Fenomenologia del campioncino al contrario. Ovvero: come intortare il blogger

Fenomenologia del campioncino al contrario. Ovvero: come intortare il blogger

di Fiorenzo Sartore

Se non siete appena tornati dal pianeta Zorg sapete cos’è Campioncini e come funziona. Il geniale Tumblr settato dal geniale Davide Cocco (l’ho già detto geniale?) ha segnato un punto di non ritorno per descrivere il demi monde dei bloggaroli che mendicano campioncini alle aziende. Quello che forse conoscete meno è quell’altro demi monde, quello delle aziende (o delle agenzie che lavorano per loro) a caccia di bloggaroli mendicanti, per avere un post. Offrono merce in cambio di visibilità. Si dice che la crisi ha rilanciato il baratto come forma di transazione; siamo in grado di affermare che non è solo una voce.

La casella di posta intravinica non è esente da ‘ste sconcezze. Oggi ci andava di raccontarvi l’ultima ricevuta. Che è composta da un primo mail non chiarissimo:

«Buongiorno,
mi chiamo [omissis] e lavoro per [omissis] un’agenzia che gestisce la comunicazione online per conto di una storica cantina produttrice di vini. Seguiamo il vostro blog e ci piacerebbe coinvolgervi per un’attività di guest posting. Vi piacerebbe partecipare?
Se avete bisogno di maggiori informazioni o dettagli non esitare a farcelo sapere.
Grazie e buona giornata»

Ora, quella cosa del “guest posting”, da sola, doveva essere sufficiente a farci cestinare il mail nello spam. Ma siccome siamo scemi, abbiamo risposto:

«Può spiegarmi qualcosa in più? Grazie»

Ed ecco la proposta. Perché il mondo deve sapere.

«grazie per la risposta! Il progetto prevede l’invio di una bottiglia selezionata tra i vini della prestigiosa azienda [omissis] (sito aziendale). Questo è quanto ti chiederemmo di fare:
– Pensare a un abbinamento con una ricetta della tua regione
– Realizzare la ricetta e immortalarla con degli scatti fotografici
– Preparare un articolo per il nuovo blog [omissis] che verrà creato
– Una volta pubblicato condividerlo sui tuoi spazi social
Possiamo chiederti un recapito e un numero di telefono per la spedizione del prodotto?
Ti avviseremo al momento dello start del progetto, previsto nelle ultime settimane di giugno.»

Sorvoliamo sul fatto che se ‘sti fenomeni parastatali seguissero davvero Intravino, saprebbero che noi non prepariamo praticamente mai una cippa di ricetta, apparte Giulia Mancini. Manco sappiamo scongelare i famosi quattrosalti in padella, ci manca pure che ci diamo al foodie. Ma pazienza. Sorvoliamo anche sul fatto che nel secondo mail si passa all’amicale “tu”. Sorvoliamo infine sul produttore che forse nemmeno sa d’essersi messo nei guai con una strategia così patetica (qui probabilmente il genio è l’agenzia).

Le considerazioni possibili sono molteplici. Per me, al numero uno c’è la micragnosità della proposta. Per dirvi che io non sono qui a dare lezioni di moralità a nessuno, ne farei proprio una questione di retribuzione della forza lavoro. UNA tristissima boccia di quell’azienda (che, fidatevi, è assolutamente dimenticabile) in cambio di quella mole di lavoro, è un furto.

La richiesta formulata è riassumibile infatti in qualche ora di lavoro creativo. Se qualcuno tra voi mediattivisti dei miei stivali pensava davvero di arricchirsi coi blogghe, ecco quanto vale “Pensare a un abbinamento con una ricetta della tua regione/Realizzare la ricetta e immortalarla con degli scatti fotografici/Preparare un articolo per il nuovo blog [omissis] che verrà creato/Una volta pubblicato condividerlo sui tuoi spazi social”: vale, diciamo, cinque-dieci euro al massimo. Perché quello è il valore di quella bottiglia (ari-fidatevi).

