Io dei consigli sul vino di queste persone mi fido eccome. Zona per zona

Io dei consigli sul vino di queste persone mi fido eccome. Zona per zona

di Alessandro Morichetti

Non so come compriate voi il vino ma so come lo compro io: assaggi che mi convincono, fonti scritte più o meno collettive e istituzionali, singoli individui di comprovata validità territoriale (CVT). Dove per CVT intendo che leggerne una descrizione mi fa effettivamente capire di che liquido stiamo parlando, quanto è buono e quanto realmente ha convinto chi scrive. Qui l’assunto non scritto è che in un buon 80% dei casi, approssimato per difetto, il parere di appassionati occasionali, amatori dilettanti, giornalisti tromboni e riviste di grido mi è totalmente indifferente, o meglio mi fa girare i coglioni come una pala eolica.

Allora io adesso vi dico quali sono le mie fonti supreme e non sto troppo a dilungarmi sul perché. Sono un mix di competenza e indipendenza e tutti hanno amici tra i produttori: di quel grado tale da permettere osservazioni critiche senza essere frainteso, che sono fondamentali.

Poi se vi va aggiungete le vostre e fate un servizio alla comunità. Se non lo fate o menzionate gente indecorosa, o vi banniamo o vi meniamo.

In ordine sparso.

Prosecco: Giampi Giacobbo. Giampi è un maestro del prosecco e con lui ho scoperto il mondo col fondo quando voi ancora bevevate solforsa liquida con le bolle. Ci sono arrivati pure quelli di Slow Wine Magazine a capirlo, pensa te.

Lambruschi: Michele Malavasi. Un appassionato vero di dimensioni cosmiche, compra, beve, assaggia con bulimia maniacale. A volte esagera coi ginecologismi e soprattutto si ostina a non scoprire zone nobili del vino. Testone di classe, Michele è un amico e vi potete fidare perché sui vini ci piglia eccome. Plus: la scrittura freestyle colloquiale e disinvolta. Minus: la potenza è nulla senza controllo, a volte gli si attappa la vena affettiva e va di democristianismi.

Barolo & Barbaresco: Francesco Oddenino. Non tiene corsi e non lo trovate da nessuna parte, semmai da bravo langhetto si fa i cazzi suoi e buona fortuna. Su Langhe e Borgogna è praticamente un’enciclopedia e sta sperimentando le emozioni del naturismo senza mai tradire un aplomb ingegneristico (che sarebbe il mestiere vero ma è una copertura, credo). Granitico su due tra le denominazioni leader d’Italia, stento a individuare chi abbia la sua conoscenza di annate ed etichette. Ma senza frantumare i maroni.

Verdicchio: Matteo Farini. Detto “il Conte” per lo stile, Matteo è un bevitore di gusto, maniacale quanto basta, attendibile. Sul Verdicchio spesso non sono d’accordo con lui ma ha memoria e grande gusto. Persona apposto come se ne trovano poche, ha fatto la tesi di laurea su Karl Polanyi, autore de “La grande trasformazione”, critica argomentata della società di mercato: non so se mi spiego. Certi Verdicchio un po’ wild (quelli buoni) li capirà più avanti ma nessuno è perfetto.

Chianti e Montalcino: Davide Bonucci. Col presidente di Enoclub Siena ho bevuto poco/niente ma il suo Sangiovese Purosangue è un marchio distintivo, garanzia di qualità e soprattutto icona di quell’uva che tra Chianti soprattutto Classico e Montalcino produce prodigi. Il Bonucci è un animatore culturale importante e di lui mi fido: anzi, dovrò approfittarne più spesso ché Carlo Macchi (WineSurf) ormai sta invecchiando.

Piceno/Abruzzo: Maurizio Silvestri. È un momento un po’ intimista perché con Mau nel vino siamo Brothers in Arms. Formazione e gusto si sono intrecciati e plasmati a vicenda, poi meno assaggi condivisi ma insomma, se di un Montepulciano o altro voglio un parere spassionato e iper-realistico so a chi chiedere. In realtà ci troviamo in sintonia pure sul resto.

