Il Consorzio Tutela VS Osteria Monte Baldo a Verona: vietato promuovere l’Amarone
di Fiorenzo SartoreTempi duri per gli esercenti. Prendi ad esempio l’Osteria Caffè Monte Baldo a Verona: nei giorni dell’Anteprima Amarone promuove un’iniziativa, intitolata “Fuori Amarone”, con menù specifici in abbinamento al rosso veronese. La cosa però dispiace profondamente al Consorzio per la tutela vini Valpolicella (avete letto bene) che muove i suoi avvocati per diffidare l’osteria: “Sfrutterebbe l’occasione della manifestazione per farsi pubblicità, senza preventivo consenso consortile”.
Avendo infinita fiducia nelle sempre lievi normative che regolano la nostra vita sociale, do un’occhiata al sito del Consorzio alla ricerca di una specifica indicazione che vieti tanta efferata leggerezza, senza successo. Accetto però supinamente il fatto che c’era bisogno di un “preventivo consenso consortile”. La legge ci sarà, ma io non la conosco, quindi è colpa mia. La sanzione ammonterebbe, nel caso, a diecimila euro.
La cosa rimbalza immediatamente sull’Arena, io peraltro la leggo sulla pagina Facebook di Soavemente wine blog. Sorpresa, perplessità, sentimenti contrastanti: scegliete voi come sentirvi. Quanto a me, quando sento il fruscio delle carte bollate so che c’è poco da stare allegri, e anche all’Osteria probabilmente la pensano a quel modo, quindi rinunciano prontamente al contenzioso, annullando tutto. Cercando su google “Fuori Amarone” il link relativo all’evento creato su Facebook mostra un contenuto non disponibile:
Questa invece è l’implacabile memoria cache ancora contenuta nella grande G, tanto per sapere cosa ci siamo persi:
Nota positiva: almeno un produttore rileva, nell’atteggiamento del Consorzio, che non tutto va esattamente nel verso giusto. Secondo Sandro Boscaini (Masi) “il Consorzio sbaglia. Sono proprio i ristoratori e gli esercenti i veri ambasciatori dei nostri grandi vini. […] Come facciamo noi se i nostri distributori non possono promuovere le bottiglie che acquistano?” – la risposta soffia nel vento, dove risuonano altre formule comunicative che di sicuro non avete mai sentito in vita vostra, come “fare sistema”, per dirne una.
Gran finale: il famigerato Streisand effect in questi casi è sempre dietro l’angolo. Il Consorzio cioè tenta di mettere a tacere un fatto che ritiene spiacevole, ed ottiene un’eco notevolmente maggiore. Se siete in vena di situazionismo burlone, ora potete andare all’Osteria Monte Baldo e bere altro: Barolo, Brunello, Taurasi, fate voi. L’importante è che il Consorzio per la tutela vini Valpolicella non se ne abbia a male.
[Immagine principale: home dell’Osteria Monte Baldo]
34 Commenti
Franco
circa 8 anni fa - LinkAcquisto un vino, ovvero gli do fiducia ed investo nel suo successo sul mercato, e poi non posso investire anche nella sua promozione, a mio antaggio ma anche a vantaggio dei produttori di questo vino? Qualcosa di storto e sbagliato c'è, ma non da parte dell'esercente.
RispondiCarlo
circa 8 anni fa - LinkFollia allo stato puro! Anzi, c'è una certa dose di ridicolo anche!
RispondiWine Roland
circa 8 anni fa - LinkFenomenale, 'sta cosa. Chissà se accade dovunque, durante i giorni di una qualche fiera enologica, che occorra chiedere il permesso per vendere quel vino. Intelligentissimi, al Consorzio.
Rispondisergio
circa 8 anni fa - LinkQuesta notizia può essere interpretata in diversi modi in chi la legge. Io sono tra quelli che considera assurdo il comportamento del Consorzio. . Ed è il ruolo dei Consorzi che viene fuori, principalmente, dalla vicenda. Al quale è associata la domanda che più di tutte cerca ...di capire. . PERCHE' siamo giunti a questo ASSURDO comportamento di ...un Consorzio?
RispondiMbk
circa 8 anni fa - LinkRicordo che Claudio Pistocchi smise di usare le Nocciole Piemonte IGP perché il consorzio voleva 50 euro + iva l'anno per poter scrivere Nocciole Piemonte IGP sulla confezione. Risultato? i fornitori del Pistocchi persero un cliente.
