Diventa anche tu Italian Wine Expert coi corsi di Ian D’Agata e Stevie Kim. E ripassa l’inglese, comunque
di Fiorenzo SartoreCosa vuoi fare da grande? Se ti piace l’idea di scrivere “Italian Wine Ambassador” oppure “Italian Wine Expert” sul tuo biglietto da visita, questa forse è l’occasione buona. La notizia succulenta la apprendo leggendo il primo wine blog d’italia, che è Wine News – e sì, da quando hanno dichiarato di essere blogger sono giustamente i primi in classifica. Se Youporn si autonominerà wineblog avremo un altro primatista. Ma orsù non divaghiamo: di che si tratta? Vinitaly International Academy si sta preparando a fornire “la prima certificazione rivolta a professionisti e wine lovers, pensata dalla managing director di Vinitaly International Stevie Kim, e organizzata in due corsi, quello per Italian Wine Ambassador e quello per Italian Wine Expert, curati dal direttore scientifico della Via, il wine writer Ian D’Agata”. Mr. D’Agata è inoltre “Regional Chair for the Piedmont and Southern Italy categories” per Decanter. Quanto a Stevie Kim, da queste parti si ammira perdutamente il suo piglio very executive quindi la cosa pare assai promettente.
I corsi – precisa Wine News – sono “rivolti a tutti coloro che hanno già un buon livello di conoscenza del mondo enoico, specie sommelier, wine writer e professionisti che già lavorano nella cantine del Belpaese”. Il fatto che i corsi siano esclusivamente in lingua inglese mi pare un ottimo plus, visto che il mercato è internazionale, ed avere comunicatori e commerciali fluenti nella lingua di Albione è obbligatorio circa da qualche decennio, credo. Per questo il dettaglio non mi sorprende, e semmai mi limito a considerare che probabilmente il mercato italiano è così comatoso che non ha senso formare alcun commerciale, qui, ormai. Vi ho depresso troppo? Spero di no. Sotto con lo studio, e auguri.
[Info ulteriori, in via di definizione, qui].
4 Commenti
alkaline
circa 10 anni fa - Linke così chi come me ha un MBA in wine marketing e una laurea in enologia verrà ancora più penalizzato dalla concorrenza di gente con formazioni approssimative ma "altisonanti".
RispondiDaniele
circa 10 anni fa - LinkPerchè i corsi organizzati da Vinitaly dovrebbero essere a prescindere più "approssimativi" di quelli del Wine Institute di Bordeaux scusa?
RispondiNelle Nuvole
circa 10 anni fa - LinkTralasciando la perfidia nei confronti di Winenews, prima di qualsiasi altro commento ho una sola domanda: Quanto costano i corsi?
Rispondigianpaolo
circa 10 anni fa - LinkSembra che cresca la consapevolezza che il mercato è globale e che occorre formare persone che abbiano gli strumenti per affrontarlo. Di sicuro oggi ce ne sono diversi, oltre a questo e ai già citati MBA e corsi universitari specialistici, oltre ai quali mi verrebbe da consigliare il 4 livello - diploma - del Wset, che si sta diffondendo sempre piu' in Italia mi pare (almeno fino al livello 3)
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