Campania: Paolo De Cristofaro. Se PDC alla tredicesima apertura di un vino, rigorosamente in anteprima (assaggiato a 6/12/18/24/36/42/120/2400 ore dalla stappatura), scrive su Tipicamente.it che è buono/molto buono/buonissimo voi compratelo senza stare a rompere i coglioni. Farete un cavolo di affare! Io l’ho fatto, più volte e con successo. Ché sulla Campania – a parte Mauro “il Viandante Bevitore” Erro, un altro grande – tra certe guide e dintorni rischiate di leggere una montagna di merda.

Umbria: Antonio Boco/Jacopo Cossater. Due dei giovani (vabbè) più promettenti e bravi in circolazione sono loro. Scrivono in posti diversi in maniere diverse ma non si perdono in ciance, sono affidabili e non si concedono al falso giubilo. Jacopo scrive su Intravino ma se pensate di trovarlo per questo state sprecando tempo perché qui volano più Vaffanculo che Bravo. Antonio è un pilastro del Gambero Rosso e fosse per me potrebbe essere il capo della guida. Usateli.

Lago di Garda e rosati in genere: Angelo Peretti. Per passione e propensione, Angelo Peretti (Internet Gourmet) è un rosatista convinto. Mi ha spedito un cartone del suo Consorzio in cui ho salvato poco o nulla ma capita. Mi ha stuzzicato la sintonia su alcuni rosati e ho fatto bene a fidarmi anche in questo caso. Se volete un buon consiglio ditegli che siete amici di Intravino così se vi porta fuori strada ce ne occupiamo noi. Pensando a voce alta, un Intravino Meeting at Vinitaly in mezzo ai rosati io ce lo vedo.

Valle d’Aosta: Fabrizio Gallino. Enofaber per gli amici è il più grande esperto mondiale di vini della Valle d’Aosta e il suo progetto di approfondimento sembra uscito esattamente dai consigli di Umberto Eco per scrivere una tesi di laurea: scegli un argomento, anche piccolo, e diventa il più grande conoscitore di quella materia. Fabrizio è persona precisa e onesta, sin troppo autoriflessiva forse. Di correttezza estrema, il suo libro sulla Valle è opera prima e praticamente perentoria.

Sicuramente dimentico qualcuno in qualche zona, quindi se invece di regalare a Zuckerberg la vostra sapienza la condividete con tutti vi diciamo “Grazie!” in anticipo.

 

avatar

Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

36 Commenti

avatar

bruno

circa 8 anni fa - Link

Barolo, Barbaresco e mondo Nebbiolo in genere Armando Castagno è una garanzia per ricerca e conoscenza, indagine del territorio, memoria delle annate ed esperienza sul campo. Per ogni bottiglia in cui spende la sua benedizione c'è sempre un perché che poco ha a che fare con guide, liste e affini. Mi dicono sia lo stesso anche per la Borgogna ma il mio bicchiere ancora non la frequenta, se non di rado

Rispondi
avatar

Fabio Panci

circa 8 anni fa - Link

Buongiorno Alessandro. Non potendo competere, troppo bravo e preparato, con l'amico Davide Bonucci per la Toscana, se vuoi posso diventare il "tuo pusher enoico" per la mia seconda regione del cuore: la Sicilia. Con moglie siciliana 100% e figlio 50% toscano e 50% siciliano, con tantissime degustazioni fatte a casa di "amici isolani" (a qualsiasi ora del giorno o della notte, perché si sa in Sicilia si mangia e si beve h24) o direttamente in azienda con i produttori(si anche in quelle più microscopiche, dove se non ti vengono a prendere e ti ci portano loro tu non le raggiungeresti mai neanche con il Tom Tom Deluxe) qualcosina posso permettermi di consigliarti!

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 8 anni fa - Link

Bene, comincia subito: dammi 5 vini recenti che ti sono piaciuti così li passiamo ai raggi X. Possibilmente in commercio. Grazzzzz!