RispondiIl chiaro
circa 8 anni fa - LinkQuesta fa il paio con le statue coperte in occasione del diplomatico iraniano (non ricordo il nome e il ruolo). Almeno qui esca il nome di chi ha avuto questa idea geniale e lo si mandi a fare altro lavoro
RispondiMontosoli
circa 8 anni fa - LinkE giu ad infierirsi uno contro l'altro....questo rende il Paese Italia sempre piu arretrato e ridicolo a se stesso.... Invece di premiare il ristoratore per la grande idea....lo si forza a trovarsi un avvocato... Quelli del Consorzio perche non vanno in giro per il Mondo a vedere quanto Amarone falso vi e....e quanti usano la parola Amarone
Rispondiendamb
circa 8 anni fa - LinkFossi stato il ristoratore, avrei colto la palla al balzo e in quei due giorni avrei organizzato "Brunello superstar: due serate da non perdere" per dare in c**o al Consorzio. PS E per un mese ritirerei l'Amarone dalla carta dei vini.
RispondiEnea
circa 8 anni fa - LinkCredo che il problema non sia pubblicizzare un amarone Masi o altra cantina che produce amarone. Un oste compera quel prodotto a caro prezzo, lo vuole smaltire dalla cantina e usa i mezzi che vuole..... Il problema è promuovere una qualità di vino, tutelato da un consorzio, sostituendosi ad esso per i soliti giochini di cassa, alla vigilia di un grosso evento........ A me sa tanto di caduta di stile consapevole a spese di altri. Una sorta di leggerezza voluta, che provocherà inevitabilmente una pubblicità gratuita nel bene o nel male all'osteria. Va beh, pago 10 ma ne incasso 50.........
Rispondizio
circa 8 anni fa - LinkL'arroganza e l'inesperienza di chi gestisce quell'osteria non gli ha evitato di pestare una grossa cacca. Lo dimostra il fatto che ha annullato l'evento con logica cancellazione della pubblicità su FB. Gavetta ci vuole
RispondiFiorenzo Sartore
circa 8 anni fa - Linkmenomale che arriva zio a metterci in riga. (oh zio poi seriamente, se vuoi mettere un commento che non sembri una trollata qui si paga uguale, eh, davvero, con tanta simpatia, dai).
RispondiPaolo
circa 8 anni fa - LinkQuel che sorprende è proprio questo rinchiudersi: dalle mie parti, in ogni manifestazione consortile (dalla malvasia dei colli, al cotechino di November Porc, fino alla festa del fungo) vede _sempre_ affiancata una lunga lista di locali che offrono il menu calibrato proprio per _quella_ promozione. Davvero curioso.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 8 anni fa - LinkGià: per esempio tra poco a Montalcino ci sara' Benvenuto Brunello. Sarei proprio curioso di sapere se quel consorzio inibisce agli esercizi locali simili iniziative collegate all'evento, o se devono passare per un qualche tipo di autorizzazione preventiva, e in base a quali requisiti.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 8 anni fa - LinkMa stai scherzando? Vorrei anche vedere che i ristoranti di Montalcino non servissero Brunello durante Benvenuto Brunello! Devono servire (e vendere!) Brunello, noi produttori mica lo produciamo per tenerlo in magazzino.
RispondiFilippo Rossi
circa 8 anni fa - LinkE nella risposta di SCC scorgo, anzi vedo chiaramente, la differenza fra i "francesi de noantri" (e con Francesi intendo gente in grado di valorizzare, sponsorizzare, e soprattutto VENDERE il loro prodotto) cioè i Toscani, contro la grettezza dei Texani de noantri, cioè i Veneti, che, con tutto l'affetto del mondo che provo per loro, e le numerose qualità che hanno, nel "savoir fare" sono veramente rimandati a Settembre.
Rispondipatti
circa 8 anni fa - LinkW osteria Montebaldo. Se concorrere a sostenere il prodotto locale è considerato parassitario dal Consorzio locale ....
Rispondizio
circa 8 anni fa - LinkFiorenzo ti accontento.. Credo che si stia sbagliando strada. Il consorzio tutela l'amarone in quanto qualità di uvaggio. L'oste tutela quelle due etichette che compera. L'osteria non può giocare sulla serata dell'amarone facendo da sponsor solo a due etichette..... Nel consorzio ci stanno tutti i produttori, nell'osteria solo due.... Se a questa iniziativa avessero aderito tutte le osterie che annoverano più cantine, avrebbe avuto un senso e sarei d'accordo con voi. In questi termini vedo solo miseri e piccoli interessi di bottega......
RispondiPaolo
circa 8 anni fa - LinkMa io mi domando e dico: e il Consorzio non ha attivato, in occasione della manifestazione, manco una attività di promozione a tavola? Guardo il sito di anteprima amarone e basisco: nulla, né una proposta "venite a vedere l'Arena", né una iniziativa "l'Amarone a tavola, dall'antipasto al dolce le proposte degli scièf nei ristoranti del territorio". Che razza di proposta commerciale è? Il marketing integrato, questo sconosciuto...
