La ricetta della Coppa Rica, la Costa Rica e la nostalgia per i mondiali vissuti in un bar

di Redazione

Se non siete abbonati Sky o non siete stati nelle ultime due decadi nottambuli guardatori di partite NBA, forse non sapete chi è Federico Buffa: istrionico giornalista sportivo dotato di linguaggio immaginifico, grande competenza tecnica unita al gusto del dettaglio, notevole eclettismo e una dose non piccola di narcisismo.

Dopo “Federico Buffa racconta Michael Jordan”, “Federico Buffa racconta Michel Platini”, “Federico Buffa racconta Maradona” e molti altri “Federico Buffa racconta” già diventati oggetto della parodia internettiana, #federicobuffaracconta ha accompagnato sui canali di Murdock, la marcia di avvicinamento al “Mondiale dei Mondiali” con la serie “Federico Buffa racconta storie Mondiali”: trasmissioni dedicate alle edizioni dei Mondiali dal 1930 ad oggi, confezionate con cura pregevole e con una sigla iniziale da urlo. Ogni puntata un’ora di coinvolgente pallone attraverso cui raccontare aneddoti, storie grandi e minime di persone, personaggi, paesi presentati in forma di monologo teatrale a mezza via tra un documentario di History Channel ed un recital di Andrea Scanzi interpretato da Fabio Fazio.

E se i racconti di Buffa sul dramma insuperato dai brasiliani del Maracanazo nel 1950, sugli uruguagi, vincitori del primo Mondiale tra Giuseppe Garibaldi e Josephine Baker, e financo quelli su Kapuściński e Mexico 1970, con una semifinale diventata la partita del secolo, agguantano e coinvolgono, niente come la puntata sul Mundial 1982 ed una pipa partigiana alzata nel cielo di Madrid, può regalare emozione più grande e senso di appartenenza. Almeno così è per me. E per me, consapevole vittima di siffatto revival pallonaro, la partita di pallone rimane legata al bar dove si mangiavano i gelati di bambino guardando quelle partite.

Ed il gelato era la Coppa Rica all’amarena….
(Giovanni Corazzol)

Coppa rica – La versione di Giulia Mancini
Tutti conosciamo la versione industriale di questa coppa gelato a base di latte e vaniglia guarnita e aromatizzata con sciroppo di ciliegie; per accompagnare questo secondo appuntamenti calcistico della nazionale ho pensato di proporne una versione fatta in casa, con un tono di adulto per l’impiego sia di vino sia di vino liquoroso. La ratafià è un vino liquoroso che meriterà un’argomentazione a parte, soprattutto perché replicabile in casa sfruttando la stagione estiva.

Semifreddo di yogurt e cioccolato bianco:
250 g di cioccolato bianco
250 ml di yogurt greco
450 ml di panna fresca
100 g di albume
85 g di zucchero semolato
400 ml di acqua
400 g di ciliegie
80 g di zucchero semolato
1 stecca di cannella
1 chiodo di garofano
150 ml di vino rosso
ratafia q.b.

Come prima cosa ho preparato la meringa italiana che mi aiuta nei semifreddi ad aumentare la spumosità per una consistenza ariosa e soffice e abbassa il punto di congelamento, permettendo di conservare il semifreddo in freezer senza che diventi duro come il ghiaccio.

In una piccola casseruola ho unito lo zucchero e l’acqua, posto sul fuoco e portato a 121°C, controllando con un termometro da cucina; a parte in una ciotola ben asciutta ho iniziato a montare gli albumi con le fruste elettriche e, una volta che lo sciroppo è arrivato a temperatura, l’ho aggiunto a filo e continuato a montare fino a completo raffreddamento.

A parte in una casseruola ho scaldato 250 ml di panna a fuoco basso e l’ho versata molto calda sul cioccolato bianco precedente sminuzzato; lasciato stemperare un minuto poi ho lavorato con una paletta fino a completo scioglimento. Una volta tornato a temperatura ambiente ho incorporato lo yogurt greco e la rimanente panna montata; in ultimo aggiunto la meringa preparata in precedenza.

Nel frattempo ho snocciolato le ciliegie e le ho tagliate a dadini più o meno regolari; in un tegame dal fondo spesso ho versato il vino rosso con la cannella intera e i chiodi di garofano, lo zucchero di canna e le ciliegie tagliate. A fuoco vivace ho lasciato spiccare il primo bollore e poi spento; lasciato tornare a temperatura ambiente per consentire l’infusione degli aromi prima di eliminarli.

Sul fondo delle coppette ho suddiviso il ragù di ciliegie e vino speziato scolato dal liquido in eccesso, distribuito il semifreddo aiutandomi con una tasca da pasticceria e completato con ratafià leggermente ridotta sul fuoco per avere una consistenza più sciropposa. Guarnito con una ciliegia fresca e conservato in frigorifero fino a mezz’ora prima di servire poi trasferito in frigorifero affinché si ammorbidisse un po’.

Per la ricetta ho usato:
Praesidium 2010, cerasuolo d’Abruzzo superiore doc di Pasquale Ottaviano
Ratafià Praesidium

(Giulia Mancini)

1 Commento

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carolain cats

circa 10 anni fa - Link

peccato non aver tempo di farla stasera... oh ma se vincono ne faccio un kg!!! grazie boce! e viva italia!

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