I Vini di Veronelli, una fine che si trascina

di Jacopo Cossater

I più attenti lettori di Intravino forse ricorderanno quanto scritto l’anno scorso a proposito della guida “I Vini di Veronelli”. Per la prima volta infatti, era maggio del 2012, la pubblicazione guidata da Gigi Brozzoni chiedeva esplicitamente alle aziende di acquistare un certo numero di copie cartacee della stessa guida contestualmente all’invio dei campioni per le degustazioni. Chiarisco meglio: per poter essere recensiti non bastava inviare i campioni alla guida, bisognava anche acquistarne (almeno) tre copie al prezzo di 75,00 euro complessivi. Sono trascorsi dodici mesi e non è cambiato niente. Immagino la cosa sia andata bene, l’email che circola in questi giorni ribadisce infatti quanto già richiesto alle cantine l’anno scorso, giustificando tale richiesta con parole quali autorevolezza, libertà, indipendenza. Ecco il testo completo:

Caro Produttore, Abbiamo dato inizio alla redazione della Guida Oro I Vini di Veronelli 2014 pubblicazione che, con 26 anni di storia, rappresenta un sicuro riferimento per il mondo del vino italiano. L’edizione 2014 sarà curata, come di consueto, da Gigi Brozzoni e Daniel Thomases per l’editore Seminario Permanente Luigi Veronelli. Come abbiamo avuto modo di spiegare dettagliatamente lo scorso anno, essendo il Seminario Permanente, Luigi Veronelli un’associazione senza scopo di lucro, abbiamo bisogno del Suo sostegno concreto per continuare a proporre attraverso la Guida la nostra voce autorevole, libera e indipendente. Redigere e pubblicare “in proprio” un’opera così complessa e dettagliata richiede uno sforzo economico ingente per il ricevimento e lo stoccaggio delle bottiglie, lo smaltimento degli imballaggi, la catalogazione di migliaia di bottiglie, l’organizzazione delle degustazioni, l’elaborazione dei dati, l’impostazione grafica, la stampa e, infine, l’amministrazione, la distribuzione e la promozione. Né la vendita in libreria (più che lusinghiera, nonostante la crisi che investe il settore editoriale), né il successo conseguito con la vendita della versione App permettono oggi di coprire gli oneri che una redazione rigorosa e puntuale comporta. Per questo ringraziamo nel modo più sincero le tante aziende che hanno aderito all’edizione 2013 e confermiamo per la Guida Vini 2014 l’identica procedura: insieme all’invio dei campioni e delle informazioni richieste attraverso l’apposita scheda è necessario l’acquisto anticipato di 3 copie della Guida Oro I Vini di Veronelli 2014 al prezzo speciale di 75,00 € totali. Le numerosissime adesioni e il deciso incoraggiamento ricevuti nella precedente edizione hanno premiato la nostra scelta di mantenere, anche in questa difficile congiuntura, la massima trasparenza con i nostri interlocutori primi: il mondo produttivo e il grande pubblico degli appassionati. Grazie a questo contributo – che ci auguriamo non Le risulti eccessivamente gravoso – siamo in grado di continuare a fornirle una valutazione autorevole dei Suoi vini, oltre che un valido strumento di promozione. Ribadiamo, naturalmente, che tale contributo non dà in alcun modo diritto a un punteggio minimo o di favore per i vini presentati e nemmeno all’inserimento automatico della Sua azienda tra quelle recensite. I criteri di selezione e i parametri di giudizio rimangono, infatti, quelli di sempre, rigorosi e imparziali. L’unico diritto che la Sua azienda acquisirà sarà quello di ricevere 3 copie della Guida Oro I Vini di Veronelli 2014, in aggiunta a quelle che vorrà eventualmente acquistare usufruendo delle consuete agevolazioni. Qualora al termine delle degustazioni i Suoi vini non risultassero selezionati e la Sua azienda non venisse, di conseguenza, recensita in Guida, provvederemo immediatamente alla restituzione dei 75,00 € corrisposti: non riteniamo opportuno, infatti, chiederle di contribuire ad un’opera che in quel caso non comporterebbe per Lei alcun vantaggio in termini d’immagine e visibilità. L’inserimento nella Guida Oro I Vini di Veronelli 2014 comporterà anche l’automatico inserimento nell’omonima App per iPhone/iPad e dispositivi Android, valutata in modo assai positivo nelle precedenti edizioni. Contando molto sul Suo responsabile aiuto, porgo cordiali saluti. Gigi Brozzoni Curatore

