Fabbrica di San Martino, la biodinamica e i cento litri pro capite di vent’anni fa

di Andrea Gori

Azienda storica a modo suo (1999) e protagonista della rinascita del vino lucchese sotto la bandiera della biodinamica: assieme all’impiego ortodosso di preparato 500 (cornoletame) per innescare i processi di formazione dell’humus e il 501 (cornosilice) per stimolare le funzioni della luce e del calore a rivitalizzare le piante, la vera forza della Fabbrica di San Martino è il grande amore e passione di Giuseppe Ferrua.

Un lavoro cui è approdato dopo un recente passato di oste e ristoratore (e un presente di grande impegno con la FIVI, e per la promozione del vino naturale a livello internazionale) che non possiamo non sentire nello stile dei vini che produce. Vini che sanno di civiltà contadina ma con una grazia e un’eleganza particolari, che convincono e dissetano ad ogni sorso.

Grande l’attenzione alle varietà antiche della zona che dominano nei due Arcipressi, bianco e rosso, ottenuti con vigne di più di 50 anni di età: assaggiandoli ci si rende conto di come fosse possibile bere in un anno senza problemi 100 litri di vino pro-capite. Raccolta manuale, vecchie vigne, pratiche di cantina non invasive, acciaio e legno ma solo per i vini più complessi (i due Fabbrica) mentre i due Arcipressi sono tenuti “selvatici” e liberi come i vigneti da cui derivano le loro uve.

Ridottissimo l’uso di solforosa a favore di una espressività diretta e un equilibrio naturale evidenziato dai piatti con cui li abbiamo abbinati, ovvero le preparazioni della Locanda Vigna Ilaria subito fuori Lucca, un luogo che la passione del proprietario Andrea Maggi sta trasformando in un punto di riferimento fisso per tutta la sempre più agguerrita Biodynamic Valley lucchese: provare la tagliata di diaframma, i tortelli al polpo o anche solo l’insalata di campo locale per rendersene conto. Infine, ecco un po’ di assaggi.

Arcipressi 2014: piglio deciso, fresco, con ginestra e fiori di campo, spigo toscano; bocca ampia ma semplice, diretta e salina, finale placido e freschissimo. 84

Fabbrica di San Martino 2013: vermentino, malvasia trebbiano; dolce agrumato, arancio e mandorle, dolcezze e rocciosissimo; bocca agrumata, gessosa e boscosa, ribes bianco e menta, corpo discreto e di polpa, di una piacevolezza rustica e dinamica. 88

Arcipressi Rosso 2014: un chiaretto da vigna di 70 anni, ciliegiolo colorino malvasia nera moscatellone; piedi selvatici piantati insieme a fiori e frutta rossa, conturbante e dolcissimo; bocca semplice ma accattivante, di una beva assassina, e con il sorriso sulle labbra per capire davvero che un tempo potevamo bere 100 litri pro capite… 87

Fabbrica di San Martino Rosso 2012: 70% sangiovese poi canaiolo e colorino; amarena e alloro, peperone, carrube, sandalo e duroni; bocca croccante con tannino e freschezza incalzanti, finale lunghissimo rustico e passionale, spigliato, elegante e gustoso. 88

Rubino 2011 Fabbrica di San Martino (in magnum): sangiovese in purezza da Lucca, mediterraneo, polposo e trascinante, con menta e rosmarino; bocca fitta e tannica con agrumato e liquirizia squillanti, da grande ilcinese ma con un’aria di mare serafica e rassicurante, un rarissimo grande vino di territorio su tagliata di diaframma e taccole. 90

Fabbrica di San Martino, Via Pieve S.Stefano, 2511, 55100 Lucca
Tel +39 347 6434723 +39(0)583 394284
info@fabbricadisanmartino.it

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

4 Commenti

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Massimo

circa 9 anni fa - Link

Persone molto carine e ottimi vini!

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vinogodi

circa 9 anni fa - Link

... OT dichiarato, ma si fa per discutere: 100 litri di vino all'anno pro capite... . Penso che pure oggi , anche se la statistica dice 37 litri procapite, chi beve vino nel quotidiano rientra in quel numero "antico" senza grande sforzo o essere tacciato di etilismo perché troppo discoste dalla media . Chiaramente è una statistica che tiene conto della ormai quasi totale disaffezione alla bevanda nazionale . Mia madre (OK veneta...) novantaduenne bevendosi, , regolarmente, il suo bicchiere "abbondante" di vino a pasto , si fotte i suoi bei 12 cartoni all'anno di Prosecco FRozza (o Bortolomiol) o Soave (quel che gli capita, ma apprezza il base di Pieropan) , che equivalgono, appunto, a 144 bottiglie l'anno e 108 litri ... lo so bene perché sono io che gliele procuro... quindi perfettamente nella media di un tempo glorioso che fu . Ma quante persone oggi sono astemie o attratte dalle bevande alternative non esistenti allora? Non parlo della birra , che Dio l'abbia in gloria soprattutto se "buona artigianale" e fresca , ma proprio di quelle bevande gassate e zuccherate di cui la popolazione intera sembra dipendente abiurando un'estetica del gusto che si perde nell'alba dei tempi sostituita con una nuova che ormai ci viene imposta... e senza arrivare all'enoperversione di chi apre le 1000 - 1200 bocce all'anno con gli amici solo per divertimento e scienza e conoscenza...

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Samuele

circa 9 anni fa - Link

Grazie ad Andrea per scrivere dei vini di Lucca e grazie a Beppe per farne di ottimi!

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Samuele

circa 9 anni fa - Link

Grazie Andrea per scrivere dei vini di Lucca e grazie a Beppe Ferrua per farne di ottimi!

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