Il vecchio Mihai e la metafora del vino cattivo: “Tu fai come tipo che cerca tartufi con maiale”

di Massimo Andreucci

Un tempo frequentavo l’ippodromo di Tordivalle. Un giorno l’ippodromo ha chiuso ed io ci sono rimasto molto male: per colmare il vuoto mi sono buttato sul vino. Ho preso a bere come un alpino quasi ogni sera. Proprio una di quelle sere, in una taverna, questo tipo con gli occhi a mandorla mi si avvicina e con l’aria di chi la sa lunga mi dice:

– Tu fai come tipo che cerca tartufi con maiale.

Il vino mi va alle orecchie (lo diceva sempre nonno) e quando sono ubriaco capisco meno della metà di quello che mi dicono: ho inteso solo “tartufo” e “maiale”. Poi ho visto il cinese girare i tacchi e d’istinto l’ho seguito fuori del locale.

– Scusa vecchio, è più di qualche minuto che camminiamo, dov’è che si mangia il maiale col tartufo?
– Tu capisci meno di mulo sordo! Io ho detto che tu fai come uomo che va a tartufi con maiale invece che con cane!

Il vecchio ha un’evidente attitudine a parlare per sentenze, oltre che una spiccata propensione a farsi rapidamente un’idea sulle qualità del proprio interlocutore.

– Quando uomo usa maiale per cercare tartufi – prosegue – trova molti tartufi ma non mangia nemmeno uno, perché li mangia tutti maiale.
– E poi se lo becca la forestale gli fa un..
– Tu non capisci metafora cinese! Il punto è che tu bevi molto vino, ma vino cattivo: è come non bere niente! Comunque posto dove andiamo è distante ancora un poco, se tu hai macchina possiamo prendere.
– Il problema è che al momento non ho la patente: la settimana scorsa ho incontrato un vigile che non capisce le metafore cinesi.

Arriviamo in un locale zeppo di bottiglie e ci accomodiamo ben lontani da una tizia “truccata come carro di Viareggio”, stramaledetta da Mihai (il vecchio si chiama così) perché colpevole di essersi “messa profumo con pompa di ramato”, cosa da evitare assolutamente in quei contesti dato che interferisce coi sentori del vino.

Ordina una bottiglia di Costa del Vento 2007 – Vigneti Massa. “È un po’ come portare scimmia di Tarzan a Notredame – si affretta a precisare magnanimamente – d’altronde uomo ubriaco è uomo sordo – lo sa anche lui – : ci vuole vino ampio, potente come tuono, per sturare i timpani.

Non sto a dilungarmi troppo su quel vino, dico solo che è una bevuta rivelatrice. Mihai mi spiega come la sapidità riesca a riequilibrare un potenziale eccesso di alcol (il vino fa quattordici gradi e mezzo) senza smorzarne eccessivamente il calore. Bicchiere dopo bicchiere tra me e il vecchio inizia a instaurarsi quella complicità che, da sempre, lega i compagni di bevute.

– Vecchio, ci sei montato mai sopra un carro di Viareggio?
– No, mai stato a carnevale di Viareggio.
– Adesso sei tu che non capisci le metafore cinesi..

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Massimo Andreucci

Bianchista. Compulsivo. Uno che per indole starebbe sempre a mangiare e bere ma non potendolo fare ci scrive sopra qualche riga nel vano tentativo di prolungare una gioia sempre troppo breve.

6 Commenti

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Elena

circa 10 anni fa - Link

articolo molto divertente, complimenti

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daniela

circa 10 anni fa - Link

Fantastico, auguro ad ognuno il duo mihai!

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Antonio Metastasio

circa 10 anni fa - Link

Articolo bello, insolito e visionario. Speriamo che la storia di Mihai continui

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graziano

circa 10 anni fa - Link

bello un appunto però Mihai era giapponese non cinese ma va bene lo stesso

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lina

circa 10 anni fa - Link

Racconto veramente molto divertente! E bella idea quella di affrontare l'argomento vino in questo modo. Complimenti all'autore..e speriamo che le metafore di mihai continuino

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