Qui ovviamente non è in discussione l’indipendenza della guida. Non ho alcun elemento per pensare ci possa essere un collegamento tra i punteggi, e i premi, e quanto versato dalle cantine al momento dell’acquisto delle copie sopracitate. Quella che invece rimane in discussione è l’esistenza stessa di una guida che, a fronte di un insufficiente riscontro commerciale, decide di esalare gli ultimi respiri richiedendo un contributo economico alle aziende che recensisce. Laggiù, sullo sfondo, il lettore passa oltre.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

44 Commenti

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Gabriella

circa 11 anni fa - Link

personalmente trovo ragionevole la richiesta, consente all'impresa di sostenere i costi iniziali senza aggravare l'opera di oneri finanziari. non è promesso l'inserimento a fronte dell'acquisto delle 3 copie, il riscontro commerciale non garantisce certo la qualità di contenuti e di prodotto, quindi, ogni produttore che si fidi dei giudizi di questo "panel" e voglia sostenerlo può anche decidere di investire 75euro in uno strumento che ritiene valido. Mica tutti abbiamo lo stesso punto di vista e i punti di vista diversi dai nostri non sono, per forza, sbagliati.

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Jacopo Cossater

circa 11 anni fa - Link

Punto di vista rispettabilissimo, ci mancherebbe. Il paradosso però è quello di una pubblicazione che smette di parlare ad un pubblico che cerca informazioni, che cerca una "guida", e che dialoga unicamente con le aziende che recensisce, le stesse che la sostengono economicamente. Un confronto quantomeno singolare.

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Pietro Stara

circa 11 anni fa - Link

Concordo con quanto scritto da Jacopo e credo che il passaggio fondamentale di tutta la lettera sia questo: "Qualora al termine delle degustazioni i Suoi vini non risultassero selezionati e la Sua azienda non venisse, di conseguenza, recensita in Guida, provvederemo immediatamente alla restituzione dei 75,00 € corrisposti: non riteniamo opportuno, infatti, chiederle di contribuire ad un’opera che in quel caso non comporterebbe per Lei alcun vantaggio in termini d’immagine e visibilità." Insomma, questo succede quando troppe negazioni non fanno che affermare ciò che si voleva smentire. Un po' come la litote, figura retorica che consiste nell'affermare qualcosa negando il suo contrario: ad esempio 'Caio non è basso', per dire che Caio è o può essere abbastanza alto. Ma, come tutte le figure retoriche di questo tipo la negazione viene elaborata dopo il concetto che nega: questo ci fa pensare, nel caso di Caio, prima alla bassezza e poi all'altezza. Ecco, ciò per dire che la mail ai produttori esplicita una contraddizione in termini della guida che mi allontana significativamente da un suo possibile acquisto.

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Fabio Italiano

circa 11 anni fa - Link

Mah, a me la cosa lascia un po' perplesso, se non riesci più a starci con le spese allora devi uscire dal mercato, anche se stai facendo un buon lavoro, oppure ti trasformi, diventi più piccolo, o cerchi qualche altro business model. A maggior ragione in questo caso in cui il tuo lavoro è quello di dare un giudizio sul lavoro di altri. La domanda però sorge spontanea, qual è la percentuale di cantine che accettano la proposta e poi non vengono recensite?

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francesco

circa 11 anni fa - Link

Il punto nodale è proprio questo " qual è la percentuale di cantine che accettano la proposta e poi non vengono recensite? " Perchè non si vorrebbe pensare male, ma a volte ci si azzecca ( cit. Andreotti ), non vorremmo che in guida ci finissero solo quelli che sborsano anticipatamente i 75 euri. Che qualcuno ci venga a dire in quanti casi sono stati rimborsati i denari , solo allora incominceremo a pensare meno male :)

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gianpaolo

circa 11 anni fa - Link

Io credo invece che il punto nodale sia interamente un altro, che nulla ha a che fare con l'etica (parola che odio), ed e' il fatto che, mentre e' sicuro che tutte quelle cha hanno pagato i fatidici 75 euro sono presenti (meno ovviamente le "non meritevoli") come avviene per tutte le guide, vi saranno un certo numero di azienda, compresa la mia, che non sono recensite solo perche' non hanno aderito. Ecco allora che la guida devia dall'obiettivo di recensire il vino italiano, ma recensisce solo quello che ha pagato, fornendo un servizio cattivo, o quanto meno parziale all'utente (che probabilmente non e' al corrente di come si svolgono le selezioni), che invece dovrebbe essere l'attenzione primaria di questo genere di pubblicazioni. Insomma, un avvitamento verso il basso che non puo' che avere delle conseguenze alla fine.