Rispondi
avatar

Fabio Panci

circa 8 anni fa - Link

Eccoli qua: 1) Millesulmare 2012 (100% grecanico dorato) - Azienda Santa Maria La Nave 2) Laluci 2013 (100% grillo) - Azienda Baglio Del Cristo di Campobello di Licata 3) Osa 2014 (100% frappato)- Azienda Paolo Calì 4) Tita 2007 (100% nero d'avola) - Azienda Iacono 5) Vrucara 2008 (100% nero d'avola)- Azienda Feudo Montoni Come bonus track aggiungerei la Malvasia delle Lipari Doc Passito 2011 Azienda Fenech!

Rispondi
avatar

Nelle Nuvole

circa 8 anni fa - Link

Complimenti per un post che fornisce consigli pratici per gli acquisti. Manca in gran parte il Sud con le isole maggiori, oltre al Nordest italico borderline. Vediamo un po' se oltre al Signor Panci spunta fuori qualche nominativo interessante. Manca il coté femminile, a questo proposito mi permetto umilmente di suggerire: Chiara Giovoni per tutto quello che rechi una bolla nel proprio bicchiere. Monica Coluccia per qualsiasi vino prodotto al sud di Gaeta e al nord di Scilla e Cariddi. Infine... Carlo Macchi "ormai sta invecchiando", maddeché? Davide Bonucci è bravo, competente, dinamico tutto quello che vi pare, ma il Macchi è ancora una garanzia assoluta. Entrambi sono amici miei, perfettamente complementari. Inoltre, la Toscana non va considerata solo Chianti e Brunello, secondo me quel signore quasi anziano con le orecchie interessanti ha una conoscenza della costa maremmana nord e sud da non sottovalutare.

Rispondi
avatar

Francesco

circa 8 anni fa - Link

Macchi è una garazia.

Rispondi
avatar

andrea

circa 8 anni fa - Link

E sa Sardigna?

Rispondi
avatar

gabriele succi

circa 8 anni fa - Link

marcello dessolis

Rispondi
avatar

Giosh

circa 8 anni fa - Link

E per i vini friulani? Di chi considerate autorevole il parere\consiglio?

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 8 anni fa - Link

Emanuele Giannone lo vedo bene.

Rispondi
avatar

Saverio Di Gennaro

circa 8 anni fa - Link

"Qui l’assunto non scritto è che in un buon 80% dei casi, approssimato per difetto, il parere di appassionati occasionali, amatori dilettanti, giornalisti tromboni e riviste di grido mi è totalmente indifferente, o meglio mi fa girare i coglioni come una pala eolica." Con questa lei ha vinto!! :D Della Puglia, invece, che mi raccontate?

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 8 anni fa - Link

Sulla Puglia mi fido di Tomacelli ma se mi dai ancora del Lei fai una finaccia :D

Rispondi
avatar

Vignadelmar

circa 8 anni fa - Link

Beh, mancano un po' di nomi: Verdicchio-un solo uomo al comando: Pierpaolo Rastelli Lambrusco- Vinogodi Montalcino-Riccardo Viscardi Borgogna, Champagne-Silvano Prompicai Piceno, Sardegna- Dario Cappelloni. Per non parlare di Cernilli che è il più grande di tutti.... Insomma mancano quelli di Doctor Wine, Rastelli escluso, ma non sono stupito, di noi su intravino non se ne parla, causa censura preventiva. . Ciao

Rispondi
avatar

Fiorenzo Sartore

circa 8 anni fa - Link

Cribbio, e' vero, Morichetti ha censurato pure me, alla prima occasione me la paga.

Rispondi
avatar

Emanuele Dabove

circa 8 anni fa - Link

E per la Liguria? Non do consigli, perché sono un capra, però ne accetto volentieri!

Rispondi
avatar

gabriele succi

circa 8 anni fa - Link

mario de benedittiis

Rispondi
avatar

Emanuele Dabove

circa 8 anni fa - Link

Grazie! ;)

Rispondi
avatar

amedeo

circa 8 anni fa - Link

Concordo con Vignadelmar, quelli di Doctor Wine la sanno lunga e la sanno raccontare pure bene. Però sono di un'altra parrocchia, quindi censura!

