La Puglia è tra le 10 mete preferite da Wine Enthusiast. Anche tra le nostre, per dire

di Lucia La Gatta

Orecchiette fresche condite con cacioricotta, grigliate di carni locali, ma anche pesce, mozzarelle, e poi Nero di Troia, Castel del Monte, Primitivo e Negroamaro. Insomma, dalle Murge al Salento, passando per il Tavoliere e la Valle d’Itria tra mare, costa, trulli, dolmen e menhir, l’offerta turistica e l’itinerario enogastronomico della Puglia, può far davvero sognare, tant’è che la rivista americana Wine Enthusiast l’ha eletta tra le dieci destinazione enoturistiche del 2013.

Al rapido tour proposto dagli americani, mancano però alcune mete e zone vinicole essenziali ed è per questo che abbiamo deciso di integrarlo con un tot di indirizzi e cantine irrinunciabili. Cominciamo?

La Daunia
Il Gargano, nella parte più a nord, affascina i turisti con le sue alte coste a strapiombo, lambite da un mare cristallino, grotte, e incantevoli faraglioni. Imperdibile lo spettacolo offerto dalle Isole Tremiti, riserva Naturale Marina dal 1989, o dalla Basilica di San Michele Arcangelo, che sorge a Monte Sant’Angelo. E proprio qui lo chef, nonché patron del ristorante “I Jalantuumene” Gegè Mangano propone una cucina che si rifà alle tradizioni del territorio rivisitandole e valorizzandone i sapori più ricercati. Impossibile non segnalare anche il Ristorante “Porta di Basso” a Peschici. I piatti attingono alla cucina locale ed al tempo stesso lo chef Domenico Cilenti propone abbinamenti inconsueti, chi ama la buona cucina non può non farci una visita. La strada dei vini Doc della Daunia, invece ci ricorda che è qui che nasce il Nero di Troia che trova in Alberto Longo uno dei suoi più fedeli interpreti. Ottimi, in zona, i vini de La Marchesa (Nerone). Da non mancare la visita alla Tenuta Fujanera, più a sud, e nella zona di Cerignola le cantine di due giovani produttori che sono, ormai, una certezza: Luigi Di Tuccio (Antica Enotria) e Michele Biancardi.

Le Murge
Scendendo più a sud si arriva nella Terra di Bari. Pietre, terra, vitigni segnano il percorso della Strada dei Vini Doc Castel del Monte. Lunghi e rigogliosi filari tracciano il percorso che conduce i cinque sensi del visitatore tra storia, natura e gusto. Il paesaggio è variegato perché coinvolge il territorio compreso fra Canosa e Cassano Murge; dai vigneti ordinati in equilibrio con la terra e il cielo, al paesaggio Murgiano brullo di pietre irregolari. Il passaggio dei Normanni è testimoniato da Castel del Monte, riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’umanità. Ed è proprio in questa zona che si è realizzato il sogno recente degli Antinori, la tenuta Tormaresca, splendida costruzione ai piedi dell’altopiano. Nel giro di pochi chilometri, trovate tutta una serie di cantine da non perdere: Torrevento con il suo Vignapedale, uno dei Nero di Troia storici, la cantina della famiglia Rivera — imperdibile il loro Falcone rosso — e la cantina-castello della famiglia Ceci.
E se siamo nell’Alta Murgia, impossibile non passare per Montegrosso di Andria: un villaggio semi-abbandonato ai piedi di Castel Del Monte, dove c’è l’Osteria Antichi Sapori” di Pietro Zito che si distingue per gli ingredienti, coltivati direttamente dallo chef-contadino. A pochi chilometri di distanza c’è Andria, con Felice Sgarra ed il suo ristorante Umami, anche da lui c’è tanto territorio ma elaborato dalla testa e dal cuore di un trentenne, definito tra i migliori chef emergenti italiani.
Invece la strada del vino Doc Primitivo, parte dalla costa ionica tarantina per spingersi nell’entroterra lambendo la zona settentrionale della penisola salentina. Una strada che non può prescindere da Manduria e Gioia del Colle. Basti pensare che, chi arriva a Gioia è accolto da un cartello che dice “Benvenuti a Gioia del Colle, paese della mozzarella e del vino Primitivo”. Tante, in zona, le cantine da visitare, iniziando da Pietraventosa di Marianna Annio, Polvanera, Terra Jovia per finire tra le botti di Nicola Chiaromonte la cui riserva vale da sola il viaggio.
Ma questa è la zona anche del famoso Pane di Altamura, che è, ufficialmente, il primo prodotto in Europa a fregiarsi del marchio DOP. Ancora una manciata di chilometri e siamo in piena “Valle D’Itria”, una distesa di vigneti, uliveti, case bianche, trulli e masserie. Passeggiare nel centro storico di Alberobello è come trovarsi in un paesaggio da fiaba. E’ la città dove il trullo si integra perfettamente in un contesto urbano e a buon diritto è patrimonio dell’umanità UNESCO. I sapori della cucina locale sono impareggiabili quasi ovunque, ma se amate il vino troverete di che saziarvi presso il ristorante Il Poeta Contadino. La sua cantina, segnalata più volte dalla rivista Wine Spectator tra le migliori al mondo, racchiude autentici tesori.
Nella zona di Manduria, oltre all’Es di Gianfranco Fino, si può piacevolmente sostare presso la cantina Morella e visitare nei paraggi il Museo del vino presso la cantina del consorzio produttori vini, magari sorseggiando la versione dolce del primitivo: il Madrigale.