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Jacopo Cossater

circa 11 anni fa - Link

Esatto, come non quotarti, Gianpaolo.

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Marco

circa 11 anni fa - Link

Ho acquistato la guida "elettronica" e con un po' di disappunto mi son accorto che molte delle cantine dell'anno precedente tra cui alcune veramente interessanti non erano più presenti. La metodologia selettiva adottata è comunque illustrata nella Introduzione della guida. Peccato l'anno prossimo non la comprerò più.

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mc100

circa 11 anni fa - Link

Continuo a pensare che in un mondo ideale le guide dovrebbero *comperare* le bottiglie che recensiscono, reperendole in comuni enoteche. E dovrebbero pubblicare le fatture.

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Jacopo Cossater

circa 11 anni fa - Link

In un mondo ideale, si. Ma chiaramente non è un modello economicamente sostenibile. Il punto però è che quasi tutte le guide ad un certo punto chiedono contributi economici alle cantine sotto forma di partecipazioni ad iniziative, acquisto di copie, invio di campioni al di fuori delle degustazioni della guida stessa, etc. Il problema etico del sistema è tutto qui.

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francesco

circa 11 anni fa - Link

Altro problema non trascurabile, oltre alle varie prebende : chi ci garantisce che i campioni inviati alle varie guide, concorsi ecc., sono proprio quelli che poi noi poveri allocchi andiamo a comprare sugli scaffali della Gdo ed enoteche varie ?

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mc100

circa 11 anni fa - Link

E' proprio per questo che vorrei l'acquisto documentato in comuni enoteche

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mc100

circa 11 anni fa - Link

Il fatto che gli editori chiedano contributi alle cantine è evidentemente ridicolo e inficia qualsiasi eticità, questo è chiaro. Io non sono così certo invece che l'opzione "acquisto documentato" sia del tutto economicamente insostenibile: certo si recensirebbe di meno e la guida avrebbe un costo importante, ma uscendo solo in forma elettronica (magari scrivendo in lingua inglese, o in multilingua) e potendo esibire grande autorevolezza, forse ne potrebbe uscire qualcosa di interessante, non fosse altro che per l'unicità della proposta.

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Chiara di Perlage Suite

circa 8 anni fa - Link

Un percorso del genere non può essere sostenibile: se si suppone una guida ad esempio che pubblica 1000 vini e supponiamo ne degusti 10.000, quanto gli costa comprare queste 10.000 bottiglie? E non c'è solo il costo dell'enoteca! Se facciamo un prezzo medio di 20 € a bottiglia per 10.000 bottiglie (x2) sono 400.000 € solo di acquisto di vino. A cui si deve aggiungere il tempo per degustare, il tempo per redigere la guida e i professionisti che fanno il lavoro di copywriting e di grafica, a prescindere dal supporto di uscita che, si fidi, è il costo minore in tutta questa partita! Io credo che questo approccio porterebbe a guide di minor qualità perché si risparmierebbe su tutto, dal numero di bottiglie comprate ai professionisti. Per non parlare del costo del supporto elettronico multilingue e della traduzione professionale in varie lingue di un tomo simile! Saluti!

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gianpaolo

circa 11 anni fa - Link

Personalmente io ho sempre pensato che se un azienda deve essere presente in una pubblicazione, che puo' essere una guida, una rivista, ecc, solo dietro pagamento, allora significa che essere in quella pubblicazione non abbia un ritorno per l'azienda. Il circolo "virtuoso" se vogliamo e' quello di una pubblicazione che ha circolazione autonoma presso il pubblico, che ovviamente la compra (e la sostiene) perche' la ritiene interessante, per cui essa diviene autorevole, e di conseguenza diventa importante anche per l'azienda esserci. Questa e' la logica delle cose, che funziona un po per tutto, pubblicazioni, vini, e altro.