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 8 anni fa - Link

Beh ma sbagliare in due è più confortante. Questa non è una lista assoluta ma una lista di persone affidabili PER ME. Se altri non li conosco (o non ci trovo sintonia), non li menziono, non vedo il problema.

Rispondi
avatar

Flaminia

circa 8 anni fa - Link

Bruno hai perfettamente ragione, Castagno sul mondo nebbiolo è preparatissimo. Per fortuna il mio bicchiere è decisamente più pieno del tuo di Borgogna, dove Armando sa vita morte e miracoli di ogni centimetro quadrato di quel territorio.

Rispondi
avatar

bruno

circa 8 anni fa - Link

Ragazza fortunata!!! :-) Ne ero certo. Se l'affronta come il Nebbiolo non ci sono dubbi

Rispondi
avatar

francesco

circa 8 anni fa - Link

Qualche dritta per i lettori romani. Su Marche e Borgogna si può chiedere "qualcosina" a Maurizio Paparello e Giampaolo Gravina (quest'ultimo pure sulla Sicilia ha sempre storie da raccontare). Su Borgogna e basta Giancarlo Marino e Armando Castagno non avrebbero neanche bisogno di menzione. A Roma vive poi un ambasciatore di Rodano e dintorni, Paolo Zaccaria. Su riesling tedeschi Giulio Perugini è un'enciclpedia, ma vallo a trovare. Come d'altronde Giovanni Bietti per Langhe ed Alsazia, anche lui difficile da agganciare. Per lo Champagne infine lo zoccolo duro della 99 Maison di Champagne: il trio Pagliardi-Burei-Isinelli, mai domi e molto, molto attivi sui social.

Rispondi
avatar

Vignadelmar

circa 8 anni fa - Link

Fiorenzo, dai, non fare l'ingenuo e/o non farmi passare da "stupido". Sulla seconda edizione della nostra guida è stato pubblicato poco o niente. Certo, liberissimi, ma è un dato di fatto, una realtà inoppugnabile. . Ciao

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 8 anni fa - Link

Fino a prova contraria siamo liberi di pubblicare cosa ci pare senza chiedere permesso. Se poi qualcuno frigna fa parte del mestiere ;-)

Rispondi
avatar

Vignadelmar

circa 8 anni fa - Link

Morichetti: siete liberi di pubblicare quello che vi pare, io sono libero di criticare quello che voi pubblicate o non pubblicate, senza per questo essere un frignone. Ho evidenziato un fatto: la non presenza del nostro lavoro nel sito che all'inizio si prefiggeva di raccontare il vino in maniera diversa, altra. Invece siete felicemente ricaduti nei vizi di chi tanto criticavate, una triste parabola per chi si prefiggeva di cambiare questa parte di mondo e si ritrova a censurare acriticamente il lavoro altrui, magari solo per antipatia. Ah, prima che tu me lo ricorda, lo so, siete liberi di farlo.

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 8 anni fa - Link

Abbi pazienza ma il modo in cui confondi bellamente scelte editoriali (io non parlo di te) e censura (tu non puoi parlare) è abbastanza fastidioso e irricevibile. E forse non hai nemmeno ben chiari i "vizi" di cui parli.

Rispondi
avatar

gp

circa 8 anni fa - Link

"Abbastanza fastidioso e irricevibile" Ma cos'è, la neolingua di Orwell? Chi è che decreta cosa è e "ricevibile" e cosa no, la regina Taitù? A proposito di lingua: al Nord in questi casi si usa la sapida espressione “essere fuori come un balcone”...

