Dopo la Festa a Vico resta solo il Decalogo del perfetto chef in trasferta. Firmato da Elvio Gorelli

di Antonio Tomacelli

Elvio Gorelli è come il jazz: se te lo devono spiegare non lo capirai mai. Volendo comunque definirlo potremmo dire che il nostro è un animale mitologico metà uomo, metà telecamera e metà buongustaio, praticamente un mostro a tre metà. Elvio, nell’ultimo secolo, non si è perso un evento enogastronomico e, grazie alle sue frequentazioni con il dorato mondo gourmet, ha affinato un discreto palato ed una esperienza monumentale. Insomma, ne ha viste di cotte e di crude ed ha titolo per giudicare i tic, le nevrosi e i fail della ricca fauna che popola gli eventi mangerecci in tutta Italia.

L’ultimo al quale Gorelli ha partecipato è la Festa a Vico, organizzata da Gennarino Esposito. Alla festa partecipano decine di cuochi e migliaia di golosi, praticamente uno stress-test affollato e affamato che manderebbe in tilt qualunque chef. Qualcuno di questi in tilt c’è andato davvero e a lui, ignota vittima, Elvio dedica questo Decalogo del perfetto chef in trasferta. Da standing ovation, sia detto per inciso.

1. Se ti porti 6 bottiglie di vino ad un evento pensando di far assaggiare 0,005 ml di vino a 5000 persone non andare agli eventi, resta nella tua cantina.

2. Se ad un evento di street food lavori con le pinzette per le sopracciglia con la stessa abilità di un fabbro per sistemare un petalo di begonia caucasica sul panino, non andare agli eventi resta nella tua cucina.

3. Se pensi che incolpare gli altri per la tua impreparazione nell’uscire “fuori casa” sia di giovamento alla tua attività, resta a casa: una figura di merda è per sempre.

4. Su YouTube ci sono decine di tutorial per sformare panne cotte e derivati. Guardali.

5. Se essere gentile mentre hai 20 persone che aspettano il tuo piatto non è il tuo forte, cambia mestiere perché la gentilezza è l’ingrediente segreto.

6. Se pensi che 200 persone non abbiano capito il tuo piatto sei comunque fortunato ad averle messe tutte a tavola contemporaneamente. Però fatti una domanda e datti una risposta. A prescindere.

7. Stefano Bollani e Richard Clayderman sono due pianisti. Hai ragione.

8. Se pensi che chi fa la fila stia supplicando il tuo cibo, non hai capito un cazzo.

9. Se la pasta si fa bollire in acqua da centinaia di anni e tu non lo fai non sei un genio: te lo direbbe anche Einstein.

10. Se pensi che io sia saccente e supponente leggi il punto 3, ma hai comunque ragione.

 

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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