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Adriano Aiello

circa 11 anni fa - Link

E' la deriva definitiva della stampa, soprattutto del cartaceo (ma non solo) e spesso si nasconde l'agonia tornando alla sottoscrizione e affini. Se pensi che anche IlFattoquotidiano, nonostante i numeri che fa chiede aiuto ai lettori per resistere sul web!

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ivan

circa 11 anni fa - Link

il fatto qotidiano credo sia uno dei pochi quoridiani che non gode del finanzioamento pubblico. E oltretutto il contributo lo chiede ai lettori (i clienti). Non credo sia un buon esempio...

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Adriano Aiello

circa 11 anni fa - Link

Non voleva essere un esempio esplicativo della questione guida (quantomeno negativo verso ilfatto) ma solo un esempio di come se la passa l'informazione in generale. Questo nonostante si tagli sulle risorse, stipendi ecc. Il futuro mi pare generalmente sospeso tra rigurgiti di assistenzialismo clientelare, spinte solidali e oblio

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ivan

circa 11 anni fa - Link

ok volevo solo sottolineare che il fatto quotidiano è una mosca bianca dell'informazione. Tutti i giornali campano sul finanziamento pubblico..mentre loro i contributi li chiedono ai lettori. Se la guida veronelli facesse questo sarebbe perfettamente etico. Mentre chiedere i soldi ai "recensiti" (sponsorizzanti forse è più corretto..) è tutto un altro discorso..

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vincenz

circa 11 anni fa - Link

Sono un semplice consumatore e frequento da poco i blog dei vini.Ero convinto che le degustazioni per guide o altro si facessero comprando direttamente dalle enoteche ( o altri esercizi commerciali),come fa un consumatore. Rimango stupito.Devo aggiungere che il nome Veronelli per me ha un grande significato e rispetto.Ma sono due cose separate. Condivido le opinioni di Jacopo Cossater,MC100,Francesco.

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Fabio Italiano

circa 11 anni fa - Link

Benvenuto nel mondo reale Vincenz :-) Praticamente un po' tutti nei commenti precedenti hanno detto delle verità, o comunque cose che fanno riflettere molto su eventuali conflitti d'interesse. Eticamente quello che viene chiesto alle cantine di fare è completamente sbagliato. Ma è obbligatorio comprare le 3 copie? Una cantina si può rifiutare? E in questo caso sarà recensita? Perché le cantine accettano? Insomma, le domande potrebbero essere decine e decine, fate un elenco anche voi così poi li mandiamo all'editore e ai vari responsabili della guida per avere risposte a riguardo.

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ivan

circa 11 anni fa - Link

concordo completamente con Jacopo per un semplice motivo. Se ammetti di essere in cattive acque sconomiche e chiedi alle guide di contribuire con 75€ va da sè che sarai molto ma molto frenato nel lasciare aziende poco meritevoli fuori dalla guida! Perchè la restituzione di molte quote pregioudicherebbe (a vostro dire) la sopravvivenza della guida stessa...

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ivan

circa 11 anni fa - Link

ho scritto per errore "guida" al posto di azienda (di vino!)

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Andrea Pagliantini

circa 11 anni fa - Link

Ma l'economia di mercato non è un pranzo di gala. Fai un prodotto e nessuno te lo compra? Chiudi l'uscio e ti dedichi a fare altro. Tante cantine facevano vino buono e senza antani hanno chiuso i battenti o li stanno per chiudere....... nessuno se ne è lamentato oltre al fatto che pezzi di territorio agricolo finiscono abbandonati e quel paesaggio tanto caro e prezioso per alberghi e attività recettive nessuno più lo cura o lo curerà.

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Fabio Italiano

circa 11 anni fa - Link

Concordo con lei signor Pagliantini, non solo cantine ma anche tantissime altre attività, per esempio tanti ristoranti i cui titolari hanno sempre fatto il loro mestiere con passione, sacrificio, e professionalità hanno chiuso o lo stanno per fare. Devono chiedere anche loro un "extra" per rimanere nel mercato? Non credo proprio.

