosi. Una battaglia che Ornellaia sta cominciando a vincere nelle ultime annate, dove la potenza sembra più trattenuta e il vino più rilassato, mentre al contempo Le Serre Nuove e le Volte, il second vin della tenuta e il cadetto hanno acquistato corpo sostanza ed eleganza andando a formare una line-up di vini di caratura e appeal internazionali che hanno pochi eguali in Italia, soprattutto visti i prezzi cui vengono venduti.

Come ultima chicca anche il lavoro attorno al sauvignon blanc, semillon e viogner che ha visto nascere e ri-nascere il Poggio alle Gazze, un piacevole bianco mediterraneo che coniuga il bianco bordolese in salsa bolgherese in maniera distinta e sapida. Vini che nascono dal suolo e dall’interpretazione del terroir in maniera molto più spiccata di quanto si creda, ed è proprio quello che Leonardo ci racconta in questo video forse lungo ma fondamentale per capire e parlare di Ornellaia con maggior cognizione di causa.

Argille saline, calcare, boschi, mare, biodinamica, vento e sesti di impianto accurati appunto per imbrigliare la forza del terreno, così generoso ma anche più versato alla potenza che alla precisione. Un vino che nasce dal suolo e dal clima, molto più che in cantina con i famosi tagli di Axel Heinz e Michel Rolland, che possono dare solo il tocco finale ad un lavoro che parte davvero da lontano, con un dispiego di mezzi agronomici e soprattutto un capitale umano di lavoratori in vigneto di livello assoluto, tirato su con pazienza proprio da Leonardo in questi anni.

Sul finire dell’intensa mattinata tre assaggi precisi, puntuali e spettacolari per capire dove siamo con Ornellaia oggi, e soprattutto chiedersi dove potrà arrivare questa Tenuta in futuro: davvero un caso in cui il limite è solo il cielo.

Masseto IGT Toscana 2010. Afflati balsamici conturbanti e sferici, cardamomo e liquirizia, sandalo e arancio rosso; l’annata era piovosa e fresca e il merlot infatti gode non poco: tannino dritto e austero con varietale sottotono ma grande territorio e suggestione, un vino francese nel midollo e nello spirito, tannino vispo e croccante che sorprende insieme al sale dell’argilla con rimandi lunghi nel palato. Suggestivo e sorprendente. 95+

Ornellaia Bolgheri DOC Superiore 2012 (anteprima). Annata calda ma bilanciata, cassis e menta, alloro ed elicriso, mirtillo e ribes, ricco maturo ma freschissimo con il franc in grande spolvero, fluido e tannicamente in parte impervio e succoso; tocchi di ebanisteria nobile, peperone e lavanda, finale acceso e lunghissimo, brillante e luminoso per il futuro che non sarà imponente ma bevibilissimo. Non avrà il mirabile equilibrio dello spettacolare 2011 ma sarà di certo una sorpresa nelle verticali del futuro. 93

Poggio alle Gazze 2011 Sauvignon Blanc e Viogner. Pesca e timo, sentori balsamici e mediterranei, succosi ma freschi, foglia di peperone smorzata dall’albicocca del viogner in maniera impeccabile; bocca sapida, curiosa e affumicata, salato da mare e rosmarino, salvia e menta, senza un filo d’alcol, dissetante, profondo ma senza esagerare. Dal 2006 è una seconda nascita, ad oggi una delle annate migliori. 85

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

10 Commenti

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max cochetti

circa 9 anni fa - Link

Conosciuto quando avevo lavorato per il sito di Masseto. Gran personaggio, soprattutto con una splendida umiltà e capacità di spiegare concetti non sempre facili. Mica facile il compito di sostituirlo.

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

uno dei primi se non il primo dei "big" a considerare un piccolo blogger di provincia di cognome Gori...in tempi non sospetti. Talmente difficile da sostituire che non lo sostituiranno affatto...Non ci sarà un "general manager" per Ornellaia ma si divideranno i suoi compiti l'AD e l'enologo Axel

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Il chiaro

circa 9 anni fa - Link

Pensavo che di Masseto me facesseo circa 30000 bottiglie.

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

si in effetti il numero di bottiglie è più elevato, ero rimasto a qualche annata meno performante

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Lodovico Antinori

circa 9 anni fa - Link

Molto dovuto e obbiettivo il blog Su Leonardo Raspini,che ha dato un contributo fondamentale alla fase II di Ornellaia,2 precisaziomi pero' : il masseto si produce in 33.000 +|-bottiglie da 24 anni ormai Esso genera il grande profitto ad Ornellaia con la piu' alta edibida di qualsiasi vino italiano,ma Gori, la produceva gia' dal 1997, seconda precisazioni i terreni di Bellaria sono stati piantati all'epoca di Staderini negli anni 80 e terminati nei primi 90 - Raspini manchera' a tutti noi perche' modesto e competente ,ma quanto Ornellaia a dato a lui....? Come a tutti i tecnici che vi hanno lavorato: da Tibor Gal,a Laurent Duraut oggi capo di chateaux Palmer,che mi ha confidato recentemente, ,senza Ornellaia non sarei dove sono; morale Lornellaia per una serie di ragioni ha dato gloria e futuro ai suoi collaboratori piu' dotati,e questo avverra' anche per Raspini,che se parlasse meglio il Francese,non mi meraviglierei di vederlo dirigere un premier grand crus classe ,grazie Raspini tanta fortuna e divertimento per il tuo futuro

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Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

Grazie delle precisazioni sig. Antinori! è un onore averla tra i nostri lettori. Leonardo l'ha rammentata spesso e ha anche avuto bellissime parole per la sua nuova e già notevole produzione in quel di Biserno. Ha anche detto che i vigneti di Bellaria erano già in allestimento prima che lui arrivasse, si è preso solo il merito della cura della quercia in quella zona! e condividiamo che ovunque vada farà grandi cose perchè Ornellaia è un elemento incredibile nel curriculum di chiunque... A presto nella sua tenuta!

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Nicolò

circa 9 anni fa - Link

Thomas Duroux

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Marco

circa 9 anni fa - Link

Scusami Gori La prima aziende italiana per redditività chi lo ha decretato?

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Andrea

circa 9 anni fa - Link

Varie analisi di mercato e di bilancio... http://www.euposia.it/news.aspx?n=1902 Questi sono dati del 2008, nel frattempo le cose sono addirittura migliorate come si evince anche dal fatto che le performance globali di Frescobaldi (che la controlla) sono cresciute quasi a doppia cifra negli ultimi tempi

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Montosoli

circa 9 anni fa - Link

Nothing last forever....the beauty of life... Happy New Year to everyone

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