Il Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo vince i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Anche suo padre
di Antonio TomacelliLa notizia di oggi è un filo complicata da comunicare. Dunque, vediamo: la Cantina del Taburno, di proprietà del Consorzio Agrario di Benevento, ha vinto i Tre Bicchieri 2014 con il vino Delius. Il suddetto Consorzio, però, è in liquidazione coatta amministrativa dal 1964 e di conseguenza è sotto la sorveglianza del ministero delle Politiche Agricole. A dirigere il Consorzio per conto del Ministero c’è Nicola De Girolamo, papà del neo ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo. Quindi, stando a questo complicato groviglio di interessi, ne consegue che la De Girolamo, titolare del dicastero, ha vinto i Tre Bicchieri del Gambero Rosso 2014! Accidenti, mi sbaglio o è la prima volta che succede? La Cantina del Taburno ha già conquistato in passato il riconoscimento per il vino Bue Apis, un aglianico piacione e masticabile, ma questa volta è un filo diversa.
C’entra qualcosa la De Girolamo con il premio assegnato dal Gambero Rosso? Sicuramente no, ma il groviglio c’è e rovina una vittoria probabilmente meritata. Se al GR avessero avuto un filo di classe in più, si sarebbero astenuti dal giudizio ma, si sa, la classe non è acqua e neanche vino.
La notizia proviene dalla redazione beneventana del quotidiano il Mattino di Napoli che scambia, ahinoi, i Tre Bicchieri per le Tre Stelle (Negroni?). Oltre alla Cantina del Taburno si aggiudicano il riconoscimento altre due cantine del Sannio, La Rivolta e Fontanavecchia.
In queste ultime due cantine pare non risultino parenti, affini o consanguinei della famiglia De Girolamo, né alcuno che di cognome faccia “Ministero” o “Politiche Agricole”.
Almeno lo speriamo.
13 Commenti
Angelo D.
circa 11 anni fa - Link'Bue Apis aglianico piacione e masticabile' è un'offesa gratuita Tomax... Non entro nel merito della questione perché nun me frega na cippa ma i vini di Cantina del Taburno sono un riferimento assoluto e, a maggior ragione, da rispettare per quello che rappresentano per i soci e per i tanti che ci lavorano. Scusatemi ma si abbia rispetto per chi in quelle terre e in quel lavoro ci butta il sangue.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 11 anni fa - LinkPerché, non è un vino piacione e masticabile? Di che parliamo? E poi perchè dovrebbe essere un punto di riferimento una cantina (e un consorzio) in liquidazione coatta dal 1964????
RispondiAngelo D.
circa 11 anni fa - Link'...i vini di Cantina del Taburno sono un riferimento assoluto'. Non lo trovo piacione. Ma da quant'è che non lo bevi? Poi che dici, conteranno un poco la storia e il lavoro dei 300 soci viticoltori, proprietari o conduttori di vigneti? Le ricadute economiche sul territorio? Ok, la politica, maledetta la politica, se vuoi riapriamo il dibattito su etica e morale nel mondo del vino degli ultimi 50 anni... Buona jurnata.
RispondiParide
circa 11 anni fa - Linkda quando mettono l'aglianico nel bue apis? ma i vini di questa cantina sono un riferimento per chi? mah...
RispondiMassy
circa 11 anni fa - LinkNon gliese fa, non gliese fa....
RispondiTommaso Farina
circa 11 anni fa - LinkNah, questa non l'ha scritta davvero Tomacello, è troppo poco acida.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 11 anni fa - LinkNon fate tanto i sofistici, ora (finalmente) ci s'ha una ministra agricola che è un piacere a guardarla e voi state a lesinare! A Tomacé, ma che mi sei passato all'altra sponda? Sei bicchieri al merito, altro che tre!
Rispondiscon
circa 11 anni fa - Linknon sono daccordo. Ricordo quella che sicuramente era l'esponente di spicco dell'ultimo governo berlusconi, l'unico ministro degno di comparire in tv: mara carfagna
Rispondifrancesco
circa 11 anni fa - LinkAvrebbero potuto astenersi, per evitare polemiche del genere. Strameritati Fontanavecchia e la Rivolta, ma anche la Falanghina di Torre dei Chiusi non è da meno. Grande Torrecuso comune votato alla viticoltura d'eccellenza
RispondiLuca Miraglia
circa 11 anni fa - LinkFontanavecchia e La Rivolta, nelle persone di Libero Rillo e Paolo Cotroneo, sono tra i protagonisti della nuova visibilità del Sannio vitivinicolo e costituiscono due realtà di grosso spessore, cui ormai il mercato e la critica riconoscono una qualità produttiva elevata e crescente. Bue Apis, diciamocelo, rappresenta un'idea un pò demodè ed "anni '90" dell'Aglianico (legno in quantità, tenore alcolico elevato, morbidezza esasperata), e per anni ha fatto il paio, come idea di vino, con il Patrimo dei Feudi (lo "strano" Merlot di Avellino): mezzo bicchiere e non ne potevi più. Quanto alle commistioni tra politica e mondo del vino, effettivamente si potrebbe tirar tardi ed in modo sterile: resta che il GR poteva pensarci un filino in più.
Rispondivittorio cavaliere
circa 11 anni fa - LinkIn tutta onestà sono scandalizzato per la presenza di tre bicchieri che ormai decretano che al Gambero Rosso le buone intenzioni iniziali sono ormai solo un lontano ricordo, per il vino in questione mi riservo di degustarlo prima di esprimermi, di una cosa ho certezza in questa guida come in altre i conflitti d'interesse sono tali e tanti che ormai a scandalizzarsi sono davvero in pochi. Sono felice però che Tomacelli abbia lanciato una bella pietra nello stagno, che a mio modesto avviso è formato da acqua più putrida di come appare.
Rispondifrancesco
circa 11 anni fa - LinkCome non essere d'accordo con Te, caro Vittorio.....ormai nell'ambiente si sanno molte cose, in tanti ne parlano.....l'acqua è ormai putrida e stagnante !
RispondiFrancesco
circa 11 anni fa - LinkMa perchè c'è chi crede ancora nelle guide?????
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