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Montosoli

circa 11 anni fa - Link

La Guida Veronelli 2013 ha avuto una grande cura dimagrante......250 pagine di meno.....sparito completamente recensione Ticino....come mai ? Nessuno in Ticino tiene conto delle tante Stelle Blu date in passato ai favolosi Merlot ?? Il paradosso e che io la guida lo acquistata a pieno prezzo...Euro 32.......lo stesso del anno prima ...e poi visitando alcuni produttori....vedi le 3 copie nella vetrina a diventare vecchie.... Comunque non parliamo di costi......perche le alter guide non sono meno.... Pensa quanti campioni o aziende non sono recensiti dal Gambero o Espresso per motivi di spazio...e poi compri la loro guida e scopri che non ci sei.

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stefano bonilli

circa 11 anni fa - Link

I produttori di vino hanno sempre spedito "campioni" per le degustazioni solo che in molti casi i campioni erano 12 bottiglie se non di più e già una ventina di anni fa c'è chi sui "campioni" ci ha campato. Però distiguerei sempre il mondo del vino di 20 e 10 anni fa dal mondo del vino di oggi, dove le guide hanno una diffusione e un peso molto relativi grazie alla presenza del web che offre l'opportunità di trovare molte voci gratuite e più autorevoli di quelle delle guide cartacee. Per non parlare dei premi e delle premiazioni alle quali ben pochi produttori mi sembra si sottraggano e che mettono in luce un provincialismo da Mercurio d'Oro di antica memoria, anche se la serata e in smoking con grande cuoco annesso.

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A3C

circa 11 anni fa - Link

povero Veronelli... che tristezza: questo mondo e questi cosiddetti giornalisti mettono una tristezza che neanche i concorsi poetici di provincia...il Mercurio d'oro è entusiasmante al confronto...io sono solo un povero bloggher semincompetente ma non ho mai preso nemmeno una boccia dai produttori che ho recensito...anzi qando li visito non di MAI che scrivero' di loro...

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Gabriella

circa 11 anni fa - Link

non vi ho letto tutti, credo di aver colto il senso. vorrei semplicemente aggiungere che, in ambiente food dove gli "scrittori" di recensioni per guide che degustano gratuitamente cene e pranzi a iosa, sono supportati da strutture commerciali che chiedono ai recensiti acquisti di 50 copie del volume ... altrimenti non si pubblica nulla. ciò per dire che questa guida è il fanalino di coda di un sistema guide, quello cartaceo, che non ha più alcuna ragione di essere.

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Rolando

circa 11 anni fa - Link

L'articolo per me si riallaccia al bel pezzo scritto nei giorni scorsi su "accademia degli alterati" dove si parlava di fine dell'informazione giornalistica a favore della comunicazione. Vien quindi da chiedersi le guide fanno informazione o comunicazione? Probabilmente la seconda, ma la gente cosa vuole!! Per me l'informazione, ma purtroppo annega in un oceano agitato di comunicazione.

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Zakk

circa 11 anni fa - Link

Premesso che qualche guida la sbircio ancora, siamo sicuri che le guide del vino diano informazioni utili se si escludono indirizzi e numeri di telefono? Una guida deve campare o di pubblicità (possibilmente che non riguardi il tema della guida stessa) o di acquisto da parte dei lettori o di entrambe le cose. Un contributo da parte dei censiti oltre che di cattivo gusto puzza di cadavere che cammina (ancora per poco imho). Si chiuda con dignità il Medioevo cartaceo e, avendone i mezzi, si apra l'era moderna della grande rete, perfettibile, ma almeno attuale. Nel caso specifico de "I vini di Veronelli", il buon Gino purtroppo non essendo più tra noi non può metterci becco, per cui il cattivo gusto per me aumenta. My two cents

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Hamlet

circa 11 anni fa - Link

mah, secondo me se le vendite non coprono le spese bisogna 1) aumentare il prezzo della guida oppure 2) chiudere. Le altre possibilità (come quella di chiedere l'acquisto alle cantine) non tutelano nessuna indipendenza, anzi sono l'inizio di un grande conflitto di interessi. Immaginiano che un grande produttore dica alla guida di Veronelli "va bene, noi vogliamo comprare 300 copie, pagando 7500 euro" dopo come fa la guida a dare giudizi negativi su questo produttore? E il lettore saprà mai di quante copie (che in quel caso diventano un finanziamento occulto?) hanno acquistato i produttori ? E il lettore come fa a sapere che un giudizio positivo non derivi da tante copie acquistate???