Il Salento
L’ultimo tratto della lunghissima costa pugliese, racchiude la penisola salentina, mare limpido e cristallino, ideale per gli appassionati di snorkeling, e lunghissime spiagge di sabbia dorata e morbida. Il sole, il mare, il vento. È la natura la prima cosa che colpisce arrivando in questo lembo di terra sospeso tra due mari. Ben presto si scoprono le città ed i paesi dell’entroterra, gioielli di quello stile unico che è il barocco leccese e che recano le tracce dei Messapi e della Grecìa salentina, che conserva, nella lingua, nei canti e in moltissimi dei suoi dolci, l’antica cultura della Magna Grecia. Nella terra del negroamaro, le cantine da visitare sarebbero tantissime a cominciare da quelle storiche come Leone de Castris o Taurino, ma in zona c’è più di un produttore che merita. Da segnalare senz’altro Cantele, Masseria Monaci e la cantina sociale Vecchia Torre mentre, più a sud, vi attende Palamà con il suo rosè. Da non dimenticare nei pressi, Galatina e la cantine Valle dell’Asso (Piromafo) e Agricole Vallone con lo storico Graticciaia.
Se, nel frattempo, vi è venuta fame, vi converrà fare un salto a Lecce e qui, tra i gioielli del barocco, sostare presso il ristorante Le Spezierie dell’Hotel Risorgimento o, se amate la cucina tradizionale, fare tappa al ristorante Le Zie. Lasciatevi lo spazio per un pasticciotto della pasticceria Natale, mi raccomando!

Una lista infinita, insomma, che magari possiamo completare insieme: che ne dite?

10 Commenti

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Adriano Aiello

circa 11 anni fa - Link

Leggendole tutte e 10 spicca l'assenza della Francia! Mah

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Vincenzo Donatiello

circa 11 anni fa - Link

Tra i ristoranti da non mancare assolutamente consiglierei Il Capriccio a Vieste (FG) dello chef Leonardo Vescera. E due cantine da non tralasciare assolutamente: D'Araprì a San Severo (FG) con i suoi metodo classico da Bombino Bianco e Cefalicchio a Canosa di Puglia (BAT) grandissimo interprete (biodinamico) del territorio.

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Andrea Barbaccia

circa 11 anni fa - Link

Anche perchè la cantina di D'Arapri è proprio bella da vedere!

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Rinaldo

circa 11 anni fa - Link

Di Palamà a parte il rosè, m'è piaciuto il Mavro edizione '06 degustato da poco. Bel vino da arrosti. Metiusco rosso fratello minore, buon rapporto q/p. Di Cantele c'ho l'Amativo '10, ma se ne parla tra un po'...poi vi racconto.

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fabio

circa 11 anni fa - Link

Quando siete nei pressi di Valle dell'Asso oppure più giù a Castel di Salve, fate una sosta a Masseria Stanzie a Supersano: favolosa e cibo davvero tipico!

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Lorenzo

circa 11 anni fa - Link

Per il cibo ritengo indispensabile una sosta in quel paradiso di luoghi validi che è Ceglie Messapica (mia prefererza assoluta per Cibus). Per il vino non perderei l'occasione di una visita da Attanasio, grande interprete di Primitivo. Che nostalgia ricordare quei luoghi dal nebbioso Veneto.....

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Alessandro

circa 11 anni fa - Link

Gegè e gli Jallantumene a Monte S. Angelo? Per cortesia ...

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Luigi Di Tuccio

circa 11 anni fa - Link

Grazie per la citazione!

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Alberto Longo

circa 11 anni fa - Link

Grazie mille Antonio per la pubblicazione della notizia. Sempre " sul pezzo". A presto. Alberto

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Lino

circa 10 anni fa - Link

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