Il meglio della settimana e un dubbio: “Che qualità c’è con questi prezzi?”*

Il meglio della settimana e un dubbio: “Che qualità c’è con questi prezzi?”*

di Alessandro Morichetti

I post più letti degli ultimi sette giorni.
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9I 10 consigli di Alessandro Masnaghetti (Enogea) ad un giovane degustatore.
10Il meglio della settimana e il fattore meno esplorato dei vini di Langa: la Scuola Enologica di Alba.

 

* Certe immagini commerciali sono un classico natalizio come l’abete e la stella cometa, ci manca solo Salvini a proteggerle. Di certo, se ci fosse una soglia di prezzo minima per il panettone come per l’olio extra vergine (8/10 euro al litro MINIMO), qui saremmo sotto. E sul Prosecco, con uve dal valore altissimo (“in questi giorni il Prosecco sfuso – quello che si acquista in grandi quantità, non la damigiana per uso domestico, che ha prezzi ovviamente più alti – si compra a 2,00-2,20 al litro“, scrive Fabio Giavedoni su Slowine), una bottiglia a questo prezzo non è grasso che cola. Dipende poi dai numeri prodotti, e Zonin non sta certo a pettinare le bambole, ma non credo si faccia un gran servizio alla denominazione vendendo così.

Certo, per completezza d’informazione dobbiamo dire che trattasi di “Sotto Costo” su La Stampa odierna, ma quella spesso è una foglia di fico.

Consigli da mercante della domenica: il prezzo non basta di certo per individuare la qualità, diciamo che a volte aiuta. Prosecco e Moscato d’Asti buoni io li trovo non sotto gli 8/9 euro. Dell’olio già sapete, sul panettone non dico niente perché ormai sono in fissa e ieri ho comprato il Classico di Pietro Macellaro (secondo classificato con 95/100 a Re Panettone, dietro a Tiri 1957; 31 euro). Ho scritto in azienda, mi ha risposto e abbiamo sviluppato la transazione. Sono in attesa come neanche dovesse arrivare Gesù Bambino per posta.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

1 Commento

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Massimiliano

circa 8 anni fa - Link

La questione principale non è tanto dubitare della qualità di alcuni prodotti industriali ma invece capire e criticare con fermezza pratiche di marketing aggressive e spietate da parte di molti retailers e le sue negative ripercussioni non solo su “family business” e negozi specializzati quali enoteche, panifici, pasticcerie e molti altri ma sull’intero tessuto sociale. Perciò la scelta dei “loss leaders”, quando dunque supermarkets vendono prodotti al di sotto del prezzo a cui è stato comprato dai produttori, dovrebbe essere resa illegale. La soluzione è regolarizzare la grande distribuzione!!

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