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francesco

circa 11 anni fa - Link

Mi sembra che qualcosa non giri per il verso giusto, questi si fanno pagare la guida da chi viene recensito, un conflitto d'interessi grande come una casa. Ci dicano, se sono in buona fede, a quante cantine sono state rimborsati i soldi negli ultimi cinque anni. Si accettano scommesse che : 1 ) nessuno risponderà 2 ) non saranno piu' di 5 :)

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francesco

circa 11 anni fa - Link

Le altre guide come campano, a parte Bibenda che impone ai suoi associati una copia, con la pubblicità dichiarata o occulta ? Con l'invio di molti campioni, come ha scritto Bonilli ( che di guide se ne intende ) o che altro ? Con ospitate di molti giorni in azienda, quali interessi non dichiarati ai comuni mortali ci sono sotto. Il consumatore avrebbe il diritto di conoscere come si comporta nella realtà ogni guida, solo cosi' potrebbe farsi una idea corrispondente alla realtà delle cose, ma sono convinto che le già scarse vendite crollerebbero a picco ! Come è stato scritto sopra , chi garantisce che i campioni inviati alle guide sono poi uguali identici ai vini che saranno immessi sul mercato ? Sono a conoscenza che in molti casi i produttori giocano " sporco " ( con il tacito benestare dei guidaioli che lo immaginano ), non sarebbe meglio allora comprare alcuni campioni ( se non tutti ) sugli scaffali ? E' finita un'epoca, con il web 2.0 questi dovranno inventarsi un nuovo mestiere :)

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MASTIN

circa 11 anni fa - Link

Il punto per me è: a chi o cosa servono le guide? se sono un mezzo pubblicitario, va bene tutto. Se devono essere "guide" si devono ridimensionare: è impossibile censire tutto il panorama vinicolo italiano seriamente senza costi stratosferici. Meglio allora pubblicazioni che si dedicano ad un territorio o ad una tipologia come era, ad esempio, VINIPLUS lombardia fino a qualche anno fa (ultimamente mi sembra scaduta anche questa).

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nicola mazzella

circa 11 anni fa - Link

non produco ma consumo, credo che la guida sia un prodotto valido e utile per noi consumatori e penso che non ci sia nulla di malsano nell'impostazione . mi auguro che i produttori possano contribuire alla vita di questa guidain modo che i loro clienti possano poterne per sempre usufruire. guardo la foto in cima alla pagina e la sola cosa che mi viene da pensare che un mondo senza Veronelli e' un mondo meno interessante.

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Carlo

circa 11 anni fa - Link

Come se un'Azienda chiedesse un sussidio ai propri fornitori per poter continuare a produrre, spiegando candidamente che il Mercato non riconosce più il prezzo chiesto: scusate fate un'offerta che sono capace di vendere solo sottocosto. Nelle aziende "normali" di fronte all'azzeramento della redditività del prodotto si studia come innovare il prodotto, cosa chiede il mercato oggi, perchè non ci riconosce il prezzo chiesto, si mette mano alla struttura dei costi, alle procedure interne, all'organizzazione, alla logistica ecc ecc.. E se proprio non funziona si chiude. Inutile continuare a produrre carbone per ferrovie se le locomotive non esistono più. Invece di facili buonismi e frasette romantiche ad effetto basterebbe che ognuno degli autori dei post "a favore" dichiarasse di essere disposto a pagare 10-20 euro in più ogni copia. Gli autori dei post "a favore" in pratica sono d'accordo che altri sovvenzionino il loro acquisto sottocosto. Cosa hanno bevuto?

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mc100

circa 11 anni fa - Link

Sì, però... Io sono il primo a trovare ridicola una guida fatta in questo modo (basta vedere i miei commenti precedenti), però devo anche dire che sono un pochino infastidito da questa ridda di post che risolvono il tutto in maniera facile: il mercato non c'è più, quindi si chiude. E' chiaro che è tutto vero e giusto, ma qui si parla comunque di persone che (immagino) con 'sta roba ci mangiano loro e famiglia, non credo proprio ci si facciano la villa, quindi che provino ad arrabattarsi con questi mezzi, in attesa di trovare una nuova soluzione, io lo capisco...