Rispondi
avatar

Vignadelmar

circa 8 anni fa - Link

Morichetti, capisco che possa essere fastidioso e irricevibile, so lo dicessero di me non mi sentirei benissimo. Ma ti assicuro che tali vizi mi sono chiarissimi e voi ci siete dentro fino al collo. Ma siete nel solco della storia, tanti presunti rivoluzionari hanno fatto poi peggio di chi avevano sostituito. Ma io sto benissimo, al contrario. Cercavo solo di argomentare perché confondi pere e mele a supporto delle lagne. Non ci sono riuscito ma ti lascio l'ultima parola visto che ci tieni. [a]

Rispondi
avatar

Flaminia

circa 8 anni fa - Link

Castagno affronta la Borgogna raccontandotela in tutti i suoi aspetti, scendendo nel particolare più piccolo. È come se avesse deciso di farti fare una passeggiata in quei luoghi accompagnandoti per mano, mentre invece sei a lezione. Aneddoti, storie di vigne e di uomini, di terreni e di vini. E con il Nebbiolo così è. Ragazza assai fortunata.

Rispondi
avatar

bruno

circa 8 anni fa - Link

Allora prima o poi vedrò di educare il mio bicchiere alla Borgogna in uno dei suoi corsi

Rispondi
avatar

Sir P.

circa 8 anni fa - Link

Ci sono alcuni ottimi oratori che conoscono e che raccontano alla perfezione l'etichetta/la vigna/il produttore/ ed ascoltarli è fantastico... poi però l'analisi dei vini non è così imperdibile come per il racconto.... Io metto con gran orgoglio il mio euro su Francesco Oddenino per Langa, Borgogna e Jurà, e un altro euro su Luca Santini per la borgogna e sangiovese.. Ce ne sono molti altri nella mia testa e penso ad alcuni forumisti... uno su tutti Ezio Bani. Ah poi aspetta! Metto 50 cent anche sul buon Morichè, che con quella faccia li non sembra ma se oggi in langa si beve un po' di verdicchio è soprattutto merito suo!

Rispondi
avatar

Vinogodi

circa 8 anni fa - Link

...non è necessario essere persona pubblica per essere riferimento per questa passione . Non bastano tre vite per avere una discreta conoscenza del mondo del vino, quindi avere dei riferimenti "fidati" è cosa buona e giusta per una crescita personale senza entrare nella sfera del giornalismo enologico. Ho avuto la fortuna di avere prima il nonno (grande enogastronomo ante litteram) e il papà (grande tecnico/enologo) che mi hanno forgiato nel bere alto, due persone che tutti i citati messi assieme non ne raggiungono né il numero di bevute né il talento . Personalmente posso ringraziare Giancarlo Marino (Giama) perchè mi ha guidato nella conoscenza della moderna Bognogna, Maestro indiscusso che mi manca tanto. Soprattutto il confronto peridodico con la sua immensa conoscenza. PS: la cerchia di amici che frequento, potrebbe insegnare a chiunque senza comparire in nessuna carta patinata del settore, perchè di mestiere fa tutt'altro che disquisire di vino ... ma ne beve tanto , ma tanto e di livello ssoluto...

Rispondi
avatar

Andrea'S

circa 8 anni fa - Link

Per la Valpolicella nessun esperto?

Rispondi
avatar

sergio

circa 8 anni fa - Link

Certe volte mi chiedo: Perché il vino è diventata la bevanda più complicata? Perché per gustarlo bisogna frequentare dei corsi? Per poi dimenticare le regolette apprese?(v punto 5 del decalogo) Perché per sceglierlo al ristorante bisogna affidarsi ad un sommelier? Perché per comprarlo non bastano le guide, le classifiche, i blog ecc... e bisogna affidarsi a dei super-esperti suddivisi per regione? . Perché il vino ...è diventato... così complicato? PS Stiamo facendo...così...anche con altre bevande ed altri cibi.

Rispondi
avatar

Paola

circa 7 anni fa - Link

metto su i popcorn ;-)

Rispondi
avatar

Claudia

circa 7 anni fa - Link

Per inciso. Per la Romagna Giorgio Melandri e Giovanni Solaroli. Nel caso non li trovaste disponibili , ci sono sempre io.

Rispondi

Commenta

Rispondi a Paola or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.