RispondiMarco
circa 8 anni fa - LinkMah, intanto ogni sera l'osteria metteva a confronto due etichette del Consorzio e due etichette di Amarone d'Arte. Che sia questo che non andava loro giù?
Rispondibruno
circa 8 anni fa - Link@Marco credo che infatti il problema sia tra il dualismo tra il Consorzio e i produttori dell'associazione produttori Amarone d'Arte. Una questione tutta italiana.
RispondiFilippo Rossi
circa 8 anni fa - Linktouchè
Rispondimatteo
circa 8 anni fa - LinkVergogna allo stato puro quello che è successo. Invito tutti i ristoratori, come me, a non acquistare l'Amarone per un anno...
RispondiMmmmm
circa 8 anni fa - LinkA ciò che mi risulta l osteria monte baldo annovera almeno una decina di etichette di amarone fra consortili e non.... Quindi se il consorzio non vuole che si venda amarone ma vuole che sia una cosa sua che vada dove deve andare.. D'altra parte anche persone delle aziende che fanno parte del consorzio sono infuriate! Quindi inutile prendersela con il monte baldo ma prendiamocela con chi dovrebbe promuovere i nostri prodotti e pensa solo ad anteprima amarone... Flop dell'anno!
Rispondizio
circa 8 anni fa - Link....neanche capaci di portare a termine, per giunta, e qui la dice lunga su che diritti hanno..., o si sono arroganti
Rispondizio
circa 8 anni fa - LinkUno che va in quell'osteria per conoscere l'amarone o bere un buon amarone, che fa sì sorseggia un masi? .....ma fatemi il piacere
RispondiGianni Morgan Usai
circa 8 anni fa - LinkIo avrei messo due TIR di Malbeck davanti alla Gran Guardia...
Rispondizio
circa 8 anni fa - Link..che forse fa meglio dell'amarone
RispondiAndrea
circa 8 anni fa - LinkPorta pazienza zio ma non riesco a capire dove sta l'arroganza del ristoratore che tanto millanti: l'unico errore che posso contemplare e' la scelta del nome per l'evento, poiche' poteva in qualche modo (!!!) ricordare quello organizzato dal Consorzio.
Rispondizio
circa 8 anni fa - LinkInfatti, non ricordava vagamente il nome dell'evento, se lo è fatto suo, che è ben diverso. Poi non è un ristoratore ma un oste. Poi neanche quello, è stato messo lì dal padre senza avere un benché minimo straccio di esperienza e gli errori di presunzione si pagano. meno personalismi, per favore. abbiamo capito, hai un fatto personale, datevi un appuntamento all'alba dietro al convento, sfidatevi a duello ma niente regolamenti di conti qui, grazie. [F.]
RispondiSergio
circa 8 anni fa - Linkeh, mi sbaglierò, ma mi sa che è questo il punto in tutta la vicenda: pochi interessi consortili, molti attriti personali...
RispondiWine Roland
circa 8 anni fa - LinkMa solo Monte Baldo ha avuto l'idea di associare l'evento sull'Amarone ad una propria iniziativa? Nessun altro ristorante (che magari vende due etichette diverse dalle loro), nessuna altra osteria, manco un baretto? Alla fine, la solita domanda, quanto vino viene venduto nei ristoranti? (intendo, oltre a quello bianco e a quello rosso)
RispondiLaura
circa 8 anni fa - LinkRistoratori state attenti: tra un po' non potrete più mettere nel menù neanche il "risotto all'amarone" se non previa autorizzazione ;-) Ho saputo che anche la manifestazione a Villa de Winckels che da 6 anni si chiamava "Amarone in villa" si chiamerà invece quest'anno "Vino in Villa"... che sia per lo stesso motivo? Parliamo questa volta di circa 70 produttori di Amarone, del consorzio e delle famiglie, non di sole due etichette che danno fastidio a qualcuno! Il consorzio non fa certo la promozione e il bene di questo vino, anzi al contrario lo degrada, fa passare la voglia di acquistarlo e di berlo, di farlo conoscere, di essere orgogliosi che arrivi da Verona. La storia dovrebbe insegnarci che la guerra non la vince nessuno.
Rispondiil farmacista goloso
circa 8 anni fa - LinkAmarona vicenda: un consorzio che prende a bottigliate un oste locale che promuove la sua denominazione... i nostri cugini transalpini si faranno delle grasse risate: la macchina da guerra promozionale che sanno sfoderare loro si chiama filiera. Vignaioli, consorzi, osti stellari, consolati, chambre de commerce, brand ambassadors, tutti uniti per sbarcare da noi e farci fessi. Meditate, gente... (e bevete birra, che campate cent'anni).
RispondiGianni Morgan Usai
circa 8 anni fa - LinkVladimir direbbe : ..i consorzi..? Malattia infantile del gigantismo..
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