Le 48 ore che cambiarono il mondo: il Vinitaly gestirà il padiglione del vino per l’Expo di Milano

di Antonio Tomacelli

“…Sai come funziona in italia, no? Per anni non si parla altro che dell’Expo di Milano sull’alimentazione e di quanti miliardi di euro bisognerà investire, dell’area da edificare, dei progetti da appaltare e compagnia bella. Ne avessi sentito uno, dico UNO parlare dei contenuti da infilare nei capannoni! Ma che pretendevi, che i visitatori pagassero i biglietti per visitare degli stand vuoti? Cosa ci volevi esporre, le ricevute dei bonifici pagati per la costruzione? Insomma, com’è come non è, succede che un giorno il Ministro Nunzia De Girolamo confessa all’universo mondo che di programmi neanche l’ombra e che, forse, bisognerà pensare a un padiglione sul vino italiano. Probabile si parli anche di olio extravergine di oliva ma il ministro non è proprio sicuro, eh! Praticamente stiamo rischiando una figuraccia siderale ma nessuno sembra preoccuparsi più di tanto. Poi, nel giro di 48 ore la svolta: “Contrordine compagni, il padiglione del vino non solo si farà ma sarà gestito dal Vinitaly“. Ma come, dico io, due giorni fa si navigava in alto mare e poi, di colpo siamo approdati sulle sponde veronesi? Sembra assurdo ma il lancio d’agenzia stronca tutti i dubbi. Leggi qua:

«Per fare il Padiglione del vino e dell’olio italiano all’Expo non si può che partire da Vinitaly». Lo ha detto oggi a Verona Maurizio Martina, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con delega per l’Expo 2015, annunciando il nuovo progetto dello “Spazio Vino e Olio”, a firma Veronafiere-Vinitaly, allestito a fianco del Padiglione Italia all’Expo 2015. Un’area fortemente voluta dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo per dare giusta visibilità a una delle filiere dell’agroalimentare che meglio ci rappresentano all’estero.

Non sei ancora convinto? Beh, sappi che, nel solito giro di 48 ore, è spuntata dal nulla persino la collaborazione con il Museo de l’Hermitage di San Pietroburgo per una mostra sul vino da tenersi a Verona e il sindaco Flavio Tosi ha annunciato che “tutta la città di Verona dovrà attivarsi per attirare ed ospitare sul suo territorio una parte consistente dei visitatori arrivati nel nord Italia da tutto il mondo per assistere all’Expo di Milano, sfruttando il collegamento diretto stradale e ferroviario”.

Insomma, siamo passati dalla disperazione più nera alla carica del 37° Cavalleggeri senza neanche passare dal via. Un’altra citazione e poi, giuro che smetto: riusciranno i nostri eroi ad evitare all’Italia la figuraccia del secolo o sarà l’ennesimo bagno di sangue e soldi pubblici? Lo scopriremo solo vivendo…” (Si sentono spari in lontananza)

 

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

2 Commenti

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RiccardoFVS

circa 11 anni fa - Link

Luigi Franco - giornalista de Il Fatto Quotidiano - ha condotto giusto una "inchiestina" sul lurido guamo che gira attorno (e soprattutto dietro) al carrozzone sgangherato dell'Expo 2015. Secondo voi un marchingegno tale - gestito dai nostri furfanti politicizzati - può restituire qualche palpabile frutto al settore?!

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Gianni Morgan Usai

circa 11 anni fa - Link

L'unica proposta seria sarebbe quella di far gestire, direttamente, il padiglione Vino allo staff particolare del ministro.. oppure affidarlo alla Republique Francaise o all'Operà.. o ad Arsene Lupin..!

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