Intervista a Elena Martusciello, la presidente de Le Donne del Vino

di Elena Di Luigi

Elena Martusciello è stata confermata a febbraio nel triennio di presidenza de le Donne del Vino, l’associazione giunta al 25° anniversario che rappresenta le produttrici, le giornaliste e le sommelier del mondo del vino Italiano. Elena è stata anche la prima produttrice del sud a ricoprire questa carica e, oggi come allora, la scelta è stata unanime e tutt’altro che casuale. Tra le tappe importanti della sua carriera infatti spicca non solo la fondazione della cantina a gestione familiare Grotta del Sole, ma anche l’aver inventato l’archeo-enologia dei Campi Flegrei a Quarto, un’idea premiata nel 2006 con la scoperta di una villa romana tra le vigne.

Qual è il primo ricordo che hai di te in cantina?
Il mio contatto con il vino nasce grazie all’innamoramento con mio marito. Il vino era il suo lavoro. Quando sono entrata per la prima volta nella cantina ero molto distaccata e non immaginavo che sarebbe diventato anche il mio mondo.

Cosa ti affascina di più del tuo lavoro?
La possibilità di confronti continui, la condivisone di esperienze, il continuo accrescimento professionale e umano. Mi entusiasma inoltre la trasversalità dell’impegno, cioè in uno stesso giorno ti può capitare di passare dalla vigna al computer per poi concludere al ristorante.

Quale vino serviresti a una tua cena per donne al potere e chi inviteresti?
In una cena non mi limiterei a un vino ma a più vini seguendo la logica dell’abbinamento con il cibo. Di sicuro non mancherebbe uno spumante che è il simbolo del brindisi per eccellenza. A oggi inviterei volentieri il Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo.

Quale winemaker o produttore ammiri di più?
Mi ha sempre affascinato la figura della prima donna nel mondo del vino, Madame Veuve Clicquot Ponsardin.

Cosa cambieresti del mondo vinicolo italiano così com’è oggi?
La burocrazia e le sovrapposizioni di alcuni organi di controllo.

In quale scena di film inseriresti uno dei tuoi vini?
In una scena che racconti la vita che i Romani conducevano nelle ville di Baia, quando i Campi Flegrei erano la meta di vacanze e relax per Patrizi e Imperatori.

C’è un tipo di vino che tutti acclamano ma che a te proprio non convince?
Sinceramente, e nel rispetto del lavoro di tutti, i biodinamici.

Quale consiglio daresti a una donna che vuole diventare produttrice di vino in Italia?
Innanzitutto di animare il desiderio con una profonda passione e poi di prepararsi con studi adatti.

Se tu potessi fare di nuovo un vino del passato, quale annata sceglieresti e dove andresti a farlo?
Rischio di sembrar monotematica però rifarei la mia prima annata di Falanghina dei Campi Flegrei del 1992, furono prodotte pochissime bottiglie e non ne ho conservata neanche una!

Cosa faresti assaggiare a una persona che dice di non capire il vino?
Sicuramente il mio Gragnano della Penisola Sorrentina perchè è un vino semplice ma molto ruffiano e piacevole.

Un abbinamento vino-cibo riuscito e che non ti aspettavi?
Il binomio Asprinio d’Aversa e mozzarella di bufala Campana, cioè un bianco con un latticino, apprezzato vent’anni fa con gli amici di Slowfood.

[foto credits: Gusti & Sapori]

2 Commenti

avatar

Pier Paolo

circa 11 anni fa - Link

Beh certo... i vini biodinamici son tutti uguali!

Rispondi
avatar

tobia

circa 11 anni fa - Link

Quale winemaker o produttore ammiri di più? Mi ha sempre affascinato la figura della prima donna nel mondo del vino, Madame Veuve Clicquot Ponsardin. insomma, poteva anche scegliere una self made woman o almeno qualcuno che non fosse partita da possedimenti nobiliari come l'illustre ponsardin. ma tanto temo che sia sempre l'eterno dibattito fra sostanza e apparenza.

Rispondi

Commenta

Rispondi a tobia or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.