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nicola mazzella

circa 11 anni fa - Link

Quello che ho bevuto forse e' quello che si e' perso chi beveva "3 bicchieri" o vini splendidamente recensiti dalla guida di Luca Maroni. Il valore di un prodotto a volte non puo essere misurato solo tramite la sua redditivita' ma si deve considerare anche la sua validita'/efficienza. Spero che nessun tipo di prodotto di qualita' incapace di esprimere una redditivita in un determinato periodo storico debba correre il rischio di sparire. Io da parte mia come consumatore del prodotto vino ritenendo questa guida valida per cercare di aiutarla ultimamente ho comprato un paio di copie in piu' per regalarle. Penso che una guida dei vini non sia cosa che vada nelle mani di astemi e che chi compra la guida poi facilmente si ritrova ad usarla per acquistare del vino. I 75 euro li vedo come un aiuto che un produttore di vino fa ad una guida che ritiene un valido strumento di divulgazione del suo prodotto (se non pensa che sia valida non dovrebbe neanche essere interessato ad esserci e questo va al di la dei 75 euro si o no) e che va nelle mani dei consumatori del suo prodotto, quindi un aiuto alla guida ma anche a se stesso. Forse tra le tante spese che sostiene questi 75 euro non sono poi cosi spesi in malo modo. In questo frangente non mi sento un romantico incompreso ma seplicemente una persona pratica e penso che pratica sia la soluzione scelta dalla guida molto piu' pratica e limpida di quelle adottate in altri luoghi ma meno visibili. Se serve io posso sbilanciarmi e coprire 1/3 dei 75 euro di qualche produttore che vuole provare ad entrare o rimanere nella guida ma devo dirti che non avevo assolutamente pensato che quello che e' stato scritto poteva essere interpretato come una richiesta di sovvenzionamento per un acquisto sottocosto, semplicemente pensavo che si parlasse di altro. Sarebbe bello sentire come la pensano i produttori ma tocca a loro farsi sentire. Questa e' la versione lunga per chi non ha tempo la versione breve e' che chi ama il vino ama anche le locomotive. ciao

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Stefano Cinelli Colombini

circa 11 anni fa - Link

Da produttore direi che state parlando tutti di fuffa. Chi acquista il vino comprava e seguiva le guide, ora questo non accade più (o molto meno) per cui l'investimento da parte dei produttori (siano soldi sopra o sotto il tavolo o più banalmente considerazione per chi scrive) è crollato così come le copie vendute. Amen. La comunicazione enologica c'era prima delle guide e ci sarà dopo le guide, l'unica cosa che cambia è che lo farà usando altri mezzi. Come sempre è accaduto.

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nicola mazzella

circa 11 anni fa - Link

Buondi, concordo che siamo decentemente affuffati, ma senza polemica dico che le guide vendono di meno ma vendono ancora quindi alla fine se sei nella guida e' vero che significa che ti e' costato 75 euro ma alla fine sei nelle mani di chi compra la guida, pochi o tanti che siano e' facile che questi lettori compreranno del vino consultando la guida. Inoltre io parlavo di questa specifica guida che personalmente considero ancora un valido strumento per noi consumatori, Sono sicuro che entrambi tra sopra e sotto preferiamo sopra il tavolo, anche per questo io sono abbastanza inlcine ad accettare il discorso della guida Veronelli. Sebbene trovi molto fascinose le locomotive non sono contro il progresso e i cambiamenti pero devo dire che come consumatore trovo che l'attuale comunicazione enologica fatta via web sebbene sia "infinita" come solo il web sa essere e' fatta per la stragrande maggioranza di cose noiose/inutili e consentimi il termine markettare ed io non ho volgia di perdere tempo a setacciare il web per scremare il buono dall' inutile quindi quando compro mi affido principalmente alle guide , se serve uso il web per approfondire. Sono anche dell' idea che chi compra e consulta le guide puo essere in numero inferiore di chi oggi usa il web ma forse chi usa le guide compra piu' vino ed e' ancora un cliente piu' continuo e affezzionato al prodotto anche se di sicuro sempre piu' spesso compra vino via web. Ciao

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Jack

circa 11 anni fa - Link

Qualcuno può dire qualcosa sulle recensioni (anche nei servizi online) collegate al grosso business della vendita di barriques operato dalla signora Perato, già compagna del defunto Gino?

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