Tutto chiaro? Posso solo concludere con le parole del poeta, a coronare la richiesta: “E allora che cosa devo fare, mi vuoi mettere una scopa in culo così ti ramazzo la stanza?” – anzi, sapete checcé? Metto su la nostra colonna sonora. Volume al massimo.

E a riprova del fatto che noi la stanza la ramazziamo, senza la scopa etc etc, noi i lavoretti a pagamento li facciamo: si chiamano SPONSOR POST, c’è scritto bello chiaro, e costano un botto, siccome noi siamo noi.

[Immagine: Dimoradelviaggiatore.it]

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

8 Commenti

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Flachi10

circa 10 anni fa - Link

Ma se gli dici si, gli dai indirizzo, te la bevi e poi non rispondi più alle sue email e telefonate?

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Tommaso Farina

circa 10 anni fa - Link

Dite la verità, vi fanno incazzare perché vi danno una sola bottiglia.

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Leonardo Romanelli

circa 10 anni fa - Link

Mi dissocio assolutamente da quanto scritto da parte di Fiorenzo Sartore(!!!!): io non uso i quattrosaltinpadella e in quanto a ricette, ditemi quella che volete e sarà pronta:-)

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F. Saverio

circa 10 anni fa - Link

Concordo pienamente sul fatto che molte aziende sviluscono il LAVORO di social media marketing e di blogging, in questo modo. Io opero sia nel Wine Blogging che, soprattutto, nel Wedding Blogging e c'è molto di peggio della "bocca di vino" in cambio di guest posts... a noi sono arrivate richieste di pubblicazione di articoli originali, con links, foto e video promozionale in cambio di bolle di sapone!!! E quelle non posso neanche bermele, a meno che non abbia bisogno di spurgarmi dopo la bottiglia da 5/10€ dell'aziende di cui avete parlato voi! (Scherzo...non so chi sia :-p ). Detto questo, è pur vero, che il "fenomeno" della campionatura è da rispettare quando concorre ad una maggior conoscenza del prodotto e/o dell'azienda da parte del blogger (che comunque, spesso...almeno per quanto mi riguarda... compra di tasca ed a suo rischio e pericolo la merce da recensire, preferendo essere retribuito in denaro per il proprio lavoro...)... Ovviamente, se domani mi chiama l'oasi degli angeli e mi chiede di fare un post sul Kurni (cosa che non accadrà mai data la filosofia dell'azienda) e mi propone un "baratto"...o anche un barattolo di Kurni (l'analogia di alcuni con la marmellata, mi agevola il gioco di parole :-D ) glielo faccio AGGGRATISSE!!! :-D P.S.: Ve l'ho detto che siete nel mio blog roll, vero?!? :-p

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bruno

circa 10 anni fa - Link

Purtroppo è un fenomeno diffuso per il fatto che un gran numero di blogger sono per lo più marchettari a caccia di provviste e riescono a scrivere post "gourmet" anche sulla caciotta "vattelappesca" proponendo una ricetta che ne "esalti" le indescrivibili qualità. Il fatto di ricevere un qualsivoglia prodotto li fa sentire "di successo" ma non si accorgono di essere le cavie del marketing e nel contempo di perdere di credibilità..........ma per fortuna siamo quasi alla resa dei conti e i blogger marchettari vedranno una rapida contrazione in breve tempo....

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Caf

circa 7 anni fa - Link

Ma è la faccenda dell'immortalare che merita la decollazione.

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Marilena

circa 7 anni fa - Link

Basterebbe che l'imprenditore intravinico mettesse in contatto i blogghe dei campioncini con questi qua, e una commissioncina non gliela negherebbe nessuno. Ma tutto io vi devo spiegare?

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michele a. fino

circa 7 anni fa - Link

Vale la pena solo se la boccia ha su gli ingredienti! 😈

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